4 MAGGIO 2006
Monsieur Pernaud, il nostro vicino di casa, è un po' gaga (come si dice da noi, contrazione di gateux, ossia rimbambito), ma la cosa è scusabile con il fatto che ha ottantasette anni. Quando si parla della Libération, diventa tutto rosso, si gonfia come un tacchino mettendo a dura prova le sue già malridotte coronarie e sbraita: "Pétain a sauvé l'honneur de la France!"
Gli ho spiegato un miliardo di volte che, se fosse per Pétain, la Francia sarebbe finita divisa in due come la Germania. E' stato De Gaulle che ha salvato il salvabile, permettendo alla Francia di aggregarsi al carro dei vincitori. Ma lui si rifiuta di ascoltarmi e sbraita ancora più forte: "Pétain a sauvé l'honneur de la France!".
Siccome Monsieur Pernaud è rimasto vedovo due anni fa e per quanto possibile cerchiamo di occuparci di lui, ce lo siamo tirato dietro alla Festa della Libération. Quando c'è la Festa della Libération, Nizza ama travestirsi. Non per niente abbiamo un celebre carnevale. Tutti devono mettersi qualcosa anni Quaranta e la città diventa un tripudio di sottane a pallini, cappellini piumati, tacchi di sughero, feltri, lobbie, berretti baschi, giacche a doppio petto, camice bianche aperte sul collo, foulard rossi da maquisard (quanto a Monsieur Pernaud, non ha bisogno di travestirsi, anche se il suo look è più anni Trenta che Quaranta). Nelle vie sfilano i carri armati Abraham e i camion Dodge prestati dal Museo dello Sbarco a Juan-les-Pins, coperti di bandiere star & stripes e tricolori, stracarichi di soldati che distribuiscono cioccolata e chewing gum, filles in estasi con la permanente, le guance rosa e le labbra rosse, maquisard con il basco e il fucile, mentre nell'aria risuonano le note di "In The Mood" suonato dall'orchestra di Glenn Miller.
In attesa dei fuochi d'artificio e del grand bal populaire che avrà luogo la sera in place Masséna, la gente balla nelle vie sulle note del boogie, del bal musette e dell'hard rock, ce n'è per tutti i gusti. E ci si bacia, tutti baciano tutti. E' la festa generale.
Mentre guardavo questa esplosione di felicità collettiva, non ho potuto fare a meno di pensare alla festa del 25 aprile in Italia. Non ho partecipato, ma so quello che è successo. So come questa festa sia piena di tensione, come a volte degeneri nella violenza, come l'atmosfera sia cupa, come nessuno si diverta perché sono tutti occupati a spiare i "nemici" e a chiedersi quello che faranno. Da noi la Libération unisce, in Italia la Liberazione divide. Nonostante gli sforzi per farla diventare una festa nazionale è la continuazione della guerra civile. Lo si vede da un anno all'altro. Almeno in questo, ho pensato, la Francia batte l'Italia 4 a 0.
Non che manchino i dissidenti. Mentre passa un carro armato carico di soldati americani e filles sorridenti, Monsieur Pernaud agita il bastone verso il blindato e sbraita a rischio di farsi saltare le coronarie: "Pétain a sauvé l'honneur de la..." Non puo' finire perché una ragazza lo abbraccia e lo bacia sulla bocca. Con la lingua, ho controllato.
Questa è la Libération, da noi.
Dragor
Come hai fatto a controllare la linguaaaa?????...non posso pensarci!
Carmela
Scritto da: donnanonmoderna | 29/04/07 a 11:50
Cara Carmela, me l'ha detto lui...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 29/04/07 a 12:13
Franco ha fatto di meglio: ha consacrato La valle de los Caidos.
Tesea
Scritto da: Tesea | 29/04/07 a 14:42
Caro Dragor,
da oggi, ad ogni festa della liberazione francese mi troverai in place Massena a canticchiare "In The Mood" e a gridare "W la France"!!... W la liberté!!!
Ma perché sono nato in Italia?!
;-))
A bien tout.
Antonio C.
P.S. a parte gli scherzi, tra qualche anno mi trasferirò in Francia.
Scritto da: Antonio Cracas | 29/04/07 a 14:49
Si', facendo lavorare gratis i detenuti repubblicani mentre garrotava i dissidenti! Se questo è promuovere la riconciliazione, io sono un cinese.
Buona domenica
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 29/04/07 a 14:55
Caro Antonio,
non mancare! Ma adesso non perdi niente, place Masséna è sconvolta dai lavori per il tram... :-))
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 29/04/07 a 15:02
Caro dragor,
perchè dici che in Italia la festa di Liberazione è cupa? Dici che non hai partecipato, ma hai partecipato?
A volte può essere rituale, ma cupa mai. La festa del 25 Aprile è sempre stata unificante fino a quando alcuni hanno iniziato a iniettare dosi di revisionismo strumentale.
Dici "so cosa è successo". A cosa ti riferisci? Ai quattro fischi alla Moratti (da un lato inopportuni dal momento che erano più di 10 anni che il sindaco di Milano non partecipava e la sua presenza è un fatto positivo, da un altro meritati dal momento che la Moratti non ha mai disdegnato l'appoggio dell'estrema destra)?
comunque,
w la Liberazione, w la Libération
un saluto
cinghios
Scritto da: cinghios | 29/04/07 a 15:51
Ciao Cinghios,
che piacere sentirti.
Come dice la data, questo post è stato scritto l'anno scorso, quando sono scoppiati incidenti particolarmente violenti e sono state bruciate delle bandiere israeliane.
E' vero, non ho partecipato, ma mi sono fatto un'idea generale attraverso i media e le conversazioni. Mi è parso che prevalesse la caccia al fascista e al comunista, che le antiche divisioni non fossero sanate, che la guerra civile continuasse in forma strisciante. Molti me lo hanno confermato leggendo il mio post "25 aprile".
Dicendo "so che cosa è successo", mi riferivo agli incidenti dell'anno scorso. Quest'anno, per fortuna, sembra che sia andata meglio...
In ogni caso W la Libération-Liberazione! Se non fossimo liberi, non saremmo qui a dire queste cose
Ciao, buona domenica
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 29/04/07 a 16:16
santo cielo, con la lingua!!!! vabbe', dragor, vista la particolare visione dela storia patria, monsieur Pernaud potrebbe anche avere una singolare visione di un casto bacio... :)
ciao
Scritto da: rottasudovest | 29/04/07 a 19:46
Petain... la Francia di Vichy... una pagina abbastanza vergognosa anche per la Francia, su cui i francesi dovrebbero riflettere. Mi ricordo una foto con quel relitto di Petain assieme a Pierre Laval il traditore e tanti altri senzapalle scattata davanti all'hotel DuParc.
Vallo a spiegare a Msr Pernaud....
Scritto da: banjoman | 30/04/07 a 01:00
una risposta sulla nostra festa della Liberazione un po' cupa risiede forse in quei tre annetti in cui le forze di liberazione hanno rivoltato il Bel Paese come un calzino. E dove c'erano i buchi, vigliacco se si trovava un uovo di legno per ricucirli.
Sono ancora tutti lì. Un colabrodo patriottico.
anecòico
Scritto da: anecòico | 30/04/07 a 01:57
Cara RSO, credo che il French Kiss sia l'unica cosa che mette d'accordo pétainisti, gaullisti e comunisti. Sembra che nemmeno i catho siano contrari a questa pratica :))
Caro Banjoman, Pétain ha ancora molti estimatori, ma sono meno virulenti dei facho italiani. Considerata l'età media...
Caro Anecoico, in effetti si è trattata di una guerra civile e la ferita sembra ancora aperta
Grazie, ciao a tutti
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 30/04/07 a 08:42
Che prevalga la caccia al fascista e al comunista, che le antiche divisioni non sono sanate, è vero purtroppo...ma W il "25 aprile".:)
Ciao
Scritto da: francesca | 30/04/07 a 09:52
DRAG
HAI USATO TERMINI COME "SCIACALLAGGIO".
CHIEDO UFFICIALMENTE L'INTERVENTO DEL "SIUR VITTORIO"! CHE SI PONGA FINE A QUESTO MODO DI ESPRIMERSI.
M@x
Scritto da: maxgiordani | 30/04/07 a 10:30
Che poi, volendo, sia il fascismo che il comunismo hanno dimostrato tutto il loro drammatico fallimento. E allora perché ancora cercarsi per menarsi se si è dei falliti? sarà proprio per questo? q
uello che mi sorprende è che questo "odio" è arrivato anche a generazioni che non c'entrano niente con la guerra. E qui c'è tutta la mancanza della scuola: ricordo che la seconda guerra mondiale si studiava in fretta e furia, giusto per poter parlare in fretta della Resistenza e dire quato erano brutti sporchi e cattivi i fascisti. Io sono tendenzialmente di sinsitra, ma mi ha sempre infastidito, sin dal liceo, l'impossibilità di avere una visione serena della Resistenza. In realtà la scuola italiana non insegna la Resistenza, insegna un giudizio sulla Resistenza (praticamente impari che i fascisti erano dei cattivono, ma non il "perché").
Scritto da: rottasudovest | 30/04/07 a 10:36
Max, sciacallaggio l'ho utilizzato in "Non aprite quella porta"!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 30/04/07 a 10:41
Cara RSO, ogni paese affronta i periodi imbarazzanti a suo modo. La Francia ha praticamente rimosso la Repubblica di Vichy. Per la scuola, non esiste.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 30/04/07 a 10:49
Cara Francesca, si'. Ma rimane il fatto che non tutti festeggiano
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 30/04/07 a 10:52