Abbiamo il diritto di uccidere il pedofilo che ci ha violentato?
Sì, secondo lo Stato belga. A sei anni David Buchat, figlio un’alcolizzata, è stato violentato dal padrino Christian Malot. A ventiquattro decide denunciare lo stupro ma il reato è passato in prescrizione, così va a trovare Christian con l’amico Léonard e chiede spiegazioni sulle violenze subite. Poiché le spiegazioni non sono soddisfacenti, David prende un ferro da stiro e massacra tanto il padrino che la moglie Andrée. Poi i due danno fuoco alla casa per inscenare un incendio. Fermati poco dopo dalla polizia, confessano il duplice omicidio e vengono internati in un istituto.
Al processo, colpo di scena: invece di chiedere una condanna, il pubblico ministero chiede l’assoluzione. Secondo De Vidt, “non ci sarebbe stato nessun omicidio se da bambino David non avesse subito le violenze sessuali. I colpi mortali non sono stati inflitti in modo volontario perché David era in preda a una forza irresistibile. Il vero colpevole è Christian Malot, perché non voleva riconoscere la sua colpa e trattava David come un bugiardo. In ogni caso, questa sentenza non diventerà una licenza di uccidere. Non dà il diritto ad altri giudici di pronunciare automaticamente le assoluzioni.”
Ecco il punto: perché no? Soltanto i belgi potevano arrivare a una conclusione cosi' ridicola (da noi i belgi sono considerati dei pirla e di solito stanno volentieri al gioco, raccontandoci le migliori histoires belges suilla loro presunta stupidità). Se la vendetta era lecita in quel caso, dev’esserlo anche negli altri. Tutti i vendicatori sono in preda a una forza irresistibile. Chiunque riceve un torto grave, ha il diritto di farsi giustizia da solo. Introduciamo la legge del taglione. Perché si ha il diritto di far fuori l’antico stupratore e non il rivale in amore oppure l’assassino di una persona cara? Se qualcuno ammazzasse mia moglie e mia figlia, lo farei fuori senza pensarci due volte come Charles Bronson ne “Il Vendicatore della Notte”. Se mi arrestassero, accetterai la condanna senza chiedere sconti. Conosco la legge, so quello che mi aspetta.
O vendetta per tutti o vendetta per nessuno. La legge non può ammettere eccezioni, nemmeno quando c’è di mezzo la vittima di un pedofilo.
Dragor
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Sono d'accordo sul fatto delle eccezioni, che tra l'altro secondo me sono un tipico vizio italiano. Io dico spesso che siamo il popolo delle eccezioni e del "severamente vietato": che non vuol dire nulla, o una cosa è vietata o non lo è, non è questione di severamente o meno!
Riguardo alla vicenda che riporti forse uno dei tanto problemi è il fatto che il reato sia caduto in prescrizione. Forse questo non è giusto, pur non giustificando l'assoluzione di Buchat.
Buona giornata! Prishilla
Scritto da: Prishilla | 23/10/06 a 13:08
Cara Prishilla, è proprio vero. Per certi reati non dovrebbe esistere la prescrizione. Se Malot fosse stato condannato come meritava,non sarebbe successo quello che è sucesso.
Buona giornata anche a te
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 23/10/06 a 13:27
Esatto... il dannato tempo che prescrive qualcosa che nella mente di un uomo non si prescrive mai...
Vendetta ?! O volontà viziata dalla violenza ? Non è proprio detto che chi ha subito certe violenze non si porti dentro e dietro un "malessere" enorme...
Non giustifico Dragor.
Ma la mente umana è talmente delicata che non saprei dire come sta mentalmente David...
Scritto da: irenespagnuolo | 23/10/06 a 13:52
Cara Irene, la categoria "certe violenze" non comprende soltanto lo stupro. Sono d'accordo per le attenuanti, un po' meno per l'assoluzione totale. Soprattuto quando è un'eccezione, come se non la meritasse nessun altro.
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 23/10/06 a 14:42
forse è stato dichiarato incapace di intendere e volere al momento del fatto, bisognerebbe leggere bene gli atti.
certo la pedofilia e la violenza sessuale su minori meriterebbero maggior allarme sociale e attenzione, visto che è ormai accertato che minano in modo permanente la serena evoluzione sessuale del bambino. Dovrebbero essere considerati reati appena sotto l'omicidio, per gravità.
Scritto da: mm | 23/10/06 a 14:54
Ma si certo sono d'accordo Dragor. Infatti ho detto che non giustifico. Volevo solo sottolineare che non condivido molto il termine "vendetta"...se può esserci un vizio di mente.
Scritto da: irenespagnuolo | 23/10/06 a 14:55
la sentenza afferma che chiunque può farsi giustizia da solo e farla franca, a questo punto si chiudano i tribunale e nelle piazze tornino le forche :(
questi belgi fanno bene il cioccolato e le birre d'abbazia o trappiste, ma sul resto....
Scritto da: gianniruotolo | 23/10/06 a 21:41
MM
Si', in effetti è stato dichiarato incapace d'intendere e volere al momento dell'atto. Come se gli altri lo fossero...
IRENE
Ma il vizio di mente non ce l'hanno tutti?
GIANNI RUOTOLO
Caro Gianni, i tribunali belgi sono famosi per le sentenze belghe, che è tutto dire. A proposito di birre, conosci la Mort Subite?
Ciao a tutti
dragor (journal intime
Scritto da: dragor | 23/10/06 a 22:12
La pedofilia , secondo me , non va considerata appena sotto l'omicidio , per gravità , ma almeno al pari. Con l'omicidio una persona l'ammazzi fuori , con la violenza sessuale l'ammazzi dentro. Il che è analogo.Tanto più per un minore. David ? Ha fatto bene !!!!!! Un bastardo di meno al mondo .
Vendetta ? Quando una persona ha perso tutto e non ha più niente da perdere, beh sì , lo posso capire.... mentre non capirei il perdono.
Scritto da: fia | 23/10/06 a 23:32
Sentenza molto discutibile, per usare un eufemismo.
Tutte le attenuanti che vuoi, ma non assoluzione.
I belgi confermano la loro fama di imbecilli.
OT: altro Guizzo's con il nizzardo. I giudizi e le immaginazioni di Padre Biz su di lui non coinvolgono quelli dell'autore :-)
Scritto da: Biz | 24/10/06 a 08:40
Caro dragor, sono d'accordo con te, anche se così siamo sicuri che il pedofilo non se ne andrà più in giro. Praticamente, da quel che ho capito, da voi i belgi son l'equivalente dei nostri carabinieri!
Scritto da: Guizzo | 26/10/06 a 23:25
Caro Guizzo, anche gli svizzeri. Secondo i sociologi è la continuazione del "village des fous" medievale, quando gli abitanti del villaggio accanto erano considerati tutti matti o scemi e oggetto di scherno nelle lunghe serate accanto al focolare.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/10/06 a 10:54