Una lettrice, fan della messa in latino, ce l’ha con un prete che combatte la messa in latino e ha avuto la brillante idea di rivolgersi a Dragor, noto specialista in questo tipo di problemi. Infatti, con una logica ineccepibile, scrive in sostanza: “Visto che sei così bravo a picchiare i preti, annichilisci don Paolo Farinella.” Siccome Dragor è il paladino di ogni damigella in difficoltà, eseguo subito la missione.
Caro Paolo, non ti sei mai chiesto di chi è la colpa se per ogni conversione al cristianesimo ce ne sono 10 all'islam? No? Allora te lo dico io: è colpa tua. Sì, perché nella tua furia di fare il lifting al cristianesimo dimentichi che a una religione rispettabile non si fa il lifting, per il semplice motivo che una religione rispettabile non ha tempo. Una religione rispettabile non invecchia. Una religione non è la coca cola che deve adattarsi alle mode con la coca light, la coca senza caffeina e la coca alla vaniglia. Se una religione deve cambiare, significa che è sbagliata, quindi conviene lasciarla stare altrimenti i fedeli scappano e si convertono a una religione seria come l'islam, cosa che infatti stanno facendo. Sai qual è la forza dell’islam? Dai tempi di Maometto non ha cambiato nemmeno una virgola, e chi si azzardasse a cambiare una sola virgola verrebbe sgozzato all’istante. L’islam è solido come una montagna, immutabile come una roccia, rassicurante come la mamma, mentre il cristianesimo voluto da te e da quelli come te sembra una piuma al vento.
Vorresti che la messa fosse officiata in italiano perché, dici, in latino non si capisce niente, quindi dev’essere democratizzata e chi si oppone è un bieco facho fondamentalista e lefebvriano. Ma è proprio qui che ti voglio: la messa non si deve capire. Da duemila anni ripetete ogni domenica le stesse parole, che detto fra noi non sono nemmeno il massimo, a anche se lo fossero, dopo duemila anni e qualche miliardo di ripetizioni non credi che sarebbero un po’ logore? Almeno il latino non soltanto ha il fascino dei secoli ed è una lingua universale, ma è uno spazio che ognuno può riempire a suo modo, con pensieri più intelligenti ed emozioni più profonde di quelli espressi dalle parole del rito. Perché la fede è un’emozione, un sentimento, uno stato d’animo, come diceva Pascal che ovviamente non ti va a genio (sempre che tu lo conosca) perché è un giansenista, mentre i giansenisti erano gli unici a capire qualcosa di religione: “C’est le coeur qui sent Dieu, et non la raison. Voilà ce que c'est que la foi, Dieu sensible au coeur, non à la raison.” Quindi lascia che i fedeli sentano Dio con il cuore e smetti di cacciargli nella testa quelle ridicole parole italiane che li distraggono. La musica ha bisogno di parole? Be’, il latino è musica. Lascia che le loro orecchie siano accarezzate dalle dolci, seducenti, melodiose parole latine che li mettono nel mood giusto, che aprono il loro cuore al messaggio divino.
Dici che l'élite si sta separando dal popolo per mettersi per conto suo, che c’è il rischio di uno scisma. E allora? Meglio pochi ma buoni. Da secoli non ci sono scismi, è il momento ideale per per farne uno. Una chiesa che si rispetti ogni tanto si deve scindere, in modo da dividere il grano dal loglio, conservare il suo nucleo originale e permettere ai dissidenti di farsi una religione a loro uso e consumo, invece di restare per forza in una comunità nella quale non si riconoscono. Da una parte l’autentica chiesa cristiana, dall’altra la chiesa coca cola. Da una parte la chiesa dei secoli, dall’altra la chiesa usa e getta. Da una parte la sostanza solida e immutabile, dall’altra le bollicine pronte a confondersi con quelle degli innumerevoli drink proposti al bar della fede. Per i veri cattolici il latino è come il gospel per i battisti. Non possono farne a meno, è il loro veicolo sublime per comunicare con Dio.
Ovviamente puoi fare quello che ti pare, ma se un giorno ti ritroverai con la barba e una sottana bianca al posto di quella nera, non dire che non ti ho avvertito.
Dragor
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