Sapete perché i musulmani ce l’hanno con gli ebrei? Perché sono invidiosi. Tutti i loro discorsi nascondono il mostro dagli occhi verdi. Vorrebbero essere come loro, eccellere nelle arti, nella cultura, nella scienza, nella tecnica, nella politica, nell’industria, nel commercio, nell’agricoltura, nella guerra e non ci riescono. Guardate la differenza fra Israele e i paesi limitrofi. Nel Medio Oriente, Israele costituisce il caso eccezionale di un’economia sviluppata, ad alto livello di attività e di efficienza, che assomiglia più alla civiltà europea che all’ambiente circostante. In uno spazio ristretto si realizzano combinazioni complesse, largamente rivolte verso l’esterno e legate al commercio internazionale, che contrastano platealmente con l’economia di sussistenza dei paesi vicini.
Non c’è da stupirsi che i paesi vicini (e anche certi paesi lontani) crepino d’invidia. Come si permettono questi infedeli di essere più bravi di noi? Ragionano esattamente come i cristiani quando gli arabi erano più bravi di loro e allo stesso modo vorrebbero sopprimerli. Il problema è che hanno perso tutte le guerre. Quella del 1948, poco dopo la proclamazione dello Stato d’Israele, quando l’Egitto, la Siria, l’Irak, la Giordania, la Siria e il Libano, forti di 400.000 soldati, sono saltati addosso a Israele protetto soltanto da 60000 soldati e sono stati messi in fuga. Che figura! Ma Allah non dovrebbe sostenere i suoi guerrieri? Oltre a tutto il re degli invidiosi, il Gran Muftì di Gerusalemme Hadj Jamin Al Hussein, aveva sobillato contro gli israeliani i palestinesi residenti in Palestina, così gli israeliani hanno dovuto combattere anche sul fronte interno. Niente da fare, hanno vinto lo stesso. Queste sconfitte non si dimenticano, soprattutto quando sono seguite da altre sconfitte altrettanto brucianti come la sconfitta di Suez, la sconfitta dei Sei Giorni e la sconfitta del Kippur. I vicini sono soltanto riusciti a impattare l’ultima guerra del Libano con l’ottimo espediente di rifugiarsi in tunnel sotterranei.
Il principale colpevole dell’ostilità fra isralieani e palestinesi lo vedete ritratto qui accanto. Si chiama Hadj Jamin Al Hussein e ha cominciato a drammatizzare negli anni 20, quando la comunità ebraica, che in realtà non aveva mai completamente lasciato la Palestina, contrariamente a quanto vorrebbe far credere qualcuno, si è ingrossata con gli arrivi dell’Europa e dall’America. Vedeva gli ebrei costruire città fiorenti e coltivare il deserto, realizzando in pochi anni quello che i palestinesi non erano stati capaci di creare in secoli e ovviamente il paragone non gli andava giù. Ha perfino strizzato l’occhio a Hitler e alla prima occasione non ha esitato a provocare una guerra civile che sta durando ancora oggi. E’ tutta colpa sua. Se non fosse per lui, forse i due gruppi avrebbero potuto vivere in pace.
So quello che state pensando. Prima che mi saltiate in testa dandomi del razzista, dirò una cosa e cercate di non scordarla: non c’è nessuna superiorità naturale da parte degli ebrei. E non potrebbe esserci, perché Ismael e Israel hanno la stessa origine. Sono più che fratelli, sono lo stesso popolo. Gli arabi, o i musulmani in generale, potrebbero essere come gli ebrei o ancora meglio (o peggio, questione di punti di vista), ma non lo sono per una ragione semplicissima: l’islam. Il loro handicap, la loro palla al piede, è l’islam. Con una religione così ottusa, stupida, soffocante e oppressiva, anche un popolo composto da altrettanti Einstein scivolerebbe nel Terzo Mondo. E’ stata concepita da un predone di carovane per difendere i suoi interessi, non può governare uno Stato moderno e nemmeno permettere a una civiltà di sbocciare. La civiltà araba è sbocciata quando ha saputo emanciparsi dall’Islam, a Cordoba e Granada quando Averroe ha detto che bisognava separare il potere religioso da quello civile. Allora si è visto di che cosa erano capaci gli arabi, al loro confronto gli europei sembravano dei selvaggi. Poi è arrivato il califfo di Siviglia Al Mansour e ha rovinato tutto mettendo il bavaglio ad Averroe. La decadenza è cominciata da allora.
Tutte le religioni sono inutili e dannose, ma poche possono soffocare una civiltà come l’islam e il cristianesimo. Se fosse per i preti, a quest’ora l’occidente cristiano sarebbe nel Terzo Mondo, a parte il fatto che non ci sarebbe un terzo mondo perché mancherebbe il sedicente primo. L’Occidente è sbocciato quando si è sbarazzato della chiesa e si è potuto ricollegare con il suo passato, e allo stesso modo gli arabi e i musulmani in generale sbocceranno quando si sbarazzeranno dell’islam. Con tutti i suoi difetti, perché è notevolmente inutile e dannoso, il giudaismo non ha impedito agli ebrei di costruire una nazione moderna, di esprimersi liberamente, di dedicarsi alle arti, di progredire nelle scienze, di darsi un ordinamento democratico. Certo, ci sono degli ultraortodossi che lo impedirebbero volentieri, ma la maggioranza gli ha messo la museruola come ha fatto l’occidente con la chiesa. Il giudaismo è una palla al piede che frena ma non riesce a arrestare.
L’ideale sarebbe mettere le religioni nel museo degli orrori, ma ovviamente è una pura utopia. Ecco perché, per fare in modo che questi due popoli separati soltanto dalla religione imparino a conoscersi, lancio un appello rivoluzionario: lo Scambio di Fedi, Faith Swapping. I musulmani dovranno convertirsi al giudaismo, gli ebrei all’islam. Oh, non per sempre, soltanto per il tempo di un esperimento. Diciamo una decina d’anni. Così gli arabi vedranno gli ebrei decadere, regredire nel medioevo, non riuscire più a darsi un governo decente, prendere le loro donne a sassate quando gli fanno le corna, mentire spudoratamente, perdere tutte le guerre, abbandonare le arti e le scienze, chiudersi al mondo, impoverirsi mentre il deserto
prende il posto dei campi e smetteranno di essere invidiosi perché penseranno: “ma allora sono come noi, era quella religione del cavolo che ci fregava”. Mentre gli ebrei vedranno gli arabi sbocciare, darsi governi degni di una democrazia scandinava, rispettare le loro donne anche quando gli fanno le corna, dire sempre la verità, vincere tutte le guerre, entrare nel XXI secolo e magari anticipare il XXII, consacrarsi alle arti e alle scienze, aprirsi al mondo, arricchirsi anche senza petrolio mentre i campi prendono il posto del deserto e perderanno ogni complesso di superiorità perché penseranno: “ma allora sono come noi, era quella religione del cavolo che li fregava”.
A questo punto entrambi i popoli saranno maturi per sbarazzarsi delle rispettive fedi e vivere come fratelli. Anzi, come un solo popolo.
Dragor
.
Condivido i tuoi argomenti, ma in fondo, come scriveva un grande poeta più autorevolmente di me, siamo rimasti quelli delle caverne. Io credo che le religioni, invece che a scontrarci, dovrebbero portarci ad una gara virtuosa verso il bene.
Scritto da: gianniruotolo | 15/12/06 a 10:37
Caro Gianni,
non noti la contraddizione contenuta nella semplice frase "le religioni monoteiste"?
Tutti i problemi cominciano li'...
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/12/06 a 10:46
La cena dei potenti di Francesco Antonioli...ve l'avevo detto che era da leggere !!!
Una gara virtuosa verso il bene...in effetti vuol dire condividere gli argomenti di Dragor.
Ma i ciechi di mente e cuore brancolano nel buio. Non vedono il bello o il brutto e non hanno, come i ciechi di vista, il senso del bene e del male.
Comunque Dragor vorrei che il tuo esperimento si potesse praticare davvero...ti mando un bacio più grande del solito, tutto meritato.
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 15/12/06 a 10:51
P.S. scusa il disturbo Dragor ma vorrei un tuo parere sul rutto libero...
Passa da me se ti và !
Scritto da: irenespagnuolo | 15/12/06 a 10:55
Dragor, continuo a non condividere il tuo giudizio ultra postitivo sulla cultura ebraica, ma per quel che conta invece, condivido il tuo critico giudizio su quella musulmana...
Rimango però dell'idea (e mi fa specie che un non credente come te non l'abbia presa in considerazione come ipotesi), che in realtà lo scambio di religioni non farebbe che danneggiare entrambi i popoli, perchè sono proprio le religioni ad essere lo strumento e la fonte dei conflitti...
Scritto da: matzudaira | 15/12/06 a 14:23
Caro dragor, secondo me la superiorità intellettuale degli ebrei è dovuta alla diaspora. In un certo senso è stata difatti una fortuna, in quanto gli ebrei sono riusciti, grazie anche ad innate qualità, ad occupare posti di prestigio in varie nazioni. La riunificazione ha fatto in modo che elementi culturali e conoscenze scientifiche di tutto il mondo fossero messe a disposizione di una sola nazione.
La tua idea dello scambio di fedi è fantastica, adesso si tratta SOLO di convincerli ad attuarla. In bocca al lupo.
Scritto da: Guizzo | 15/12/06 a 15:25
Caro Matzudaira, come puoi vedere nel post, il Faith Swapping è soltanto il primo passo verso l'abbandono.
In realtà credo che, convertendosi ognuno alla religione dell'altro, i gruppi imparebbero a conoscersi meglio e capirebbero di essere sostanzialmente uguali. Da mio punto di vista sono un solo popolo diviso da due religioni.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/12/06 a 15:31
Carp Guizzo, c'è anche una diaspora araba ma mi sembra che non ne abbiano approfittato come gli ebrei, benché oggi abbiano dei mezzi notevoli. Insisto a dire che è tutta colpa dell'islam
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/12/06 a 15:33
Terzo commento :
ripeto, la cena dei potenti...!
Scritto da: irenespagnuolo | 15/12/06 a 19:49
Per assurdo stavolta puoi aver ragione quando dici che i conflitti nascono dal fatto religioso.L'idea dello scambio di religione è simpatica ma non praticabile.E' molto difficile calarsi nel mondo dell'altro,quella che viene definita inculturazione.Anche nei commenti che leggo osservo che i partecipanti asseriscono non vanno al di là delle parole dell'altro.O,almeno, a me sembra così.A domani,buona notte.Marianna
Scritto da: marianna | 16/12/06 a 18:39
http://video.google.it/videoplay?docid=544783620049774130
Dragor, il link sopra riportato mostra un video dei metodi impiegati da Israele per esportare la democrazia ai Palestinesi.
Scritto da: matzudaira | 22/12/06 a 21:03
Caro Matzudaira,
J.I. non è insensibile al dramma dei palestinesi. Ecco il link di un post che avevo scritto qualche tempo fa è che è stato linkato da numerosi siti
http://dragor.blog.lastampa.it/journal_intime/2006/06/caro_mohamed_so.html
Una ragione di più perché i negoziati di pace progrediscano. Che ognuno si assuma le sue responsabilità
ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/12/06 a 21:51
Lo scritto di Dragor si rivolge ad italiani che leggono l' italiano. Ma e' abbastanza errato, nel complesso. La realta' e' moooooooolto piu' semplice : i popoli islamici vivono nel mondo moderno ma seguono principi vecchi di circa duecento-trecenti anni.
Vivono o in regni o in dittature di vario tipo.
L' islam e' una polveriera e sta scoppiando. Con chi se la prendono ? Col capro espiatorio della storia, gli ebrei. Oggi gli ebrei stanno in Israele, e allora se la prendono con Israele.
La soluzione ? E' mooolto semplice ! Gli islamici dovranno atterrare nel mondo moderno e scoprire i valori su cui si basa il mondo occidentale e le democrazie moderne. Le democrazie moderne per essere tali hanno dovuto mettere fuorilegge i movimenti totalitari come il nazifascismo. Fin tanto che il mondo islamico non scopri i principi fondamentali su cui si basano i sistemi democratici, mettendo fuori legge il fondamentalismo islamico, che e' intollerante e assassino esattamente come il nazifascismo, non potra' diventare moderno. A quel punto scoppiera in modo quasi automatico la pace, perche' le societa' moderne e democratiche cercano la pace e non la guerra. Le societa' totalitarie, violente e terroristiche invece, non possono sopravvivere senza la guerra e senza un capro espiatorio su cui concenrare tutte le loro ire represse.
Nel frattempo i giornali e i politici europei rispolvereranno con slogan moderni il vecchio antisemitismo che fa parte della cultura europea da millenni. Le bugie anti-israeliane pubblicate giornalmente dai giornali europei sono solo un contorno vergognoso a tale situazione di ritardo e degrado del mondo islamico.
Alberto Levy
(da Israele)
Scritto da: Alberto Levy | 24/03/07 a 15:11
Caro Alberto Levy,
dici che il mio scritto è abbastanza errato e poi dici più o meno le stesse cose...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 24/03/07 a 16:11
Carissimo Dragor,
io non ho parlato di religione. Io parlo di cultura e sistema politico.
La religione fa parte della cultura, ma non e' la cosa cruciale. La cosa cruciale e' il sistema politico.
Scritto da: Alberto Levy | 24/03/07 a 16:37
Caro Dragor l' idea e' carina ma non prende in considerazione unelemento che poi tu stesso hai sottolineato. Non sono gli ebrei religiosi che hanno costruito Israele ma quelli laici, e quelli non li convincerai mai a convertirsi all' islam perche' non sono in grado di mandar giu' neanche la propria di religione. Io non sarei mai disposta a portare la parrucca vuoi che mi copra completamente il volto? Appena appena digiuno a Kippur vuoi che rispetti 40 giorni di Ramadan? Se invece Israele si decidesse a separare completamente la politica dalla religione, ad allontanare i religiosi dal potere governativo, allora si' che sarebbe tutto piu' facile. I partiti di destra, quelli che non rinunciano alla terra e si insediano in Cisgiordania sono i religiosi che vogliono mantenere unita' l' Israele della Bibbia. Se non ci fossero loro ad ostacolare i processi di pace, forse e ripeto forse, avremmo gia' fatto qualche passo piu' avanti verso una soluzione. Anche l' ebraismo ostacola il suo popolo come l' Islam gli arabi e il cristianesimo l' Occidente ma non penso si dovrebbero eliminare bensi' proibire gli estremismi. Credo nel valore delle tradizioni, non credo nella fede cieca che non e' disposta a progredire coi tempi. Sharon Israele La mia Realta'.
Scritto da: SHARON | 24/03/07 a 21:05
Cara Sharon, è vero, sono gli ebrei laici che hanno costruito Israele, visto che i non laici sono paralizzati dai loro tabù. Ma è proprio qui la differenza: l'ebraismo lascia spazio ai laici, l'islam no. Forse perché i laici ebrei hanno saputo mettere gli integralisti in minoranza. La differenza è tutta qui. La civiltà ebraica si è potuta sviluppare, quella araba no. Gli ebrei ultraortodossi non capiscono niente. Se fosse per loro, Israele sarebbe come l'Afghanistan. Anzi, non esisterebbe nemmeno. Ne conosco qualcuno che sostiene che gli ebrei non dovrebbero rivendicare la Palestina...
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 24/03/07 a 22:25
Dragor,
ho fermato la lettura del tuo articolo dopo poche righe, ovvero dove affermi che l'industria israeliana e' impostata ad alti livelli di efficenza.
E' una mostruosita!
L'industria israeliana sopravvive al collasso per la soa ed esclusiva sovvenzione che gli arriva dagli ebrei americani.
la competitivita' israeliana e' una delle piu' basse del pianeta e solo un protezionismo doganale anacronistico consente ad Israele di vendere i prodotti autoctoni sul paese.
riguardo alla superiorita' intellettuale mi permetto di considerarla un'affermazione profondamente razzista: gli uomini sono tutti intelligenti allo stesso modo, e l'intelligenza emerge sempre e comunque.
ricordatevi che i due terzi delle scoperte che hanno consentito alla Scienza di evolvere sono state fatte durante il periodo dello splendore arabo persiano gli arabi musulmani hanno inventato cose che ad oggi sono ancora chiamate con nomi di derivazione araba:
CHIMICA
ALGEBRA
hanno inventato il concetto di ZERO
scoperto la meta' degli elementi della tavola periodica
inventato la SOCIOLOGIA (ibn kaldoum)
smuovetevi dal vostro preconcetto islamofobo e informatevi.
ah fino a poco tempo fa la Scuola Superiore di Fisica NUcleare di trieste era diretta da un Arabo.
per contro gli Ebrei stracampano ancora su fatti commessi dai nostri nonni sui loro nonni, applicando concetti come quello della colpa dei padri che ricade sui figli: un concetto che il piu' becero ignorante di musulmano ritiene primitivo (o forse molto molto opportunista)
Saluti
Enrico
Scritto da: enrico | 24/03/07 a 22:48
Caro Enrico,
Israele è uno Stato con un’economia avanzata., con un PIL superiore ai paesi di sviluppo medio, classificato dagli istituti specializzati dell’ONU a fianco del Giappone. Nella sua area geografica costituisce una felice eccezione.
Certo, gli apporti degli ebrei americani costituiscono un notevole sostegno economico, ma sono stati usati per creare un’industria che a sua volta crea benessere, mentre gli arabi non sono stati capaci di fare altrettanto con gli enormi capitali del petrolio e nella maggior parte dei casi si accontentano di una rendita parassitaria di cui beneficia soltanto uin’élite.
Se avessi finito il post invece di lasciarlo dopo le prime righe, avresti letto che considero ebrei e palestinesi un solo popolo diviso da 2 religioni. Gli arabi sono stati fregati dall’islam mentre l’ebraismo, sia pure con i suoi difetti, ha permesso alla civiltà ebraica di fiorire. In ogni caso nel post dico anche che in certi periodi della storia, quando la pressione dell’islam lo ha permesso, anche la civiltà araba è fiorita al punto che al suo confronto i cristiani sembravano barbari.
Non c’è nessun razzismo, soltanto considerazioni di una semplicità sconcertante che chiunque può verificare facilmente e si trovano perfino sui testi scolastici.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/03/07 a 00:20
Mi permetto un piccolo intervento fuori luogo a favore degli Indiani, non perché voglia privare gli Arabi di un loro primato, ma per rendere giustizia. Pare che il concetto di zero che utilizziamo sia nato in India e gli Arabi si siano limitati ad importarlo. (I Maya lo inventarono del tutto indipendentemente).
Fonte: "Da zero a infinito. La grande storia del nulla", John D. Barrow, 2000.
Scritto da: Galeotto | 25/03/07 a 00:36
penso che ebrei, arabi, palestinesi siano tutti vittime degli interessi economici delle grandi potenze.
Scritto da: daniela | 01/06/07 a 03:43