Vi siete sposati in chiesa e volete sbarazzarvi della moglie o del marito senza dover pagare gli alimenti. Come fare? Un gioco da bambini: chiedete la nullità del matrimonio attraverso il tribunale ecclesiastico. Sia ben chiaro: la nullità, non l’annullamento, perché si annulla qualcosa che è stato valido, mentre si dichiara nullo qualcosa che non è mai esistito. Com’è noto, non si può separare quello che Dio ha unito, ma si può dichiarare che il matrimonio non è mai esistito perché in chiesa si è recitata una farsa. In questo caso Dio non ha niente da ridire e sono contenti tutti meno il poveraccio sbattuto sul lastrico senza alcun diritto.
Anche dopo 50 anni di vita in comune, chi rivuole la libertà può chiedere a un amico di testimoniare in questo modo: “prima di sposarsi, Carlo (o Carla) mi ha detto che non credeva all’indissolubilità del vincolo matrimoniale perché c’era il divorzio. Inoltre mi ha detto che non voleva figli perché i bambini gli danno sui nervi e in ogni caso, se per disgrazia ne fosse nato uno, non lo avrebbe certamente educato nella fede cattolica perché è ateo.” La furbesca dichiarazione vale la libertà perché la chiesa di Roma finge di prenderla sul serio, naturalmente se è accompagnata da 2400 euro: 2000 per un avvocato rotale, cioè specializzato in questo tipo di cause, e 400 per il tribunale ecclesiastico. Cosa che la dice lunga sulla moralità della chiesa romana, ma non c’è da stupirsi, visto che 500 anni dopo Lutero le indulgenze si vendono ancora in piazza San Pietro come le patate al mercato. Che cosa volete che sia una piccola dichiarazione di nullità matrimoniale?
Che il coniuge più debole crepi di fame, alla chiesa non importa un bel niente purché la tavola ecclesiastica sia imbandita con caviale e champagne. E l’Italia si rende complice di questo scandalo rinunciando alla propria sovranità. Sì, avete capito bene: per quanto riguarda il matrimonio, l’Italia delega ogni autorità alla chiesa. Infatti il matrimonio religioso è automaticamente trascritto in municipio e acquista effetti civili, mentre non vale il contrario: se vi sposate in municipio, il matrimonio non ha effetti religiosi. Ne consegue, che, se dichiarate nullo un matrimonio religioso, l’Italia ne prende atto e dichiara nullo anche quello civile. Automaticamente? Be’, almeno in questo caso lo Stato italiano cerca di salvare la faccia. Prima di sbattere il coniuge più debole sul lastrico senza un centesimo, infatti, l’Italia inscena una farsa che si chiama “giudizio di delibazione” (basta il nome a far ridere). L’articolo 8 comma 2 dice che, “su domanda delle parti o di una di essere, la sentenza del tribunale ecclesiastico è dichiarata efficace nella Repubblica italiana con sentenza della Corte d’Appello competente.”
In poche parole, l’Italia e il Vaticano collaborano per privare il coniuge più debole di ogni diritto. Il Vaticano come paese a sovranità illimitata, l’Italia come paese a sovranità limitata. Perché, nel matrimonio concordatario fra l’Italia e il Vaticano, l’Italia è il coniuge più debole e deve accettare la volontà del suo padrone.
Dragor
.
Quello che scrivi a proposito del poter rendere nullo un matrimonio da parte della Sacra Rota ti risulta direttamente?Io ho sempre saputo che le cose sono molto più complesse.Ed anche i costi non sono così lievi.Che poi sia una meschinità ricorrere a certi mezzucci per sbarazzarsi di una persona che non ci interessa più e lasciarla in brache di tela,concordo pienamente.
Parlando con un sacerdote invece mi diceva che molti dei matrimoni celebrati in chiesa sono realmente nulli perchè quei vizi che possono portare all'annullamento purtroppo sono presenti in coppie all'apparenza felicemente sposate.Ed io ci credo.
Ma il problema del condizionamento economico nei rapporti Chiesa-Stato in Italia non riguarda solo il matrimonio concordatario.C'è il pasticcio degli insegnanti di religione che per diventare tali devono sborsare un mucchio di quattrini alle università pontifice e fare un numero assurdo di esami per anni senza garanzia.Infatti,per quanto lo stato li abbia riconosciuti da poco di ruolo come tutti gli altri docenti,l'assegnazione delle cattedre continua a dipendere dagli uffici diocesani che decidono a loro piacimento. Anche questa è una brutta storia a proposito di ingerenza nella vita politica del nostro paese da parte dela chiesa. In Francia com'è la questione dell'insegnamento della religione nelle scuole?
A più tardi.Ciao Marianna
Scritto da: marianna | 25/01/07 a 13:31
E' infatti un giochetto che ha aiutato molti, soprattutto molte teste cornate. Squallido, non credi? Passa a trovarmi, Fabio
Scritto da: Fabioletterario | 25/01/07 a 13:53
Bravo ad aver sollevato questa realtà che è stata dimenticata da tutti. E' vera e ho conosciuto chi si è sottoposto a questa farsa e per ottenerla naturalmente ha sborsato denaro. L'ipocrisia regna davvero sovrana, ma il problema che mi pongo ogni giorno è come far circolare idee, proposte, cultura, quella vera. Mi piace molto il tuo blog e pian piano leggerò anche gli scritti che hai fatto precedentemente. Mi sembra di essere molto in sintonia con quello che pensi. Scrivre sul blog, come anch'io ho cominciato a fare, può essere davvero utile? Mi piacerebbe se ne parlassimo di più, e il blog non diventasse solo una nicchia in cui buttare i propri pensieri. Per questo io avevo il mio quaderno e la mia penna. Ciao e se vuoi rispondimi.
Scritto da: Giulia | 25/01/07 a 13:53
Cara Marianna, buona giornata.
L'idea del post mi è venuta leggendo questa intervista
http://www.report.rai.it/RE_stampa/0,11516,90143,00.html
poi ho dato un'occhiata ai siti di divorzio facile. Sembra che la chiesa abbia semplificato molto le procedure per fare concorrenza al divorzio e incassare un po' di soldi.
In Francia non soltanto nelle scuole pubbliche non s'insegna la religione, ma è proibito esporre simboli religiosi e anche portarli sulla propria persona. Non si puo' nemmeno incrociare le dita :))
In Alsazia-Lorena, l'unica regione che non ha aderito alla legge della laicità della scuola, cristiani, arabi ed ebrei non fanno che picchiarsi come prima della legge facevano anche nelle scuole del resto della Francia. Adesso, se non altro, l'unica violenza è quella della tournée, della canette, dell'happy slapping e dei musulmani che contestano l'insegnamento laico o praticano il racket.
A presto, ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/01/07 a 14:27
Caro Fabio, oggi il giochetto è alla portata di tutti. Certo che passo a trovarti :))
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/01/07 a 14:30
Beh senza scomodare le teste coronate, anche i nostri politici cattolici contemporanei hanno ampiamente fatto uso delle indulgenze vaticane. Due dei paladini della cultura cattolica e delle "comuni radici cristiane", Berlusconi e Casini, sono entrambi divorziati e risposati, sempre in chiesa ovviamente. Eppure i due recenti papi li hanno sempre ricevuti, elogiati e sostenuti in tutti i modi. Cosa non si farebbe per un piatto di minestra... o per qualche milione di euro...
Scritto da: matzudaira | 25/01/07 a 14:30
Cara Giulia, a proposito del blog e della sua funzione, potresti dare un'occhiata al dibattito che si è sviluppato sul blog di Biz
http://bizblog.blog.lastampa.it/il_mio_weblog/2007/01/il_mio_blog_un_.html
Non è il massimo per i palati sensibili, ma insomma...
A presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/01/07 a 14:37
Caro Matzudaira,
davvero non hanno avuto una sentenza di nullità del matrimonio religioso?
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/01/07 a 14:38
Casini e Berlusconi sono entrambi divorziati (ricordo che Casini ha fortemente osteggiato ad inizio della sua carriera politica il referendum sul divorzio). Il primo ha poi avuto dall'attuale compagna in modo peccaminoso e sacrilego una figlia senza essere sposato (chiamata Caterina in onore della santa!), il secondo ha avuto frotte di figli dalla prima e dalla seconda moglie. Ora entrambi sono paladini del cattolicesimo più ottuso e conservatore che ci sia in Italia.
Entrambe i primi matrimoni sono stati dichiarati nulli dal Tribunale Apostolico della Rota Romana, ma non so su che basi...
Scritto da: matzudaira | 25/01/07 a 20:24
Caro dragor grazie per la documentazione che ho letto.Osservo che il dibattito langue stasera.Cirifaremo domani.Per la buona notte pochi versi del poeta greco Kavafis.
Le finestre
In queste tenebrose camere,dove vivo giorni grevi,di qua di là m'aggiro per trovare finestre.Ma
finestre non si trovano,o non so trovarle,forse.
Forse sarà la luce altra tortura.
Chissà che cose nuove mostrerà.
Ciao,Marianna
Scritto da: marianna | 25/01/07 a 22:09
Cara Tesea perchè sei sparita?Mi preoccupo,mi auguro solo tu stia bene.Appena puoi manifestati.Buona notte con un abbraccio.Marianna.
Scritto da: marianna | 25/01/07 a 22:12
Cara Marianna,
grazie per gli splendidi versi di Kavafis. Ma perché cerca le finestre, se ha paura della luce?
A presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/01/07 a 11:36
Caro dragor anche con le nostre paure cerchiamo comunque di affrontare la verità.
Ho visto che hai già sistemato il nuovo post.Vado a leggere.Ciao Marianna
Scritto da: marianna | 26/01/07 a 11:45
La verità (luce) fa paura perchè può essere dolorosa, ecco perchè esistono le religioni (finestre), per addolcire il dolore ofuscando e deformando la verità.
Pochi hanno il coraggio di uscire alla ricerca della luce.
Scritto da: matzudaira | 26/01/07 a 13:45
Bravo Dragor, hai scoperto l'acqua calda. Una cosa che non ci dici, e' cosa ti frega di dichiarare nullo un matrimonio di cui non ti interessa la validità. Ovvero: ti sposeresti in Chiesa? No. Se lo facessi, nel momento di lasciare tua moglie, che ti fregherebbe che la Chiesa avallasse la tua scelta? per cosa, poi? Per risposarti in Chiesa? Ma allora scusa, saresti de coccio o buffone. Spòsati in municipio (ne ce sono di bellissimi, basta accordarsi col funzionario del Comune che hai scelto) e in municipio divorzia, se vuoi.
Tra chi si sposa in Chiesa e poi chiede l'annullamento c'e' probabilmente molta ipocrisia ma anche molte difficoltà di vita su cui non mi sentirei di sindacare come fai tu. A risentirci.
Scritto da: Account Deleted | 31/01/07 a 13:06
Caro Simone, il post denuncia l'ipocrisia della chiesa che a parole condanna il divorzio e poi lo elargisce con più generosità dello Stato.
L'insensibilità della chiesa che a parole protegge i deboli e in pratica protegge i forti.
L'amoralità della chiesa che trova il modo di dividere quello che Dio ha unito, venendo meno ai suoi stessi principi.
La venalità della chiesa, che per qualche soldo in più viola i principi divini e umani.
In tutto questo, direi che i meno colpevoli sono i coniugi.
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 31/01/07 a 13:15
Come sai bene, Dragor, le sentenze di nullità non dividono cio' che e' unito, ma certificano un'unione che non c'e'. Se per agevolare la pratica presso la Sacra Rota ti affidi ad un falso, in quel momento dimostri che della sentenza di nullità ti frega assai poco e potresti tranquillamente vivere senza annullare alcunche' come fanno tanti. Gli effetti civili dell'annullamento mi sembrano un problema dell'ordinamento dello Stato oltre che una di quelle contraddizioni di cui la nostra classe politica, lavandosi le mani con laicismo annacquato, fa sfoggio da sempre. Del resto, tu sosterresti che la Chiesa non dovrebbe concedere la nullità perche' altrimenti uno dei coniugi rimane in braghe di tela? Ma l'hanno chiesto loro!
Scritto da: Account Deleted | 31/01/07 a 15:20
Caro Simone, la chiesa finge di credere che l'unione non ci sia. Chiunque puo' testimoniare il falso. Dov'è la prova? I coniugi possono avere semplicemente cambiato idea dopo un matrimonio che, al momento della celebrazione, era validissimo.
Quando agli effetti civili del matrimonio, sono d'accordo con te. Lo Stato non deve sciogliere un matrimonio registrato in municipio perché lo ha sciolto la chiesa. Deve agire in modo autonomo, come se il matrimonio religioso non esistesse e occuparsi soltanto degli effetti civili.
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 31/01/07 a 15:31
Fermo restando che mentre discettiamo sulla Chiesa ipocrita che concede con leggerezza la nullità, dietro l'angolo si discetta di Chiesa carogna che non vuole concederla, (quindi l'importante e' parlarne, ovviamente male) sono felice che almeno sul rapporto tra Stato e Chiesa abbiamo trovato un punto di incontro. C'e' qualcosetta di piu' nel mio blog, se hai voglia di farti un giro.
Scritto da: Account Deleted | 31/01/07 a 16:25
Intanto vorrei chiedere scusa alle Istituzioni Ecclesiastiche per tutte le non verità contenute nei blog precedenti. Chi scrive ha in corso una procedura di annullamento del proprio matrimonio presso le rispettabili sedi della Sacra Rota Romana. A cui non risulta assolutamente che le cifre indicate dai pseudo giornalisti, quelli di cui sopra, così mi piace chamarli risultino vere dal momento, che la mia professione è quella del giornalista inchistista e sto toccando con mano la realtà, purtroppo, di un annullamento matrimoniale.
In secondo luogo, la Chiesa non scende a patti con nessuno. Il Papa, di recente, è stato molto esplicito in proposito, chiedendo, appunto, agli operatori della Sacra Rota Romana, di essere meno permissisti in merito alle concessioni di nullità matrimoniale. In particolare, ha dichiarato il Pontefice, verso tutti quei personaggi del mondo dello spettacolo e degli imprenditori carichi di denaro. Per cui, occorre riconoscere che prima di scagliare accuse bisogna documentarsi e, soprattutto, riflettere.
Armando Contini
Scritto da: Armando Contini | 18/07/07 a 15:44
Scritto da: Armando Contini | 18/07/07 a 15:47
La mia storia, terribile, è raccontata nel libro: "Finché Sacra Rota non vi separi" edito da Mursia.
Scritto da: Wilma Vivari | 27/12/13 a 22:58
Grazie Wilma, lo leggo subito!
Scritto da: dragor | 28/12/13 a 02:00
Storia terribile certamente, ma il matrimonio in chiesa lo si fa per scelta, non per obbligo.
Ventisei o ventisette anni fa, non ricordo esattamente, dovendomi sposare per dovere nei confronti dei futuri nonni, andai ad informarmi
Avevo pensato ad un matrimonio solo religioso per i parenti e poi ad un contratto dal notaio dove io e mia moglie si depositava lo statuto della nostra famiglia con annesso regolamento .
Il prete mi disse che non era possibile un matrimonio solo religioso: automaticamente sarebbe stato anche civile! Ma come? Sono due cose completamente diverse! Il notaio mi disse che non si poteva fare la società matrimoniale in quanto in contraddizione lo le leggi italiane.
Turandomi il naso feci il matrimonio civile....
Scusami ma mettersi il velo ed il vestito bianco comporta dei rischi...
Scritto da: Alfredo | 28/12/13 a 11:13
Alfredo, in certi ambienti il velo nuziale è un must come il velo islamico. In ogni caso mi sembra più facile sciogliere un matrimonio religioso che un matrimonio civile. Basta dichiarare prima del matrimonio che non si crede nell'indissolubilità.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 28/12/13 a 16:33