Le ferrovie francesi erano complici di Hitler? Sì, secondo il tribunale di Toulouse, che ha condannato la SNCF (Société Nationale des Chemins de Fer) a indennizzare gli eredi di George Lipietz, padre del deputato europeo Alain Lipietz, imbarcato a forza su un carro bestiame insieme a qualche centinaio di altri malcapitati, portato a Mathausen e mai più tornato. Nello stesso tempo la nizzarda Odette Grunberg, figlia di Charles Grunberg, ha denunciato le ferrovie per la stessa ragione. Infatti suo padre Charles è stato imbarcato a forza alla stazione di Nizza insieme con altri 2357 ebrei (come attesta la lapide di marmo affissa all’interno della stazione) e spedito a Auschwitz dove sembra che il clima non fosse salubre come quello della Côte d’Azur, almeno a giudicare dalla morte prematura del genitore in questione.
Le ferrovie complici di crimini contro l’umanità? Nemmeno per sogno, replica indignata la SNCF. Come tutte le istituzioni francesi, le ferrovie erano obbligate a sottomettersi alle forze occupanti. Ma secondo Serge Klarsfeld, uno scrittore ebreo che ha indagato sulla questione, sembra che speculassero sulla pelle delle vittime. Infatti non stava scritto da nessuna parte che i viaggiatori dovessero essere pressati in carri bestiame senz’aria, senz’acqua, senza nutrimento e senza igiene (più o meno come oggi in certi treni di pendolari, potrebbe dire qualcuno). In teoria i deportati potevano andare a Mathausen o ad Auschwitz in prima classe, dormire nel wagon-lit e mangiare nel wagon-restaurant. Invece non soltanto gli sfortunati viaggiatori venivano trattati peggio delle bestie, ma dovevano anche pagare un biglietto di terza classe, spesso gentilmente offerto dagli occupanti tedeschi. E siccome per qualche viaggiatore i tedeschi si sono dimenticati di pagare, dopo la Liberazione la SNCF ha spedito il conto al governo, fatturando come al solito un biglietto di terza classe per ogni deportato ed esigendo per giunta gli interessi di mora. Cosa che, moltiplicata per il numero dei deportati (agli ebrei bisogna aggiungere i resistenti, gli zingari e i gay), ha procurato alle ferrovie dei considerevoli benefici economici.
E non basta. Secondo Serge Klarsfeld nel suo Calendario della Persecuzione, in occasione delle retate per deportare gli ebrei, i dirigenti delle ferrovie negoziavano con i tedeschi le condizioni di trasporto, giungendo perfino a suggerire il giorno della retata in ragione della disponibilità di convogli. Oggi, quando un TGV arriva con oltre mezz'ora di ritardo, la SNCF rimborsa il biglietto. Potrebbe rimborsare anche quei biglietti di terza classe senza ritorno.
Dragor
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Oggi è il giorno della memoria ed il tuo pezzo ce ne sottolinea il ricordo.Per non dimenticare.In merito al problema delle deportazioni posso dirti che ho letto con molto interesse i libri di Primo Levi,fin da quando ero studentessa di liceo.Anche i giovani dovrebbero leggerli e non limitarsi alle trasposizioni cinematografiche.Leggere aiuta a riflettere,formarsi una visione della vita che poi ci porta ad agire coerentemente con essa.I ragazzi a scuola apprezzavano molto i testi di Levi, nonchè la problematica storica.
Però purtroppo,nonostante l'uomo avrebbe dovuto imparare una volta conosciuti i fatti,nel mondo si continua a calpestare la dignità dei viventi.Mi viene in mente quello che è accaduto in Argentina ai tempi della dittatura militare negli anni '70-'80. C'è un rapporto dal titolo "Nunca Mas",letto il quale ti senti impotente di fronte a tanta efferatezza.E allora ti chiedi cosa ci ha insegnato la storia neltempo,se ci sono continue ricadute?
Ti lascio ma ritornerò.Ciao Marianna
Scritto da: marianna | 26/01/07 a 12:06
Anch'io Dragor oggi ho fatto un post sulla mamoria. Credo che sia bello che tutti ci fermiamo a riflettere su un evento tanto feroce e che non è mai abbastanza indagato. Credo, però, anche che bisogna avere uno sguardo al passato per analizzare meglio anche il presente, per individuare le nuove forme di discriminazione, di emarginazione che sono i meccanismi, insieme all'indifferenza, delle peggiori crudeltà.
Se vuoi vieni a trovarmi anche tu. Un abbraccio Giulia
Scritto da: Giulia | 26/01/07 a 12:07
Un ritorno lampo,sempre per lesolite ragioni conviviali.Voglio farti leggere questa poesia che Levi mandò aMario Rigoni Stern. Chiude il film "La strada di Levi" di Ferrarioe Belpoliti.
"Ho due fratelli con molta vita alle spalle/nati all'ombra delle montagne./Hanno imparato l'indignazione/nella neve di un paese lontano/e hanno scritto libri non inutili./Come me,hanno tollerato la vista/di Medusa,che non li ha impietriti./Non si sono lasciati impietrire/dalla lenta nevicata dei giorni".Ciao,buon pranzo Marianna
Scritto da: marianna | 26/01/07 a 13:10
Scusate, ma il giorno della memoria non è il 27?
A proposito di complici, sapete chi aveva fornito al regime nazista le macchine (i sistemi informatici diremmo oggi) e i tecnici per la gestione della numerazione, della registrazione degli ebrei: l'americana IBM. (c'è un libro di qualche anno fa intitolato "IBM e l'olocausto).
Ricordo anche che alla stazione di Milano hanno restaurato (e trasformato in museo della memoria) il binario 21, un binario sotterraneo da dove partivano i treni per i lager.
saluti cinghios
Scritto da: cinghios | 26/01/07 a 13:13
Cara Marianna, credo che Levi si riferisse agli italiani che hanno combattuto in Russia, paragonando la loro sorte a quella negli ebrei nei campi.
Buon appetito!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/01/07 a 13:28
Caro Cinghios,
si', ma il weekend non lavoriamo... :))
Grazie per le interessanti informazioni. Credo che soprattutto quella sull'IBM meriti un post. Se non mi batti sul tempo... :))
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/01/07 a 13:30
Non solo IBM, ma soprattutto la Ford ha contribuito, per volontà del suo padrone e fondatore Henry Ford, alla crescita del nazionalsocialismo. Ford era un grade estimatore di Hitler con il quale ha avuto diversi incontri. I nazisti hanno benificiato delle forniture americane, anche a guerra inoltrata. Poi Ford ha dovuto inevitabilmente concludere questi rapporti previlegiati, ma non è da escludere che in qualche modo continuasse a mandare aiuti al suo vecchio amico Adolf in forma di denaro e conoscenze ingegneristiche.
In Giappone se un treno arriva con 10 minuti di ritardo scoppia una rivolta. Testimone io di una treno con 5 minuti 5 di ritardo in cui il capotreno ed i suoi collaboratori, ciascuno all'uscita di ogni porta, si inchinavano davanti a ciascun passegero scusandosi per il ritardo.
Scritto da: matzudaira | 26/01/07 a 13:40
Caro Matzudaira,
sta affiorando sempre più l'immagine di un'America complice della sua nemica.
In ogni caso, dopo la guerra, la Germania ha reso il favore, visto che il know how tedesco è andato in America (vedi Von Braun & C).
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/01/07 a 14:11
Ahimè, temo proprio che no, la storia non insegni niente!
Forse perchè l'uomo è veramente il più feroce degli animali, dagli istinti belluini insopprimibili.
Ben venga, dunque, la giornata della memoria! Anzi, ne vengano tantissime altre, da quelle degli Armeni, alle altre degli Indiani d'America (Nord e Sud), alle vittimee delle foibe, dei gulag, allo sterminio dei nativi della Groenlandia, alle vittime dei Khmer Rossi, alle deportazioni degli schiavi, etc.
Non tutti, però, ahiloro, hanno il potere economico e politico per ottenerla, anche perchè allora diventerebbero troppe, e se ne rischierebbe la svalutazione.
Tesea
Scritto da: Tesea | 26/01/07 a 15:11
Cara Tesea,
per 1 ebreo ucciso 2000 anni fa, i cristiani fanno I giornata della memoria alla settimana. Per 5.000.000 di ebrei uccisi 60 fa, gli ebrei fanno 1 giornata della memoria all'anno. Se è una questione di potere politico ed economico...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/01/07 a 15:25
Cara Marianna,
grazie del ricordo. In effetti le mie ultime apparizioni risalgono alla "Soupe au porc" e alle "Assurdità della lingua Inglese". Ti ho letta con interesse ma non ho più scritto perchè, ahimè, il cosiddetto attuale 'riposo' nell'alveo familiare, è ancora più impegnativo del sano lavoro. Cosicchè anche stavolta saranno poi necessari almeno 15 giorni di lavoro vero per riprendermi da questo 'riposo'.
Confesso che NON devo cucinare, infatti provvede mio marito, un po' per hobby, un po' per autodifesa, perchè io come cuoca sono un disastro.
Mi è appena arrivata via Internet una 'Lettre d'nformation' da "Afrocultures" , organismo che forse tu già conosci. Te la ritrasmetterei ma temo di invadere troppo lo spazio di Dragor, mi limito quindi, per ora, a scriverti solo gli indirizzi di riferimento: 1) [email protected]
2) [email protected]
Non so se ti possono interessare, mandano spesso comunicati.
A presto rileggerci Tesea
Scritto da: Tesea | 26/01/07 a 16:03
Caro Dragor,
non posso che ribadire che "Tu es vraiment terrible".
Ciao Tesea
Scritto da: Tesea | 26/01/07 a 16:06
Caro dragor il film "La strada di Levi" è un viaggio analogo a quello fatto da Levi sulla via del ritorno da Auschwitz a Torino.Viaggio raccontato ne "La tregua".La poesia te l'ho citata perchè comunque la "Medusa" di cui si parla è il male presente nel cuore del'uomo.Poco importa se l'esperienza di Rigoni Stern non è la stessa di Levi.Anche nella campagna di Russia si sono verificate atrocità pari a quelle che ha vissuto il popolo ebraico. L'autentico dramma è la bestia presente nell'uomo,che ad ogni piè sospinto cerca di emergere. Ho detto Argentina ma posso mettere il Cile di Pinochet,la Grecia dei colonnelli,il Ruanda.E così via.
Spero di essere stata chiara. Marianna
Scritto da: marianna | 26/01/07 a 16:50
Caro Dragor,
non so se entro domani riuscirò a scrivere qualcosa a riguardo. I riferimenti del libro , di cui però ho letto solo delle recensioni quando uscì, sono per la versione italiana:
Edwin Black, L'IBM e l'olocausto. I rapporti fra il Terzo Reich e una grande azienda americana, Milano, Rizzoli, 2001, p. 604.
http://www.ibmandtheholocaust.com/
http://www.edwinblack.com/
una recensione in italiano
http://www.comune.bologna.it/iperbole/assminsto/Sche_2001black.htm
ciao
Scritto da: cinghios | 26/01/07 a 16:51
Cara Tesea grazie degli indirizzi che utilizzerò.Mi fa piacere sentire da te che il lavoro a casa è molto più stressante di quello in ufficio.Sono d'accordo perchè da quando sono a casa sembra impossibile io non abbia più tempo per me. I progetti erano tanti,ora mi devo accontentare dei ritagli di tempo.E' questo il vero dramma delle donne.Comunque sono felice di averti ritrovata anche se ci tocca constatare che Dragor è sempre il solito monello!Se ti sfugge un attimo,combina guai.Ciao.A presto. Marianna.
Scritto da: marianna | 26/01/07 a 16:58
Cara Marianna, sicuro, il denominatore comune è il mister Hyde che si nasconde dietro la nostra apparenza di persone civili. Come dicevo in Italiani Brava Gente?, il mostro siamo noi. E poi c'è gente che ha il coraggio di contestare Freud...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/01/07 a 17:13
Caro Cinghios,
WOW! I tuoi link sono favolosi! Grazie!
Ti propongo un accordo: potremmo pubblicare tutti e due lunedi'. Mi sembra un peccato sprecare un argomento cosi' per il weekend.
E poi vanno di moda i post monotematici. Guarda un po' la H.P...
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/01/07 a 17:20
Giusto ricordare un simile sfacelo di giustizia sociale.
Scritto da: tristantzara | 27/01/07 a 15:12
Caro dragor vado ad occupare il precedente spazio perchè voglio raccontare una storia inerente al tema. I musulmani che ho in casa mi lasciano ora spazio li bero al computer perchè sono impegnati con le partite di serie A.Santo digitale terrestre!
1944,in un'alba d'estate ,a Busseto,un gruppo di cinque soldati tedeschi in ritirata al comando di un ufficiale di nome Friedrich,catturano tra i campi un gruppo di giovani,che scappano dal paese.Tra i prigionieri ci sono:Samuele,ebreo e maestro di violino,sua sorella Anna,traumatizzata per la deportazione nei campi di sterminio dei genitori,Lea, la fidanzata di Samuele,Giovanni e Luigi,due contadini,Battistino,un adolescente,un prete.
In questo scenario Samuele e Friedrich trovano una passione in comune:quella per il violino e la musica.L'ufficiale tedesco, consapevole della disfatta,vorrebbe ad un certo punto liberare i prigionieri ma sa che non è facile convincere i suoi commilitoni.In particolare Helmut,il violento del gruppo, si ostina a difendere la sua appartenenza al Terzo Reich.Samuele, in un gesto eroico,prima si frappone ai soldati nazisti che vogliono fucilare i due contadini,poi salva dal suicidio Friedrich e gli offre il suo lasciapassare damusicista.Con il nuovo giorno Giovanni, Luigi e Battistino,i contadini liberati da Friedrich,sono raggiunti e trucidati da Helmut.Negli ultimi momenti di vita Samuele riceve l'estrema unzione dal prete,il quale gli chiede perdono per aver confessato sotto tortura la presenza di giovani nel paese ai militari tedeschi.
L'ebreo gli ricorda che l'unico valore esistente nel quale riconoscersi è,al di là delle ideologie e degli schieramenti ,la solidarietà umana.All'inutile carneficina dei contadini il prete reagisce nel tentativo di difendere se stesso e le superstiti Anna e Lea.La linea dell'orizzonte labile ed indistinta,tipica della pianura padana,diventa metafora di uno sguardo verso le vicende umane attento alle singole individualità.
Scritto da: marianna | 28/01/07 a 15:49
Cara Marianna, è una storia molto bella che ricorda in parte il film "Il Pianista".
E' fiction o realtà?
Grazie,ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 28/01/07 a 21:44
In occasione della Giornata della memoria il museo della comunità ebraica di Trieste ha proposto la proiezione di questo film, di cui ti ho riassunto la trama,"Cielo e Terra" di Luca Mazzieri con Gianmarco Tognazzi ed Anita Caprioli.
Scritto da: marianna | 29/01/07 a 11:10
Caro Dragor, il mio PC è stato per due settimane fuori uso. Ritorno al "Journal Intime" con grande piacere ed apprezzamento per la tua creatività a getto continuo. Ho promosso e preso parte al Giorno della Memoria nel II Municipio di Roma, essendo nipote di ebrei polacchi deportati e scomparsi. Voglio comunicare agli amici del blog la gioia che mi ha dato l'attenzione di circa 700 giovani studenti presenti.
Pasquone
Scritto da: Giampaolo Baglioni | 29/01/07 a 18:38
Caro Pasquone, che piacere sentirti. Credevo che fossi sparito... :))
Mi fa piacere che il Giorno della Memoria sia stato celebrato degnamente nel Municipio di Roma.
Ciao, a presto! Buona notte
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 29/01/07 a 22:51
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Scritto da: jkvcq wxbmyjedz | 26/03/09 a 11:06