C'è un blog chiamato "Archivio Palestinese" che secondo me è un'occasione mancata.
Non avete notato che il blog in generale è un'ottima scuola di giornalismo? Il blog è il cafè-théâtre, il cabaret, l'avanspettacolo del giornalismo. Permette di conoscere immediatamente l'umore del pubblico, un processo che nel caso di un giornale cartaceo è molto più lento. Se il post piace, ti bombardano di commenti. Se non piace, ti lasciano a zero, che è come ricevere una pioggia di pomodori.
E il vostro blog, cari amici palestinesi, è tutto meno che giornalistico. Quanti italiani credete che siano in grado di capire tutto quel bla-bla in inglese? E anche se il bla-bla fosse in italiano, quanti italiani credete che avrebbero la pazienza di leggerlo? Invece di pubblicare ogni giorno una valanga di articoli copiati dai giornali, fatene la sintesi e pubblicate 10 righe che siano farina del vostro sacco. 10 righe chiare, efficaci, lapidarie, alla Voltaire (o meglio ancora, alla Dragor). E allora vi leggeranno tutti. Ne so qualcosa, quando supero le 10 righe mi dicono che il mio post fa dormire. E temo che anche questo post farà dormire (a parte voi, spero).
Adesso gli argomenti ve li do io, sperando che vi decidiate a uscire allo scoperto. Invece di crepare d'invidia perché gli israeliani sono più progrediti di voi, cercate di copiare qualcuno dei loro sistemi. Per esempio i kibbutz. Non avete notato che sono una perfetta realizzazione comunista? Ci vogliono soldi, direte. Non è detto, molti kibbutz sono nati praticamente dal niente. Si tratta soltanto di rimboccarsi le maniche e organizzarsi un po'. In ogni caso i soldi non vi mancano, fra i contribuiti dell'Unione Europea, quelli dell'Arabia Saudita, dell'Iran eccetera. Si tratta soltanto di trovare dei dirigenti che non siano ladri come Arafat e non si mettano tutto in tasca senza farvi vedere un centesimo.
A proposito di Arafat, ha avuto delle occasioni favolose e le ha gettate al vento. Gli avevano perfino offerto il ritiro sulle posizioni precedenti la guerra dei Sei Giorni in cambio di pace, ma lui ha rifiutato. Perché ha rifiutato? Perché era ricattato dalle fazioni estremiste. Sapeva che, se avesse accettato, avrebbe avuto i giorni contati.
Ecco il problema: le fazioni estremiste. E' inutile che ve le elenchi, perché le conoscete benissimo. Vengono citate spesso nel vostro blog, spesso in modo molto critico. Complimenti, almeno nella scelta delle copie sapete essere obiettivi. Ma le fazioni estremiste vi ricattano. Finora nessuno è stato capace di ridurle all'impotenza. E finché non saranno ridotte all'impotenza, il processo di pace potete scordarvelo. Israele continuerà a fare le rappresaglie, il muro resterà al suo posto, gli israeliani continueranno a radere al suolo le cose dei kamikaze, quel poveraccio di Abu Mazen non saprà più a che santo votarsi.
Per eliminare l'estremismo, bisogna prima di tutto riformare la vostra scuola (che è finanziata in gran parte con i soldi della CEE). Dovete smettere d'insegnare ai bambini che lo Stato d'Israele non ha il diritto di esistere, che dev'essere cancellato dalla faccia della terra. Che vi piaccia o no, Israele è uno Stato riconosciuto dall'ONU e ha il diritto di esistere come la Francia o l'Inghilterra, e ovviamente come voi quando esisterà uno Stato palestinese. Non fraintendetemi, avete il diritto di esistere anche adesso, ma con uno Stato è meglio. Se poi negate il diritto degli israeliani di abitare in quel posto, studiatevi la storia.
A proposito del muro. So che taglia in due le città, so che vi crea una quantità di problemi. Ma non avete notato che dopo la costruzione del muro, gli attentati dei kamikaze in Israele sono praticamente cessati? Forse a voi non importa che a Tel Aviv o a Gerusalemme muoia della gente, ma ovviamente a quella gente importa. Secondo me, se il muro è servito a salvare anche una sola vita umana, ha ragione di esistere. Se non lo volete, fate scomparire i kamikaze (che vergogna, fare il lavaggio del cervello ai bambini perché si facciano saltare in aria. Perché non si fanno saltare in aria i lavatori del cervello?). Perché Israele fa rappresaglie, non terrorismo.
Rappresaglie dure, che qualcuno qualifica volentieri di terrorismo. Ma quando i kamikaze fanno saltare in aria i passeggeri degli autobus oppure la gente che fa la spesa, qualunque paese diventerebbe paranoico. Ricordate quello che è successo in Inghilterra, quando quel paese ha subito attentati mille volte meno gravi di quelli subiti da Israele? I flemmatici bobbies inglesi hanno fatto fuori un povero brasiliano che non c'entrava niente.
Quanto alle case dei kamikaze rase al suolo, mi dispiace ma sono d'accordo. Dovrebbe essere un sistema dissuasivo per salvare tanto la vita del kamikaze che quella delle potenziali vittime. Chiunque educhi i figli a diventare kamikaze, sa che perderà la casa. Forse qualcuno li educherà ugualmente al sacrificio (tanto l'Iran gli rimborsa la casa), ma qualcun altro preferirà conservare la casa.
Se mi credete antiarabo, vi sbagliate di grosso. Adoro tutto degli arabi, la cultura, la cucina, la musica, le donne. So battere la tabla e cucinare il couscous. Sono antislamico, è vero, ma il richiamo del muezzin mi dà un'emozione profonda. E fra le arabe, adoro soprattutto le palestinesi. Sono meravigliose. Ho avuto una copine palestinese che ha cercato di convertirmi all'Islam, ma non conosceva Dragor. L'ho convertita al libero pensiero.
Dragor
Carissimo Dragor, ho appena letto l'aggiornamento dell'Archivio Palestinese e mi sembra che i tuoi consigli siano stati del tutto ignorati... Comunque, per quel che conta, sono d'accordissimo con te. Io conoscevo poco del Rwanda, ma grazie al tuo blog questa lacuna è stata in parte colmata. Della situazione palestinese si sa molto di più, ma sono sempre notizie filtrate da giornali e telegiornali. Dato che io sono un pigrone che di leggere un articolo in inglese lungo 2km non ne ha voglia (e tempo) concordo sull'occasione mancata. Ciao!
Scritto da: Guizzo | 21/05/06 a 20:09
Caro Guizzo, se hai un'idea per farli uscire dal loro bunker, ti prego di comunicarmela. Per il momento non rispondono alle provocazioni...
Ciao!
dragor (hournal intime)
Scritto da: dragor (journal intime) | 21/05/06 a 21:56
Idee per farli uscire dal bunker non ne ho. Dragor, non so se hai letto l'articolo di Molinari su La Stampa di oggi: ce n'era uno sui libri di testo in Arabia Saudita. Più che accapponare la pelle, fa capire che non c'è speranza. Mi ha fatto pensare anche a quanto sta scrivendo adesso Baricco su Repubblica sui nuovi barbari, una specie di saggio a puntate. Gli hai dato un'occhiata?
Scritto da: montgolfier | 22/05/06 a 21:28
Caro Montgolfier, abitualmente leggo solo giornali francesi (Nice-Matin e Le Monde). Gli articoli di cui mi parli sembrano molto interessanti. Se me l'avessi detto stamattina, avrei comprato subito La Stampa e Repubblica. Ma a 21h28 di sera, la cosa diventa un po' complicata...
Grazie, complimenti per la home page. Ciao!
Dragor (journal intime)
Scritto da: dragor (journal intime) | 22/05/06 a 22:36
Caro Montgolfier, tutto a posto, ho trovato l'articolo sulla Stampa Web. In confronto a quello che dice ogni venerdi' Al Quaradawi su Al Jazeera, non mi sembra poi cosi' terribile. Figurati che Al Quaradawi (conosco un'araba pentita che mi traduce) dice che tutti gli infedeli dovrebbro essere sodomizzari da maiali.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor (journal intime) | 22/05/06 a 23:35
Caro Dragor, mi sembra di capire che il tuo lavoro consiste nell'usare la tua BRILLANTE DIALETTICA E grande cultura, per tentare di affossare la base della civiltà europea e cristiana, pagato dai soliti poteri forti. Altrimenti dove troveresti il tempo per dedicarti, oltre che ad un normale lavoro, a scrivere i tuoi testi e demolire il sistema? Quanto ai cattivi Rwandesi, è la solita storia: se tua moglie non fosse Tutsi, ma Hutu, ecco che colpevoli del genocidio darebbero i Tutsi.
Ciao Tesea
Scritto da: Tesea | 28/05/06 a 19:44
Cara Tesea,
forse il tuo commento sarebbe stato piu' appropriato sul mio post "Confessione, Regina delle Prove", oppure su "Perché papa Wojtyla è responsabile del Genocidio Rwandese". Come vedi, qui si parla di palestinesi...
Grazie i tuoi complimenti, mi onorano profondamente. Hélas, per scrivere il blog non mi paga nessuno, comunque mi hai dato un'idea. Chiedero' alla Stampa se mi assumono in pianta stabile...
Quanto al tempo che sottraggo al mio lavoro, non sono come quei dilettanti che impiegano 2 o 3 ore per scrivere qualche riga. Per me scrivere il post del secolo è una questione di 10 minuti. E sono quasi sempre sulla home page, attualmente ci sono con "Gesu' era gay?". Ammetterai che ci vuole della classe per andare in home page con un post cosi'.
Come puoi dire che sono antioccidentale? Forse non hai letto bene i miei post. Leggi le mie risposte a Guido fra i commenti a "Ufficiali e Gentiluomini", dove invito un denigratore dell'Occidente a essere fiero di essere occidentale e gli elenco tutte le ragioni per esserlo. Oppure il mio post "perché nessuno ha protestato per le bandiere israeliane bruciate il 25 aprile?" (archivio di aprile) in cui invito al rispetto di Israele come avamposto dell'Occidente.
Quanto alla mia posizione sul Rwanda, ripeto quello che ho già scritto nel post: il conflitto è stato più politico che etnico e molti Hutu sono morti battendosi nel FPR a fianco dei Tutsi per rovesciare un regime sanguinario nella speranza di avere un paese migliore.
Credo che le mie idee non dipendano dalla compagna di turno. Pensa, mi è perfino capitato di avere una copine fan dell'Inter di Milano, ma ho sempre sostenuto i rossoneri... :)
Grazie, torna a trovarmi.
Dragor (journal intime)
Scritto da: dragor (journal intime) | 28/05/06 a 20:37