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23/05/06

Commenti

spank

bel post,sono riuscito a immaginare la scena che raccontavi. Mi è venuto il nervoso dietro le ginocchia, peccato che non sia solo una storia. peccato che non sia solo una tua fantasia. peccato che è successo veramente. Probabilmente a loro fa comodo così, vogliono una massa di moribondi che vivono nell'ignoranza, una massa di poveri cristi da riccattare come neanche nel medioevo.
Ama il prossimo tuo come te stesso?
ciao ciao
spank

dragor (journal intime)

Caro Spank, in Africa la chiesa fa contro i profilattici una guerra feroce e senza esclusione di colpi. Rivela il suo vero volto, come credo che avere rivelato in "Rwanda!" a proposito del conflitto etnico. Quel volto che in Europa, oer evidenti ragioni storiche e sociali, è costretta a mascherare dietro una cortina di compromessi.
Grazie, ciao!
dragor (journal intime)

Silvano Deregibus

Ciao Dragor, post, come sempre, molto molto interessante..purtroppo, come dice Spank, hai descritto la realtà ed è questo che rende tristi e rabbiosi allo stesso tempo.
Un saluto con l'augurio di una buona giornata, Silvano

Guizzo

E' tutto molto triste...

Biz

Dragor! Non dubito che ci siano dei "Don Ignazio".
Dubito di due cose:

a) che l'Aids sia dovuto e diffuso a causa della posizione ostile della Chiesa al preservativo. Infatti, se uno è così ligio a non usare il preservativo, a maggior ragione sarà ancor più ligio a non fare rapporti a rischio con chi gli capita.

b) che tutti i preti in Africa siano come Don Ignazio.

ciao!

Biz

Aggiungo: se non è ligio, allora se ne fotte del divieto d'usare il preservativo e di non fare rapporti a rischio con molte persone. Però, lo sappiamo tutti, in particolare certe cose non è molto piacevole farle col preservativo.

dragor (journal intime)

Caro Biz,
per quanto riguarda don Ignazio, sono d'accordo con te. Non bisogna generalizzare. A dire il vero non avrei nemmeno scritto questo post, fondato su una semplice esperienza personale, se qualche giorno fa non avessi visto un documentario tedesco su Arte, la chaine franco-tedesca (non so se l'avete in Italia), concernente la campagna della chiesa contro il preservativo in Africa. Venivano intervistati numerosi preti e missionari nelle zone più colpite dal SIDA nell'Africa Centrale, e sembrava che la parola d'ordione fosse: il preservativo non serve a proteggere contro il SIDA. Tu pensi, lo so, che nella mia "passione", come l'hai definita, cerco l'effetto a tutti i costi, lo scoop, la provocazione gratuita, ma non lasciarti ingannare dalle apparenze. Questo è soltanto il mio stile. Chiunque vuole far passare un messaggio drammatizza e io sono uno scrittore, non un giornalista tenuto a presentare i semplici fatti senza partecipazione personale. Tutti gli scrittori drammatizzano, come i registi, i pittori, i poeti e gli artisti in generale. In realtà, dietro il mio stile un po' a effetto, c'è il rigore, la documentazione e un'esperienza umana vissuta in prima persona. Pensa, mio padre era perfino amico del nunzio apostolico a Bujumubura che spesso veniva da noi a pranzo (mangiava come un porco) e poi, senza chiedere il permesso, ordinava al boy di servirgli il mio whisky (dico il mio perché lo importavo di contrabbando dallo Zaire). Come lo odiavo! Ho cercato di trattare anche con lui per far cambiare la politica della chiesa riguardo a quel povero paese, con i risultati che si vedono.
Questo per dire che non sottovaluto mai le osservazioni, soprattutto quanto sono serie e intelligenti come le tue. Forse non rispondo subito, ma rifletto e cerco di dare la risposta migliore.
Per quanto riguarda la tua osservazione a proposito dei rapporti a rischio, in Africa la realtà è molto diversa da quella europea. E' una realtà dominata da quella natura che in Europa è stata imbrigliata e sottomessa. In Africa le cose non sono sfumate come in Europa, ma riportate alla loro espressione primordiale, un po' come nel Far West americano. Un uomo è un uomo, là non si puo' barare. Come ci dice anche Hemingway, in Africa qualità e difetti emergono con impietosa chiarezza. Anche le situazioni, l'Amore, la Vita, la Morte, si giocano come drammi semplici e universali, ridotti alla loro nuda struttura. In questa realtà, lo ripeto, il prudente messaggio partito dall'Europa puo' avere effetti dirompenti. Vale anche per i bianchi. Quei preti che in Europa sarebbero prudenti e misurati, in Africa diventano simili a inquisitori medievali. Non è colpa loro, è colpa dell'ambiente. Il controllo sessuale di cui parli si puo' esercitare in Europa, dove tutto concorre a educare le persone. In Africa, come in tutti i paesi del terzo Mondo, la sessualità è un mito prima di tutto per procreare (in una società dove per secoli il tasso di mortalità è stato altissimo), poi per affermare la virilità dell'uomo e la fecondità della donna, poi per avere molti figli che in una società agricola rappresnetano la forza, poi per evadere da una vita di stenti. Spesso è l'unica forma di svago. Non hai notato che, in tutto il mondo, sono sempre le famiglie povere a fare più figli? Non usano il preservativo un po' perché sono terrorizzati (almeno nei paesi cristiani, perché nei paesi musulmani c'è meno promiscuità), un po' perché, come dici tu, senza è più bello. In ogni caso, se gli predichi l'astinenza, dicono di s) e poi scopano più di prima. Cosa che non sarebbe un male se non ci fosse il SIDA...
Et voilà, smetto qui ma tornero' sull'argomento. Ciao!
dragor (journal intime)

Guizzo

Ho un amico che è stato in Africa in una missione. E' tornato disgustato. Il cimitero era pieno di preti giovanissimi che, naturalmente, non usano il preservativo. La coerenza nell'incoerenza.... Ciao!

cate

Ciao Dragor, eccomi qua a raccontarti un'esperienza che ho vissuto da molto vicino inerente alla faccenda dei preservativi e della chiesa cattolica.
Ho lavorato per alcuni anni all'interno di una struttura gestita da religiosi (pagata regolarmente in nero!!!)all'interno della quale, il 90% dei religiosi è gay PRATICANTE! Il che crea già di per sé un refuso di fondo, i religiosi non giurano di essere casti???
Vabbè, dato che non sono un'ipocrita moralista e che credo che se i preti potessero avere una famiglia sarebbero sicuramente più equilibrati interiormente e più vicini ai problemi della gente, diciamo che me la faccio andar bene così, anche se questo la dice la lunga sull'ipocrisia che regna in quell'ambiente... Si son fatti prete per vocazione, o per non dover dare spiegazioni sui loro orientamenti sessuali nascondendosi dietro il "paravento" della tonaca?Però mi sorge ancor più spontanea una domanda:
perché questi religiosi che hanno finanziato un ospedale per madri e bambini affetti da AIDS(come dire: curiamo gli effetti ma non la causa!) in un paese africano e che continuano comunque a demonizzare in Africa e in tutto il mondo l'uso del preservativo, quando si tratta della loro incolumità personale mentre fanno sesso con un altro uomo, LORO il preservativo lo usano?????????????
Guarda, io non sono mai stata una cattolica particolarmente infervorata (figurati che credo di essere stata l'unica bambina in Italia che è stata bocciata a comunione e che ha dovuto ripetere l'anno...)però uno schifo del genere non me lo sarei aspettato nemmeno nei miei peggiori incubi. E il bello(se si può chiamare così!) è che lo sanno tutti quelli che lavorano lì! e conoscono persino il "fidanzato" del tal religioso o del tal altro!
Se mai avevo una piccola possibilità di avvicinarmi alla religione prima di conoscere di persona questa realtà, ora credo che rientri nella scala dei numeri negativi!!!
E lasciatelo dire, è davvero molto triste.
Credo che a loro faccia molto comodo far vedere quanto sono "buoni" e "bravi" a finanziare progetti per aiutare i (già) malati di AIDS piuttosto che NON farli ammalare!
Che tristezza...
Ciao Cate

dragor (journal intime)

Cara Cate,
per quanto riguarda l'uso del preservativo da parte dei preti gay, ti risponde Guizzo giusto sopra di te (che cosa vuoi farci, siamo un ménage à trois...) ;)
Quanto ai preti gay che giurano di essere casti, come dici tu si dividono in credenti e praticanti. Qualcuno è gay solamente con la fede, qualcun altro passa a vie di fatto.
Ciao, torna a farmi visita!
dragor (journal intime)

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