Non credete alle apparenze. Qualunque cosa stiate facendo, la vostra identità conta più di tutto. Ogni minaccia all’identità genera angoscia. Ecco perché, quando la sentite minacciata, scordate quello che state facendo e mettete in atto tutte le vostre risorse per difenderla. Questo processo si chiama “controllo del ruolo”.
Prendiamo il manager di un’azienda che si senta minacciato da un vice bravo, bello e intelligente. Invece di mettere in valore le sue qualità, che potrebbero giovare all’azienda, lo sabota in ogni modo possibile, pratica il mobbing nella speranza di costringerlo a dimettersi, parla male di lui, ostacola i suoi progetti. Non usa la sua autorità per fare gli interessi dell’azienda, ma per difendere il suo ruolo. E’ il pericolo maggiore per ogni gruppo organizzato. Quando un membro esercita il controllo del ruolo, passa da una dinamica interattiva, finalizzata all’esecuzione di un progetto, a una dinamica emotiva che ha per scopo la difesa del suo ruolo, ossia il controllo della realtà, ossia il potere.
Lo si vede spesso nelle discussioni. A un certo punto non conta più trovare la soluzione di un problema, ma avere ragione. Ognuno dei due interlocutori pensa soltanto a prevalere e l’argomento diventa secondario rispetto alla difesa dell’identità. La discussione degenera in insulti e parolacce, si può venire addirittura alle mani. Ecco il controllo dei ruoli.
Lo si puo' vedere in quello che sta succedendo con i DICO. Chi pensa più alle coppie non sposate e ai gay, chi pensa più a discutere in modo razionale? Ormai è un braccio di ferro fra i laici e il Vaticano. L'importante è difendere la propria identità, prevalere a qualunque costo, distruggere l'avversario e affermare il potere.
Dragor
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