I francesi sono neutri, gli americani, gli inglesi e gli iraniani sono pro, i tedeschi obiettano ma accettano. In solo paese, miracolosamente ricompattato dall’uomo che ha diviso il suo, da destra, da sinistra, da sopra e da sotto è scaturito un corale, indignato, granitico, gigantesco NO all’esecuzione di Saddam Hussein: l’Italia.
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Si potrebbe pensare che gente così delicata, quando deve impiccare un dittatore, gli dica prego signor Mussolini, se vuole essere così gentile da accomodarsi sul patibolo... ecco, bravo, così, mi dica se il cappio stringe troppo. Invece guardate che indecenza, prima lo hanno sforacchiato come un colabrodo senza uno straccio di processo, poi lo hanno appeso a testa in giù come San Pietro vicino alla sua copine che non portava nemmeno i calzoni, poi lo hanno deposto per terra, gli hanno sputato addosso e hanno improvvisato un match di foot con la sua testa, che per la verità sembrava più una palla da biliardo che un pallone da foot. Che maniere!
Allora, prima di criticare un’esecuzione avvenuta con tutti gli onori sotto i riflettori dei media, un’esecuzione che fa sembrare gli iracheni un modello di civiltà e gli italiani dei barbari, questi angeli umanitari, questi difensori dei Diritti dell’Uomo, questi virtuosi custodi della morale, questi discepoli di Beccaria, questi adepti del digiuno non potrebbero dare il buon esempio invece di trattare il loro dittatore come un un incrocio fra una sputacchiera e un pallone da foot? Ma sono passati sessantadue anni, direte voi. E allora? Siete i figli e i nipoti di quelli che hanno emulato Ronaldinho in piazza Loreto, a parte il fatto che magari qualche senior lo ha emulato di persona. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Se il linciaggio mediatico è una premessa, c’è da scommettere che a parità di condizioni un certo dittatore che si è fatto trapiantare i capelli per non sembrare una palla da biliardo come il suo predecessore sarebbe linciato in modo ancora più sbrigativo. Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.
Dragor
Che superficialità Dragor... Che superficialità!
Potrei risponderti che l'esecuzione di Mussolini è avvenuta 60 anni fa (di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, le coscienze si sono evolute..), che Mussolini è stato complice dell'Olocausto a te tanto caro, che chi lo ha impiccato non era un tribunale, ma dei guerriglieri della resistenza che almeno hanno avuto la dignità e la decenza di non mettere in scena un processo farsa il cui imputato era già condannato ancora prima che il processo stesso iniziasse... potrei obiettare tutto ciò, ma la superficialità con cui hai trattato l'argomento mi toglie le forze e mi deprime.
Scritto da: matzudaira | 02/01/07 a 15:14
Caro Matzudaira,
perché un processo farsa? Secondo la legge irachena, si puo' venire condannati per un solo omicidio. Gliene hanno accollati 128 con tanto di prove sotto gli occhi del mondo intero, risparmiandogli il giudizio (bontà loro) sugli altri crimini. Ammetterai che a questo mondo ci sono processi peggiori.
Quanto a Mussolini, i fatti parlano da soli. E non sono avvenuti nei secoli bui, ma soltanto 62 anni fa, come del resto è specificato nel post.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 02/01/07 a 15:34
In effetti c'è da dire che il caso Mussolini è stato un blitz, e in tempo di guerra.
Comunque, il punto è: se in Iraq c'è la pena di morte, non si vede perchè, se è stata comminata più di 2000 volte dalla "fine" della guerra, ci si preoccupi solo di Saddam.
Detto questo, però, qualsiasi processo ad un capo di Stato sconfitto, non può che essere una farsa.
Ciao Dragor, buon anno.
Scritto da: Biz | 02/01/07 a 19:53
Soltanto 62 anni fa? Ma tu ti rendi conto di cosa siano 62 anni in un epoca come la nostra? Tra il 1945 e il 2007 ci sono stati stravolgimenti sociali, economici ed etici senza eguali. Mussolini avrebbe comunque fatto la stessa fine dei nazisti al processo di Norimberga, e viste le diverse coscenze e sensibilità delle persone (e vista anche la gravità dei crimini), nessuno ha mai pensato che gli imputati meritassero nulla di meno che la pena capitale. Il metodo è comunque stato deprecabile.
Oggi, invece, dopo decenni di crescita culturale e sociale, dopo lotte per i diritti umani (di tutti anche degli assassini), dopo riconoscimenti del diritto alla vita anche all'ultimo degli animali, condannare a morte un essere umano, per quanto indegno di questo nome esso fosse, non è accettabile da parte di una società culturalmente e democraticamente avanzata. L'impiccagione, che è stata filmata da uno dei presenti con un telefono cellulare, si è dimostrata molto meno civile ed umana di quanto i media avessero preteso di far credere. Si sentono infatti in sottofondo risa, frasi di scherno, insulti e quant'altro nei confronti di un uomo che stava per perdere la vita da li a poco. I suoi aguzzini si sono dimostrati quindi tanto spietati e crudeli come lo stesso condannato era stato in vita.
Considera inoltre che tra la lista dei pro condanna a morte non c'era l'Inghilterra, come da te erroneamente affermato, che invece per voce del suo primo ministro si era più volte espressa, nei giorni precedenti l'esecuzione, contro questa barbarie.
La comunità Europea si è comunque dimostrata coesa contro tale condanna.
Tra i favorevoli (e qui hai volutamente omesso di citarlo), c'era il tuo tanto amato e civilissimo Israele.
Scritto da: matzudaira | 02/01/07 a 19:55
Caro Biz, che piacere sentirti. Sono d'accordo su tutto, anche sulla farsa. Infatti il post va visto in una dimensione relativa: gli iracheni riescono a sembrare civili soltanto in confronto agli italiani...
A proposito delle mobilitazioni selettive, ti rimando al mio post di domani.
Buon anno anche a te
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 02/01/07 a 20:24
Caro Matzudaira, insisto a dire che a parità di condizioni gli italiani lincerebbero come nel 1945. La violenza è nell'aria, basta guardarsi in giro.
Non essere ingenuo. Quando si uccide un tiranno, i quolibets sono un must. Se tu avessi perso un parente o un amico a causa del tiranno, non gli diresti il fatto suo mentre si appresta a passare a peggior vita?
Malgrado tutto, insisto a dire che è stato trattato meglio di Mussolini. Se io fossi un dittatore e dovessi scegliere fra la fine di Saddam e quella di Mussolini, sceglierei senza esitare quella di Saddam.
Quando a Israele, se ti avessero tirato addosso i missili Scud (dopo averti minacciato di distruzioone totale) voglio vedere quello che diresti al momento del trapasso del lanciatore di missili.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 02/01/07 a 20:31
Dragor prendo atto che sei soddisfatto e conpiaciuto dell'uccisione di Saddam Hussein, ma la tua ampia dissertazione sull'argomento è dettata da rancore ed odio e per questo è superficiale e puerile. Non consideri infatti l'altro aspetto dell'impiccagione, e cioè le conseguenze che ne scaturiranno (e che già stanno scaturendo) dal punto di vista politico, sociale, militare. Questa vendetta degli sciiti ai danni dei sunniti non è altro che benzina sul fuoco di una guerra civile che potrà solo degenerare in altre migliai di vittime. Questo non lo riesci proprio a cogliere vero?
Scritto da: matzudaira | 02/01/07 a 23:02
Caro Matzudaira, se vuoi sapere la verità, per me l'esecuzione di Saddam Hussein è stata una cosa da imbecilli. E oltre a tutto hanno scelto proprio l'inizio della festa dell'Aid, il colmo della scemenza.
La notte di Capodanno ho partecipato ha una splendida festa araba organizzata al Palais des Sports Jean-Bouin, affittato per l'occasione. Siccome erano tutti sciiti, si festeggiava anche l'esecuzione di Saddam Hussein. Per avere sostenuto che è stata una cosa da imbecilli, ho rischiato di essere sgozzato sul posto. Per fortuna so suonare la tabla come un pro e questo mi ha salvato la pelle.
Tutte le osservazioni che hai letto nel post e nelle mie repliche sono puramente contingenti.
Domani tornero' sull'argomento.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 02/01/07 a 23:23
Grazie Dragor!
Ci fai riflettere.
Tesea
Scritto da: Tesea | 02/01/07 a 23:58