Ci risiamo. Temendo di offendere gli scolari non cristiani, in una scuola di Bolzano si è soppresso il celebre canto natalizio Stille Nacht, Notte Silente, perché dice Jesus der Retter ist da!, Gesù Salvatore è qui. Qualche altra maestra sta sicuramente meditando di togliere il piccolo Gesù dal presepe per sostituirlo con una simbolica stella. Succede ogni Natale, succederà anche stavolta.
A Natale il centro storico di Nizza, le Vieux Nice, si riempie di crèches, i tipici presepi provenzali. La Provenza e il Comté de Nice hanno una grande tradizione in fatto di presepi. Nell’entroterra ci sono villaggi come Coaraze, che hanno 1500 abitanti ed espongono un centinaio di presepi con la loro folla di santons (dall’italiano santini), le famose statuette di pastori, artigiani e contadini in costume provenzale. Le Alpi Marittime sono il dipartimento di Francia con la più alta concentrazione relativa di musulmani (per non parlare dei membri di altri culti), ma nessuno si sogna di togliere il piccolo Gesù dalla sua mangiatoia per paura di offendere qualche non cristiano. Il presepe è una rappresentazione della nascita di Gesù. Se si toglie il bambino, tutto il contorno perde il suo significato. Così i piccoli Gesù restano al loro posto e i non cristiani si guardano bene dal protestare, anche perché abbiamo il buon senso di non allestire i presepi nelle scuole. Sono esposti nelle chiese che sono uno spazio religioso, nelle case che sono uno spazio privato e nelle vie che sono uno spazio pubblico. Nel Vieux Nice c’è anche un presepe vivente con autentiche bestie e autentiche persone, compreso il neonato Gesù che è rappresentato da bambini che si danno il cambio.
Se qualcuno togliesse il bambino, verrebbe considerato un fada, un matto. Nizza è una città multietnica, per un quarto musulmana, per un quarto appartenente ad altre religioni e per un quarto e mezzo atea, ma questo non toglie che Lou Presèpi sia rappresentato con il piccolo Gesù al suo posto. Nella tradizione non ci sono vie di mezzo: o non si fa niente o si fa tutto. E’ una questione di coerenza e di rispetto del passato. Gli altri non rinunciano a niente, perché dovreste rinunciare voi? Non rinnegate il Natale, non togliete quel bambino.
Concordo.
Tra l'altro conosco la tradizione dei santons provenzali, alcuni sono delle vere e proprie opere d'arte.
Per quel che mi riguarda, il presepe che ho allestito prevede ben due Gesùbambini: li ho acquistati a Betlemme, mi pare brutto escluderne uno. Quest'anno, dunque, la Madonna avrà un parto gemellare...
Scritto da: Pim | 19/12/06 a 10:20
viva il presepio
MontNatalizio
Scritto da: montgolfier | 19/12/06 a 10:47
Ecco l'ennesimo caso di dhimmitudine morale che affligge l'occidente. a quanto le donne italiane con il velo per non offendere i musulmani? fino a qando dovrà continuare lo sconcio della vendita di cibo non halal e addirittura le pubblicità di whisky e salumi? Possibile che nessuno pensi come tante cose possano essere offensive per i musulmani, dalla promiscuità sui mezzi pubbblici alle campane delle chiese la domenica mattina?
prima o poi qualcuno in nome del political islamically correct ci penserà.
Scritto da: gianni ruotolo | 19/12/06 a 12:01
PIM
già che c'eri, potevi farlo trigemino...
MONTNATALIZIO
Buon Natale
GIANNI
Ci stanno già poensando. Il velo islamico è legge per lo Stato italiano
Ciao a tutti
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/12/06 a 12:29
Mi fa piacere che ti piaccia il Presepe.Sai di certo che Napoli in fatto di presepi ha una grande tradizione.Ma io che sono stata spesso in giro per l'Italia non sempre ho potuto goderne come avrei voluto.Ora in casa ne ho allestito uno piccolo con caratteristiche latino-americane. Pochi pezzi,Quelli essenziali.Poi ne ho uno africano, in ebano, che è quello che amo di più. Anche questo pochi pezzi.E poi c'è l'albero anche lui mignon.Gli spazi delle case oggi non consentono di più.A presto,buon pranzo: Marianna
Scritto da: marianna | 19/12/06 a 13:14
il trend del politicamente corretto, e religiosamente corretto, è ipocrisia pura. però, una precisazione: il Bambino si pone nella mangiatoia solo alla mezzanotte del 24 dicembre, prima questa è vuota. Giusto?
Scritto da: mm | 19/12/06 a 13:50
come fanno gli italiani a dimenticare il presepe, ogni volta che al TG c'è un collegamento con la palestina, o isralele, o la siria, guardate il paesaggio intorno, i colori delle montagne, le grotte, il cielo, ancora popoli che si spostano sugli asini...quello è presepio.
Scritto da: mm | 19/12/06 a 13:52
Cara Marianna,
i presepi napoletani sono il punto di riferimento obbligato per tutti gli appassionati del genere. Ti auguro presepi à gogo per tutti i tuoi Natali
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/12/06 a 14:03
Cara mm,
tutto il Medio Oriente selbra un presepio. In 2000 anni non è cambiato quasi niente.In Egitto, Israele, Libano ho visto scene delle autentiuche crèches viventi.
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/12/06 a 14:06
Sono perfettamente d'accordo.. tra l'altro, colgo l'occasione per fare i complimenti per questo bellissimo blog e per augurarti buon Natale e felicissimo Anno Nuovo!
Chiara
Scritto da: Chiara | 19/12/06 a 17:33
Concordo punto per punto ed invito ogniuno ad avere più rispetto per se stessi: credere non ha mai fatto male a nessuno e rispettando le proprie idee s'impara a rispettare le altrui.
Scritto da: Pino Granchi | 19/12/06 a 17:39
Il presepio è una tradizione cristiana dal tempo di S.Francesco e non deve essere nel modo piu assoluto abolito,come noi non dispreziamo le usanze dei musulmani.Grazie
Scritto da: Antonio | 19/12/06 a 18:05
Il presepio è una bellissima tradizione Cristiana sin dall'ideatore S.Francesco che è andato come amico dal Sultano Musulmano e non deve per nessun motivo abolito,come noi non dispreziamo gli usi dei musulmani.Grazie.
Scritto da: Antonio | 19/12/06 a 18:12
Il presepe è una tradizione cattolica e come tale la rispetto se seguita negli ambiti e nei luoghi adibiti alla sua pratica. Quindi se il presepe viene allestito in una chiesa, od in convento, od in una casa privata, in un negozio, oppure sulla facciata esterna della chiesa o in qualsiasi altro luogo di culto non ho assolutamente alcun problema ad accettarlo. Ma se questo viene esposto/imposto in una scuola pubblica, all'ingresso di un ospedale pubblico, nell'atrio del comune, in mezzo alla piazza del paese come se ci fosse una religione di stato riconosciuta egemone su tutte le altre, beh allora non lo trovo rispettoso di coloro che in quel presepe non vedono altro che l'ennesima prepotenza della maggioranza nei confronti delle minoranze.
Scritto da: matzudaira | 19/12/06 a 19:15
CHIARA
grazie, auguri anche a te
PINO
sono d'accordo con te, anche se preferisco la ragione alla fede
ANTONIO
Non deve nemmeno essere castrato, come fa qualcuno dopo averlo allestito nei posti sbagliati
MATZUDAIRA
Infatti nei nostri edifici pubblici (scuole, ospedali, tribunali, ecc) i simboli religiosi sono rigorosamente proibiti. In una società multietnica,l'assoluta laicità dello Stato è l'unica garanzia per il libero esercizio di ogni culto. Quanto alla strada, è un luogo pubblico e ogni confessione puo' chiedere di esporre i suoi simboli in occasione delle sue feste dopo avere chiesto il permesso alle autorità competenti. Anche la piazza del villaggio, purché l'uso sia aperto a ogni confessione.
Grazie, ciao a tutti!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/12/06 a 19:38
Dragor mi sa che hai già abbondantemente brindato al nuovo anno.. Nei nostri edifici pubblici i simboli religiosi sono rigorosamente proibiti? Non so tu, ma io non ho frequentato scuola (pubblica e privata) che non esponesse in ogni classe un crocefisso, nè ho visto comune, tribunale od ospedale in cui crocefissi più o meno massicci non troneggiassero in bella mostra in atri, corridoi o aule. La triste verità è un'altra e cioè che i credenti di qualunque religione essi siano disprezzano gli altri.
Scritto da: matzudaira | 19/12/06 a 20:52
Caro Matzudaira, ho detto i nostri, non i vostri. So benissimo che i vostri edifici pubblici sembrano delle missioni messicane. Basta passare la frontiera di Ventimiglia e si vedono cristi perfino nelle toilettes. E' per questo che vi state esponendo a una guerra di religione, perché presto ogni confessione pretenderà di esporre i suoi simboli.
L'unico sistema per mettere tutti d'accordo è vietare OGNI simbolo religioso negli edifici pubblici, compresi quelli che si portano sulla persona come la kippah, lo hijab e la croce. E' la legge che abbiamo chez nous e sembra che funzioni. Infatti l'unica regione in cui si picchiano è l'Alsazia-Lorena che l'ha rifiutata.
ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/12/06 a 22:23
Il mio presepe è fatto di statuette messicane, e proprio in Messico ho visto i più suggestivi presepi della mia vita (non ho ancora visto quelli di Napoli, però...).
Questo post è molto bello, come del resto tutti gli altri,e ogni giorno cerco su Journal Intime quello nuovo che è sempre un modello di grande scrittura.
Spero di poter continuare per sempre a vedere presepi ovunque, anche nelle scuole e nei palazzi del potere.
Tesea
Scritto da: Tesea | 19/12/06 a 22:59
Caro Dragor
non sono i simboli a farsi guerra, ma quei creduloni che idolatrano le immagini e detestano le idee, ossia volentieri tagliano la testa a chi non la pensa come loro. Ciò detto, il Bambino ispira sentimenti d'amore e pace anche ai non cristiani, purché non siano obbligati a riconoscerlo e venerarlo come Dio unico triniario.
Scritto da: Pasquone | 20/12/06 a 08:58
Caro Pasquone, sono d'accordo. Prima di essere un simbolo religioso, il presepe è una rappresentazione poetica. Ogni nascita è un piccolo miracolo di speranza e fiducia nell'avenire, senza bisogno di scomodare dei e santi. Soprattutto quando i genitori non hanno trovato posto all'hotel.
Buon Natale (in attesa degli auguri urbis et orbis)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/12/06 a 09:31
La nascita di una creatura merita sempre e comunque di essere celebrata, chiunque essa sia!
E se i popoli hanno bisogno di una 'casetta di fortuna' con una donna, un pastore e un banmbino, per ricordarsi di essere più'buoni', bhè, che male c'è! Nessuno fa niente contro nessuno. Siamo per la LIBERTA'! Che fastidio può dare una mangiatoia in una piazza o in una scuola. Ognuno ne dia il significato che vuole!! ...Ma, niente natale senza presepe.
Elisa '80
Scritto da: elisa | 20/12/06 a 10:58
Si', cara Elisa, concordo su tutto
Buon Natale!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/12/06 a 11:09
Elisa il tentativo, perlatro grossolano, di far passare/svilire il prese che è un chiaro e preciso simbolo religioso cattolico, come un innoquo plastico in cui un bambinello, due animali e qualche altro pastorello passano il periodo natalizio non è accettabile nè condivisibile da essere pensante degno di questo nome. Ribadisco che esistono i luoghi specifici in cui esporre il presepe e tutti gli altri simboli religiosi di qualsiasi credo e questi non possono e non devono essere, per il rispetto di tutti, i lugohi pubblici quali scuole, ospedali, comuni ecc..
Scritto da: matzudaira | 20/12/06 a 14:22
Dragor, io capisco e conocordo appieno sul non esporre simboli religiosi sulle o nelle strutture pubbliche, come ho già scritto diverse volte. E nella profonda campagna piemontese, a pensare certe cose vieni visto come un traditore.
Quello che non capisco, invece, è il divieto di indossarle sulla propria persona.
L'unico motivo che potrei vedere è un uniforme scolastica.. ma non credo sia abitudine delle scuole francesi.
Scritto da: X | 22/12/06 a 12:40
Infatti anch'io da ateo non posso accettare che vengano vietati i simboli religiosi sulla propria persona... mi pare poi siano state vietate anche t-shirt con la faccia del CHE... insomma mi sa che voi francesi state diventando degli integralisti del laicismo.
Scritto da: matzudaira | 22/12/06 a 19:14
Cari X a Matzudaira,
non è questione d'integralismo ma di pace sociale. In una società multietnica l'ostentazione dei simboli religiosi porta fatalmente alla violenza, soprattutto quando fra i gruppi esistono già tensioni politiche. Lo sappiamo per esperienza e lo saprete anche voi quando sarete abbastanza multietnici e il buonismo della prima ora sarà accantonato in favore di un approccio più razionale al problema.
Ho una figlia in età scolare e ne so qualcosa.
Grazie, ciao a tutti
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/12/06 a 21:44
A me non infastidisce se un cattolico indossa una croce (a meno che non lo faccia come una mia ex collega di lavoro che su un prospero e profondo decoltè adagiava proprio in mezzo alle sise un crocefisso in oro bianco e brillocchi che gridava pietà), od un ebreo la kippah o una donna musulama il velo, se lo fanno limitatamente alla propria persona e non me lo impongono come segno di una loro presunta superiorità.
Il punto Dragor è che il vietare a delle persone di vestirsi come gli pare (seguendo le proprie tradizioni) è un primo passo verso il fascismo. Ed il discorso ricade sullo stesso punto che si è affrontato quando abbiamo discusso di tortura e cioè: "Qual è il confine fra la pressione legittima e la tortura?" e "quale quello tra il vietare simboli religiosi/culturali ed il vietare la libera espressione delle propri idee?". A mio avviso in Francia state degenerando.
Scritto da: matzudaira | 22/12/06 a 22:29
Caro Matzudaira,
le persone possono vestirsi come gli pare dappertutto ma non negli edifici pubblici, perché ogni simbolo religioso deve restare fuori. Qui non si tratta più di abbigliamento, ma della proclamazione di un'ideologia che puo' avere un valore politico. Metti un ebreo con la kippah in una classe piena di arabi e vedrai il risultato (è successo). Oppure un'araba con lo jihab in una classe si skinheads e sarà ancora peggio.
Nella situazione attuale, i muri degli edifici pubblici e le persone che li frequentano devono essere religiosamente neutri, come lo Stato dev'essere neutro in fatto di religione. E' l'unica garanzia per il libero esercizio di tutte le religioni.
ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/12/06 a 22:54
Dragor,
capisco questi atteggiamenti del governo francese, e possono essere condivisibili.
Il fatto è che mentre il togliere i simboli religiosi dagli edifici pubblici è una questione di principio, quello di toglierli dalle persone è più una misura contenitiva.
Io pensavo fosse semplicemente un'estremizzazione della laicità.
Scritto da: X | 23/12/06 a 05:13
Vietare ad un credente di portare sul proprio corpo un simbolo della propria religione non è una misura contenitiva, bensì è una palese violazione della libertà personale.
Dragor ti contraddici quando ritieni sbagliato vietare il presepe nelle scuole pubbliche (cosa che invece deve essere fatta in uno stato laico), ma giusto il vietare di indossare i propri simboli religiosi (cosa che si scontra con le più basilari libertà individuali).
Scritto da: matzudaira | 25/12/06 a 19:49
Caro Matzudaira,
ho detto che il presepe va rigorosamente vietato nelle scuole pubbliche, come tutti i simboli religiosi. Infatti nel post c'è scritto "anche perché abbiamo il buon senso di non allestire i presepi nelle scuole pubbliche", con chiara allusione all'Italia che questo buon senso non ce l'ha.
Quanto all'abbigliamento, la libertà personale puo' essere limitata quando diventa una minaccia per l'ordine pubblico, come succedeva prima che i simboli religiosi fossero proibiti, quando la gente passava il tempo a picchiarsi. La legge è stata varata dopo l'assassinio a Nantes di uno studente ebreo con la kippah, clou di una lunga bagarre fra portatori di kippah e di jihab.
Ciao, Buon Natale
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/12/06 a 20:57
io credo invece che non dovrebbero essere tolti per nessun motivo i nostri simboli religiosi solo perchè magari a qualche extracomunitario del cazzo gli danno fastidio o si offendono questo nn ci dovrebbe nemmeno riguardare!! qua siamo in italia !!! e se gli immigrati vengono dovrebbero stare zitti prima di tutto perchè qui nn sono in casa loro!!!!! e dragor se sei laico va bene ma non stare dalla parte dei immigrati!!!!
Scritto da: xx | 27/12/06 a 12:49
Caro XX, non si sono soltanto gli immigrati (che presto anche in Italia non saranno più immigrati ma cittadini italiani di religione non cattolica). Ci sono anche i liberi pensatori e in generale coloro che non si riconoscono nella religione cristiana.
Se andassi in un tribunale e vedessi un crocefisso alle spalle del giudice, riterrei che quel tribunale privilegia i membri di un culto, cosi' non accetterei il suo giudizio.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/12/06 a 13:37
XX io sono un italiano ateo, pago le tasse, ho diritto di voto, vivo in un paese la cui costituzione afferma che questo è uno stato laico. Io sono italiano quanto te e forse anche più di te che non conosci la nostra Costituzione.
Scritto da: matzudaira | 27/12/06 a 14:14
very interesting, but I don't agree with you
Idetrorce
Scritto da: Idetrorce | 15/12/07 a 17:02