credo che si stupirà per questa mia lettera. Come, il più feroce nemico del Grande Satana americano, il più intransigente avversario dei cani imperialisti le scrive per farle le sue più sincere condoglianze?
Sì, è vero, suo marito è stato portato al potere, sostenuto e arricchito dai maiali immondi della Casa Bianca. Eppure Agustìn e io (non soltanto ci chiamavamo per nome, ma nelle nostre conversazioni private usavo questo affettuoso diminutivo) avevamo molte cose in comune. Per esempio, l’amore per la giustizia. Come ben sa, io mi sto battendo per ristabilire la verità sull’Olocausto, una delle più grandi menzogne della storia. Cinque milioni di ebrei uccisi nei campi di concentramento! A chi credono di darla a bere? Siccome Hitler ha giustamente sequestrato i loro beni, i cani sionisti (che quando li toccano nel portafoglio diventano idrofobi) hanno montato questa frottola per infangare la sua memoria, girando film con manichini e forni da pizza spacciati per cadaveri e forni crematori.
Allo stesso modo il suo Augusto sposo (come le sembra il gioco di parole?) ha sempre rifiutato di accettare che il suo nome fosse infangato dall’odiosa propaganda dei sedicenti difensori dei Diritti dell’Uomo. Ha rivendicato la sua innocenza fino all’ultimo respiro, giurando che non aveva mai fatto male a una mosca, che non sapeva niente dei 27 milioni di dollari suddivisi in 125 conti segreti, che non era mai stato un dittatore. No, era stato eletto democraticamente dall’esercito e Salvador Allende era stato ucciso dal Mossad per far credere a un colpo di Stato.
Benché in patria sia stato molto popolare (dicono che nessuno come lui sapesse riempire gli stadi), sappiamo bene che all’estero suo marito aveva molti nemici. Ecco perché vorrei farle notare l’importanza delle pubbliche relazioni, soprattutto quando sono accompagnate da qualche barile di petrolio. Molti fra coloro che avrebbero linciato suo marito sono fra i più calorosi supporter del mio regime, per quanto sia sicuramente più fascista di quello della Buonanima. In fin dei conti in Cile non c’era la Sharia, non c’erano i preti al potere, non si uccidevano le donne a sassate per un paio di corna, non le si costringevano a circolare vestite da suore, non si costruivano bombe atomiche di nascosto, non si minacciava la distruzione di altri paesi, non si finanziava il terrorismo internazionale...
E sa perché il mio regime, che qualcuno definisce nazislamico, è così apprezzato dai virtuosi apologisti della democrazia? Primo, perché noi musulmani sappiamo come fare leva sull’antisemitismo che cova nell’intimo di molti cristiani. Secondo, perché sappiamo come sfruttare l’antiamericanismo diffuso presso buona parte degli europei, mentre suo marito... be’, sappiamo chi l’ha aiutato a prendere il potere. Siamo furbi, eh? E gli europei ci cascano come polli. Voi occidentali dovreste fare un corso accelerato di takkia, l’arte della menzogna islamica (tutto è lecito per il trionfo dell’Islam). Con la vostra stupida mania della verità, vi lasciate abbindolare come i turisti al Gran Bazar di Isphahan. Pensi, qualcuno dice perfino che adesso gli storici pro-Olocausto dovranno presentarsi con cifre e prove al convegno negazionista da me organizzato, come se l’Olocausto fosse veramente una questione controversa. Sapesse come stiamo ridendo! Del resto che cosa dovremmo aspettarci da parte di gente senza principi e senza dignità, sempre pronta a tifare per i suoi nemici? Allah ha sicuramente seminato il dubbio e la confusione nelle file degli infedeli.
Così, gentile signora, vorrei ribadire che non ho mai dubitato della buona fede di suo marito. Agustìn e io eravamo fratelli di spirito nella battaglia contro la menzogna e la manipolazione, almeno quando andavano contro i nostri interessi. Le sono vicino nel suo dolore e la prego di accettare le mie più sentite condoglianze.
Rispettosi saluti
Mahmoud Ahmadinejad
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Raccapricciante!!
Un saluto
antonio(terzomillennio)
Scritto da: antonio (terzomillennio) | 27/12/06 a 12:10
caro Dragor,
bella lettera. Ma non credo che il notro amato leader si sarebbe messo a descrivere così nel dettaglio la takkia..
ciao, X
Scritto da: X | 27/12/06 a 14:20
Sai giocare molto bene con i diversi generi letterari.Di vero c'è che entrambi i totalitarismi sono raccapriccianti.Meno male che in Iran pare ci sia una forte dissidenza interna negli ambienti dell'università.Questo fa ben sperare.Ciao, a domani Marianna.
Scritto da: marianna | 27/12/06 a 19:26
Se fosse vera sarebbe una bellissima confessione in piena regola!
Scritto da: Guizzo | 03/01/07 a 15:14
Speravo che sembrasse vera... sigh...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 03/01/07 a 17:03