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27/11/07

Commenti

zia elena

Dragor,

lo dico anch'io, per quanto possa contare.

Proprio questa mattina ho letto un articolo su questo tema e stavo giusto meditando di fare un post al riguardo...Ma tu l'hai fatto molto meglio di me.

Ciao.

Zia Elena

marianna

Carissimo hai fatto molto bene ad affrontare questo argomento.Qui ad Olbia ,nel nuovo ospedale, hanno introdotto un servizio che riguarda appunto la terapia del dolore. Non so con quali risultati perchè non ho avuto fortunatamente necessità.Alcuni malati con dolori alle articolazioni in seguito ad incidenti stradali o immobilizzati per traumi di natura neurologica,in sedia a rotelle per intenderci, l'hanno sperimentato. E' un grande passo avanti. Si consideri che in città non pochi medici si sono dichiarati quasi sempre professionalmente contrari agli anticoncezionali ed all'aborto.
Certamente per quei casi di malati terminali in cui necessita la morfina, la cosa è estremamente seria. Mi auguro che venga somministrata adeguatamente.Anche se, considerando il contesto, ho dei dubbi. Le Asl praticano risparmi e non tutti gli ammalati ricoverati sono uguali.
Questo lo dico con certezza.Due anni fa fui ricoverata per un esame di cavità,il raschiamento, che poi non era neanche necessario.Per essere prudenti, dinanzi al sangue, il mio ginecologo preferì intervenire.
Insieme a me, nella stessa camera, c'era una giovane rom.Al mio risveglio io chiesi ed ottenni una flebo di sostanza analgesica per alleviare il dolore delle parti interne soggette comunque a stress da intervento chirurgico. Alla giovane rom, che aveva sicuramente avuto un aborto reale, fu data una pastiglia antidolorifica e stop.
Quella donna non era certo amica del primario come me.Per lei il minimo.E bisogna anche vedere dopo quanto tempo l'infermiera si è degnata di rispondere alla sua chiamata.
Mi augurerei che non fosse così nella maggior parte delle strutture sanitarie ma ci credo poco.
A più tardi. Marianna.

Giovanni

Possiamo analizzare il dolore sotto molti aspetti, sicuramente senza il dolore saremmo più soggetti ad infortuni e malanni vari, infatti esso è un campanello d'allarme per l'organismo, dunque ci preserva da conseguenze molto più gravi;
Possiamo considerarlo come effetto della perdita di un familiare o di una relazione finita;
Ma sicuramente non è umanamente comprensibile sostenerlo come mezzo d'espiazione ed avvicinamento a Dio. Io non ho nessuna intenzione ne' di espiare ne' di avvicinarmi, dunque preferisco gli antalgici, e non credo che ci siano molte persone disposte a farlo.
In aggiunta posso dirti che in molti ospedali italiani si mettono punti di sutura senza antalgici e tiranti ossei senza anestesia. Dimmi te se questo è umano.

castalia

Io studio medicina, non avrò a che fare con il dolore in quanto sono in dubbio su due specialità che mi porteranno a non aver a che fare con pazienti (vivi per lo meno), ma sinceramente non mi sentirei di negare il sollievo a qualcuno che soffre, non ne capisco proprio l'utilità!
Che senso ha far soffrire un paziente a uno stadio terminale di una qualsiasi patologia?
Non lo capisco proprio...sono allucinata da questa cosa che mi giunge nuova nuova!!!

dragor

ZIA ELENA
Certo, ti ho battuto sul tempo. Ma che ti abbia battuto anche sulla qualità, è da dimostrare... ;-)

MARIANNA
Non è soltanto questione di risparmio ma anche di remore ideologiche e, nel caso che descrivi, di razzismo

GIOVANNI
Certo, è un segnale di qualcosa che non va. Ma se non si riesce a eliminare la causa, perché conservare l'effetto? E'il segno di uno squilibrio che non ha posto nell'ordine naturale

CASTALIA
Il fatto che una studentessa di medicina trovi nuova questa cosa è indicativo. Negli ambienti medici se ne parla meno che fuori. Invece di educare i futuri medici a combattere il dolore, si srovola sull'argomento lasciando che l'Italia sia il fanalino di coda dell'Europa. Contro il dolore l'anno scorso si è speso in media mezzo euro per paziente contro i 7,6 euro della Germania.

Grazie a tutti per i vostri interventi, buona serata

dragor(journal intime)

irenespagnuolo

Mi unisco Dragor.
Hai affrontato benissimo il tema. Francamente non riesco proprio a giustificare la scelta di non alleviare il dolore...
Anzi, è terribile.

Fino

Ciao Dragor,
in un Paese dove parlare di eutanasia è unoscandalo, l'alleviare il dolore non rienra negli orizonti culturali e pofessionali dei medici.
Ciao
Fino

Gian Contardo

Io normalmente sono contrario alla persecuzione dei cosiddetti reati di opinione, perché vedo il rischio di attaccare la libertà di parola.
Tuttavia, penso che bisognerebbe sbattere in galera chi sostiene che ai sofferenti vanno negati gli analgesici.
Ed a mgagior ragione sbattere dentro chi nella pratica impedisce ad un malato di avere accesso alla terapia del dlore.

Dove sta l'amore nel far soffrire la gente?

zia elena

Ti ho scritto il testo dell'SMS in risposta al tuo commento.

Ciao.

Elena

dragor

IRENE
Purtroppo c'è una quantità di gente che non giustifica la scelta di alleviarlo

GIAN CONTARDO
Infatti ho sempre sostenuto che la galera era la destinazione naturale di Madre Teresa

FINO
Tranne quando sono loro a soffrire. Vuoi scommettere che s'imbottiscono di morfina fino agli occhi?

ZIA ELENA
Vengo subito!

Ciao a tutti, buon pomeriggio, a presto

dragor (journal intime)

Prishilla

Sottoscrivo, sottolineo e applaudo l'esortazione "non abbiate paura del piacere".

Riguardo al dolore penso che sia giusto dare ad ognuno la propria possibilità di scelta. Non mi è piaciuto quando mi hanno dato farmaci che mi hanno intontito e intossicato per non sentire un dolore che avrei giudicato sopportabile, tra l'altro togliendomi la possibilità di osservare cosa mi stavano facendo. Così come non mi è piaciuto quando non hanno neppure preso in considerazione la possibilità di darmi qualcosa che mi aiutasse a sopportare un esame dolorosissimo e al quale non avevo nessun interesse ad assistere da sveglia.

Tra l'altro la percezione del dolore è fortemente soggettiva quindi penso che non abbia senso fare protocolli generali.

Ciao! Prishilla

alex

La morphine n'est pas la mort fine, tout au contraire ! Pourquoi cette réticence à la prescrire ? Elle ne coute rien, elle soulage 70% des malades atteints d'un cancer, elle est très efficace contre les douleurs chroniques (dos, arthrose...). Ce que dit prishilla est très juste chaque douleur est particulière, chaque traitement doit etre mis en oeuvre avec l'accord du malade...Quant à la douleur rédemptrice...Je suggèrerai une autre explication :
http://www2.canoe.com/infos/societe/archives/2007/11/20071122-060204.html

Ciao, Alex

marianna

Bravo Alex! Devo sempre svelare la tua identità!
Mi piacerebbe invece conoscere zia Elena.
Siccome sono la tontolona che sono, mi sono decisa solo oggi a cliccare sul suo nome ed ho scoperto che ha un blog e fa dei post molto belli. Complimenti zia Elena, sei in gamba!
Scusa Dragor se esprimo nel tuo spazio ciò che sento ma è anche un modo perchè tu e gli amici mi conosciate un po'.
Ciao, Marianna.

dragor

Prishilla, credo che sia soggettiva la percezione dei dolori più leggeri e in questo caso penso anch'io che si dovrebbe lasciare la scelta al paziente. Ma oltre una certa soglia il dolore diventa oggettivamente intollerabile e un medico sa quando la soglia viene superata. Nessuno, per esempio, si farebbe operare senza anestesia e questo vale anche per altri dolori per i quali la sommistrazione di analgesici dovrebbe essere proposta automaticamente.

A presto, un caro saluto

dragor (journal intime)

dragor

Alex, dans l'imaginaire collectif la morphine fait des addicts, ce qui pourrait expliquer la réticence de certains médecins.
Ciao, bonne soirée

dragor (journal intime)

dragor

Cara Marianna, qualcuno cliccherà sicuramente sul tuo nome e scoprirà un bellissimo blog!

Un abbraccio affettuoso

dragor (journal intime)

alex

Oui, ou la trouille du mauvais dosage, de l'overdose qui pourrait les amener devant les assises. (ça en dit long sur la compétence de certains médecins en matière d'antalgie).

bonsoir

castalia

Basti pensare che c'è il corso che si chiama "medicine complementari" in cui PROVANO a spiegarci come funzioni l'omeopatia, l'agopuntura e tecniche varie ma non uno sulla terapia del dolore!!!

Penso che ciascuno debba poter scegliere se assumere antidolorifici o meno, ma sicuramente non mi metterei a dire al paziente di sopportarlo per avvicinarsi a Dio o altro! Che sia una scelta libera, ma che lo sia davvero senza condizionamenti esterni, soprattutto non di tipo religioso...

L'Italia mi dispiace dirlo ma è uno schifo per moltissime cose, spesso mi vergogno di essere italiana, il mio spirito patriottico esce durante i mondiali di calcio (abbastanza triste eh?) ma per il resto del tempo non sono fiera del mio paese...

tesea

Siamo sicuri che tutti quegli analgesici non diano poi assuefazione? Ho motivo di pensare di sì. Una cara amica, purtroppo recentemente deceduta e 'amica del primario' cui non era negato nulla, ad un certo punto della malattia constatò che tutto era inutile: gli antidolorifici non funzionavano più.
Tesea

kilbil

sono credente a modo mio!parlare di sindrome dolorosa nel malato di cancro secondo me, è dovere di tutti coloro che hanno la capacità di informare.il dolore cronico da cancro è un'esperienza spiacevole e individuale non divisibile con nessuno...tanto meno con gli Dei.ci sono più medici oggi attenti non solo al CURE ma anche al CARE. per sfortuna sono ancora pochi.in un mondo schiavo del danaro speriamo che qualcuno tiri fuori qualche lucroso meccanismo per incentivare le conoscenze e la divulgazione di metodi e farmaci interessante economicamente.....cosi finalmente quel 60%dei malati di cancro non soffra più.
kilbil

kilbil

l'assuefazione provocata dagli oppiacei è impercettibile rispetto alla sofferenza alleviata dai farmaci di questa categoria.

kiwi

Mia nonna e' morta qualche mese fa per un cancro alle ossa. Mi hanno spiegato che e' uno dei piu' dolorosi anche perche' la morfina "funziona fino a un certo punto". Sono convinta che se avessimo potuto dargliela PRIMA, la nonna non avrebbe sofferto cosi' pesantemente. Le difficolta' sono molteplici e mia nonna in primis ne ha fatto le spese. Hanno cominciato a somministrarle flebo con morfina nell'ultima settimana di vita, quando -per fortuna sua- perdeva spesso conoscenza. Quando era “sveglia” era un lamento continuo, era diventata una LARVA DOLORANTE. Cosa penso? Sarebbe stato cosi' “poco umano” levarle la percezione del dolore? Cos'e': la paura che una donna anziana, moribonda possa diventare una “tossica”? Chi se ne frega della “possibilita' che diventi una drogata”: non ce ne sarebbe stato il tempo! Ma vederla li', cosi', la fatica (mia) a respirare di fronte al suo inferno. E i pensieri. Principalmente 2. Primo- Non credo che infermieri e dottore avessero colpe, ci han detto che “non potevano somministrargliela”: l'han potuto fare quando non era piu' evitabile. Allora c'e' qualcosa di seriamente sbagliato a monte. Sarebbe stata comunque una larva con le droghe ma non una larva dolorante. E per giorni e giorni, trasformatisi in settimane (3 le piu' pesanti), ha sofferto. Ha sofferto tanto. Non e' umano far soffrire cosi' un proprio simile. Secondo – Sarebbe stato meglio farla smettere di soffrire: ormai nemmeno la morfina serviva percio' sarebbe stato meglio “uccidere” quel corpo vivo e dolorante senza possibilita' alcuna di recupero. Invece tutti a guardare quello spegnersi cosi' penoso. Una situazione..oscena. Si poteva fare qualcosa di pietoso invece di permettere tutto quell'incommensurabile dolore (ripeto: perdeva conoscenza per l'intensita' del dolore). Quello che le e' successo e' definibile come “tortura”. L'eutanasia sarebbe stata un'alta espressione di pieta'. Ma forse questo e' un altro discorso.
Ciao a tutti.

dragor

Castalia, qualche disfunzione non basta a far dimenticare quello che l'Italia ha dato al mondo. E non soltanto nel calcio... :-)

dragor (journal intime)

dragor

Cara Tesea, ogni caso va studiato a parte. Forse nel caso della tua amica si sarebbe potuto provare con altri farmaci. Qualcuno avrebbe sicuramente fatto effetto

dragor (journal intime)

dragor

Kilbil, credo che difficilmente si possa arrivare a conclusioni diverse quando si desidera veramente il bene del prossimo. Non dovrebbero esserci differenze fra laici e cattolici

dragor (journal intime)

AVVISO A KIWI E A TUTTI GLI ALTRI COMMENTATORI: PER VEDERE IL SEGUITO DEI COMMENTI E LE RELATIVE RISPOSTE, CLICCATE SULLA PICCOLA LINEA CHE VEDETE QUI SOTTO

dragor

Kiwi, la tua testimonianza vale più di tutto il mio post. Grazie per il tuo contributo, è un onore ospitarlo in questo forum. Una stretta di mano

dragor (journal intime)

tesea

Kiwi: l'assuefazione diventa percettibilissima quando entra in funzione.
Tesea

Dragor: la mia amica fu anche a Parigi per le cure a 360 gradi. Niente da fare ne' per gli esiti, ne' per l'attenuazione del dolore.
Tesea

Grisostomo

Sei un mentitore ed un mistificatore che ha del demoniaco.

Perchè te la prendi con la Chiesa, proprio su un punto, poi, come quello delle cure palliative e antidolore che da tempo la Chiesa ha adottato come opportuna alternativa all'eutanasia.

Questo è parte del messaggio del Consiglio episcopale permanente per la 30ª Giornata nazionale per la vita (3 febbraio 2008):

"Servire la vita significa non metterla a repentaglio sul posto di lavoro e sulla strada e amarla anche quando è scomoda e dolorosa, perché una vita è sempre e comunque degna in quanto tale. Ciò vale anche per chi è gravemente ammalato, per chi è anziano o a poco a poco perde lucidità e capacità fisiche: nessuno può arrogarsi il diritto di decidere quando una vita non merita più di essere vissuta. Deve, invece, crescere la capacità di accoglienza da parte delle famiglie stesse. Stupisce, poi, che tante energie e tanto dibattito siano spesi sulla possibilità di sopprimere una vita afflitta dal dolore, e si parli e si faccia ben poco a riguardo delle cure palliative, vera soluzione rispettosa della dignità della persona, che ha diritto ad avviarsi alla morte senza soffrire e senza essere lasciata sola, amata come ai suoi inizi, aperta alla prospettiva della vita che non ha fine."

Perchè ti comporti in questo modo ignobile? Viene voglia di denunciarti per diffamazione.

MarcelloB

Io sono ammalato di cancro, e non so se ne verrò fuori o se me ne andrò a breve.
Spero che negli ultimi tempi della mia vita io trovi un medico che mi aiuti a non soffrire fisicamente, perchè quelli nelle mie condizioni soffrono pene d'inferno dal punto di vista psicologico già molto tempo prima che arrivino le pene fisiche.
Se i medici che mi assisteranno non mi leniranno i dolori fisici, sappiano che chi di spada ferisce di spada perisce, e auguro loro altrettanta sfortuna quando sarà il loro turno.

dragor

Caro Grisostomo, non mela prendo affatto con la Chiesa. Ho soltanto usato Madre Teresa come termine di paragone perché, come racconta Christopher Hitchens nel suo libro "The Missionary Position", la santa in questione trascurava la terapia del dolore dicendo che "tutti devono dividere la passione di Cristo".

In ogni caso la posizione della Chiesa che tu enunci, giusta e condivisibile, non aveva riscontro qualche decina di anni fa. Se non sbaglio il papa Pio XII si era pronunciato contro le nuove tecniche per il parto indolore

Un saluto, a presto

dragor (journal intime)

dragor

Caro MacelloB, ti auguro di venirne fuori nel migliore dei modi e di non avere bisogno di antidolorifici.

dragor (journal intime)

Grisostomo

Perseverare è diabolico.
Non devi arrampicarti sugli specchi, devi chiedere scusa ai cattolici.

dragor

Cario Gristostomo,ma quali specchi? Ho citato dei fatti. E perché dovrei chiedere scusa? Come hai magistralmente spiegato, i cattolici sono d'accordo con me.

Ciao

dragor (journal intime)

Grisostomo

Sei peggio del KGB.

I "fatti" o te li sei sognati o te li sei inventati in uno dei tanti episodi onanistici che decorano la tua squallida esistenza. Non sei neanche degno di pronunciare il nome di Teresa di Calcutta.

Non sono i cattolici ad essere d'accordo con te: sei tu che accrediti come vere due cose una il contrario dell'altra, e messo con le spalle al muro (solo dopo che sei stato sbugiardato!) cerchi di salvare la faccia. La verità è, al contrario, che tu non sei d'accordo neppure con te stesso e di facce ne hai due. Una davanti e una dietro.
Sei uno spudorato mentitore, sei un diffamatore: ma qualche volta ti vergogni?

dragor

Caro Grisostomo,visto che mi dai del bugiardo, dovresti anche specificare a quali menzogne ti riferisci. Nel post sono indicate tutte le fonti. I dati sullo scarso investimento dell'Italia nella terapia del dolore vengono da una delle massime autorità mondiali in questo settore. La citazione di Madre Teresa è tratta dal libro di Hitchens. Invece di darmi del mentitore, dovresti contestare le fonti con argomenti validi.

E poi, perché siamo qui a parlare di cattolici? Nel mio post denuncio la situazione di abbandono in cui si trovano milioni di sofferenti. E' su questo che dovresti concentrarti. O forse l'argomento non t'interessa?

Ciao

dragor(journal intime)

Grisostomo

"Un esercito di Madri Terese fa soffrire i pazienti. Con la scusa più o meno dichiarata di “dividere la passione di Cristo”, gli emuli della santa albanese rifiutano gli analgesici a chi soffre."

Questa è una menzogna infame. Non è vera in sè, e non è vera perchè proprio la Chiesa si batte per l'uso e la diffusione delle terapie palliative.

Io ho sempre sostenuto che tu sei un cacciablle prevenuto contro i cristiani e la chiesa. Questa volta hai propalato una speculazione fatta sulla pelle della gente che soffre davvero. Questo è odioso e inaccettabile, e questa è una cosa diversa dai soliti giochini cretini del laicista finto-libero pensatore.
Per questo post dovresti chiedere scusa non tanto a me, quanto ai malati, e alla piccola schiera di persone che ti diverti a prendere in giro.

Se fossi uno come si deve toglieresti quella frase dal post - che è il minimo.

Ma spari solo stupidaggini, per il resto sei uno piccolo piccolo. Sei molto piccino.

carlo

complimenti per l'eonorme cumulo di spazzatura che avete scritto, un concentrato di luoghi comuni, ignoranza e cialtroneria!
Spero che nessuno degli intervenuti sia laureato... altrimenti è doppiamente colpevole.
Perchè non avete acceso il cervello da ragazzi?

carlo

quale film avete visto che illustra la tesi dolore=espiazione per la Chiesa cattolica?
Sicuramente questa "dotta" informazione è stata appresa da film, riviste patinate (stop, eva tremila,...)
Ribadisco i complimenti a tutti per la cultura di cui siete portatori... e poi ci si lamenta che in Italia la massa è cogl...na!

dragor

Caro Carlo, non ho mai detto che la tesi dolore-espiazione dipende dalla Chiesa Cattolica. Lo hai detto tu, che hai sicuramente una laurea e il cervello in funzione.

Allora ti giro la domanda: perché l'Italia spende contro il dolore 50 centesimi per paziente e la Germania 7,25 euro? Lo ha detto Costantino Benedetti che deve pure avere una laurea, visto che fa il medico.

Ciao

dragor (journal intime)

AnBiTo

Purtroppo quest'estate ho vissuto da vicino la faccenda.
L'assocaiazione FARO ha seguito mio padre fino alla fine come terminale oncologico. La FARO segue una filosofia anglosassone per cui non c'e' bisogno di soffrire per guadagnarsi il paradiso. Detto questo il male non ha risparmiato pagine di dolore tragico anche con grandi dosi di morfina. Dunque non oso immaginare chi non ne faccia uso per vari motivi.
Sono arrivato alla conclusione che anche per morire ci vuole fortuna

dragor

Caro anBiTo, mi dispiace per tuo padre. Qualche altro commentatore ha detto che a un certo punto i farmaci danno assuefazione e tu confermi questa dolorosa verità. Non resta che sperare che si scoprano altri farmaci più efficaci, in modo che la fortuna di oggi diventi la regola di domani

Una stretta di mano

dragor (journal intime)

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