I civili siamo noi. Ogni volta che i militari uccidono dei civili, è come se ci avessero uccisi. Se venissero processati, mi costituirei parte civile.
Non sanno più combattere senza di noi. Non date retta ai bollettini militari, quando dicono che si “lamentano” delle vittime civili. Quando hanno cominciato gli attacchi e le rappresaglie, sapevano benissimo che ci avrebbero ammazzati. Anche se ufficialmente non ci hanno presi di mira, è come se lo avessero fatto. Perché ci utilizzano per ricattare il nemico. Se non ti arrendi, vi uccidiamo i civili e sarà colpa tua. Ci prendono in ostaggio.
Non è così che si comportano i terroristi? Prendono degli ostaggi e minacciano di ucciderli. Se le autorità non cedono alle loro richieste, li ammazzano. I 150.000 morti di Hiroshima, erano ostaggi. I 3000 morti di Dresda erano ostaggi. I 56 morti nel Libano sono ostaggi. Fra loro ci sono delle donne, dei bambini. E’ il principio che conta, non il numero. Anche un solo civile ucciso è un atto di terrorismo. Ma quando si annuncia l’ennesimo bilancio di vittime civili, credete che l’ONU insorga, che le nazioni protestino, che l’opinione pubblica si mobiliti in massa? Nemmeno per sogno, tutti lo accettano con rassegnato fatalismo, come il bilancio delle vittime degli incidenti stradali nel weekend di Pasqua.
Ma se un civile uccide un militare, anche uno solo, che cosa succede? Apriti cielo, è il dramma del secolo. Guardate quello che fanno gli israeliani per il loro soldato rapito. Guardate come reagiscono quando i civili di Gaza gli ammazzano un soldato. Lo hanno fatto apposta, dicono. Sono terroristi, mentre i civili che uccidiamo noi sono danni collaterali. Infatti volevamo uccidere degli altri militari.
Non è vero. Immaginiamo che dei civili litighino fra loro e uccidano un militare per sbaglio. “E’ un danno collaterale”, dicono. Credete che i militari direbbero “d’accordo, per questa volta vi perdoniamo, ma cercate di non farlo più?”. No, per rappresaglia farebbero fuori tutti i civili. Marzabotto, le Fosse Ardeatine non vi dicono niente? Nazisti, israeliani o cinesi, i militari sono tutti uguali. Una faccia, una razza.
Perché chi ha le armi, ha sempre ragione. E’ la legge del più forte, come nella favola del lupo e dell’agnello. Noi siamo sdentati, loro hanno le fauci piene di denti lunghi e aguzzi.
Dragor
Questo è vero.
Si tende a imporre una definizione di terrorismo secondo cui il terrorista è il non militare che compie atti di guerra.
Viceversa, terrorista è chiunque, militare o civile, che colpisce obiettivi civili allo scopo di imporre un clima di terrore.
Il bombardamento di Dresda e di Hiroshima e Nagasaki sono stati atti terroristici, ad esempio.
Dopo 60 anni, sarebbe ora lo si ammettesse.
Scritto da: Biz | 14/07/06 a 09:31
Sì dragor, e poi stanno venendo alla luce storie di barbarie orribili. Intendo dire di militari che uccidono civili per puro divertimento, o dopo averne violentato le mogli o le figlie...
Scritto da: Guizzo | 14/07/06 a 11:37
bravo Dragor
sei un campione
ma a hiroshima erano 750 000
nagasaki 350 000
dresden quasi tutta la citta.
si e vero, i militari sono i terroristi, terrorismo e un altra arma dei militari, e usato per condizionare il popolo a credere nella guerra e non opporla, vedi come esempio 9/11 dove gli aeri erano militari,il dinamitardo dei treni, etc etc.
tanti saluti
Scritto da: mim | 14/07/06 a 17:39
Mentre condivido l'idea che sia assurdo che la stessa azione cambi di nome a seconda di chi la commette, rifiuto l'idea che i militari siano per definizione terroristi.
Pochi tra noi sono sinceramente non violenti, cioe` disposti a non rispondere con alcuna forma di violenza contro chi gli fa violenza.
Di fatto oggi dobbiamo scegliere tra stare a guardare e giudicare, senza cambiare assolutamente le cose o dotarsi di una voce ed una forza che rappresentino e difendano le idee, i valori e gli interessi di noi europei.
Io ho marciato contro la prima guerra del golfo (1991), ho scritto contro la guerra del Kossovo (1999), ho marciato contro la seconda guerra del golfo (2003). Ora sono semplicemente stufo. Sono stufo di vedere che l'opinione mia e di molti altri europei non sia minimamente considerata e mi vergogno che io e gli altri europei non facciamo nulla per difendere i deboli quando vengono attaccati, feriti o uccisi.
Non ci vogliono parole, ci vuole la capacita` di agire per le cose in cui si crede.
Scritto da: Gustavo Rinaldi | 15/07/06 a 15:47
Caro Gustavo,
difendere i deboli attaccando, ferendo o uccidendo altri deboli non mi sembra un buon rimedio. Fra quei civili potremmo esserci anche noi e i militari ci farebbero fuori senza il minimo scrupolo. Lo so per esperienza, mi è capitato di trovarmi sotto tiro.
La capacità di agire non deve coinvolgere gli innocenti. Anche un poliziotto protegge i deboli, ma se per far fuori un delinquente uccide 10 persone viene giustamente sanzionato. Invece i militari di qualunque paese ritengono di avere la licenza di uccidere.
Per un semplice fatto: non temono sanzioni e quindi si sentono onnipotenti. Se per i civili uccisi, da chiunque e in qualsiasi parte del mondo, si decretassero delle sanzioni adeguate, i governi ci penserebbero due volte, prima di autorizzare i loro eserciti a sparare nel mucchio.
Grazie, ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/07/06 a 20:29
" condivido l'idea che sia assurdo che la stessa azione cambi di nome a seconda di chi la commette"
Significa che quando un militare per raggiungere un certo obiettivo, magari anche buono, terrorizza ed ammazza civili e` un terrorista.
I militari sono come i farmaci ("farmacon" in greco significa veleno). Spesso possono venire usati male e portare a dei mali piu' grossi delle malattie che curano. Sono sempre un po' pericolosi e sempre presentano effetti collaterali, se no, non sono veri farmaci. Pochi ritengono di dover abolire i farmaci. Certo io sono d'accordo per un uso controllato. Ora mi pare assurda la seguente situazione: l'unico gruppo di nazioni, che pur essendo abbastanza ricche, e` per il multilaterismo, il prevalere del diritto sulla forza ed i fatti compiuti ed e' contro la pena di morte, i paesi UE, non sono capaci a far sentire la loro voce e a dire "BASTA".
Se davanti a casa tua c`e` gente che si ammazza e tu, potendolo fare, fai delle belle prediche, ma non muovi un dito, secondo me sei colpevole.
Non si tratta di difendere i deboli attacando altri deboli, si tratta di dissuadere gli aggressori e di reprimerli, quando necessario.
Scritto da: Gustavo Rinaldi | 15/07/06 a 21:41
Caro Gustavo, hai inquadrato perfettamente il problema. I militari non sono terroristi per definizione, lo diventano quando gli si dà carta bianca (overdose di farmaci). Ecco perché tutti i paesi dovrebbero coalizzarsi per sanzionare severamente ogni eccesso, anche l'uccisione di un solo civile. In pratica si tratterebbe di far rispettare la Convenzione di Ginevra. La legge esiste, ma manca l'esecutivo.
Grazie, un saluto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 16/07/06 a 13:26