La chiesa cattolica fa benissimo a criticare la fiction gay "Il padre della sposa" diffusa su Rai 1. Come si permette la televisione italiana di rubarle la scena? Come osano quei volgari laicisti insidiare il suo monopolio? La chiesa manda in onda la madre di tutte le fiction gay da 2000 anni, ossia da quando tredici baldi giovani palestinesi hanno deciso di vivere insieme senza donne e sono stati criticati dagli ebrei con il risultato che sappiamo. Da allora il Vaticano, i conventi, i seminari, gli oratori e le chiese sono il set di deliziose puntate di questa affascinante telenovela, come giustamente avviene quando si separano castamente i sessi affinché non possano darsi a peccaminose fornicazioni eterosessuali, cosa che sicuramente farebbero se fossero abbandonati a una sordida promiscuità.
Ma Giuseppe e Maria vivevano insieme, obietteranno i soliti sofisti. Si', ma non si sono mai accoppiati, e chi nel corso dei secoli ha sostenuto il contrario è stato giustamente arrostito dopo un hors d'oeuvre di stuzzicanti torture per convincerlo a cambiare idea sulla verginità di entrambi e simultaneamente aguzzargli l'appetito di squisite pietanze ultraterrene. E' vero, ogni tanto qualche gay in sottana (e allora? Si tratta dell'uniforme di ordinanza, i gay non sono tutti travestiti e chi fa dello spirito è un bieco etero fachosessista), trasportato dall'entusiasmo, inscena una torrida fiction con qualche minorenne, ma con paterna severità il Santo Padre lo richiama all'ordine, prima ricordando all'esuberante bricconcello che certe cose si fanno soltanto con chi ha compiuto diciotto anni, poi trasferendolo in una sperduta parrocchia agli antipodi del set della baby fiction per salvarlo dai fulmini dell"empia giustizia laica. In ogni caso in queste faccende bisogna essere comprensivi. Come diceva Ovidio, omnia vincit amor. Da quando in qua l'amore si lascia frenare da una banale questione anagrafica? E il Gay Love in tonaca is a Marveillous Thing.
Dragor
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è il limite delle religioni, occuparsi troppo di comportamenti sessuali, e mai di etica dei comportamenti, di rispetto della vita dei popoli, non dell'embrione.
Oppure invece è proprio il loro scopo primigenio, il nucleo fondante della loro esistenza, visto che queste religioni nascono 2000 anni fa nel mediterraneo a regolare l'organizzazione sociale e i comportamenti di popoli tribali e rurali, con il compito. Più si occupano di sesso, più li sento distanti e anche un pò ossessionati.
Scritto da: ma | 22/11/06 a 10:51
Giuseppe avrà compiuto o no il proprio dovere coniugale? E Gesù sarà andato a letto con la Maddalena? Che combinavano i Dodici quando la notte scendeva (e nel deserto, si sa, di notte fa molto freddo). Preti e suore, in qualche missione sperduta nel cuore dell'Africa o dell'Asia, non sentono il bisogno di confortarsi con un po' d'amore fisico?
Sinceramente sono domande che non m'interessano tanto. La sessualità rientra nella sfera del privato, e io non vado a mettere il naso sotto le lenzuola altrui. Nemmeno se so di trovarci due uomini - o due donne. Nemmeno se si sono consacrati a Dio facendo voto di castità. Sono ben altri i fatti che devono scandalizzare. Anzi: per costoro provo forte comprensione, e spero che siano felici.
Scritto da: Pim | 22/11/06 a 10:53
Caro Pim, provo comprensione anch'io e spero che siano felici. Pero' non dovrebbero rivendicare il monopolio...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/11/06 a 11:12
Cosa vuole dire "tredici baldi giovani palestinesi hanno deciso di vivere insieme senza donne e sono stati criticati dagli ebrei con il risultato che sappiamo". Gli apostoli (se è di loro che si sta parlando) erano ebrei e palestinesi, esattamente come gli ebrei erano palestinesi ed ebrei. Pur di fare una battutaccia (peraltro vecchia) ci si diverte con l'antisemitismo
Scritto da: patrizio barbera | 22/11/06 a 14:47
Caro Patrizio, questo è uno dei blog che più si sono battuti contro il razzismo e in favore d'Israele, da' un'occhiata ai post precedenti. Felice o meno la battuta è soltanto una battuta, niente di più. Perché antisemita? Da quando in qua un ebreo non puo'criticare un ebreo (o un non ebreo)?
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/11/06 a 15:35
Caro dragor, l'omosessualità tra i sacerdoti ed i frati è molto diffusa. La cosa mi interessa relativamente, cioè solo dal punto di vista dell'ipocrisia con la quale predicano. Mi chiedo però perchè un gay debba far parte dell'unica istituzione che oramai condanna l'omosessualità. Mistero della fede.
Scritto da: Guizzo | 22/11/06 a 15:46
Caro Guizzo, infatti questo è lo spirito del post. Il Gay Love fra preti va benissimo, ma perché devono condannare gli altri? A questo mondo c'è posto per tutti.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/11/06 a 16:09
La tradizione italiana prevedeva che la formazione dei giovani fosse affidata ai preti. Le attenzioni pederastiche, di cui sono stato testimone all'età di 12-13 anni in un Oratorio salesiano, hanno allora contribuito ad allontanarmi per sempre dal cattolicesimo, non per disprezzo verso i gay, ma per ripugnanza dell'ipocrisia.
Scritto da: Pasquone | 22/11/06 a 16:31
Caro Pasquone, le attenzioni per un bambino di 12-13 anni non sono soltanto ipocrisia. Sono anche un crimine.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/11/06 a 17:34
Dalle mie parti per indicare l'ipocrisia dei preti (e quindi della Chiesa) si dice ironicamente:
Fate quel che dico, ma non quello che faccio...
Secondo me calza a pennello!
Un bacione
Cate ;)
Scritto da: cate | 22/11/06 a 19:46
religione,costume,omosessualita'.
potrebbero coinvivere in perfetta armonia se l'ipocrita chiesa non ci mettesse il naso.
sottolineo chiesa e non religione.
Scritto da: gino fanelli | 24/11/06 a 10:36
A Patrizio dico che l'ironia è l'arma più efficace contro l'ignoranza
Scritto da: Andrea | 27/01/07 a 15:45