Dopo avere rifinanziato la missione dell’esercito italiano in Afghanistan, il governo dovrà rifinanziare anche la missione dei talebani. Questi hanno già aperto la trattativa sequestrando Daniele Mastrogiacomo, giornalista di Repubblica, e annunciando che è una spia per alzare la posta. Com’è noto, le spie costano più dei giornalisti. In questa contrattazione da suk i talebani daranno anche un ultimatum minacciando di uccidere il prigioniero, ma non dategli retta: è un altro espediente per alzare la posta.
Dopo avere rifinanziato i talebani, per mantenere l’equilibrio delle forze in campo l'Italia dovrà rifinanziare anche l’esercito, così il Parlamento dovrà votare un altro rifinanziamento. E se l’esercito sarà rifinanziato, anche i talebani dovranno rifinanziarsi, così sequestreranno qualche altro tizio con il passaporto italiano, considerata la particolare esterofilia del governo in questione che non rifinanzia la malavita nazionale dicendo che non si cede ai ricatti (sembra che abbia fatto una legge per bloccare i conti bancari delle famiglie dei sequestrati e che si sia rifiutato di riscattare perfino un ministro) ma che pare molto propenso a rifinanziare quella internazionale, soprattutto quando si traveste da guerriglia bigotta e per rifinanziarsi affianca al sequestro dei giornalisti il traffico di droga.
Così, ricadendo sul governo di Roma tutto l’onere di rifinanziare sia l'esercito che i talebani, di rifinanziamento in rifinanziamento la cifra continuerà a gonfiarsi. E qui nasce il problema dei fondi dei servizi segreti che dovrebbero essere usati per liberare i sequestrati. Siccome nell’ultima finanziaria, con un chiaro eccesso di ottimismo, gli stanziamenti sono stati decurtati del 40 per cento, occorrerà un decreto per spillare altri soldi dalle tasche dei contribuenti, magari aumentando in proporzione il prezzo della benzina. In fin dei conti che cos’è qualche milione di euro? Tanto pagano i soliti fessi. Quanto alla condizione politica (sembra che per il rilascio dell’inviato di Repubblica i talebani ne abbiano posta una), possiamo essere certi che riguarderà la liberazione di qualche detenuto ma non il ritiro degli italiani dall’Afghanistan, anche se all'inizio verrà sicuramente avanzata questa richiesta (sempre per alzare la posta). Se cacciano via la gallina dalle uova d’oro, poi come faranno a rifinanziarsi?
Dragor
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Piccolo appunto: in Afganistan non c'è "benzina", nè gas nè altro se non rocce, montagne e deserto. L'unica risorsa di questo paese (il più povero al mondo), è la sua posizione strategica.
Scritto da: matzudaira | 09/03/07 a 14:01
E certo, ció che serve per la stabilitá mondiale é appunto la "posizione strategica" e per averla bisogna fare querra a destra e a manca e per fare la guerra ci vuole il petrolio. Per avere il petrolio si fa la guerra....e quando sará finito il petrolio, per quale altra cosa si saranno guerre?
maronnn, che confusion!
Scritto da: amalo | 09/03/07 a 14:31
Infatti, in Afganistan non ci sono materie prime, se non quelle oppiacee.
Un mio pensiero commosso va a quegli stupendi pastori afgani (quadrupedi, non bipedi).
Il rifinanziamento lo giustificherei solo per 'liberare' loro.
Scherzo (ma non troppo), naturalmente! Prendiamola sempre con ironia...
Tesea
Scritto da: Tesea | 09/03/07 a 15:22
Ho letto proprio ora sul link di repubblica che un giornalista afgano sostiene che i talebani per restituire il prigioniero vogliono lo scambio degli ostaggi ma anche il ritiro delle truppe italiane.La situazione è molto delicata perchè il ritiro delle truppe significherebbe campo libero ai talebani e questo non lo vuole nessuno.Poi al di là del momento difficile per Daniele mi va di pensare alla gente comune che ha bisogno di vivere dignitosamente e in libertà, non sotto l'oppressione di una dittatura fondamentalista.
Siamo anche convinti che la democrazia non si costruisce dall'oggi al domani e meno che mai con l'uso delle armi ma la decisione di restare in Afghanistan da parte del nostro parlamento mi pare saggia.Il riscatto,di fronte a vite umane,per me non deve fare problema.
A presto Marianna.
Scritto da: marianna | 09/03/07 a 16:31
Cari Matzudaira e Tesea, grazie della precisazione. Mi ero confuso con l'Irak. Come vedete, ho provveduto a correggere il post.
Tesea, ma i pastori afghani sono già liberi. Loro non hanno bisogno della democrazia.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 09/03/07 a 16:45
Caro amalo, le religioni non ti sembrano un motivo sufficiente?
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 09/03/07 a 16:50
Cara Marianna, mi sembra che in sostanza la vita in Afghanistan non sia cambiata molto. Quando un paese è bigotto, puoi mettergli il regime che vuoi ma resterà sempre bigotto.
La richiesta di ritirare le truppe era prevedibile, ma si tratta solamente di un diversivo per aumentare ulteriormente la posta in questo negoziato da suq. Come dico nel post, si guarderanno bene dal cacciare via la gallina dalle uova d'oro. Dove potrebbero trovare un altro paese che gli dà tutti quei soldi?
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 09/03/07 a 16:57
Perchè dici che tutti gli afghani sono bigotti?Ci saranno i bigotti ed i non.Bisogna lasciarli al loro destino?
Insomma i talebani non li vogliamo,cosa proponiamo?E sopratutto come?
Ciao Marianna.
Scritto da: marianna | 09/03/07 a 17:03
Cara Marianna,
dico che sono bigotti perché mi sembra che la condizione delle donne non sia cambiata molto dopo il cambio di regime. Quanto al loro destino, prima o poi bisognerà lasciarli. Allora i talebani ne approfitteranno e tutto tornerà come prima. Non dimentichiamo che i talebani sono riusciti a cacciare perfino i russi.
Per stabilizzare il regime bisognerebbe sradicare i talebani e per sradicare i talebani bisognerebbe sradicare l'islam. Ma qui la faccenda si complica...
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 09/03/07 a 17:34
Dragor non confondere i talebani con gli afgani. I primi sono solo una parte esigua dell'intero popolo afgano e pare che siano "imbastardati" con i pakistani. Bisogna inoltre dire che il Pakistan è sempre stato teatro di scontri tra eserciti stranieri che miravano al suo controllo. Non esiste dunque una vera unità nazionale, nè una etnia diffusa ed egemone su tutto il territorio. Non è nemmeno immaginabile l'eliminazione totale dei talebani in quanto si dovrebbe eseguire una difficile ed moralmente inacettabile operazione di pulizia etnica. Si dovrebbe sicuramente chiedere a Russi ed Americani di sostenere maggiormente il nuovo governo e vietare i cospicui aiuti che tutt'oggi arrivano tramite il Pakistan ai talebani.
Scritto da: matzudaira | 09/03/07 a 18:37
I pastori afgani quadrupedi 'liberi' in quell'ambiente lì? Te li immagini alle prese con i talebani e con il loro 'qalp bin qalp'?
Rifinanziamo, quindi!
Purchè non si stravolga troppo il territorio, già 'liberato' da Alessandro Magno.
Tesea
P.S. Dragor, perchè non fai un post incentrato sulla tua intervista?
Scritto da: Tesea | 09/03/07 a 21:06
Intendevo dire che l'Afganistan è sempre stato teatro di scontri tra eserciti stranieri che miravano al suo controllo e non il Pakistan...
Scritto da: matzudaira | 09/03/07 a 22:55
Precisazione, piccola e insignificante ma doverosa: i talebani non hanno mai combattuto contro i russi, sono arrivati al potere dopo che i sovietici avevano lasciato il paese.
Scritto da: Gregorio | 14/03/07 a 13:52