Guardate bene il giovane sulla destra: è una vittima del fanatismo. Un giornalista svedese di nome Martin Adler che voleva fare soltanto il suo lavoro.
Molti, in Occidente, avranno fretta di scordare il suo assassinio. Ricorreranno a ogni sorta di funambolismi per rimuoverlo dalla coscienza. Certamente non i suoi colleghi giornalisti, ma in questo caso si tratta di solidarietà professionale. Sto parlando delle stesse persone che preferiscono ignorare l’estremismo in questione. Delle persone sempre pronte a capire le ragioni dei nemici dell’Occidente (approfittando del fatto che la loro patria culturale ha dato loro gli strumenti per sfuggire all’etnocentrismo), ma non le ragioni della civiltà che ha dato loro questi strumenti. Delle persone che, siccome nella Costituzione europea non è stato introdotto un accenno alle radici cristiane dell’Europa, non esitano a scrivere “occidente” con la “o” minuscola, come se si trattasse di un semplice punto cardinale, colando a picco in un colpo solo tutta la nostra storia e la nostra cultura. Dei terzomondisti a oltranza che condannano i crimini commessi dalle potenze occidentali ma non riconoscono quelli commessi contro l’Occidente. Dei pacifisti che ammirano i kamikaze e bruciano le bandiere israeliane. Delle persone che considerano le caricature di Maometto un’offesa “gratuita e senza provocazione”, accettando acriticamente l’idea che la caricatura sia un’offesa invece di un messaggio espresso con un disegno, e che Al Zarawhiri che predica la distruzione dell’Occidente, Al Quaradawi che predica che tutti gli infedeli dovrebbero essere sodomizzati da maiali, i testi scolastici dell’Arabia Saudita che paragonano gli infedeli a scimmie, gli attentati terroristici degli estremisti islamici in ogni parte del mondo, non siano provocazioni.
Mi vengono i brividi quando penso a quello che si dovrebbe fare per provocare queste persone. Forse, nel loro intimo, desiderano che la civiltà occidentale sia cancellata, quasi soffrissero di un complesso edipico nei confronti della civiltà che li ha generati. Forse, essendo intimamente fanatiche e oscurantiste, sognano di vivere in un mondo in cui il fanatismo, le tenebre, l’ignoranza e l’oscurantismo prevalgono sulla luce della ragione.
Guardate come si è mobilitato il mondo islamico quando uno sconosciuto quotidiano danese ha pubblicato le caricature di Maometto. Per forza, direte, hanno l’Islam. Be’, se per voi Aristotele e Platone, Dante e Leonardo, Beethoven ed Einstein non sono un collante almeno equivalente all’Islam, non siete degni di appartenere all’Occidente. Siete vittime di un nuovo terrorismo subdolo quanto insidioso, all’origine di una sindrome di Stoccolma collettiva che vi spinge a parteggiare per chi vorrebbe distruggervi. Di un terrorismo creatore di nuovi tabù, sostituto di ideologie tramontate e religioni in declino, altrettanto pericoloso per la libertà del pensiero e l'equilibrio del giudizio. Questo terrorismo si chiama “politicamente corretto”.
Dragor
Caro Dragor, hai perfettamente ragione su tutto. Il problema è che troppi occidentali non conoscono Aristotele e Platone, Dante e Leonardo, Beethoven ed Einstein. Ciao!
Scritto da: Guizzo | 26/06/06 a 12:11
Cher Dragor je suis parfaitement d'accord avec toi.En effet,tout comme toi,je pense que la montée en puissance du "politiquement correct" est une entrave à la liberté.ça ne concerne pas seulement le rapport que certains occidentaux ont avec l'Islam mais le "politiquement correct" est présent même dans la vie de tous les jours:pour désigner un aveugle par exemple, il faut absolument utiliser le mot"non voyant" au risque de " heurter sa sensibilité",ou "black" au lieu de dire tout simplement "noir"...Cela reflète à mon avis non pas une société soucieuse du bien-être des autres mais une société hypocrite et qui n'ose pas affronter ce qu'elle considère un problème jusqu' au bout. Ciao! Gwendoline
Scritto da: Gwendoline | 26/06/06 a 17:05
Caro Dragor,
da che mondo è mondo la civiltà ha sempre progredito da oriente verso occidente. Vico docet... Oggi la civiltà ha raggiunto la punta estrema nel suo cammino verso occidente, quindi basta,la civiltà occidentale è "alle frutta", non può che decadere e rinascere, progrededto, ancora verso occidente, toccando cioè quello che per noi ora è l'oriente estremo . I successi della Cina sono un prodromo di questa sindrome. Ciao Tesea
Scritto da: Tesea | 26/06/06 a 17:59
Caro Guizzo,
è vero, ho dimenticato Totti :)
Chère Gwendoline,
du terrorisme des mots au terrorisme des idées il n'y a que l'espace d'un soupir... Ciao, reviens me voir.
Cara Tesea,
il boom economico della Cina è dovuto alla sua occidentalizzazione e alla decadenza della sua cultura tradizionale. Non mi risulta che, culturalmente, l'Occidente sia colonizzato dalla Cina.
In ogni caso spero che tu non c'inviti a seguire il civilissimo consiglio di Al Quaradawi... ;))
Grazie a tutti, ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/06/06 a 21:40
Allez les Bleus!!!!
Gwendoline
Scritto da: gwendoline | 27/06/06 a 15:21
Caro Dragor,
anche la storia "non facit saltus", i suoi mutamenti non sono istantanei ma avvengono nei secoli.
Parlavo di 'prodromi' per la Cina, di segnali. Starà pure attingendo all'Occidente il suo progresso economico (e regresso culturale...), ma in un non ipotetico e lontano scontro armato l'Occidente soccomberà.
E la civiltà, ripartendo da zero riprenderà , lenta, il suo faticoso e inesorabile cammino...sempre verso Occidente, seguendo l'orma del sole, in un eterno fluire di corsi e ricorsi con la nascita, la crescita, il culmine e il decadimento di civiltà e Nazioni.
Scritto da: Tesea | 28/06/06 a 11:36