Correva l’anno 2005 e i migliori cervelli di Soulidarieta, un’associazione nizzarda di estrema destra, si concentravano sullo spinoso problema: come dare la zuppa popolare agli SDF (Sans Domicile Fixe, politicamente corretto per clochard) bianchi negandola agli arabi? Con un rifiuto esplicito, avrebbero violato la legge che proibisce la discriminazione razziale.
Finalmente Dominique Lescure, il presidente degli Identitaires, ha avuto l’idea del secolo: cucinare una zuppa di maiale, ben sapendo che la religione vieta ai musulmani di gustare lo squisito suino. Così sui banchi di Soulidarieta, in un tripudio di bandiere con l’aquilotto nizzardo, tricolori e cartelli “la France aux Français”, la famosa Soupe au Porc viene distribuita a clienti rigorosamente FBC (Francesi, Bianchi, Cattolici). La provocazione è evidente, ma come impedirla? In fin dei conti, nessuna legge proibisce di distribuire gratis della buona Soupe au Porc. Gruppi dell’estrema sinistra e di SOS Racisme presidiano i banchi dalla cucina fascista, ma devono assistere impotenti alla distribuzione discriminatoria. Perfino il prefetto, prontamente chiamato in causa, si dà per vinto: “Nessuna legge proibisce di distribuire alimenti ai bisognosi. Sappiamo che la Soupe ne esclude alcuni a causa della religione, ma finché non ci saranno problemi per l’ordine pubblico, non possiamo intervenire. In ogni caso terremo gli occhi aperti. Al minimo disturbo dell’ordine pubblico, interverremo senza esitare.”
Dopo la confusione iniziale, i gruppi di sinistra e SOS Racisme passano al contrattacco. A pochi metri dai banchi di Soulidarieta, allestiscono splendidi banchi decorati da bandiere rosse che distribuiscono una zuppa rigorosamente hallal. “Mangiate la soupe democratica! Rifiutate la soupe fascista! Vi diamo anche il dessert!” Increduli per tanta fortuna, gli SDF fanno il pieno abbuffandosi di soupe sia democratica che fascista. Lo stomaco è notoriamente insensibile alle ragioni della politica.
Corre l’anno 2007 e Soulidarieta ritenta il colpo. “Una deliziosa Soupe au Porc Franco-Francese per i veri Francesi! Saporita, calda, piena di proteine per affrontare i rigori dell’inverno! Una Soupe Tricolore, una Soupe Nissarta!” Ma stavolta le forze democratiche hanno l’arma fatale. Infatti il prefetto di Parigi, dove gli Identitaires locali avevano pure organizzato una distribuzione di Soupe au Porc, non si è fatto sorprendere impreparato come il suo collega delle Alpi Marittime e ha emanato il seguente decreto: “In nome dei Sacri Principi Costituzionali di Laicità, Ordine Pubblico e Dignità Umana, la distribuzione di Soupe au Porc è proibita!” Dominique Vian, il prefetto delle Alpes Maritimes, deve soltanto imitarlo. Stavolta Soulidarieta sembra con le spalle al muro, ma Dominique Lescure non si arrende. “Non abbandoneremo la strada”, proclama. “Mercoledì saremo ancora là.”
Mercoledì alle 19 il prefetto è informato che in rue Ribotti si mangia Soupe au Porc. “Stavolta li freghiamo”, ringhia, quindi spedisce sul posto tre furgoni di CRS in assetto di battaglia con scudi, lacrimogeni e manganelli. Al loro arrivo i flic trovano una tavolata con gente che s’ingozza di Soupe au Porc. “Siete in arresto!” “Perché?” domanda Lescure. <<Questa è la terrazza di un ristorante. Non si può nemmeno cenare con amici?” E ai flic non rimane che ritirarsi in buon ordine. Gli Identitaires non hanno sfidato il divieto, lo hanno aggirato. E non basta, ora intendono citarlo in giudizio.
Ma senza aspettare il verdetto, Soulidarieta ha già in programma una nuova mossa: non servire più una sola Soupe, ma due, una au Porc e una senza Porc. "E vedremo che cosa dirà il prefetto", dice Lescure. "Guai se oseranno discriminare i musulmani", dice il prefetto, mentre gli SDF si stanno già leccando i baffi. A questo punto sorge un terribile dubbio: se fossero i musulmani a discriminare la zuppa?
Dragor
Veramente bello Dragor. Complimenti e buona giornata
Scritto da: Giulia | 22/01/07 a 10:18
Tutto può essere;anzi io sono sicura che i musulmani saranno loro a disertare.
Comunque ottima giornata:ho trovato stamane un articolo di Colette su Le monde diplomatique di gennaio.E' una giornalista belga che scrive su Le Soir? Sono nel giusto?
A più tardi perchè occorre preparare il pranzo e da me non c'è comitato che offra qualcosa. Ciao Marianna
Scritto da: marianna | 22/01/07 a 13:05
Cara Tesea un saluto anche se i nostri orari continuano ad essere diversissimi.Più tardi ti parlerò di Educazione allo sviluppo che riguarda il mondo della scuola ma soprattutto quello del volontariato internazionale.Tu però mi devi documentare sulla mostra che hai visitato.E' un imperativo categorico! Un abbraccione come sempre affettuoso .Marianna
Scritto da: marianna | 22/01/07 a 13:09
Non capisco perchè dei fascisti dovrebbero fare attività di volontariato nei confronti di barboni (anche se cattolici),che a loro modo di vedere sono pari a dei cani randagi... Mi pare ci sia un controsenso...
Scritto da: matzudaira | 22/01/07 a 13:21
Graeie, cara Giulia. Buona giornata anche a te :))
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/01/07 a 13:33
Cara Marianna, Colette Braeckman, che ho conosciuto in Rwanda, è la principale firma di Le Soir e ha scritto i migliori articoli sul genocidio rwandese e sulla successiva guerra in Zaire che avrebbe portato al crollo del regime mobutista e all'insediamento di Laurent Kabila. Per avere scritto che l'armata rwandese aveva occupato Goma e Bukavu, sul lago Kivu, è stata presa a schiaffi da un ufficiale zairois.
Un giorno parlero' del nostro incontro a Gisenyi.
Buon appetito
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/01/07 a 13:42
Caro Matzudaira, infatti fanno volontariato al contrario: negando la soupe agli arabi.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/01/07 a 13:44
Caro Dragor,
come vedi sono ancora ferma a It.Brava gente e l'unione fa la forza.
Più tardi mi aggiornerò sull'ultimo post.
A presto (anzi, tardi, temo) Tesea
Scritto da: Tesea | 22/01/07 a 14:30
Cara Marianna,
è imperativo categorico per me anzitutto rispondere al tuo graditissimo saluto, prima di scaraventarmi fuori di casa.
A più tardi, ciao Tesea
Scritto da: Tesea | 22/01/07 a 14:32
Dragor però danno la zuppa ai barboni cattolici che i fascisti di tutto il mondo ritengono essere dei vermi in quanto accattoni. Insomma, pur di mettere in atto un'attività discriminatoria e razzista nei confronti dei barboni musulmani sono dispsoti a preparare quintali di zuppa per i barboni autoctoni, che in altre occasione verrebbero (e vengono) presi a calci sulle gengive. Vive la France!
Scritto da: matzudaira | 22/01/07 a 15:23
dragor......!
questo post è divertente.....
cioè, no, non è divertente per nulla ma il tuo taglio è un po' meno "trucido" del solito!
mi piace pensare che è quasi nel verso del pelo! (quando arrivi in fondo alzo la coda)
paola
Scritto da: paola | 22/01/07 a 18:59
Cara Paola, non alzarla troppo... ;))
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/01/07 a 20:12
Proprio cosi', caro Matzudaira. Hanno montato l'affaire solamente per fare una discriminazione razzista che non incorresse nei rigori della legge. Cosa che la dice lunga sulla mentalità facho.
In ogni caso li ho fregati, perché mi sono presentato al banco, ho detto Salam Aleikoun, Allah Akbar, potrei avere un po' di questa squisita Soupe au Cochon? Merci, que Allah vous bénisse...
E mi sono fatto servire 2 volte.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/01/07 a 20:18
Caro Dragor,
anch'io a quest'ora vorrei un po' di quella soupe au cochon, e invece dovrò mettere qualcosa nel microonde.
Quella soupe è simile alla lombarda cassoela? La conosci?
Buon appetito
Tesea
Scritto da: Tesea | 22/01/07 a 21:19
Ottima trovata la tua,dragor!Almeno era buona la soupe?Questa sera anch'io ho mangiato soupe di verdure con crostini.E poi merluzzo.
Tornando alle cose serie assieme all'articolo di Colette ho trovato sul Ruanda un accenno ad un film-documento del giornalista Jean-Christophe Kloz dedicato al genocidio ruandese.Il titolo è:Kigali.Des images contre un massacre. Nel documentario ci s'interroga sostanzialmente su come gli uomini siano capaci di commettere l'orrore assoluto.E come spiegare l'indifferenza del mondo di fronte all'abominio.E soprattutto come vivere insieme-superstiti,vittime, carnefici,testimoni e attori diretti dopo una simile visione d'orrore?
Sono gli interrogativi che tutti,con un linguaggio più semplice,ci siamo posti all'epoca ed oggi leggendo quel tuo post che trovo un piccolo capolavoro.Sono molto contenta,te l dico sinceramente,che tu abbia coinvolto me e gli altri su questo tema.Parlaci presto di Colette,perchè è importante.Io anni fa ho conosciuto Susan George,esperta economica dei problemi Nord-Sud del mondo.Di sicuro tu sai di chi parlo.Un'altra donna che mi affascina per cultura e stile giornalistico è Barbara Spinelli,la figlia di Altiero Spinelli.
Sono queste le problematiche e le figure che mi interessano realmente e che vado a cercare nelle mie letture e approfondimenti.Tu,rispetto a me, hai viaggiato molto mi pare di capire e vissuto esperienze di prima mano.Questa è una ricchezza che puoi comunicarci.
Con stima e simpatia,buona notte.A presto Marianna.
Scritto da: marianna | 22/01/07 a 21:34
Cara Tesea eccomi a te per rispondere al tuo interrogativo.Il gruppo che seguo per educazione allo sviluppo non ha niente a che vedere con la scuola.Quando ero a scuola la inserivo nel programma di storia.Adesso si tratta di alcune amiche,che sono interessate ai paesi in via di sviluppo e desiderano approfondire alcuni contenuti inerenti.Per esempio il ruolo del commercio nello sviluppo,agricoltura e riforme agrarie,fattori sociali dello sviluppo,ruolo dell'educazione,mercato internazionale delle materie prime e così via di seguito.Poi si leggono insieme e si commentano alcuni documenti della dotrina sociale della Chiesa.E' un gruppo d'ispirazione cattolica come del resto l'Ong di cui faccio parte che è l'LVIA di Cuneo.Un giorno ti racconterò come mi sono trovata coinvolta.La cosa è partita dall'Africa(Kenya) e da Milano.
Tu adesso però mi devi raccontare della tua mostra che hai visitato ieri sera.Un bacio di buona notte ed attendo di leggerti.Marianna.
Scritto da: marianna | 22/01/07 a 21:49
Cara Marianna, complimenti perchè tu ti occupi veramente di cose serie, con impegno e entusiasmo.
La mostra visitata ieri è allestita alla Rotonda della Besana, un edificio storico costruito alla fine del 1600 che ha subito nel tempo infiniti cambiamenti di destinazione: da cimitero della Ca' Granda - l'ospedale di Milano - a magazzino militare del governo austriaco,a scuderia, a cronicario e reparto di isolamento per malattie infettive, infine adibito a lavanderia, e oggi finalmente sede espositiva di mostre di richiamo, l'ultima delle quali dedicata a Dino Buzzati che si autodefiniva 'pittore ma scrittore e giornalista per hobby', laddove, lui dice, tutto il mondo pensava fosse viceversa. La sua è una pittura onirica, di storie disegnate e dipinte nella dimensione del sogno, nella scia di un surrealismo un po' naif, da dilettante qual era in realtà nel campo pittorico (anche lui era laureato in Giurisprudenza, che sembra una facoltà 'jolly' per i più diversi sbocchi e applicazioni).
Ora è il momento della Buona Notte. Domani lascio Milano per qualche giorno, ma non ci perderemo di vista, anche se le mie apparizioni potranno essere più rarefatte.
A ritrovarci Tesea
Scritto da: Tesea | 22/01/07 a 23:30
Cara Tesea grazie del resoconto che mi dai sulla mostra di Buzzati e soprattutto sulla storia dell'edificio che la ospita.Buzzati è un aLTRO DEGLI SCRITTORI CHE AMO PATICOLARMENTE.è UN VENETO DELLA PROVINCIA DI bELLUNO.iO SONO FIGLIA DI UN AGORDINO E DI UNA NAPOLETANA.uN BEL MIX!hO LETTO TUTTI I SUOI ROMANZI E RACCONTI.oLTRE AL CELEBRE "DESERTO DEI tARTARI" MI HA AFFASCINATO "UN aMORE" E TRA I RACCONTI "iL COLOMBRE".aNCHE COME PITTORE LO TROVO INTERESSANTE,PER QUEL CHE HO POTUTO VEDERE DA CATALOGHI O RIVISTE.uN GENERE UN Pò FUMETTISTICO.sOPRATTUTTO IL BUZZATI CHE MI INTRIGA DI PIù è IL GIORNALISTA DEL cORSERA CON I SUOI REPORTAGES DA MEZZO MONDO.
tI AUGURO BUON VIAGGIO E TI ASPETTO,APPENA POTRAI.sCUSA LA SCRITTURA MA LA MIA TASTIERA OGNI TANTO IMPAZZISCE. a ME PREME RISPONDERTI PER CUI NON FARCI CASO ANCHE SE ESTETICAMENTE è UN DISASTRO.
oRA VADO AD OCCUPARMI DEL QUOTIDIANO ED ASPETTO PIù TARDI IL POST DI DRAGOR.cIAO mARIANNA.
Scritto da: marianna | 23/01/07 a 09:13
Io avevo una casa a Canale d'Agordo, paese natale di qualche papa...
Scritto da: matzudaira | 23/01/07 a 09:23
Caro Matz lo sapevo che mi avresti risposto.Mio padre era di Celat, una frazione di Canale,che allora si chiamava Forno di Canale.Da bambina e fino agli anni dell'università sono sempre andata in vacanza lì in agosto con quei bei temporali estivi.Ma poi,dopo la Sardegna e tanti cambiamenti che avvengono nella vita delle persone,non sono più andata.Mio padre aveva costruito proprio ad Agordo,dove aveva studiato alla scuola mineraria,una casa,che poi è stata venduta perchè uno sciocco di fratello non era interessato.Il sogno di mio padre era proprio che io e mio fratello ci ritrovassimo all'ombra del Civetta.Non è andata così ed ora è rimasta tanta nostalgia. Lasciando stare i papi,tu dove vivi in Veneto?.Se me ne parli mi fa piacere.Ciao, a presto. Marianna.
Scritto da: marianna | 23/01/07 a 11:35
...vorrei dire solamente una cosa.... ma perchè tanto rumore quando anche qui assistiamo a cose del genere? mi spiego: cacciata fuori di casa perchè in dolce attesa, non ho trovato un posto dove poter riordinare le idee e decidere serenamente di cosa fare del figlio che attendevo in quanto non sono extracomunitaria ed ho un lavoro quindi uno stipendio che però non mi garantiva in quel momento un affitto decente.... almeno in francia hanno comunque sfamato i loro barboni cattolici.
Scritto da: anna | 23/01/07 a 13:36
Cara Anna, si è fatto rumore a causa dell'intento provocatorio. Certo, gli SDF non erano in dolce attesa...
Mi sembra terribile che ti abbiano cacciata di casa in quelle condizioni. Sei riuscita a trovare una struttura sociale che potesse aiutarti?
dragor (journal ijtime)
Scritto da: dragor | 23/01/07 a 14:12
no....ma me la sono cavato ugualmente pur non essendo extracomunitaria....è nato ed è un bellissimo monello.
Scritto da: anna | 23/01/07 a 14:23
Cara Anna, mi fa piacere che la vicenda si sia risolta nel modo migliore. Davvero pensi che gli extracomunitari siano aiutati più degli indigeni?
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 23/01/07 a 14:53
bhe guarda, al nido comunale, ad esempio gli extra comunitari non pagano la retta o comunque ne pagano una minima parte però i figli vengono a prenderli con macchine di grossa cilindrata, io che sono una ragazza madre, che prima di poter trovarmi un tetto sulla testa ho dormito sulle panchine con l'ingombrante pancione che cresceva, che mi sono fatta la doccia in ufficio per gentile concessione dell'azienda, e che ho dovuto attendere davanti alla san vincenzo che passassero prima tutti gli extracomunitari per poter avere il latte in polvere da dare a mio figlio perchè il mio latte è andato via perchè non mangiavo abbastanza e non avvevo i soldi per comprarmelo...io pago la retta che si agira sui 170 euro e prendo il pulman e non mi sono potuta comperare le scarpe nei saldi perchè i pannolini anche se del discount costano uguale...prò pago le tasse in quanto mi vengono trattenute dallo stipendio e prendo 23 euro al mese di assegni familiari.... credi che questo basti a dire che forse sono trattati meglio?
Scritto da: anna | 23/01/07 a 15:29
Dico solo questo: i francesi... non c'é bisogno di aggiungere altro (citazione da Celentano, se non sbaglio)
Scritto da: Chiara | 23/01/07 a 15:35
Dico solo questo: i francesi... non c'é bisogno di aggiungere altro (citazione da Celentano, se non sbaglio)
Scritto da: Chiara | 23/01/07 a 15:35
Cara Anna, grazie per la tua testimonianza. Le difficoltà che hai vissuto sulla tua pelle hanno un insostituibile valore umano. Il tuo coraggio è degno di ammirazione e l'argomento merita sicuramente un post. A parte l'asilo, hai notato altre situazioni in cui esiste una disparità di trattamento a favore degli
extracomunitari?
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 23/01/07 a 16:45
Cara Chiara,
mi dispiace, ma non conosco Celentano. Voleva dire che sono peggiori degli italiani?
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 23/01/07 a 16:47
Anna per la legge Italiana una donna incinta non può essere cacciata dall'appartamento in cui vive, anche se non paga l'affitto, sempre dimostrando che non hai le risorse per pagarlo. Questo a tutula del bambino ovviamente e per un per un periodo che comprende tutta la gravidanza più altri 3 mesi dopo il parto. I casi come i tuoi vanno comunque segnalati all'assistenza sociale che provvederà a trovarti una dimora sostitutiva, anche se si tratta di una sola stanza in un appartamento del comune diviso con altre mamme nelle tue condizioni.
Se poi quel che dici relativamente alla precedenza di cui godono gli extracomunitari è vero, ne sono sorpreso, ma allo stesso tempo trovo conferma che in Italia esistono due estremismi, entrambi egualmente ottusi e dannosi, uno di destra ed uno di sinistra. Il primo vorrebbe gli extracomunitari trattati come animali, senza diritti, ma sfruttati nelle aziende per i lavori che gli Italiani non vogliono più fare. I secondi difendono ad oltranza l'extracomunitario (anche quello "cattivo"), arrivando a degli estremi di tutela che lo portano poi ad avere più diritti degli stessi Italiani.
Marianna io sono Veneziano, ma attualemte risiedo in un grazioso paesino poco distante da Venezia di nome Caorle, venuto alla ribalta delle cronache recentemente per aver organizzato il congresso della Margherita (che tristezza).
Visto che siamo in vena di confidenze, ti dico pure che sono al 25% Sardo, visto che mia nonna era di Sassari. E conosco bene la zona di Olbia, in quanto ero il responsabile dell'area gestione operativa dei marina (porti turistici) di una società parastatale. Quindi Portisco e Golfo Aranci erano mie mete frequenti e desiderate.
Scritto da: matzudaira | 24/01/07 a 09:38
Caro Matzudaira, concordo su tutto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 24/01/07 a 09:47
Me ne compiaccio.
Scritto da: matzudaira | 24/01/07 a 13:51
Dragor, scusa per il ritardo... ieri giornata pesante (compreso incidente in metropolitana per cui ho triplicato il tempo di viaggio dall'ufficio a casa, un'ora e mezza). La citazione di Adriano Celentano riguardava solo la parte finale del mio commento "Non c'é bisogno di aggiungere altro".. perché in un suo film, non ricordo quale, lui aveva il vizio di non finire le frasi e se gli chiedevano di completarle lui rispondeva: "Punto. Non c'é bisogno di aggiungere altro".. ma, come dicevo ieri, non sono sicura al 100%, in quanto é un ricordo di quando ero bambina...
In quanto al fatto se i francesi siano o no peggiori degli italiani, non posso dire che sia vero in quanto, anche se a Parigi ne trovo tanti di "peggiori", anche solo nel mio ufficio i colleghi sono stupendi e molto simpatici e gentili, per cui non potrei mai dire che loro sono peggiori degli italiani!
Scritto da: Chiara | 24/01/07 a 14:04