“A quale coraggio alludi?”, scrive un lettore contrario alla corrida. “A quello del toro che non ha mai scampo?”
Anche, a parte il fatto che qualche volta il toro ha scampo. Il suo coraggio è fondamentale, per questo un toro da corrida si chiama toro bravo. Ma voi mangiatori di hamburger, bistecche, costate, scaloppe, cotolette, filetti, spezzatini, sapete come vengono uccise le vostre bestie? Sapete quante probabilità di scampo hanno? Se poi siete arabi o ebrei, sapete che le vostre bestie vengono dissanguate e impiegano anche 2 ore a tirare le cuoia mentre il sangue sgorga dalla loro carotide recisa? Potete concepire una fine più dolorosa e ingloriosa? Ma non risulta che gli animalisti protestino in massa o diventino vegetariani.
Visto che l’uomo alleva i bovini per mangiarseli, confrontiamo la vita e la morte dei bovini da allevamento e di quelli da corrida. I primi sono allevati come polli in batteria, nutriti con mangimi schifosi, castrati, trasportati in condizioni disumane, sbattuti nel mattatoio a botte e uccisi con i mezzi più lenti e dolorosi senza la minima possibilità di scampo. I toros bravos sono allevati allo stato brado negli immensi spazi verdi delle ganaderias, mangiano della deliziosa erba fresca, sono l’orgoglio dei loro padroni, possono accoppiarsi quando gli pare, hanno splendidi nomi come Manuelito o Ranfañote, stanno nell’arena per non più di 20 minuti, per due terzi di questo tempo sono meglio armati del torero, hanno numerose occasioni di farlo fuori o almeno di castrarlo, se proprio non vogliono combattere, vengono accompagnati fuori da una troupe di vacche in calore e possono passare la notte a montarle, l’estocada li uccide quasi subito e se sono stati valientes hanno diritto a 1 o 2 giri dell’arena tirati da mule infiocchettate di rosso fra gli applausi del pubblico. Se foste un toro, che cosa scegliereste?
Certo, morire di vecchiaia, ma non siete stati allevati per questo. E poi chi ha detto che la morte di vecchiaia è la migliore? Dato che il vostro destino è finire in pentola, dovete scegliere se passare dal mattatoio o dall’arena. Io non avrei dubbi, sceglierei l’arena. Casomai non lo sapeste, siamo tutti tori. Qualcuno fa una vita schifosa, finisce ingloriosamente abbattuto nel mattatoio e ha pure le corna, qualcuno se la spassa da nababbo, combatte gloriosamente, finisce muerto a estoque con gracia y elegancia e ha diritto al giro d’onore.
Dragor
.
Quello del toro bravo è un atteggiamento che sarebbe auspicabile fosse di tutti. Ed invece neppure più popolo bue: pecorame.
Scritto da: luigi zoppoli | 05/10/07 a 09:29
Il toro è come il funambolo del "così parlò Zarathustra". Meglio morire da guerrieri che farsi trovare morti da una settimana con il telecomando in mano davanti alla televisione.
Scritto da: matteo | 05/10/07 a 10:17
Firmato Ernest Hemingway (e Orson Welles).
D'altra parte, dopo il post "Diritto di corna", "Dalla parte del toro" ça va sans dire...
Scritto da: Pim | 05/10/07 a 10:35
Bello e intelligente post. Ben scritto. Ma problematico. Si; da che parte dobbiamo stare?
Parlare di bistecche e corna é cosa prettamente universale. Comunque nessuno immagina lo sforzo che fa la gallina nel fare l'uovo. La mucca é erbivora. L'uomo é ognivoro. Il toro é cornuto e si vede. L'uomo anche e "si sente in giro". Fare disquisizioni in merito é noioso. Non mi piace McDonald. Amo la fiorentina e broccoletti saltati in padella con aglio e peperoncino.
-----------------
Domanda seria: allora, Dragor, come dovremmo nutrirci? Sai, anche i pesci, nel loro acqume, soffrono quando vengono tirati a riva.
Ciao.
Scritto da: A.MA.LO | 05/10/07 a 10:48
Caro Luigi, presto tornero' sull'argomento del coraggio. Come si dice, meglio un giorno da toros bravos...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 11:03
Caro Matteo, sembra la nostra civiltà abbia rimosso questo tipo di morte. I guerrieri si preferisce guardarli alla televisione...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 11:05
Caro Pim, hai ragione, sto esagerando con queste corna :-)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 11:07
Caro a.ma.lo, risposta seria: a me piace la carne. Il post non parla del postmortem ma della vita e della morte. Se fossi un toro, preferirei essere allevato come un toro bravo e morire nell'arena. Poi sarei felice di essere trasformato in bistecche
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 11:11
L'universo della corrida è frequentato e costituito da impotenti, ecco perchè i riferimenti alla potenza, al coraggio, al pene ed ai testicoli sono il tema di fondo di tutto lo "spettacolo".Il punto è che non si dovrebbe uccidere un altro essere vivente per il puro piacere di farlo, ma ci si dovrebbe limitare ad ucciderlo per sopravvivere. Quindi se non mangio muoi, ma se non faccio la corrida vivo comunque. E poi giustificare un rito barbaro e sanguinario dove omuncoli travestiti da pagliacci riescono ad avere un'erezione solamente se le corna del toro sfrecciandogli a fianco gli sfiorano la milza, il fegato o les balotas è oltre che ipocrita, decisamente patetico.
La verità è che e si allevassero gli animali con metodi più umani, dandogli una morte rapida e la più indolore possibile non vi sarebbero giustificazioni per il Dragor di turno.
Scritto da: matzudaira | 05/10/07 a 11:16
Molto bello il finale del tuo post ! Pero' e' ovvio che se tu chiedi a chiunque "preferisci un giorno da leone o cento da pecora ? " tutti ti rispondono "uno da leoni !". Nella realta' poi ,pero', la stragrande maggioranza vive secoli da pecora !!!!!
Ciao,
Stefy
Scritto da: stefy | 05/10/07 a 12:04
Caro Matzu, a me la corrida piace e non sono impotente. In Andalusia è molto diffusa in tutti gli strati popolari, non ci sono 4 case senza un'arena, i bambini giocano alla corrida e non credo che siano tutti impotenti. Se si uccidessero gli animali da allevamento con metodi più umani e indolori,cosa che auspico fortemente, come toro il Dragor di turno preferirebbe ugualmente l'arena. Perché al mattatoio non potrebbe certamente asportare los cojones del suo esecutore con una buona cornata...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 12:34
Caro Dragor,
a me la corrida non piace, così come non mi piacciono tutti gli spettacoli violenti.
Forse, se fossi nata in Spagna, sarei cresciuta con la Corrida nel sangue e la penserei diversamente.
Posso comprendere che si tratti di una tradizione e che abbia dei significati che, a me, però, risulta difficile accettare fino in fondo.
Sai, mio fratello vive in Cile e là risulta strano che noi mangiamo la liquirizia o il coniglio...
Per quanto concerne, invece, la domanda "Meglio un giorno da leone o 100 da pecora", concordo con ciò che ha detto Stefy: molti leoni a parole, ma pecore nei fatti!
Buon fine settimana.
Zia Elena
Scritto da: zia elena | 05/10/07 a 13:06
Dragor chiunque sia come te un ammiratore della corrida è un impotente, se non nel senso "fisico" del termine, quantomeno in quello umano. Solo degli esseri umanamente impotenti possono continuare ad ammirare uno spettacolo del quale ahimè dimostri di conoscere solo l'aspetto esteriore, spettacolare, ignorando o fingendo ipocritamente di ignorare tutto il resto, il prima ed il dopo... Ti spiego quindi cosa subisce il toro prima di diventare un ammasso di carne sanguinolenta.
1)Diverse ore prima di entare nell'arena viene tenuto al buoi e sottoposto a purghe e droghe per indebolirlo;
2)Viene percosso sui reni con sacchi di sabbia al fine di indolenzirgli i muscoi della schiena e delle zampe;
3)Gli zoccoli vengono cosparsi di trementina per impedirgli di far presa sul terreno;
4)Gli vengono spalmate manate di vasellina sugli occhi per annebbiargli la vista;
5)Gli viene infilata della stoppia nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare.
6)Gli vengono conficcate dai "picadores" le "picas" che producono dolore ed emorragie;
7)Gli vengono infilate dai "banderilleros" le "banderillas", arpioni che straziano ancora più i muscoli, costringendo l'animale ad abbassare la testa;
8)Viene colpito ripetutamente dalla spada che provoca sempre più gravi emorragie polmonari che soffocano l'animale.
Poi quando 99 volte su 100 il toro perde, viene trascinato via, spesso ancora agonizzante e paralizzato, ma cosciente.
Ancora vivo, gli vengono tagliate coda e orecchie, macabri trofei di un'ingiusta vittoria.
Poi viene macellato.
Ecco il coraggio e la prodezza dei tuoi ammirati toreri, ed ecco la fine nobile e gloriosa del toro "leone"...
L'82% degli Spagnoli, secondo l'ultimo sondaggio Gallup, è contrario alle corride che sono mantenute in vita solo da un migliaio di persone definite dagli animalisti Spagnoli, MAFIA TAURINA.
Questa mafia non ha scrupoli nello sfruttare la sofferenza degli animali e la delicata psicologia dei giovani per scopi puramente economici. Per imporre alla Spagna, all'Europa e al mondo questi barbari spettacoli la mafia taurina, presenta la corrida come arte, folklore, tradizione popolare, mito, rito, simbolo, ottenendo il consenso della "cultura ufficiale", del Governo spagnolo, aprendo SCUOLE DI TAUROMACHIA per giovanissimi organizzando e incoraggiando spettacoli COMICO-TAURINI in cui nani, scimmie, scimpanzè torturano a morte vitellini con lo scopo di "divertire" i bambini rendendoli così crudeli e indifferenti al sangue e alla sofferenza.
In questo "clima", che mira a creare in Spagna futuri toreri e futuri spettatori, anche certi preti cattolici si cimentano come toreri o fanno propaganda alle corride per costruire o restaurare chiese e per scopidi "beneficenza".
Molto di recente anche una suora è entrata nell'arena.
Dragor sei in buona compagnia quindi.
Scritto da: matzudaira | 05/10/07 a 13:30
http://www.youtube.com/watch?v=FgpqsUT5mjI&mode=related&search=
Questo video mostra come gli impotenti torturino degli animali per il solo piacere di dare e provocare dolore.
Scritto da: matzudaira | 05/10/07 a 13:57
Caro Matzudaira,
bravissimo! Hai detto splendidamente tutto quello che io penso. Non posso però guardare il video che proponi, sarebbe come torturassero me.
Grazie! Tesea
Scritto da: tesea | 05/10/07 a 14:52
ho appena inviato un post sul blog di Rotta a sud ovest e non vorrei ripetermi quindi fatemi la cortesia di leggermi là.
Matzudaria è inutile che fai dei copia/incolla dai siti animalisti.Cerca di documentarti in maniera adeguata!!!!!!!!!!!
Dragor ti ricordi cosa diceva il grande Juan Belmonte: gli uomini si dividono in due categorie: i cacciatori e i pastori.
Io vorrei cacciare.....
Dragor Grazie di esserci e di scrivere cose che conosci profondamente.
Scritto da: donatella | 05/10/07 a 17:38
Dragor grazie di aver creato nel tuo blog la mia categoria preferita!!!!
hasta pronto!
Scritto da: donatella | 05/10/07 a 17:42
dragor grazie di aver aggiunto nel tuo blog la categoria a me più cara!!!
Hasta pronto!
Donatella
Scritto da: donatella | 05/10/07 a 17:44
caro dragor, il lettore che citi nel post sono sempre io, bourbaki.
http://www.youtube.com/watch?v=W9nTEJ19lS8
questo è uno spot contro la corrida della SPA. non occorre dire, ma lo dico ugualmente, che è stato censurato perché considerato troppo violento. Nel commento del blog di Rotta a Sud Ovest, rispondevo anche alla tua affermaizone che la corrida è una metafora della vita, ed un archetipo. Bene, può essere metafora di vita un tango o un flamenco; sono archetipi, molti simboli nelle poesie di Blake, ma non c'è nulla di metaforico nel costringere un animale mansueto ad una lunga e straziante agonia. Non facciamoci belli con la retorica e il bla bla del panuelo blanco, del traje de luz. E non raccontiamo la storiella ridicola del toro che è meglio armato del torero. I tori vengono torturati e indeboliti prima ancora di entrare nell'arena. E visto che frequenti le corride, non ti sei mai chiesto perché i cavalli non si lamentano quando vengono incornati dal toro? subiscono il taglio delle corde vocali, si sa, le orecchie delicate del pubblico...
Scritto da: bourbaki | 05/10/07 a 17:51
Cari Matzu, e Tesea, come in tutti i campi, anche nella corrida c’è chi non rispetta l’etica. Ogni ganadero vuole che il suo toro arrivi integro nell’arena. Solo così potrà tenere alto l’onore della ganaderia. Nessun torero onesto vuole che le qualità combattive del suo toro siano menomate, perché la qualità della faena ne risentirebbe. E il pubblico meno che mai. Se il toro è integro, lo si vede subito quando sbuca dal toril.
Certo, la corrida è uno spettacolo cruento. Ma le scene del video non sono più cruente dell’abbattimento di un qualsiasi animale da allevamento, in certi casi lo sono di meno. Tu dici che è illecito uccidere un animale per divertimento e che bisognerebbe uccidere solo per mangiarlo. Ma anche mangiarlo è una forma di divertimento. Si puo' benissimo vivere senza mangiare carne,è perfino più igienico. La si mangia giusto per divertirsi con il boeuf bourguignon e la coda alla vaccinara. La differenza è che nei mattatoi o anche a domicilio, alle bestie non si lascia scampo. Nella corrida, invece...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 17:57
Caro Bourbaki, vedo soltanto adesso la tua mail. In parte credo di averti risposto con il mio post per Matzu e Tesea.
Che il toro sia meglio armato, lo prova la lunga lista di toreri morti o castrati. I cavalli dei picadores, che una volta finivano regolarmente sventrati, dal 1928 sono protetti da gualdrappe di cuoio. Io li ho sentiti nitrire, forse il taglio delle corde vocali (per altro praticato anche in altre discipline) non è neneralizzato.
L'agonia più lunga e straziante è quella dei bovini macellati da arabi ed ebrei, per i quali non protesta nessuno. E non hanno nemmeno il paso doble e il giro d'onore...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 18:12
Cara Donatella, hasta siempre!
dragor
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 18:16
Mi è piaciuto molto questo post.
Ciao
Antonio
Scritto da: Antonio Cracas | 05/10/07 a 18:51
Grazie, ma da che parte stai?
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 18:54
Certamente dalla tua!
Ciao.
Antonio
Scritto da: Antonio Cracas | 05/10/07 a 18:59
Donatella, di Dragor si possono dire che è tante cose, ma non mi pare sia una chupa-chups, quindi fai un piacere al blog e smettila di leccarlo.
Dragor, tutti i tori subiscono lo stesso trattamento per indebolirli e disorientarli prima della corrida.
Inoltre il torero codardo ed impotente, oltre a farsi aiutare da un drappello di altri impotenti appiedati od in sella a vecchi ronzini muti, è armato di spada, cosa di cui il toro è privo.
La vera tauromachia, quella appartenente alla cultura minoico-micenea, consisteva in comabttimenti tra tori e tra uomini e tori. La differenza fondamentale sta nel fatto che gli uomini affrontavano a mani nude l'animale, lancinadosi in volteggi, afferrandolo frontalmente per le corna ed eseguendo una capriola sul dorso dello stesso. Altro che i pagliacci impotenti circondati da guardie del corpo che tanto ammirate tu e la tua fedele leccatrice.
Scritto da: matzudaira | 05/10/07 a 21:28
Ops, lapsus, volevo dire lettrice..
Scritto da: matzudaira | 05/10/07 a 21:30
Una delle gioie più intense la provo quando leggo sulle cronche di un cacciatore impallinato, e di un torero 'matado'.
Tesea
Scritto da: tesea | 05/10/07 a 23:08
Cara Tesea, la cosa emoziona anche me
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/10/07 a 23:26
Sinceramente non ho conoscenza del mondo delle corride per sapere con precisione come se la passano i tori, e mi ha incuriosito questo post. E' certo che se tutti avessero il mio interesse per la violenza al mondo non esisterebbero spettacoli del genere. Circa le bestie allevate per alimentazione conosco contadini -in Italia- che allevano conigli e galline in spazi ampi e alla fine li uccidono con colpi secchi e decisi, morte sicuramente non indolore ma rapidissima. Una soluzione potrebbe essere rivolgersi ad allevamenti non industriali quando si compra della carne, il più spesso possibile.
Scritto da: Sonia | 06/10/07 a 09:02
ti ho citato sul mio blog
Scritto da: bourbaki | 06/10/07 a 11:34
tesea...il femminile di teseo...che uccise il minotauro un essere mostruoso metà uomo e metà toro..forse un destino...matzudaria non è questione di essere una leccatrice è questione di dividere delle passioni e condividere delle emozioni:
nelle emozioni che fanno riempire le arene c'è anche e sopratutto quella del miedo (la paura) e sicuramente è una grande emozione anche quando incornano un torero...
Tutte le cose emozionanti e vere della vita hanno di base la paura....
P.S.Non sapevo che il toro fosse disarmato: due corna lunghe 50/80 cm e larghe anche più di un metro e 500/700 kg di peso in corsa in effetti è come essere completamente disarmato
Scritto da: donatella | 06/10/07 a 11:59
Caro Dragor ti ho scritto in posta.Vai a controllare. Affettuosamente Marianna
P.S. Non mi va di parlare di tori.
Scritto da: marianna | 06/10/07 a 14:09
Matzu, senza risalire alla cultura cretese-micenea, la course bordelaise, praticata in Aquitania con tori di razza camarguaise, consiste proprio in questo. Una variante consiste nel mettere un nastro fra le corna del toro e cercare di asportarlo senza farsi incornare
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 06/10/07 a 14:44
Per Donatella:
Teseo, il minotauro e Tesea: palese e plateale smentita del detto "nomen omen".
Tesea
Scritto da: tesea | 06/10/07 a 18:36
Caro Dragor, il blog è fatto per aprire dibattiti, e poche altre persone come te sono in grado di attrarre sostenitori o denigratori, grazie alle tue posizioni spesso radicali, talvolta impopolari, mai comode.
Ho ammirato tempo fa la bellissima descrizione, invero iconografica, della corrida, che facesti nel tuo vecchio post Lo spirito del toro. Fin da bambino ho nutrito una quasi naturale curiosità nei confronti di tale evento (non saprei come altro definirlo, mi sembra più che uno sport, e chiamarlo spettacolo mi appare improprio). Ma non ho avuto mai modo di assistervi. Mai stato nella Spagna continentale. E nemmeno nelle zone della Francia dove credo si pratichi sporadicamente la tauromachia. Almeno, non nella stagione delle corride. Se no, come minimo una volta sarei andato a vederla. Per capire, fondamentalmente.
Come per molte altre cose su cui c’è dissenso, la corrida attrae simpatizzanti e detrattori. Quelli che ne tessono le lodi (come te), e quelli che ne vorrebbero decretare l’abolizione, in nome dell’animalismo. Curiosamente non ho mai sentito nessuno chiederne l’abolizione in nome dell’umanismo (perdona il neologismo), visto che talvolta ci muoiono degli uomini, invece dei tori. Ma comunque.
E per potere dire la mia, capire da che parte stare, costruirmi un’opinione, esprimere un mio personale giudizio, avrei sempre voluto documentarmi de visu. Se no, avrei fatto parte anche io della gran categoria dei parlatori a vanvera, quelli che dibattono di tutto senza avere conoscenze di prima mano dei fatti di cui parlano.
Poi, una volta, non ricordo bene dove, ma credo nelle Filippine, mi è capitato di trovare in tv un programma che trasmetteva corride. Per intero, non quegli spot da trenta secondi che si vedono sulle nostre televisioni, solo quando la cosa fa notizia perché un torero è stato incornato.
Ho assistito a tre corride. Onestamente, non so dove si tenessero. Se i tori fossero tra i migliori oppure no. Se i toreri fossero dei principianti. Ma debbo dire che lo spettacolo è stato una delusione. E, ancora una volta, voglio sperare che quelle tristi scene di bassa macelleria fossero dovute al fatto che i matadores non erano all’altezza. Il mitizzato colpo di estoque che fa crollare il toro fulminato, le veroniche che mandano in visibilio la folla, l’uomo che, in ginocchio, sfida il toro ed evita per questione di millimetri quella furia animale che lo carica, tutto questo era ben lontano da quello che ho visto. Non vi era né grazia né eleganza, in quell’uccidere sgarbato e inetto. Sai quando si dice: che delusione!?
Sono sicuro che avere visto tre corride in tv non costituisca referenza sufficiente per giudicare appieno il concetto della tauromachia. E poi manca il pathos che solo l’evento dal vivo può fornire. I rumori, gli odori, il calore. Ma quegli uomini imprecisi e impacciati non hanno davvero incarnato il mito della corrida, e non me ne ha reso un fan. Non era quello che nella mia mente avevo sempre immaginato. Forse mi ricrederò, se avrò l’occasione di vedere un vero grande matador all’opera.
Detto ciò, visto che il dibattito si è allargato e i commentatori non parlano solo a te, Dragor, ma anche fra di loro, voglio dire due parole a matzudaira. C’è un livore tutto animalista nel tuo modo di esprimerti nei confronti degli avversari del toro. Puoi chiamare gli uomini delle corride in molti modi. Puoi dar loro gli epiteti che ritieni più consoni alla tua visione della corrida. Non mi interessa che li chiami impotenti, se a letto fanno figuracce sono fatti loro privati. Ma non accetto che tu li chiami codardi. Uno che scende in un’arena sotto lo sguardo di una folla, ed affronta cinquecento chili di muscoli attaccati a due corna che ti attraversano da parte a parte se non fai in tempo a scansarti, non può essere definito codardo. Specie se affronta il toro, per tre quarti del tempo, solo armato di una cappa (senza spada) e non di un fucile automatico, stando a pochi centimetri dalla bestia e non a trecento metri traguardandolo nel mirino. La vedi la sottile differenza tra un espada e un cacciatore?
Sei mai stato a contatto diretto con un toro? Hai mai provato la cruda, primordiale potenza che esprimono certi animali? Ti sei mai fatto buttare tre metri per aria come un fuscello da un cavallo che sgroppa? A me, una volta, un vitello, (bada bene, un vitello, non un toro), mi ha dato una testata e mi ha fatto volare cinque metri più in là, senza che avessi nemmeno capito cosa fosse successo. Fai le debite proporzioni con la forza di un toro. Un bue, molto più mansueto e meno incazzoso di un toro bravo, ti può schiacciare la cassa toracica solo appoggiandosi a te.
Dammi retta. I codardi sono un’altra categoria. Ci vuole un coraggio non indifferente per calcare quel palcoscenico. Non scendi nell’arena, sapendo che potresti uscirne ogni volta mutilato, grondante sangue o morto, se sei un codardo.
Se poi trovi ridicola la traje de luz, se li consideri dei pagliacci in calzamaglia, padronissimo di dire la tua. Io non li trovo più ridicoli di ventidue imbecilli in mutande che corrono dietro un pallone e che portano a casa stipendi insultanti, per lavorare un’ora e mezza alla settimana.
Siamo probabilmente ancora in democrazia. Insultali come ti pare, ma non chiamarli codardi. I codardi sono un’altra cosa.
HP
Scritto da: Account Deleted | 07/10/07 a 10:34
Una delle migliori risposte/veritá non riconosciute, anzi negate dai piú, l'ha data Stefy.
Scritto da: A.MA.LO | 07/10/07 a 11:39
E' vero, sono d'accordo con Stefy
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 07/10/07 a 12:33
Donatella, hasta siempre
dragor
drahor (journal intime)
Scritto da: dragor | 07/10/07 a 12:34
Cara Marianna, vado subito. A presto, buona domenica
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 07/10/07 a 12:35
Caro Bourbaki, ti rispondero' con un post!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 07/10/07 a 12:39
Caro HP, fra tutte le cose che ho letto sulla corrida, il tuo commento è sicuramente una delle più obiettive, perché non è scritto
da una persona con pregiudizi da aficionado o animalista ma da una persona che cerca sinceramente di capire. Infatti lo spirito del post non era tanto quello di esaltare la corrida ma di introdurre un discorso più generale sul rapporto con gli animali. Secondo me la questione non è se si possano uccidere nella corrida, ma se si possano uccidere.
Non so quali corride tu abbia visto alla televisione filippina, ma non esito a credere che siano state scadenti, specialmente se filippine. Del resto anche alla Maestranza di Siviglia o nella Plaza di Madrid le buone corride con perfetta fusione fra la musica, il toro, il torero e una estocada impeccabile sono rare. Questo non significa che siano tutte macelli, ma che manca quel pathos particolare che gli aficionados conoscono bene, quando il torero si esalta e rischia sempre di più senza perdere in grazia ed eleganza, la musica lo accompagna, il pubblico marca i passaggi con olé, il toro non si stanca mai di caricare e sembra che tutti gli elementi si fondano in una danza sul filo della morte. Lo stesso Hemingway, che si vantava di avere visto 1500 corride, diceva che a dargli una vera emozione era stata solamente qualche decina.
Quanto al coraggio dei toreri, è indiscutibile e lo prova il fatto che molti di loro sono morti. Quanto alla ricerca della morte e della sua sconfitta o della sua accettazione con gracia y elegancia, questo mistero dovete cercarlo nell'anima profonda della Spagna, la hispanidad.
A presto, un caro saluto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 07/10/07 a 12:45
SONIA
Secondo me la questione non è se gli animali si possano uccidere nelle corride, ma se si possoano uccidere. Infatti se ne potrebbe fare tranquillamente a meno e si continua soltanto per forza di abitudine. Tornero' sulla questione
ZIA ELENA
La tua è sostanzialmente una posizione aperta come quella di HP. sostanzialmente affine a quella di HP. Comunque penso che nella corrida ci siano degli archetipi presenti in tutte le culture, non soltanto in spagna. La sfida alla morte, il suo controllo con il coraggio e la sua sconfitta con l'intelligenza fanno parte della storia dell'uomo
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 07/10/07 a 13:08
Alcune risposte ad HP che chiede di abolire le corride in nome dell'umanismo. C'è qualcuno che costringe il torero a scendere nell'arena? magari non ci fossero più toreri, magari le abolissero anche solo per tutelare il torero. Andrebbe bene qualunque cosa purché la finissero con le corride.
Secondo, date qualche occhiata alle statistiche: ho trovato 200 toreri morti nell'ultimo secolo, contro un migliaio di corride all'anno (6 tori uccisi per corrida). Bene, è più pericoloso fare il muratore in Italia che il torero. Alla faccia del coraggio.
Ma si fa finta di non sapere che il toro entra nell'arena confuso e stanco per le torture che ha già dovuto subire? Se le corride fossero davvero una sfida alla pari, sarebbero finite da un pezzo, come le lotte tra i gladiatori e i leoni, proprio in nome di quell'umanismo invocato da HP: la legge è sempre il più forte a dettarla.
E per finire l'ultima fesseria di dragor, il toro che muore nell'arena non va a finire al macello. Va bene, e se i macelli non ci fossero più? d'improvviso, dopo averne esaltato l'estetica, la corrida vi farebbe ribrezzo? o vi continuerebbe a piacere? alla fine dei conti, la corrida piace per il gusto della violenza. poi ha dietro grossi interessi economici e a farne le spese è quasi sempre soltanto un animale. Tre cose che assicurano che purtroppo durerà ancora a lungo.
Scritto da: bourbaki | 07/10/07 a 21:37
Caro Bourbaki,con il permesso del ganadero, il toro viene macellato. La sua carne è un po’ dura, perché un toro bravo vive in media 6 volte più di un bovino destinato al macello.
Procurati la statistica dei macellai morti nell’ultimo secolo mentre abbattono un toro. Scommettiamo che sono di meno?
Puo’ accadere che un toro entri nell’arena confuso e stanco, senza le qualità che distinguono il toro bravo. Nessuno lo accetta e viene fatto uscire. Sono accettati soltanto tori integri. L’integrità si vede immediatamente.
Fino all’estocada, il confronto è fra un animale pesante fino a 650 chili armato di corna contro un uomo pesante 70 chili armato di uno straccio.
Dicendo “l’ultima fesseria di Dragor” sottintendi che non dico altro. Questo è un confronto di opinioni. Non mi sognerei mai di definire “fesserie” le opinioni di chi non pensa come me, altrimenti non le prenderei in considerazione.
Good night
dragor
Scritto da: dragor | 08/10/07 a 00:09
caro dragor, se ti sei sentito offeso ti chiedo scusa. se preferisci le chiamo arrampicate sugli specchi: la prima sta nel titolo.
Scritto da: bourbaki | 08/10/07 a 09:23
Secondo me le arrampicate sugli specchi sono altre. Prova a leggere il mio ultimo post
Buona giornata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 08/10/07 a 09:43
Homing Pigeon, se io fossi un animalista come dici tu, non mangerei carne, ed invece ne vado ghiotto. La differenza fondamentale sta nel fatto che l'uomo è onnivoro e necessita le proteine animali (ogni tipo di sostituo a queste non è parificabile). Io evito però di mangiare gli agnelli, i vitelli o carni di animali che so essere stati allevati in modo crudele. Ribadisco però che si devono migliorare le condizioni di vita e di morte di tutti gli animali da allevamento al fine di rendere la loro esistenza la più "naturale" e indolore possibile.
Tu ti indigni ,grottescamente, perchè io non riconosco il coraggio dei toreri? Ma di quale coraggio parli? Il coraggio di uomini/pagliaccio che per stipendi faraonici affrontano nell'arena degli erbivori che altrimenti starebbero placidamente pascolando nei campi, dopo averli drogati, indeboliti, annebbiati, disorientati ed umiliati (ultime notizie anche gli animali hanno una dignità per quanto sia per te uomo eletto difficile da accettare). Li affrontano non a mani nude, uno contro uno, ma 10 contro uno. Il toro ti ricordo che entra nell'arena già sanguinante, dopo molte ore di torture per renderlo meno potente, altrimenti l'impotente di turno verrebbe impalato alla prima sfilata. Questo per te è essere corraggiosi?
Il coraggio per me è svegliarsi ogni mattina alle 5, fare una frugare colazione e recarsi a fare la malta per mantenere una moglie, due figli, pagare il mutuo e le rate della macchina. Oppure decidere di abbandonare il proprio lavoro e la propria vita da benestante per recarsi in Africa o in qualsiasi altra parte del mondo per aiutare le persone che non sono altrettanto fortunate.
Questi sono gli eroi dei nostri giorni, questi sono i modelli che i giovani dovrebbero avere, altro che impotenti in calzamaglia che uccidono erbivori narcotizzati difronte ad una platea di cinici e sadici.
Scritto da: matzudaira | 08/10/07 a 13:44
Caro Dragor,
hai frainteso il mio esempio: la persona indicata dal ladro potrebbe benissimo non essere un ladro. Indubbiamente sarà sottoposta a indagine e processo, ma qualunque sia l'esito questo non c'entra nulla con la sorte dell'imputato che, già riconosciuto colpevole, deve subire la condanna.
In altre parole, il ladro non può difendersi o quantomeno temporeggiare dicendo "giudicate anche lui, poi saremo condannati insieme alla pena stabilita".
Quanto al fatto se sia o meno lecito uccidere gli animali, il sillogismo che mi pare cerchi di esportare non regge: anche ammesso che non sia lecito uccidere gli animali, non è vero che perchè di fatto li si uccide al mattatoio diventa lecito ucciderli anche nell'arena.
Se poi vuoi discutere di vegetarianesimo e onnivorismo fallo, ma non tirare in ballo la corrida che non c'entra nulla ^^
Scritto da: Davide | 08/10/07 a 14:50
Ciao Donatella,
accusi Matzudaira di fare copia/incolla dai siti degli animalisti... posso chiederti quale parte del suo resoconto sul supplizio del toro contesti, cosa pensi che non sia vero? Io non sono un esperto di corride, e nemmeno io ne ho mai vista una... però pensavo fosse tutto vero...
Scritto da: Davide | 08/10/07 a 14:53
Caro Davide, anche l'arena è un mattatoio, ci sono soltanto più fronzoli e le bistecche sono più dure. A parte questo, è un'uccisione come le altre.
La corrida mi è servita per introdurre l'argomento. La questione è: o si uccide o non si uccide. Tutto il resto non è che una farisaica accademia
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 08/10/07 a 16:39
Davide ciò che ho scritto sul supplizio del toro è tutto vero, il fatto che anche i siti animalisti riportino più o meno le stesse cose è solo una conferma ulteriore.
Donatella dal canto suo, accusandomi di fare copia ed incolla, cerca maldestramente di distrarre l'attenzione dal fatto oggettivo ed inconfutabile che il toro soffre prima, durante e dopo la corrida.
Scritto da: matzudaira | 09/10/07 a 10:48
Ciao,ho 19 anni e proprio l'altro ieri ho visto la corrida perché ora sono in Spagna,cosí oggi mi sono messa a cercare le sue origini perché veramente mi ha segnata...come dire...uuna parte di me si é proprio oscurata,mi ha lasciato un senso di morte dierei.E quello che dici sulla corrida lo condivido perché l'uomo uccide per divertimento ma piú che altro il toro non ha davvero scampo il piú delle volte: non trovo davvero senso che il toro appena entra nell'arena venga stancato prima dalla quadriglia e poi dopo puó entrare il torero a fare i suoi giochi.Perché il otreo non lo affronta quando é bello fresco??? E perché con tutto questo coraggio che hanno i toreri,o cmq anche quelli che compongono la squadra, quando il toro corre verso di loro scappano con la coda tra le gambe dietro al muretto?
Queste sono domande che gli porrei molto volentieri.
Peró io credo che Dio abbia dato all'uomo le cose necessarie per cibarsi e tra queste c`é anche la carne e il come amministrare il tutto l'ha lasciato nelle sue mani( Libero arbitrio), é l'uomo che fa le cose male, peró non si deve togliere il fatto che cmq abbiamo bisogno anche di certe sostanze.
Mi sono sfogata un bel pó
Grazie mille di aver letto
Scritto da: Cleofe | 16/10/07 a 13:59
LA CORRIDA FA SCHIFO TANTO QUANTO CHI LA SOSTIENE!
Idem per tutte le altre torture sugli animali (anche perche' gli stessi tori vengono torturati per settimane prima della corrida, sappaitelo)!!!
Scritto da: Annarita | 12/08/08 a 13:01
Dragor, abbiamo capito che cancelli i commenti di chi non la pensa come te (furbetto, eheheh!), ma addirittura scrivere che i tori arrivano integri nell'arena (se anche fosse, quello che subiscono all'interno di questa FA SCHIFO!), quando, invece, subiscono torture per settimane!
LA TORTURA SUGLI ANIMALI E' UNA VERGOGNA E CHI L'APPOGGIA FA ANCORA PIU' ORRORE!!
Scritto da: Annarita | 12/08/08 a 19:30
Ciao,
hai mai visto questo sito?
http://alle5dellasera.blogspot.com/
M. Aficionada
Scritto da: M. Aficionada | 09/12/10 a 13:51