Ho scritto qualche post per denunciare i misfatti dell’islam e Gustavo Rinaldi mi ha fatto notare che, parlando soltanto di misfatti, facevo credere che nel mondo arabo non esistesse altro. In poche parole, comunicavo un messaggio parziale, quindi falso. Perché parziale? Perché, vivendo in Occidente, i lettori non conoscevano la realtà totale dell’Oriente. Non esito a riconoscerlo. Potevate dirlo subito, invece di girare in tondo con argomenti balordi come Cogne, Guantanamo e le torture in Irak. Imparate a sintetizzare, cari amici, colpite il bersaglio invece di perdervi in chiacchiere. Mi dispiace di avere dato una falsa impressione perché in realtà adoro la civiltà araba e non soltanto. Ce l’ho nel sangue.
Per parte materna, la mia famiglia è originaria di una città nella quale la civiltà araba ha toccato uno dei suoi vertici. Parlo di Cordoba, la bianca e silenziosa città andalusa nella quale arabi ed ebrei hanno convissuto per secoli in perfetta armonia, coltivando le arti, le lettere e le scienze prima che arrivassero Jacoub Al Mansour e i cristiani a rovinare tutto. L’arroganza cristiana è simboleggiata dalla chiesa che hanno costruito al centro della più grande moschea del mondo, la moschea che nell’VIII secolo
era una meraviglia dell’umanità, turbando l’impareggiabile ritmo delle sue 800 colonne. Quando i barbari cristiani hanno espugnato la città, non hanno tollerato l’idea che la civiltà araba apparisse più progredita e fatto del loro meglio per cancellarne o cristianizzarne ogni traccia. L’imperatore Carlo V, che non era uno stupido, ha commentato: “Hanno distrutto quello che non si vede da nessuna parte per costruire quello che si vede dappertutto.”
Là, nel dedalo di vicoli fioriti nei pressi della Mezquita, il quartiere arabo, e in quelli silenziosi della Juderia, il quartiere ebraico, ho le mie le radici. E quando passeggio in calle Cèspedes ammirando i patios fioriti o bevo una fresca horciata all’Hostal del Potro dove secondo Cervantes si è fermato Don
Chisciotte, penso che la civiltà araba oggi splenderebbe come un faro se l’islam non ne avesse spento la luce. Qualcuno dirà che questa religione ha prodotto delle moschee che sono capolavori di architettura. Al-Azhar, Suleymaniye, Ibn-Touloun, Kairouan, Hassan II, Djenné, le ho visitate tutte. Mi manca soltanto La Mecca, perché non ho nessuna voglia di finire schiacciato nelle resse che periodicamente stritolano migliaia di pellegrini nella capitale dell’islam sotto lo sguardo compiaciuto di Allah. Potrei progettare una moschea 10 volte più bella di Al-Azhar semplicemente perché amo l’arte e la moschea, come la chiesa, è un tema stimolante: un contenitore che in pratica non serve a niente. Nell’architettura religiosa non affiora la religione, ma lo spirito creativo. L’orgoglio, il piacere, l’edonismo, la sensualità, la sfida, l’homo ludens al meglio delle sue possibilità, tutto quello che la religione soffoca e disprezza Cacciata dalla porta, la creatività rientra dalla finestra. E’ il processo che in psicanalisi si chiama “ritorno del represso”. E' un vero peccato che i regimi confessionali lo accolgano soltanto nell'arte e non nella scienza o nel progresso sociale.
In Andalusia, l’islam comincia a soffocare la civiltà araba nel XII secolo, quando il bigotto Jacoub al Mansour, califfo di Siviglia, si annette Cordoba e per prima cosa mette il bavaglio a un genio universale come Averroès, matematico, astronomo, medico, filosofo. L’intellighenzia di Cordoba si rifugia a Granada e là, nel corso dei due secoli, crea una nuova Atene della quale i cristiani hanno avuto cura di cancellare ogni testimonianza meno l’Alhambra. Il Patio de los Leones, una delle più belle architetture del mondo, è la prova dell’altissimo grado di raffinatezza raggiunto da questa civiltà.
Chi ha compiuto lo scempio? Chi ha spento la luce della civiltà araba? Il colpevole è un cammelliere ignorante e sanguinario (non sapeva scrivere, depredava le carovane e massacrava intere comunità) che ogni tanto scompariva in una grotta e ne usciva sostenendo di avere parlato con dio. Purtroppo, a furia di depredare carovane, il cammelliere è diventato ricco e potente, il padrone della città araba di Medina. E un uomo ricco e potente in un paese povero come l’Arabia di quei tempi poteva dire qualunque scemenza sicuro di essere preso sul serio Al confronto di certi messaggi riferiti da Maometto, chiamati surate e raccolti nel Corano, perfino quelli di Mamma Rosa, la sedicente illuminata lombarda che si è arricchita a spese dei gonzi sostenendo di parlare con la Madonna, sembrano lampi di genio. Basta leggere la famosa al-Fatiha, la Preliminare, dove Maometto s’inventa un dio e lo prega d’indicare la retta via, che guarda caso è proprio quella voluta da Maometto per i suoi business.
E almeno si fosse fermato qui. No, in altre surate esorta la gente a combattere gli infedeli, impone regole asfissianti che impediscono qualsiasi progresso scientifico, filosofico e sociale, mortificano l’uomo e la donna. Il livello culturale di questi “messaggi” è quello di un cammelliere che si costruisce un regime su misura per tiranneggiare Medina, ma oggi ci sono 800 milioni di persone che modellano su queste assurdità gli Stati, i governi, le scuole, i tribunali, i media, le università. Il mondo arabo è soffocato da un cammelliere.
Lo dico a tutti i musulmani: se volete dare alla vostra civiltà il posto che le compete, uscite da quella gabbia di tabù, toglietevi la benda che vi copre gli occhi, mettete l’islam nel museo degli orrori e affrontate la realtà con lo strumento della ragione. Soltanto allora ricomincerete a pensare.
Dragor
diciamo anche che il cammelliere è vissuto diversi secoli fa e i suoi precetti per la vita quotidiana si potevano adattare di certo ai costumi dell'epoca, ma non più al mondo di oggi ed alla civiltà che si è evoluta nel frattempo. Diversamente da altre religioni, che propongono un discorso più metafisico e filosofico, che quindi si adatta ad essere interpretato secondo i canoni di ogni tempo, il Corano secondo me invecchia.
Scritto da: Lacerba | 11/08/06 a 10:43
Caro Lacerba,
si adattavano soltanto agli interessi di Maometto nel governo di Medina. Il Corano è un fatto privato divenuto pubblico. Ci sono religioni nate secoli prima, come il buddismo, culturalmente molto più evolute.
Grazie, un saluto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/08/06 a 11:03
Dragor, leggerti mi affascina. Al solito è una bellissima descrizione dei luoghi (ovviamente non commento i fatti storici che ignoro...)
Scritto da: Dolcyssyma | 11/08/06 a 11:15
Giustamente ci hai ricordato che in presenza di Islam si e` potuto avere Cordoba e Granada. Pare infatti che quelle due citta'fossero guidate da mussulmani discepoli di Maometto,non da discepoli di Rousseau, di Zola` o di Gianduja.
Poi con una connessione molto deboluccia torni con il tormentone sulle malefatte, vere o presunte, di Maometto.
Ottima la descrizione di Cordoba, peccato per il finale.
La realta', secondo me, e`, che diverse religioni e culture in certi periodi coesistono con il pensiero e l'innovazione ed in altri no. Molte sono le cause. La loro ricerca richiede probabilmente molta fatica.
Scritto da: Gustavo Rinaldi | 11/08/06 a 12:07
"affrontate la realtà con lo strumento della ragione" ... io la scriverei sui muri di tutte le civiltà del mondo questa esortazione!
Scritto da: Prishilla | 11/08/06 a 12:32
I califfati di Siviglia, Granada e Cordoba sono fioriti finché l'islam è rimasto in disparte, dando un esempio di tutto quello che la civiltà araba avrebbe potuto fare senza il giogo dell'islam. Come ripeto, quando Al Mansour ha preso il controllo di Cordoba, ha immediatamente represso la sua vita intellettuale. In seguito il mondo islamico si è riempito di Al Mansour.
Quanto alle malefatte di Maometto, sono vere e documentate. Fra tutti i profeti, Maometto è considerato quello storicamente meglio conosciuto.
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/08/06 a 12:33
Perché tutte le Mamma Rosa lombarde producono solo danni?
A parte gli scherzi credo che la frase che ha colpito Prishilla sia quella che dovrebbero adottare tutte le persone del mondo: affrontare la realtà con lo strumento della ragione. Eppure vi sono molte religioni che non affrontano il mondo in questo modo ma a nessuno viene in mente di sterminare gli altri...
Scritto da: Guizzo | 11/08/06 a 14:11
Come fai a dimostrare che coloro che han reso grande Cordoba non fossero dei buoni mussulmani?
Scritto da: Gustavo Rinaldi | 11/08/06 a 14:11
Grazie per la segnalazione del post di Biz, l'avevo perso. Sono intervenuto.
Scritto da: Guizzo | 11/08/06 a 14:42
Grazie, cara Dolcyssyma. :)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/08/06 a 14:59
Cara Prishilla, durante la Révolution Robespierre voleva sostituire al cristianesimo con il culto della dea Ragione. E gli hanno tagliato la testa...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/08/06 a 15:02
Caro Gustavo, la prova è che hanno fatto grande Cordoba. Quando sono arrivati i buoni musulmani, rappresentati da Al Mansour, l'élite di Cordoba è dovuta scappare a Granada.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/08/06 a 15:06
Ma questo non dimostra proprio nulla.
Chi sei tu per stabilire quali erano i buoni e quali i cattivi mussulmani?
Scritto da: Gustavo Rinaldi | 11/08/06 a 15:17
Grazie Dragor. Sinceramente mi mancavano alcuni "pezzi storici"...grazie, un post veramente interessante per me.
Ciao
Irene
Scritto da: irene | 11/08/06 a 15:24
Caro Gustavo, io non sono nessuno. Prova a chiederlo ad Averroès & C...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/08/06 a 16:26
Grazie, cara Irene. :)
Ciao
Scritto da: dragor | 11/08/06 a 16:27
E da parte paterna, chi sei, Dragor? Che c'entri con l'Italia? Come fai a scrivere così bene in italiano?
E soprattutto, Prishilla e Dragor stesso, cos'è, la ragione? Cosa spiega la ragione?
Scritto da: m.g. | 11/08/06 a 22:18
Caro Marco, ho studiato l'italiano a scuola, poi i miei mi hanno mandato in collegio nel Tirolo italiano per farmi imparare in un colpo solo l'italiano e il tedesco. Sembra che la cosa abbia abbia funzionato per l'italiano...
E la mia moglie precedente era romana, cosi' ho imparato anche il romanesco. Se ti dicessi anche chi è mio padre, firmerei la mia condanna. Hai letto questo post? :))
La ragione è l'opposto dell'emozione.
Grazie, un caro saluto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/08/06 a 22:55
Scrivi troppo bene per non essere madrelingua. Mi rimangono dubbi. Ma è bello così!
Sul dominio assoluto della ragione non sono così d'accordo con te, ma scriveremmo mille post e non diremmo nulla di nuovo rispetto a quanto già non abbian detto secoli di pensatori.
Un caro saluto anche a te.
Scritto da: m.g. | 11/08/06 a 23:25
Anzi, se mi concedi, ti dico che leggerei molto volentieri un tuo scritto ad oggetto: "Come sarebbe il mondo senza religioni". Sarebbe stato, o sarebbe. O sarà. Se hai voglia.
Scritto da: m.g. | 11/08/06 a 23:30
Caro Marco, nemmeno io sono d'accordo sul dominio assoluto della ragione. Penso che tutti o quasi i problemi dell'umanità derivino dal fatto che la gente si emoziona quando dovrebbe ragionare e ragiona quando dovrebbe emozionarsi. Se si riuscisse a tenere separate le due sfere e soprattutto a riconoscerle (ossia a non prendere l'emozione per ragione e viceversa) credo che il mondo sarebbe migliore. In ogni caso non ho difficoltà a raccogliere il tuo stimolante invito
e nei prossimi giorni scrivero' un post sul mondo senza religioni. Che, secondo me, sarebbe finalmente un mondo religioso.
Quanto alla lingua, non hai ancora visto come scrivo in francese. Presto faro' un blog su Nice-Matin, o magari su Le Monde.
Grazie, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 12/08/06 a 00:28
Ti prego assolutamente di avvertirmi, nel caso del blog!
Che fine ha fatto il post sulla sorella di tua moglie?
Scritto da: m.g. | 12/08/06 a 01:25
Caro Marco, che occhio!L'ho ritirato perché qualcuno ha telefonato a mia moglie per dirle che penso troppo a sua sorella. Hai letto "Rwanda!", archivio di maggio? Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 12/08/06 a 09:22
Uaaaaaaaauuuhh! Mi assento un giorno e trovo una biografia di Dragor (Grazie Marco per averlo stuzzicato ;))))
Scritto da: Dolcyssyma | 12/08/06 a 09:50
Cara Dolcyssyma,
c'è soltanto quello che sanno tutti... :))
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 12/08/06 a 10:21
Bè, anche se arrivo un po' in ritardo volevo aggiungere la mia risposta, tanto per fare quella che puntualizza (!). La ragione per me non è il contrario dell'emozione ma il desiderio e la volontà di trovare significati alle emozioni e la capacità di mediare fra emozione e azione.
Ecco qua, l'ho detto. Ciao a tutti!
Scritto da: Prishilla | 12/08/06 a 11:12
Caro Dragor, in tutta sincerità, che spesso attira i fulmini di Zeus ma che rimane per me la cosa più affascinante, ti devo dire che dei due post sull'amore, quello per la sorella di tua moglie l'ho trovato più partecipato emotivamente rispetto a quello per tua moglie. Ecco, l'ho detto. Non l'avrei fatto, se non avessi letto quanto hai scritto nel commento precedente.
E' un'impressione, solo mia. Infatti avrei voluto mettere il link, nel mio blog, a QUEL post, poi non l'ho più trovato, e allora ho scelto il second best.
Un caro saluto.
Scritto da: m.g. | 12/08/06 a 13:54
Caro Marco, il ricordo della sorella di mia moglie è legato al trauma provocato dalla sua morte, descritta in "Rwanda!". La differenza è tutta li'. A volte, quando si scrive, i sentimenti per i morti sembrano più intensi di quelli per i vivi, perché non si possono manifestare in altro modo.
Grazie di avere colto questa sfumatura.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 12/08/06 a 14:19
Io quando ho aperto questo blog ho preso la decisione di non mostrare i miei sentimenti. Sono consapevole che gli scritti relativi ai sentimenti sono i più intensi, sono quelli che vengono meglio, sono più partecipativi.
Il problema è che chi legge, se è una persona che ci conosce anche fisicamente, spesso può fraintendere lo scritto creando un mucchio di equivoci.
Lo scritto d'amore è una rivelazione del nostro intimo, quello che concediamo a poche persone. Tutti gli altri ci conoscono ma non sanno cosa c'è realmente nella nostra anima e soprattutto non comprendono che scrivere significa liberare la nostra creatività, anche quella sentimentale.
(Scusa il commento lungo Dragor, ho fatto come Prishilla, l'ho detto... ;))))
Scritto da: Dolcyssyma | 12/08/06 a 18:17
e aggiungo che... ho molta voglia di scrivere d'amore nel blog, ma la mia timidezza me lo impedisce
Scritto da: Dolcyssyma | 12/08/06 a 18:51
Cara Prishilla, secondo la classica definizione freudiana, la ragione (ego) è la mediazione fra l'istinto (es) e il dovere (superego). Ti sembra accettabile?
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/08/06 a 10:27
Cara Dolcyssyma, in certi commenti qualcuno ha detto che i sentimenti dovrebbero essere un fatto privato, che non dovrebbero essere esibiti in pubblico. Non sono d'accordo. Che cosa fa un artista, se non esibire i suoi sentimenti e condividerli con gli altri? Se non si condividessero i sentimenti, sparirebbe l'arte. Per lo stesso motivo non vedo un rapporto fra la timidezza e la decisione di non esibire i sentimenti. Ci sono scrittori e musicisti timidissimi che non fanno che esibire i loro sentimenti. Forse nell'arte trovano il coraggio che gli manca nei rapporti interpersonali.
Come vedi, i tuoi commenti sono più corti de miei... :)) Un caro saluto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/08/06 a 10:39
Pubblicare i miei scritti d'amore mi ha creato numerosi problemi "gravi" che qui non posso/non voglio dire.
Mi provoca molta sofferenza autocensurarmi a volte, ma poi penso che a volte la timidezza sia una buona ancora di salvataggio. Spesso uso la tecnica di scrivere in terza persona per mantenere un distacco.
Non mi censuro invece davanti ai bambini, tutto ciò che ho scritto su loro la redazione lo ha sempre messo in prima pagina (Tutti gli articoli su Tommy e Denise ad esempio). A dimostrazione che la scrittura emotiva è l'unica che realmente lascia un segno profondo in chi legge.
Ho approfittato del tuo blog per esprimere alcuni pensieri, non avendo tempo di crearne uno mio. Fino a martedì non potrò scrivere. Saluto tutti gli altri blogger e lettori BUON FERRAGOSTO a tutti :)))
Scritto da: Dolcyssyma | 13/08/06 a 12:22