DICEVA che non sapeva scrivere, ma era una grande scrittrice. Aveva il talento nel sangue. Lo avevo notato nei suoi commenti, convincendola ad aprire un blog. Non volevo che il suo prezioso patrimonio di ricordi si disperdesse. Adele era la storia vivente, leggete le sue cronache della guerra e dell’emigrazione. Una scrittrice naturale e molto prolifica, come se nel suo intimo sentisse di fare una corsa contro il tempo. Oltre al blog Easy Rider, così intitolato in omaggio al suo film preferito, ne aveva aperto un altro, Make Love No War, uno slogan di quell’epoca hippy che che amava tanto. Dietro un’apparenza sboccata, provocatoria e dissacrante nascondeva un animo sensibile e romantico, una personalità delicata e un’immensa carica umana. Ci ha insegnato che l'amore non ha età. Non scorderemo mai le rievocazioni della sua vita in tempo di guerra, il suo incrollabile senso dell’humour, i suoi inviti alla liberazione sessuale, il suo toccante addio all’Italia per la Germania dove si sarebbe stabilita, le sue cronache familiari tenere, allegre e drammatiche, le descrizioni della sua vita libera e felice in America, del suo amato deserto Mojave e del suo amore californiano dalla salute vacillante con cui intratteneva una torrida relazione per internet. Era la mamma di tutti, è come se avessi perso una madre.
Ma se potesse sentirci, non vorrebbe che fossimo tristi. Allegri, direbbe, tanto prima o poi mi raggiungerete. Ecco perché, in questo giorno triste, pubblico uno dei suoi primi post dal titolo pieno di ottimismo:
Wiesbaden, 1° Luglio 1977
Il giorno più bello dell’anno.
Quale credi che sia il più bel giorno dell’anno ? Forse l’onomastico o il compleanno, quando tanti si fanno vivi per farti gli auguri mentre aspettano che tu offra loro la birra o la coca-cola?
Oppure il primo giorno di lavoro in un nuovo posto dove ti hanno promesso che ti daranno mille marchi di piú al mese, oppure il giorno in cui il tuo principale ti promette di aumentarti la paga, oppure quando fanno la sepoltura alla suocera, oppure quando nasce l’undicesimo figlio che tu aspettavi con ansia per completare la squadra di calcio, oppure quando la squadra del cuore vince il campionato, oppure quando ti sposi (Brrrrrrrr che fifa) oppure quando tuo padre ti da i soldi per pagare l’automobile che da anni sogni di comprare?
Neanche uno di tutti questi giorni uguaglia la gioia, la dolcezza la serenità la speranza la fede, la carità, l’umiltà , la generosità, la verità, la tranquillità dell’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie.
Questo è il più bel giorno dell’anno.
Il mattino di questo giorno ti sembra più radioso degli altri tanto che vedi proprio i raggi rosa allargarsi nel cielo partendo dal sole e pare che ti salutino dicendo: “Vai meschinello, vai ancora oggi a lavorare e sgobba ben bene che domani e poi per un mese non avrai più da alzarti a quest’ora e noi poveri raggiolini che battiamo sulle tue spalle senza volerlo è il sole che ci manda, scusa sai anche noi abbiamo il nostro dovere da compiere, mannaggia”.
E tu corri ancora verso il bus e quando entri ti dimentichi perfino di timbrare il biglietto che se passa un controllore ti farebbe una multaccia di 20 marchi, boia faus.
Ma prima della fermata seguente lo timbri eeeh il dovere bisogna compierlo fino all’ultimo giorno, ma al bussista vorresti gridare che per un mese non lo vedrai più poi pensi,: ma forse anche lui incomincia le ferie domani e allora cosa ci penso a fare magari lui se ne va a Mallorca o alle isole Haway o in Grecia o a Biebrich o chissà dove, non sta mica a Wiesbaden come me .
Ma chissà forse è un povero padre di sei bambini e deve tirare la cinghia e aspettare il Kindergeld per potersi comprare le scarpe nuove e la domenica o un altro giorno andrà in piscina e quando tornerà a lavorare racconterà che al paese dov’era lui in ferie ha sempre fatto bello.
Quando arrivi in fabbrica e timbri la cartolina ti sembra che l’orologio sorrida e ammicchi con le sue lancette traditrici che segnano sempre il tempo troppo adagio.
Le compagne di lavoro ti hanno già tempestata di domande per sapere dove vai, con chi,, se all’estero, in montagna o al mare e ti guardano invidiose perché non è ancora il loro turno allora tu ti senti tutta gongolante e raccogli tutto il vestiario nell’armadietto di tola e nel cassetto di latta. Porti via il caffè, il sale, le pastiglie per mal di testa e nascondi i ferri da lavoro che nessuno te li gratti (figurati, io non ci ho neanche pensato e li ho trovati tutti ancora là che mi aspettavano e avevano una nostalgia del boia di vedermi, di sentire il calore delle mie mani).
E mentre lavori un mucchio di idee ti attraversa il cervello anche se il semaforo è rosso, fa lo stesso, loro sono idee nuove non sanno ancora le regole del traffico, fanno come vogliono e fanno bene, viva la libertà.
Allora dicevo che mentre lavori cominci a fare un mucchio di progetti di tutto ciò che vorrai incominciare, continuare, finire quando fai un elenco affrettato nella tua mente di tutti quei lavori, piaceri, spassi ti accorgi che neanche in due anni potresti portare a termine una così immensa mole di opere (tra le quali ce ne sono anche di quelle pie) ma ti ripeti “fa lo stesso, io adesso faccio il progetto e poi qualcosa sarà.
E quando gli altri t’interrompono dalle tue fantasticherie per dirti delle ragioni stupide ti accorgi di avere una pazienza incommensurabile e di volere un mondo di bene ai tuoi compagni di lavoro perché ti senti leggera ed euforica. Le macchine sembrano più silenziose, gli stracci ti sembrano più morbidi e leggeri e tutto è più buono, perfino il mangiare della cantina che fa schifo ma quel giorno è uno schifo buono.
Domani cominciano le ferie e chissà magari non avrai più da tornare in questa fabbrica di cacca e speri che se vai all’Arbeitsamt (Ufficio di collocamento) ti mandano a fare il ministro delle finanze a Bonn ti lasciano adoperare tutti i soldi che vuoi e magari nelle ferie vinci al lotto perché anche la scarogna dovrebbe andare in ferie e lasciarti anche un po’ di fortuna..
Ma innanzitutto, soprattutto, avantitutto speri che faccia bel tempo.
Si il tempo è importantissimo, perché se fa brutto si cancellano tutti i progetti dalla carta del tuo cervello che resterà demoralizzato a veder passare le albe e i tramonti grigi come tutto il resto dell’anno..
No, guai se fa brutto, no ma io credo che farà bello, ma speriamo, perché se fa brutto non si può mica andare a fare tutte le passeggiate e le gite che abbiamo in programma.
Perché per risparmiare non si va in villeggiatura in Italia, ma in compenso si comprerà qualcosa di bello per la casa, per vestirsi, qualche disco di musica bella e poi la sera non ci sarà più bisogno di pensare ad alzarsi presto al mattino del giorno dopo e si potrà stare sdraiati per terra sul tappeto e sui cuscini ad ascoltare la musica con i Kopfhöhrers (le cuffie) in barba alle regole sul silenzio perché senti soltanto tu tutto quel ben di dio di musica sacra suonata da chitarre, organi, batterie e tutti quei benedetti strumenti che ti faranno dimenticare il chiacchierio delle diverse colleghe e dei petulanti compagni di lavoro. Mensch,!!!!!!! sempre con questo lavoro !.
Oggi è il più bel giorno dell’anno, sembra che tutto il lavoro venga cancellato con un colpo di spugna dalla faccia della terra e non resti altro che vacanza, sole, mare, cielo, strade, bus, taxi, scarpe di gomma, sandali, vestiti variopinti.
AH, già vuoi anche cucire e stirare un mucchio di roba per poi uscire tutta cisà con la gonna da sei marchi e una camicetta fatta di una rivolta di lenzuolo ricamata sessant’anni fa e cucita da te stessa ma sei felice e quando imbocchi l’uscita senti la strada di gommapiuma sotto i piedi. Hai augurato “Buon Lavoro” a tutti, ad altri buone vacanze come a te,hai tirato un sospiro lunghissimo più lungo ancora di quelli che si tirano quando si ha appena finito di far l’amore e ti avvii canticchiando una canzone che suonerai a casa col violino, l’organo, la chitarra, il tamburello, le bacchette della batteria sul libri, sulle casseruole e sulle bacinelle.
Ma che bella giornata è oggi: l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie, d’una miseria che bello lavorare, almeno si aspettano le ferie sennò se stai sempre a casa quando ce l’hai i giorni liberi e le ferie ?
Per poter godere di quei giorni bisogna lavorare…. e duro. Più è duro e più è bello, no volevo dire che se lavori sodo poi le ferie ti sembrano proprio… ferie.
Buone vacanze... Adele07 ( Easy Rider)
Ciao, Adele
Dragor
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!!!!!! ATTENZIONE !!!!!
!!!!!! ATTENZIONE !!!!!
!!!!!! ATTENZIONE !!!!!
GENT. SIGNOR DRAGOR...
SONO IL FIGLIO MAGGIORE DI ADELE (Easy Rider )...
VORREI DARLE UNA BRUTTISSIMA NOTIZIA.
MIA MAMMA ADELE CI HA LASCIATI DOPO UN TRAGICO INCIDENTE OSPEDALIERO IL 24.09.2007... ALLE ORE 13,23..
É STATO UN BRUTTO COLPO PER NOI TUTTI CHE LA AMAVAMO TANTO...
SO CHE ERAVATE TUTTI SUOI AMICI PERCHÉ CE NE PARLAVA TANTO... E VORREI RINGRAZIARVI TUTTI DI CUORE PER LA VOSTRA AMICIZIA ED AMMIRAZIONE... SIAMO DISTRUTTI DAL DOLORE, MA NON SO COME COMUNICARE CON VOI.. E IO DEVO A MIA MADRE DI FARVI SAPERE QUESTA TERRIBILE NOTIZIA... CON LEI É MANCATA NON SOLO UNA GRANDA MAMMA, MA LA PIÚ GRANDE AMICA CHE HO AVUTO... CHI VOLESSE CONTATTARMI PER NOTIZIE... ECCO IL MIO EMAIL...
" pipirino6@yahoo.de"
PER ORA VI PORGO A TUTTI UN GRANDE SALUTO ANCHE NELLA SUA MEMORIA....
SCRIVETEMI SE VOLETE SAPERNE DI PIÚ..
SONO DISTRUTTO DALLA SUA MANCANZA GIÁ ADESSO CHISSA COME SARÁ POI............
SE FOSSE POSSIBILE FACCIA SAPERE AGLI ALTRI COSA É SUCCESSO..IO NON SO COME COMUNICARE CON GLI ALTRI AMICI DEL BLOG DELLA STAMPA...
É TROPPO TERRIBILE QUELCH'É SUCCESSO...
Adele ci ha lasciati