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« Colonie | Principale | L'unione fa la forza »

19/01/07

Commenti

Pim

Tra qualche giorno vorrei scrivere qualcosa su un film che non è mai stato distribuito nelle sale italiane. S’intitola "Omar El Mukhtar - il Leone del Deserto", una coproduzione libico-statunitense (!) che uscì nel 1981. Tra gli interpreti Rod Steiger, Oliver Reed e Anthony Quinn. Il film tratta proprio della resistenza della popolazione di Tripolitania e Cirenaica alle truppe colonizzatrici del generale Graziani, e per questo motivo è tuttora sottoposto a una censura - sia pure non ufficiale.

Saltapicchio

Ottimo post, Dragor!
Si parla tanto di partigiani buoni o cattivi, di repubblichini idealisti o fascisti, ma intanto tutti si dimenticano di quanto fece l'esercito italiano in Africa. E lo fece non in quanto esercito fascista, ma in quanto esercito italiano, esercito d'occupazione. Ce lo si dimentica proprio perché non è possibile dare una connotazione ideologica a quei fattacci, non è possibile farli rientrare nell'attuale gioco politico destra-sinistra.
Perché quando un esercito invade un altro paese, i massacri seguono a ruota, sia che il paese invasore sia la più feroce delle dittature sia che sia la più illuminata delle democrazie. Per questo due paesi agli antipodi, gli USA in Iraq e la Cina in Tibet, riescono a combinare gli stessi identici macelli.

dragor

Caro Pim, ho visto questo film nella sala della madrasa di Bujumbura (finanziata da Gheddafi) dov'era organizzata anche un'esposizione sulla colonizzazione italiana in Libia. Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che nella produzione ci fosse anche una partecipazione italiana a titolo privato.

In ogni caso, stando alle testimonianze, quello che si vede nel film non dà nemmeno una pallida idea di quello che è successo realmente. La proiezione nella sala della moschea era gratuita e ricordo decine di bambini dei quartiers che si entusiasmavano per le imprese di El Mukhtar-Quinn.

La mancata circolazione in Italia fa parte della rimozione di questi eventi effettuata dagli italiani, cosi' pronti a fare la morale ai tedeschi e perfino agli irakeni.

dragor (journal intime)

dragor

Caro Saltapicchio, la gente non dimentica. Semplicemente, non sa. E' l'effetto della formidabile rimozione di cui si parla nel post.

In ogni caso all'epoca della guerra di Libia il fascismo non c'era ancora e questo dimostra come la violenza non abbia una connotazione politica o geografica, ma soltanto umana.

Grazie, ciao

dragor (journal intime)

gianni ruotolo

Esistono buone o cattive persone, non esiste la brava gente.

Pim

Probabilmente sì, perché tra gli attori figurava Raf Vallone.
Comunque, non voglio bruciarmi il post.
:-)

matzudaira

Condivido solo parte dell'articolo. Ammetto di non sapere molto sulle atrocità commesse dall'esercito Italiano in Africa, ma ho sempre immaginato che come uomini non siamo nè migliori nè peggiori degli altri, quindi anche noi abbiamo commesso e commettiamo errori, anche molto gravi.

Non concordo però con la tua affermazione Dragor che i Cattolici (lo dico da Ateo), siano stati degli invasori peggiori di altri. Solo alcuni esempi di popoli che si sono macchiati e si stanno macchiando di atrocità verso l'umanità altrettanto gravi a quelle commesse da nazisti e fascisti: Russi (c'è bisogno che spieghi?), Americani (c'è bisogno che spieghi?), Israeliani, Cinesi, Giapponesi, Turchi ecc. ecc. ecc.
Torniamo sempre al solito discorso Dragor. Gli uomini sono uomini, non è una religione che li rende migliori o peggiori.

Marco (il nizzardo balneare)

A proposito di non ricordare, forse nessuno ricorda (o sa)che da un giorno all'altro Gheddafi nel 1975 ha espopriato tutte le proprietà italiane in Libia e ha rispedito tutti gli italiani che lavoravano là in Italia, (morti compresi, perchè sono stati riesumati e rispediti anche loro) Sull'obiettività di Gheddafi non metterei la mano sul fuoco. Comunque i libri di Angelo Del Boca sulle infamie delle nostre truppe di occupazione sono stati pubblicati più di 20 anni fa...(e sono pubblicati negli oscar Mondadori, non sono testi da bibliofili)

dragor

C&aro Matzudaira, hai dimenticato gli arabi...

In ogni caso parlavo di colonialismo, non di guerre. In particolare, dell'atteggiamento degli occidentali nei confronti dei popoli extraeuropei. Nel colonialismo entrano in gioco fattori culturali che nelle guerre sono assenti. Se gli spagnoli avessero riconosciuto un'anima agli indiani, credi che li avrebbero trattati nello stesso modo?

dragor (journal intime)

dragor

Caro Marco,

si', conosco i libri di Angelo Del Boca. Ma pubblicati dopo più di mezzo secolo di rimozione totale, con 30 o 40.000 copie vendute da soli non possono bilanciare la congiura del silenzio

dragor (journal intime)

dragor

Caro Gianni,

soprattutto quando è la gente a conferirsi questo titolo

dragor (journal intime)

irenespagnuolo

Perfetto il commento di Gianni.

marianna

Carissimo argomento molto interessante che dovrebbe essere affrontato nelle scuole quando si insegna storia.Il tema l'ho conosciuto attraverso i testi di Angelo DelBoca.In particolare ho letto "Una sconfitta dell'intelligenza",dove si affrontano a chiare lettere le responsabilità degli italiani in rapporto alle conseguenze del colonialismo e di una politica neocoloniale più recente da cui sono poi scaturiti anni di atroci guerre civili.Per quanto riguarda il colonialismo tedesco rispetto a quello belga sono d'accordo con te perchè anche nella gestione della cooperazione allo sviluppo c'è un abbisso anche in tempi recenti rispetto alle modalità d'impostazione ed efficienza raggiunta poi nei risultati.Nessuna meraviglia ancora circa le nefandezze praticate dai colonialisti cattolici.Ricordi sicuramente le tre M sull'Africa:Militari,Mercanti e Missionari.Devi sapere che la mia stima verso alcuni operatori legati al modo missionario per me è soprattutto un fatto culturale nel senso che loro sono diretti conoscitori di certe realtà,dicui,per altro,i media in Italia parlano poco e male.Questo non significa che i cattolici sono tutti angioletti.Personalmente come italiana mi sento molto responsabile di ciò che di negativo è stato fatto dagli italiani in Africa ed in altre parti del mondo.Un'autentica solidarietà non una melassa potrebbe forse essere una risposta per essere più umani come persone.E per solidarietà intendo quella di cui parla Leopardi nella Ginestra.
A presto,dragor.Con stima. Marianna

matzudaira

Dragor, si è vero non ho citato gli Arabi, ma nemmeno i Francesi o i Portoghesi, nè gli Argentini o i Cileni ecc.. Era solo un esempio non legato alla religione.

Per quanto riguarda gli Spagnoli alla conquista del nuovo mondo, il loro non riconoscere ai nativi un'anima, era solo una scusa per giustificare la mattanza. Gli Europei si ammazzavano tra loro nello stesso modo da millenni anche quando poi erano unificati sotto un'unica religione.

dragor

Cara Marianna,

infatti mi sembra che nella sua poesia Leopardi parli di uguaglianza. Per quello che ho visto, molti missionari vanno ancora in Africa con una mentalità coloniale, nel senso che tendono a esercitare violenza sull'ambiente,considerandoi esportatori di civiltà edando per scontata la loro superiorità nei confronti della cultura locale.

Non sarebbe un male se diffondessero i principi dell'uguaglianza e del rispetto, visto che tutto sommato l'Europa ha qualcosa da dire in questo campo malgrado le degenerazioni di certe avventure coloniali. Ma in Rwanda, dove avevano carta bianca, si è visto com'è finita. In realtà le religioni imposte dall'esterno (e questo vale anche per l'islam) vengono adattate alla realtà locale con risultati a volte catastrofici.

E' vero, in Italia i media parlano poco e male dell'Africa perché le esperienze coloniali italiane sono state deliberatamente rimosse e il vincolo che legava l'Italia a certi paesi africani si è spezzato. Ma non è cosi' per la Francia, molto legata alle sue ex colonie, dove il dibattito sulle atrocità commesse dalle truppe di Massu durante la guerra d'Algeria è ancora aperto.

Ciao, a presto

dragor (journal intime)

marianna

Caro dragor quello che scrivi a proposito del mondo missionario è sicuramente in buona parte vero.Ci sono però delle eccezioni specie a partire da dopo il Vaticano II.Molte congregazioni si sono impegnate per esempio sul tema dell'inculturazione che significa appunto calarsi nelle culture altre.Naturalmente il mio dire fa subito drizzare le antenne a chi non condivide certe posizioni,perchè io mi riferisco in prevalenza ad uomini(missionari) che hanno impiegato una vita a studiare ed a pprofondire lingue e culture.Alcuni poi sono passati dallo studio all'agire sul campo.I risultati?Nelle loro riviste le esperienze vengono presentate in una luce positiva.Certamente è tutto da verificare.Mi piacerebbe tu andassi a verificare di persona sul sito www.nigrizia.it anche perchè leggendo alcuni articoli forse capiresti meglio il senso di ciò che cerco di comunicarti.Ti faccio un nome che tu sicuramente conoscerai Alex Zanotelli che per Feltrinelli ha scritto un saggio dal titolo Korogocho, che è il nome di un sobborgo di Nairobi,dove gli ultimi della Terra vivono in condizioni disumane e dove lui ha lavorato dopo aver avuto molti fastidi in Italia sia con la sua congregazione sia con le autorità politiche per via di certi documenti relativi a responsabilità sul traffico d'armi dell'Italia.Il ministro in causa era allora Spadolini. Dovette lasciare la direzione della rivista,appunto Nigrizia,ed accettò la decisione dei superiori che lo spedirono in Kenia. L'ho conosciuto personalmente e come lui altri che si muovono però in prevalenza in campo giornalistico o della formazione.Poi di asinelli ce ne sono tanti ma la cosa non mi sconvolge.Mi dispiace certo perchè li vorrei migliori.Mi preoccupa invece se fanno danni come dici tu.
Hai visto che stasera per me va meglio?Anche perchè tu hai fatto una mossa vincente con il tuo post e mi hai fortemente motivato.Te ne sono grata.
Apresto Marianna.

dragor

Caro Matzudaira,

diciamo che non tutte le violenze sono di origine religiosa, ma tutte le religioni hanno provocato violenze

dragor (journal intime)

Tesea

Siccome l'uomo è per definizione il più crudele degli animali, perchè stupirci?
Non ho letto i testi di Del Boca, però ho viaggiato in Africa (mi manca la Libia), ho parlato con la gente: in Somalia, Etiopia, Eritrea è vivo il ricordo e il rimpianto della presenza italiana.
Ho sentito anche con le mie orecchie Montanelli smontare come bufala l’uso dei gas in Abissinia.
devo credere a quello che vedo e sento, o a quello che gli altri vorrebbero che io credessi?
Incidentalmente, tra le ex colonie belghe ho visitato i da te citati Ruanda e Burundi (della capitale burundese, in particolare, mi aveva colpita un quartiere ‘Buvisa’, che mi ricordava nel nome il quartiere milanese di ‘Bovisa’): i Bahutu e i Batutsi si sono sempre odiati di odio tribale, anche perché, per secoli, i Tutzi, arroganti e al potere, avevano schiavizzato i poveri Hutu, servi della gleba. Quella dell’incitazione all’odio da parte dei Religiosi, è una leggenda metropolitana costruita a tavolino.
Buona Notte a tutti
Tesea

matzudaira

Si, è vero tutte le religioni hanno generato e generano violenza e morte, ma questo è un discorso diverso da quello che facevi.

Comunque tra gli Italiani c'è la convinzione di essere "più buoni" degli altri popoli... sarà perchè sono mammoni, sarà perchè la "Santa" Sede ci onora di risiedere da millenni sul suolo patrio, sarà perchè i fascisti facevano da scendiletto ai Nazisti, ma vi è questa autoconvinzione di non poter essere dei mostri.
Eppure se ricordate, qualche anno fa, non rammento in che parte dell'Africa, alcuni soldati Italiani si sono divertiti a torturare con scariche elettriche ai genitali dei ragazzi nativi, mentre alle ragazze ancora minorenni hanno riservato un altro ovvio trattamento. Ma si sa, Italians do it better!

dragor

Cara Tesea,

l'implicazione della chiesa cattolica nel genocidio rwandese è stata riconosciuta dalla chiesa cattolica. Quindi non è una leggenda metropolitana, dato che la confessione è la regina delle prove (vedi il post (Confessione, Regina delle Prove nell'archivio di maggio).

Per anni, su istigazione della chiesa di Roma, i preti hanno demonizzato i Tutsi. Il Vaticano era stato più volte avvertito del pericolo, ma ha continuato la sua politica dissennata.

Migliaia di persone sono state attirate e massacrate nelle chiese. Le prove sono ancora là, per chiunque voglia vederle.

Montanelli era un bugiardo. L'uso dei gaz è ampiamente documentato con tutti i mezzi disponibili. Da' un'occhiata ai link nel post.

Gli Hutu i Tutsi non si sono mai odiati per secoli di un odio tribale. Nei secoli andavano d'accordo. Sono stati i belgi a seminare la discordia sostenendo prima i Tutsi durante il protettorato e nel 1959 appoggiando Grégoire Kayibanda, un prete Hutu, quando i Tutsi hanno chiesto l'indipendenza. Questa è storia.

dragor (journal intime)

dragor

Sulle implicazioni della chiesa nel genocidio

http://dragor.blog.lastampa.it/journal_intime/2006/05/perch_papa_wojt.html

http://www.afrol.com/Countries/Rwanda/backgr_cross_genocide.htm

dragor (journal intime)

marianna

Cara Tesea eccomi a te più serena. A proposito di quel che dici su Montanelli ti devo precisare qualcosa. Niente da togliere al Montanelli brillante giornalista come tutti sappiamo.Come persona però nei confronti degli africani c'è da dire che il suo atteggiamento era da autentico colonialista. Io ricordo una sua breve intervista ad Elkan dove parlando delle donne africane al tempo della guerra d'Etiopia si era espresso in maniera poco riguardosa.Insomma niente di male se usate come oggetto di piacere tout court.Inoltre quando a metà anni '80 ci fu lo scandalo per il traffico d'armi in cui era implicato il governo di allora ed il ministro Spadolini, sempre lui a proposito di Nigrizia,che aveva rivelato la cosa,e di Alex Zanotelli si espresse con molto snobismo come a dire che quella non era una rivista e Zanotelli solo un contafrottole.Il problema poi si evidenziò in tutta la sua realtà ed anche i quotidiani nazionali ne parlarono.
Per quanto riguarda gli hutu ed i tutsi penso che abbia molta ragione dragor.Sai perchè?Io ho frequentato per anni convegni ed incontri di organizzazioni non governative(ONG) di matrice cattolica.Ho conosciuto giovani professionisti africani ormai inseriti in Italia di origine burundese.Ebbene,guarda caso,erano tutti hutu.Non ho mai incontrato tutsi.Perchè? Sicuramente la Chiesa aveva preso e prendeva le difese di quella parte della popolazione.Anch'io so ,per aver letto, che la popolazione tutsi ha un alto quoziente intellettivo,grandi abilità.Ed è vero anche quello che tu dici che gli hutu venivano trattati da servi della gleba.Ma forse è più facile avere dalla propria(conversioni cui seguono vantaggi come borse di studio in Europa) chi è più docile o meno fiero.Io il dilemma me lo sono posto dopo aver letto i post di dragor sull'Africa.E qualche dubbio comincia ad insinuarsi.Io ,purtroppo per me, non ho fatto nessuna esperienza sul campo.Continuerò a studiare il problema e poi sia tu che io possiamo sempre rivolgerci al nostro "Virgilio".
Sono comunque contenta di averti ritrovata.Ti penso nelle nebbie ma oggi credo che anche da te ci sarà sole.Un abbraccione.Marianna

marianna

Caro dragor sono andata sul sito Afrol.com ed ho cercato di leggere qualcosa in spagnolo perchè non conosco l'inglese.Mi è parso interessante ma dopo pochi secondi il mio antivirus mi segnalato appunto la presenza di un virus.Pertanto ho chiuso.Comunque mi farebbe piacere mi segnalassi indirizzi che affrontano i problemi del mondo africano.Meglio se in francese.Ciao,a presto Marianna.

dragor

Cara Marianna,

come spiego a Tesea, per secoli Hutu e Tutsi sono vissuti in pace. I problemi sono cominciati con il protettorato belga.
In Burundi fino a non molto temmpo fa c'era un governo Tutsi discriminatorio e razzista che manteneva gli Hutu in condizioni d'inferiorità (per esempio negli studi universitari la proporzione degli Hutu era del 15 per cento e quella dei Tutsi dell'85 per cento, ossia la proporzione etnica invertita). Adesso, dopo una lunga guerriglia Hutu, il paese sembra democratizzato e tutti godono di uguali diritti, il presidente è Hutu e l'esercito è composto da membri delle due etnie.

In Rwanda, il governo di Paul Kagame, il leader del FPR che con una magistrale guerriglia ha rovesciato il regime razzista e fascista di Juvénal Habyarimana (sui passaporti era obbligatorio indicare l'etnia) sostenuto dalla Francia ha abolito ogni discriminazione e attualmente le etnie hanno uguali diritti. Anche i rifugiati hutu fuggiti all'epoca della guerra sono rientrati, meno quelli implicati nel genocidio, che si sono rifugiati in Congo (e anche in !Europa, la Francia ne ospita varie migliaia). Molti sono entrati nelle file degli Interhamwe, le antiche squadre della morte, e terrorizzano le popolazioni nella zona del lago Kiwu. Le loro violenze, specialmente gli stupri sulle donne, sono stati denunciati all'ONU.

Se riesci a trovarlo, ti consiglio il libro di Colette Braeckman "Rwanda, Histoire d'un Génocide", Fayard, 1994.

Grazie, a presto, buon weekend

dragor (journal intime)

marianna

Il 23 novembre 2006 il giudice francese Bruguière ha siccato 9 mandati d'arresto internazionali contro uomini politici e militari vicini al presidente Kagame.L'accusa è implicazione nell'attentato che il 6 aprile '94 fece esplodere l'aereo presidenziale dell'allora presidente Habyarimana.Al di là dell'immunità di Kagame il giudice ha raccomandato al segretario generale dell'ONU di autorizzare il Trbunale internazionale per il Ruanda ad aprire un procedimento contro Kagame.Secondo il giudice il missile che ha abbattuto l'aereo proveniva da una partita di missili terra-area,venduti nell''87 dall'Unione Sovietica all'Uganda.Questi ordigni sarebbero stati portati a Kigali con lo scopo,secondo il giudice, di vincere anche a prezzo del massacro dei tutsi interni,peraltro considerati collaboratori del regime hutu.Il governo ruandese non crede che il giudice abbia agito in totale indipendenza anche perchè molto vicino a Chirac ed al suo partito.Sempre il giudice è candidato alle politiche di quest'anno in Francia.
In sostanza il giudice attribuisce agli attentatori la responsabilità di aver scatenato il genocidio.Militari e servizi di sicurezza francesi sono ostili a Kagame e per di più il giudice non avrebbe verificato le testimonianzeincriminanti.
Inoltre la pista degli hutu estremisti merita di essere esplorata.Nel '94 Radio Mille Colline esortava gli hutu a massacrare i tutsi e prima dell'attentato annunciò l'imminenza di un avvenimento importante.Il genocidio? L'attentato?
Nel libro di Patrick de Saint-Exupèry: L'inconfessabile-la Francia in Ruanda(Editions les Arènes,2004) si legge che la Francia ha venduto armi all'esercito di Habayarimana ed addestrato la guardia presidenziale.E nel film di Marie Monique Robin si parla di alcuni ufficiali francesi nel ruolo di operatori degli squadroni della morte.
Che ne dici di questa mia prima documentazione? Corregimi pure se qualcosa non ti quadra.Un pensiero ed un augurio di buona notte.Ciao Marianna

matzudaira

Boni li Franzosi, boni!

Tesea

Cara Marianna, anch'io sono contenta di averti ritrovata.
E' tutto il giorno che cerco di potermi avvicinare a 'j.i.', e invece guarda a che ora finalmente ci sono riuscita, annebbiata io stessa e stravolta.
No, nebbia qui non ce n'è, ne' ieri (nei pressi del manzoniano Lago di Como ho notato 24 gradi, il 19 gennaio, credo record nella storia lombarda)!.
Non so se mi leggerete a quest'ora!
Vedo che sei molto documentata, io non ho altrettanta documentazione da contrapporre.
Mi risulta però, che l'ultimo sovrano Rwandese, Charles Mutara III era di etnia Tutzi, come tutti i suoi predecessori dinastici. Dopo di lui ...il diluvio.
Come sempre in tutte le cose, la ragione e il torto saranno equamente distribuiti tra le parti.
Cosa vuoi che ti dica, Dragor, vicinissimo alla questione, è però parte in causa per interposta persona, quindi in "conflitto di interessi" con la questione...
Questione nella quale, peraltro, sono intervenuti un po' tutti, dai tecnici israeliani (con disappunto della Libia) all'ONU, nel lungo cammino di quel povero Paese verso lo stato attuale.
Comunque, le accuse alla solita bistrattata gerarchia cattolica mi sembrano gratuite e strumentali ai soliti fini denigratori della stessa.
Non ti do la Buona Notte, ma tra un po' il Buon Giorno!
Tesea

.

matzudaira

Le accuse alla solita bistrattata gerarchia cattolica mi sembrano gratuite e strumentali ai soliti fini denigratori della stessa?
Io credo che la natura stessa della "gerarchia cattolica" la espongano a lecite e dure critiche anche da parte di quei credenti dotati di un minimo di buon senso.

dragor


Cara Marianna, prima di tutto complimenti. Fra tutte le persone che mi hanno scritto su questo argomento, sei sicuramente una delle più informate.

Sull’azione del giudice Bruguière volevo scrivere un post. Si tratta di un’iniziativa tendenziosa che segue la richiesta di scuse ufficiali, da parte di Paul Kagame, per il ruolo della Francia nel massacro. La Francia ha sostenuto il regime Habyarimana, ha armato l’esercito, lo ha addestrato, nel 1991 è intervenuta per fermare il FPR con la scusa di proteggere i resortissants francesi, ha praticato controlli d’identità per distinguere i Tutsi dagli Hutu, ha abbandonato al suo destino il personale tutsi dell’ambasciata e del Centro Culturale, con l’operazione Turquoise (la creazione di una presunta sacca umanitaria), ha dato rifugio agli assassini, li ha fatti fuggire e li mantiene con i soldi dei contribuenti, come Agathe Habyarimana, la moglie del defunto presidente, una delle maggiori responsabili.

Sotto la pressione di Mitterrand, Habyarimana aveva firmato gli accordi di Arusha per spartire il potere con il FPR, che ormai controllava tutto il Nord del paese. La cosa non era andata giù a sua moglie e all’esercito, che rifiutavano ogni compromesso con i Tutsi. Secondo molti osservatori, è in questo campo che bisogna cercare chi ha lanciato il missile. Non si vede perché avrebbero dovuto lanciarlo i Tutsi o gli Hutu moderati, ormai vicini a una soluzione politica per la divisione del potere. In effetti Radio Mille Collines (ai cui microfoni parlava anche un italiano) da anni esortava al massacro, appoggiata dai preti che nelle loro prediche demonizzavano i Tutsi. Il missile ha tolto di mezzo Habyarimana ormai giudicato scomodo e offerto la scusa per scatenare il genocidio. Nessuno ha alzato un dito per fermare il massacro, benché si sapesse bene che cosa stava succedendo e i 10.000 uomini di Paul Kagamé sono rimasti soli a vedersela con i 50.000 dell’Armée Gouvernamentale appoggiati e inquadrati dalla Francia. L’Armée ha perso e la Francia non ha perdonato al Rwanda la bruciante umiliazione.
Ne riparlerò in un post e ti ringrazio per avere sollevato l’argomento. Ciao, a presto

dragor (journal intime)

dragor

Cara Tesea,

la mia vita è piena di conflitti d'interessi, ma questo non mi ha impedito di ragionare con la mia testa. Continuo perfino a tenere per la stessa squadra di foot, guarda un po'...

Ciao

dragor (journal intime)

marianna

Caro dragor tu hai egregiamente completato e chiarito quello che ho cercato di precisare.Trovo molto valido questo modo di dialogare e di allargare poi la discussione.Certamente occorre che nelle risposte ci sia un minimo di documentazione.E questo spesso è un limite.Si va a ruota libera e basta.L'ho fatto anch'io.Mi impegno a non farlo più se non quando voglio mandarti un saluto e sapere cosa si fa a Nizza.Perchè anche queste sono cose simpatiche.
Mi chiedevo,per esempio,continui a suonare l'organo?Dove?Quando? Peccato non si possa al computer ascoltare la tua musica. A presto e buon fine domenica. Marianna

marianna

Cara Tesea eccomi a te.Sono al computer dalle 14,30 per battere alcuni schemi che mi occorrono per la formazione che faccio ad alcune signore sui temi di educazione allo sviluppo almeno due volte al mese.E' un mio piacere farlo sopratutto perchè sono argomenti che mi interessano.Ho letto il tuo scritto e mi fa sempre immenso piacere che ti ricordi di me.Speriamo di lavorare sempre meglio con dragor nei commenti ai suoi post perchè lui è bravissimo sia nella scelta dei contenuti,che non sono mai banali,sia nella gestione degli interventi.Qui oggi è una giornata splendida con un sole sfolgorante. Tra un po' andrò a fare una passeggiata perchè merita.Ti abbraccio,a presto Marianna.

dragor

Cara Marianna, sugli eventi niçois pubblichero' un post domani. Suono l'organo in casa per la gioia dei vicini (almeno quando non uso la cuffia), altrimenti in tutte le chiese che mi capitano a tiro. In attesa di mettere on line la mia musica, l'ho descritta in un post di cui ti do il link se non l'hai ancora letto

http://dragor.blog.lastampa.it/journal_intime/2006/09/i_migliori_si_t.html

Ciao, bonne soirée!

dragor (journal intime)

marianna

Ho letto il tuo post,dragor,e ti assicuro che la tua scrittura ha il potere di far vivere le situazioni.Stanotte sognerò l'organo della cattedrale di Salamanca!A parte il fatto che il solo nome Salamanca a me evoca la grande università ed il suo stimolante ambiente culturale.Sogni di adolescente di chi adolescente non è più! Mi sono divertita molto nei diversi passaggi del testo lì dove indichi tecnicamente lo sviluppo dell'esecuzione.Bravissimo come sempre!Buona notte e domani ci vediamo a Nizza.....Ciao Marianna

Tesea

Caro Dragor,
naturalmente la mia era solo una battuta, anche se un po' avventata. Infatti ti ho stimato immensamente fin da quando ho scoperto il tuo blog che, come vedi, non ho più lasciato.
Mi piace il tuo stile, a livello del più alto giornalismo oggi sul mercato non solo italiano.
Non metto in dubbio la tua buona fede, no, quella no! E' che io mi ero fatta, sul campo ed empiricamente, un'idea diversa di quell'area, anche attraverso la testimonianza di una cara mia amica (Tutzi), che ha vissuto e lavorato per anni qui a Milano. So che molti sono stati trucidati nelle chiese, ma non attirati proditoriamente dai Religiosi, massacrati anch'essi con i fedeli.
Montanelli: ai tempi della 'conquista' abissina comandava una guarnigione in loco, ritengo che fosse informato di quanto stava accadendo: che interesse avrebbe avuto a mentire? Lo so che alcuni documenti dicono il contrario, ma cosa ci vuole a falsificare o crearne di falsi per gli scopi più vari?
e ora Buona Notte! Tesea

Tesea

Cara Marianna,
e a me fa piacere che tu ti sia ricordata di me!
Oggi Milano è tornata grigia, e io ho visitato la mostra di pittura (affollatissima) di un noto giornalista e scrittore.
Che cosa intendi per 'formazione sui temi di educazione allo sviluppo'? Suona molto interessante. Ritengo sia nel campo didattico per avvio all'insegnamento?
Ci risentiremo domani, in attesa del nuovo post del nostro Virgilio.
Buona Notte!
Tesea

dragor

Cara Tesea,

ci sono anche documenti italiani, filmati da operatori al seguito dell'armata coloniale, che attestano l'uso dei gas, senza contare le testimonianze di giornalisti del mondo intero e della Croce Rossa che ha curato le ustioni provocate dall'iprite e dal gas mustard. Non si capisce perché Montanelli debba essere più credibile del resto del mondo e degli operatori del suo stesso paese. Nessuno aveva interesse a montare una simlile storia. Per screditare l'Italia c'erano già abbastanza elementi, anche senza i gas.

Se non li hai guardati,prova a dare un'occhiata ai link inseriti nel post sotto "Libia" ed "Etiopia", e anche a questo link

http://www.icrc.org/Web/Eng/siteeng0.nsf/html/5RUHGM

Stasera pubblichero' una documentazione fotografica

Ciao

dragor (journal intime)

Tesea

Caro Dragor, sei sempre ben documentato e sul piano della documentazione non posso fronteggiarti.
Una domanda: siamo sicuri che le altre potenze coloniali non abbiano, precedentemente all'Italia, usato gli stessi mezzi?
So che a Londra, all'epoca, l'opinione pubblica, abilmente manovrata e sobillata, era insorta contro l'Italietta.
Sarebbe interessante poter indagare negli archivi...
Ciao Tesea

Tesea

P.S. Nei loro archivi...
Tesea

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