Una grande notizia: abbiamo il tram!
Non come quei mucchi di ferraglia ambulanti che circolano a Torino o quei pezzi da museo che si vedono a Milano (ormai non vale più la pena di cambiarli perché fanno folklo e attirano i turisti come i tram di San Francisco. Letto su Nice-Matin: idée pour un weekend, visitez Milan, ses boutiques, sa cathédrale, ses vieux tramways...). No, il nostro è il nec plus ultra in fatto di progresso tranviario. Noi Niçois amiamo pensare in grande. Linea da TGV, aria condizionata, portiere scorrevoli, ingresso a livello della banchina, videocamera interna collegata con i flic, monitor con indicazione del percorso, annuncio vocale della fermata, dispositivo per far scattare il semaforo al verde, biglietto elettronico, batteria per superare lunghi tratti senza bisogno del trolley, pilota automatico. Il tram del futuro!
Eccolo qui, esposto in place Masséna come l’ottava meraviglia sull’aria di Così parlò Zaratustra (infatti i Niçois sembravano i pitecantropi di 2001 Odissea nello Spazio attorno al monolito nero) e fotografato par Dragor lui-même mentre i pitecantropi sgomitano per salire a bordo e sedersi sugli eleganti sedili grigiorossi, come se da un momento all’altro il tram dovesse partire per sfrecciare nell’avenue Jean-Jaurés come Schumacher sull’avenue de Ostende al Grand Prix de Monaco, correndo in sede propria invece di strisciare a passo di lumaca nella morsa del traffico.
Ma il tram non partirà. Una cosa per volta, abbiamo il tram e pretendete anche che cammini? Un po’ di pazienza, forse camminerà nel settembre dell’anno venturo, sempre che gli scavi archeologici non rimandino tutto al XXII secolo. Per il momento è soltanto da guardare. A parte il fatto che la città è ancora sconvolta dai lavori (due commercianti si sono perfino suicidati perché avevano perso tutti i clienti), c’è qualcuno che non ha ancora rubato, così bisogna prolungare i lavori in modo che possa rubare anche lui. Noi Niçois siamo gente onesta, il furto è uguale per tutti. A ognuno la sua fetta di torta. Nel frattempo possiamo sgomitare per salire a bordo come se fosse un tram vero e sederci sulle eleganti banquettes sognando di andare dal Rouret a St-Roch in mezz’ora, tragitto che con l’autobus prende un’ora e mezzo quando va bene.
Il tram ci cambia la città e anche la vita, guardate che fantastico, elusivo calembour di luce danzante sulla moquette che circonda il totem e immortalato da Dragor nell’attimo fuggente. La ville, la vie. Soltanto i Niçois sanno fare dei calembours così, i Parisiens se li sognano. E non basta. Guardate quest’altro: art de ville, art de vivre. Questi sì che sono calembours! Per il momento non si circola nemmeno in autobus e in macchina perché i lavori hanno paralizzato la città, però abbiamo i calembours.
Nizza ha esperienza di tram. Una volta aveva la prima rete tramviaria di Francia dopo Parigi, sei bellissime linee con i tram che facevano il loro carrousel in place Masséna, come potete vedere in questa cartolina d'epoca (cliccare per ingrandire), e arrivavano non soltanto nei più sperduti quartieri di banlieue ma anche a Monaco. Poi, una per una, le linee sono state soppresse. Nel 1966, quando ha soppresso l’ultima, il sindaco Jean Médécin ha detto: “Finalmente possiamo rottamare questi orribili mucchi di ferraglia, questi ripugnanti avanzi del tempo passato, queste ignobili baracche sferraglianti che svegliano i bambini e spaventano i gatti. Il futuro è il trasporto su pneu. Viva l’autobus!” Sabato, presentando il tram, il sindaco Jacques Peyrat ha detto: “Finalmente possiamo mandare in pensione gli autobus, queste orribili scatole di sardine, questi ripugnanti mostri lenti, inquinanti e rumorosi, questi anacronistici relitti di un’altra epoca che ci sporcano i polmoni e ci accorciano la vita. Il futuro è il trasporto su rotaia. Viva il tram!”
Ecco l’avenue Jean-Médécin, sventrata per posare i binari del tram (che una volta c’erano e sono stati rimossi), privata dei platani centenari che le conferivano un’aria da Grand Boulevard e trasformata nella brutta copia della Canebière. Dicono che, una volta finita, assomiglierà a rue de Rive a Genève, una sorta di rue pietonne con due corsie centrali per i mezzi pubblici. Per ora assomiglia a Berlino Anno Zero, il celebre film di Rossellini. Abbiate pazienza, con un po’ di fortuna il tram camminerà nel settembre del 2007 o magari del 2027, per il momento è soltanto da guardare. Ve lo avevo detto che è il tram del futuro!
Dragor
Tutto il mondo è paese Dragor...Racconto tragicomico, atmosfera surreale, un bel pizzico di humour alla dragor...
Eppure dirai tu è pura e semplice verità !
Beh, paese che vai tram che trovi ma la sostanza non muta...
Scritto da: irenespagnuolo | 18/12/06 a 10:31
Cara Irene,
secondo me la sostanza cambia. Ci sono tram che circolano e tram immobili...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 18/12/06 a 10:42
A Torino abbiamo dei tram nuovi di zecca. Peccato che circolino quasi sempre vuoti...
Scritto da: Pim | 18/12/06 a 10:52
Ma non cambia in termini di ritardi, furti, dichiarazioni...
Scritto da: irenespagnuolo | 18/12/06 a 11:00
Simpatiche queste osservazioni.Ti premetto che a me i tram piacciono perchè sono legati ai miei ricordi d'infanzia e di adolescente.Lo prendevo,in una città come Napoli,per andare a scuola.Ma i tram devono camminare ovviamente.Quello che voglio dirti è che sono sempre contenta quando leggo questi post sulla tua città specie se corredati di fotografie.E' un modo simpatico per raggiungerti virtualmente da costa(smeralda) a costa(azzurra),da mare(Tirreno) a mare(Ligure).A presto Marianna
Scritto da: marianna | 18/12/06 a 18:23
Un desiderio... chiamato tram. Auguri di stagione ed oltre!
Scritto da: Pasquone | 18/12/06 a 19:02
Caro Pim,
che fine hanno fatto quei simpatici vecchi tram con il numero sul davanti?
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 18/12/06 a 20:18
Cara Marianna,
la Costa Smeralda? Come si dice chez nous, tu as de la chance!
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 18/12/06 a 20:20
Grazie, caro Pasquone, auguri anche a te. In attesa di quelli urbis et orbis :))
ciao
dragor (journal intiome)
Scritto da: dragor | 18/12/06 a 20:23
E' un capolavoro di umorismo e ironia.
Ho detto CAPOLAVORO, e sai che non spreco le parole.
Complimenti!
Tesea
Scritto da: Tesea | 19/12/06 a 23:20