journal intime

ANCORA UN ANNO, JOURNAL INTIME!

    Cari amici, grazie. Il vostro blog preferito, nato nel lontano aprile 2006, è giunto al  terzo anno di vita. Grazie a voi che lo avete aiutato a crescere. Grazie a voi che avete saputo indicare i pregi e i difetti, in modo che il suo autore potesse valorizzare i primi e correggere i secondi.  Molti credono che Dragor sia convinto di avere sempre ragione, ma  non è così. Anche se a volte sembra infischiarsi delle critiche, in realtà alla lunga risente della loro influenza e questo gli permette di aggiustare il tiro.  Ecco perché Journal Intime non è soltanto Dragor: siete anche voi.

      

   Come sempre, anche quest’anno Journal Intime si è distinto per la straordinaria varietà degli argomenti. Il primo grande successo del 2007, Dragor al  David Letterman Show, è un fantastico saggio di humour. In seguito  Il Pensiero Questo Sovversivo dimostra che il solo fatto di pensare è rivoluzionario mentre La Fedina Penale di Maometto rivela i crimini del fondatore dell’islam. L’ironica invettiva Italia, Regina dei Bigotti batte ogni record fra i blog della Stampa con 191 commenti. Un record che sarà lo stesso Journal Intime a polverizzare con i 232 commenti di Chi ha Paura della Cannabis?, la denuncia  dell’assurdità di proibire l’erba quando si permette l’alcol.  Con Mubarak Confessa: Chi Ha Assassinato Sadat?, Dragor  affonda il dittatore dell’Egitto che non ha ascoltato la sua richiesta di liberare il blogger Karim Amer. Quando l’amico Marco Giacosa viene censurato per avere denunciato la combine in un concorso, Journal Intime è il primo a reclamare la sua liberazione in Free Marco. In maggio Journal Intime appoggia con una rovente campagna la candidata socialista Ségolène Royal, ma deve arrendersi con Sarko Ha Vinto, cosa che non gli impedisce  di continuare a battersi contro il bigotto ungherese. In Universi Paralleli prova che l’universo è governato dal caso, spingendo la teoria fino alle conseguenze estreme. La Ballata degli Impiccati, ispirata al celebre poema di François Villon, è un accorato appello che rivela gli orrori delle esecuzioni capitali in Iran.

   

   Fra un post e l’altro, Dragor si concede un’escursione letteraria con Hemingway a Madrid mentre Franco Muore, un omaggio al grande Ernest di cui si diverte a imitare lo stile.  Dopo avere colato a picco il Vaticano rivelando per prima in Italia, nel settembre del 2006, lo scandaloso documento Crimen Solicitationis nel quale i cardinali insegnano come proteggere i preti pedofili, la corazzata dragoriana spara con Un’infame Calunnia? un’altra bordata sui relitti, denunciando le responsabilità degli alti vertici vaticani negli intralci alla giustizia. Nello stupefacente Circolo Vizzioso Dragor dà prova di virtuosismo parlando della missione italiana in Afghanistan in un quasi perfetto dialetto romanesco. Così arriviamo a Bugiardi, Arroganti e Cattivi, un post  con il quale Dragor rivela i crimini e il razzismo dei missionari in Africa. Quando la decana dei blogger Adele lascia questo mondo in seguito a uno sciagurato errore medico, Journal Intime è il primo a pubblicare un commosso ricordo: Remembering Adele. Journal intime un blog austero? Nemmeno per sogno, con il sesso va a nozze. In French Kiss potete leggere un fantastico elogio del sesso orale. Non si salva nemmeno  Indro Montanelli: in Perché Indro Montanelli Non Sapeva Scrivere Dragor prova che il famoso giornalista era praticamente illetterato.  Riesce ad attirare i fulmini degli animalisti con Dalla Parte del Toro, dove sostiene che a un toro conviene morire nell’arena piuttosto che al mattatoio.  In Spe Salvi o l’Essenza della Nullità, distrugge l’enciclica di Ratzinger dimostrando la sua assoluta inconsistenza e in uno degli ultimi post, Maiali con le Ali, rivolge un toccante appello all'umanità perché non permetta alla fede di oscurare l’intelligenza. In ogni caso basta guardare l'elenco delle categorie per vedere che Dragor si è espresso praticamente su tutto.

 

    E così, cari amici, a voi che con i vostri preziosi commenti e i vostri splendidi esempi contribuite a migliorare la qualità di questo   blog, alla redazione della Stampa che ci guida, ci sostiene e ci evidenzia nella giungla del Web, ai fedeli lettori che hanno imparato a seguirlo con uno spirito altrettanto aperto, al mondo che ormai dalla Siberia alla Sahara e dalla Papuasia alla Terra del Fuoco non riesce più a pensare senza leggere i nostri post e al glorioso, insuperabile, unico Journal Intime Dragor augura di tutto cuore

             UN FANTASTICO 2008!!!

.

IL GIORNO DEL GIUDIZIO

I giudici inguaiano la chiesa

  I capi sono agli arresti

 

    L’altro giorno ho visto questo titolo e ho pensato: wow, vuoi vedere che  è arrivato il giorno del giudizio? Non del Giudizio Universale che non fa paura a nessuno perché non arriverà mai, ma del solo giudizio  che fa paura ai preti perché arriva sul serio: quello dei giudici. Il testo dell’articolo sembrava ancora più promettente: i capi della chiesa sono accusati di avere utilizzato i soldi dei fedeli (anche quelli del calciatore bigotto Kakà che gli dà un decimo del suo stipendio, dite voi se si può essere più cretini) per investire in case,  aziende e centinaia di società intestate a prestanomi. Fantastico, sembrava di leggere Journal Intime. Come al solito, quando si sentono inchiodati alle loro responsabilità,  i delinquenti in sottana si difendono dicendo che dietro la giustizia c’è la mano del diavolo, ma il loro destino è segnato: finiranno al fresco e non c’è spe salvi che li salvi. Ho fatto un salto di gioia. Finalmente il papa in galera! Tutto concentrato sulla santa missione di usare i soldi dei fedeli per cucire la bocca alle vittime dei preti pedofili, non si è accorto di avere la coda di paglia nell’immobiliare! E’ come Al Capone che è scivolato sulle tasse! Vaticano OUT! Vittoria!

   Troppo bello per essere vero. Infatti, tristemente puntuale, è arrivato l’anticlimax: la chiesa in questione si chiama Renascer ed è brasiliana. In galera non ci sono Ratzinger e Ruini, ma Estevan e  Sonia Hernandes. Allora spiegatemi una cosa: perché, se  una chiesa brasiliana usa i soldi dei fedeli per comprarsi qualche casa, i suoi capi finiscono in galera, ma se la chiesa di Roma usa i soldi dei fedeli per comprarsi mezza Italia, i suoi capi sono in libertà?

        Dragor

.

I BAMBINI AFRICANI NON SONO MAI ORFANI

  METtetevelo bene in testa, ladri di bambini. Oh, ma voi lo sapete benissimo. Sapete bene che in Africa, quando un bambino perde i genitori, viene adottato dai parenti più prossimi o dalla comunità. Siete stati nei villaggi o nei quartieri popolari, avete visto i bambini giocare nelle strade al sicuro da ogni pericolo perché, da un quartiere all’altro, da una via all’altra, da una casa all’altra occhi vigili e affettuosi seguono i cari pargoli degli altri come se fossero i propri. Sapete bene che non lo fanno per per un senso di solidarietà sociale del quale loro sarebbero provvisti mentre quegli egoisti senza cuore degli europei hanno perso ogni senso della famiglia. Nemmeno per sogno, terzomondisti da oratorio, perdete ogni illusione: per scannarsi a vicenda gli africani non sono secondi a nessuno, come ci mostrano le cronache attuali e storiche che provengono dal paese delle giraffe. E anche all’interno delle famiglie, passano il tempo a odiarsi molto più che da noi. No, lo fanno per puro istinto di conservazione, perché in Africa l’aiuto reciproco compensa la mancanza di strutture assistenziali. Così la famiglia, anzi le famiglie, diventano asili, case di riposo, ospedali e scuole. Voi lo sapete, cari ladri, ma i babbei che vi seguono non lo sanno. I babbei ignoranti che vi seguono credono veramente di andare ad aiutare i poveri bambini africani dei quali hanno visto le immagini alla televisione, una fantastica pubblicità gratuita per gli sciacalli delle organizzazioni umanitarie, delle missioni, delle opere di beneficenza che si spartiscono la lucrosa torta incassando milioni senza spendere un centesimo e passando favolose vacanze al sole spesati di tutto. Con quali soldi credete che le missioni si costruiscano le piscine? Con i vostri, babbei, con i soldi che avete sganciato per i poveri bambini africani. E vi ridono pure dietro.

   Così i giudici del Ciad hanno condannato a otto anni di lavori forzati sei volontari della ONG francese Arche de Zoé, riconoscendoli non come i babbei venuti a lastricare di buone intenzioni la strada dell’inferno, ma come i cervelli dell’operazione per strappare ai genitori 103 bambini, farli passare per orfani del Darfur (parola magica che autorizza ogni maneggio) e rivenderli in Francia al prezzo minimo di 10.000 euro l’uno ad aspiranti genitori in fregola. Un nuovo commercio di carne nera. Ovviamente il governo francese chiede l’estradizione perché possano scontare la pena in Francia, guardandosi bene dal dire che una volta in patria i sei ladri di bambini sarebbero accolti trionfalmente come eroi vittoriosi per essere poi condannati pro forma agli arresti domiciliari in un club di vacanze di Papeete o di  Pointe-à-Pitre, visto che tutto sommato un furto di bambini rimane un furto di bambini anche quando i bambini in questione sono neri. Per affrettare l’estradizione, su consiglio dei loro avvocati i sei kidnapper hanno proclamato lo sciopero della fame nella speranza di venire estradati per motivi di salute. Invece no, devono restare nelle galere del Ciad e scontarsi tutti gli 8 anni più magari qualcuno supplementare per cattiva condotta o in alternativa crepare di fame (ma non c’è pericolo, purtroppo quando avranno fame sul serio si rimetteranno a mangiare).  Dopo avere costretto per secoli i negri ai lavori forzati, che anche i bianchi provino l’ebbrezza della schiavitù.

                  

                                  Dragor

.

BYE BYE OSCAR

    CI HA LASCIATI ANCHE LUI, Oscar Peterson, approfittando della vigilia di Natale per farci un triste regalo. In ogni caso aveva già 82 anni.  Considerata la sua stazza da iperteso, non si può  nemmeno dire che sia morto prematuramente, anche se un artista è immortale perché la sua arte gli sopravvive. Era una leggenda del jazz, il più grande virtuoso di pianoforte del XX secolo e sicuramente di questo inizio del XXI, un gigantesco artista che con il suo stile ha influenzato generazioni di pianisti.  Era talmente bravo che qualcuno lo rimproverava di essere soltanto un virtuoso e mancare di autentico feeling. Si', ogni tanto si lasciava prendere la mano dalla tecnica, ma faceva parte del suo stile.  Eseguiva in diretta quello che Mozart e Bach facevano sul pentagramma: sviluppi, abbellimenti, progressioni, imitazioni, risvolti.  Il tutto gli riusciva con una facilità sconcertante che lasciava senza fiato non soltanto il pubblico ma anche i suoi accompagnatori.  Una volta ho visto Guy Pedersen, che per anni è stato il suo bassista, smettere di suonare per ascoltarlo trasecolato  L’ho sentito in vari concerti a Nizza, Antibes e Juan-les-Pins dov’era un ospite fisso prima che la salute vacillante gli impedisse di partire in tournée, e posso dire una cosa:  esibizionismo o meno, mi ha sempre emozionato. Una volta, nello stesso concerto, doveva suonare anche  Petrucciani, un pianista francese. Quando ha saputo che c’era Peterson, ha preferito ritirarsi dicendo che non voleva fare brutta figura.

 

   HA AVUTO TUTTI i riconoscimenti che un musicista può sognare, compreso un Grammy alla carriera, vari altri Grammy, un Juno e un premio Genie. Il Canada, di cui era uno dei cittadini più famosi, gli ha concesso il più alto riconoscimento civile:  Companion of the Order of Canada. E non soltanto, ma lo ha scelto come primo canadese vivente con l’onore di vedere la sua faccia stampata sui francobolli nazionali.  Come se non lo avessero già leccato abbastanza… 

 

            Dragor

 

   Il primo pezzo è il famoso Mack the Knife composto da Kurt Weil per "L'opera da 3 soldi" di Bertoldt Brecht, suonato su un 4/4 molto veloce. E' un'esecuzione travolgente in cui Peterson sfoggia la sua straordinaria tecnica riprendendo il semplice tema, scomponendolo e ricomponendolo in un'infinita serie di variazioni. Se lo ascoltate attentamente, vedrete che le sue frasi non sfuggono mai al rigore della logica. Il secondo pezzo, You Look Good to Me, suonato su un tempo più moderato, permette di apprezzare con calma il delizioso fraseggio e l'abilità del musicista di riscattare frasi apparentemente banali con idee geniali.

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

NICE CHRISTMAS

   LA GRANDE ROUE (cliccare per ingrandire)

________________________________________________________________________________________

VILLAGE DE NOËL 

______________________________________________________________________________________

  ESPAÑA

_______________________________________________________________________________________

  USA

______________________________________________________________________________________

HAUTE-SAVOIE

______________________________________________________________________________________

  LES SANTONS DE PROVENCE

________________________________________________________________________________________

NICE, FINLANDE

_______________________________________________________________________________________

   PAPA'  NATALE ESISTE

____________________________________________________________________________________

ALBERO

______________________________________________________________________________________

MIRACOLO, LA VERGINE E' INCINTA

______________________________________________________________________________________

  DOPPIO MIRACOLO, LA VERGINE HA PARTORITO

_____________________________________________________________________________________

  HANOUKA

______________________________________________________________________________________

PATINOIRE

_______________________________________________________________________________________

  GALERIES LAFAYETTE

________________________________________________________________________________________

   BUON NATALE A TUTTI

      dragor

.

L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI MOHAMED

  FAIZ MOHAMED (40 anni) sposa GHULAM, 11 anni

__________________________________________________________________________________________

MOHAMED (il profeta dell'islam, 50 anni) sposa AICHA 

6 anni

_____________________________________________________________________________________

   Consiglio A TUTTI I PEDOFILI: SE VOLETE PORTARVI A LETTO UNA BAMBINA SENZA FINIRE IN GALERA, FATEVI CHIAMARE MOHAMED

        Dragor

.

COME TI DIMAGRISCO IL NANO

PRIMA

______________________________________________________________________________________

 

DOPO

______________________________________________________________________________________

      NELLA PRIMA FOTO, quella di agenzia, potete vedere i disgustosi cuscinetti di grasso che nella seconda sono spariti grazie a un redattore timoroso di finire come il direttore di Paris-Match, fatto licenziare da Sarko per avere pubblicato le foto di Cécilia con il suo amante marocchino.

               Dragor

.

AMBIZIONE

CARLA BRUNI 1,78                                                                                                                                  

__________________________________________________________________________________________

                                                                           Sarko 1,64

__________________________________________________________________________________________

       Bravo Sarko! Nella vita bisogna sempre GUARDARE IN ALTO

           Dragor

.

BUON NATALE

    CARI AMICI, abbiamo percorso insieme un altro tratto di strada. Qualcuno è arrivato, qualcuno è rimasto, qualcuno ha lasciato il blog, qualcuno ha lasciato questo  mondo.

 

   Conoscervi è come comporre un mosaico. Un tassello oggi, un tassello domani e la vostra immagine vi assomiglia sempre di più. Questo gioco appassionante ricomincia con i nuovi arrivati, mentre con i vecchi permette di approfondire la conoscenza. Quante persone comunicano ogni giorno discutendo di tutto, dalle ricette di cucina ai massimi sistemi? Molti non hanno un rapporto così intimo nemmeno con i membri della propria famiglia. A volte siamo d’accordo, a volte no, ma discutiamo sempre in modo civile (be’, quasi), senza alzare la voce e senza picchiarci come spesso succede nella vita.   Se tutti seguissero il nostro esempio, non credete che il mondo sarebbe migliore?

                                             

     Non c’è da stupirsi se ci affezioniamo a queste immagini  virtuali, a volte più di quanto potremmo affezionarci all’originale. Siamo gelosi della loro vita privata, delle loro famiglie, del loro lavoro. Vorremmo che esistessero soltanto per noi, in funzione di quel blog che a piccoli passi si è insinuato nella nostra vita fino a diventarne una parte discreta ma insostituibile. Quando qualcuno se ne va, lascia un vuoto doloroso.

 

   Ecco il regalo di Natale che vorrei: il ritorno di chi se n’è andato. Anche se è emigrato su un’altra piattaforma e basta un clic per rintracciarlo, non è la stessa cosa. Come miracolo della notte di Natale, una magica notte in cui è lecito aspettarsi tutti i miracoli, vorrei veder comparire, magari per una sola volta, qualcuno di quei favolosi blog sulla colonna degli aggiornati.

 

     E così, cari amici, a voi tutti che animate questo straordinario universo, ai lettori che ci seguono fedelmente entusiasmandoci con le lodi e stimolandoci con le critiche, alla redazione della Stampa che ci guida e ci evidenzia nella giungla del Web e al mondo che dal Polo Nord al Polo Sud ormai non può più formarsi un’opinione senza leggere i nostri post,  Dragor augura di tutto cuore: Buon Natale!   

   

   E SICCOME NATALE è sempre quello di una volta, bianco e pieno di neve anche se abitate all'Equatore, ecco a voi il toccante WHITE CHRISTMAS nella pregevole interpretazione deliziosamente rétro di Bing Crosby,  ovvero la nostalgia di Natale al massimo del suo splendore.

_________________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________________

    WHITE CHRISTMAS

I'm dreaming of a white Christmas
Just like the ones I used to know
Where the treetops glisten,
and children listen
To hear sleigh bells in the snow

I'm dreaming of a white Christmas
With every Christmas card I write
May your days be merry and bright
And may all your Christmases be white

I'm dreaming of a white Christmas
With every Christmas card I write
May your days be merry and bright
And may all your Christmases be white

.

               TRADUZIONE

 

  Sogno un bianco Natale come quelli che conoscevo una volta, quando l’albero scintillava di luci e i bambini ascoltavano i sonagli delle slitte sulla neve. Sogno un bianco Natale con ogni biglietto di auguri che scrivo. Che i vostri giorni siano per sempre felici e sereni, che tutti i vostri Natali siano bianchi.

         

               Dragor

.

MAIALI CON LE ALI

•     QuanDo vengono interrogati sul loro credo, molti liberi pensatori rispondono: “Non ho il dono della fede”. E’ come se dicessero “scusate, sono in difetto”, anche se in realtà pensano il contrario. E’ chiaro il tentativo di lusingare chi ha la fede, di fargli credere che possiede qualcosa di prezioso e che i poveracci che ne sono sprovvisti vivono nel mondo delle tenebre. Di solito a rispondere così sono i personaggi pubblici, perché non vogliono alienarsi una parte del loro pubblico. In realtà barano: se volessero la fede, ce l’avrebbero senza problemi.

   

  La fede non è un dono, è un difetto. E non è vero che è difficile averla. E’ la cosa più facile del mondo: basta mettere da parte l’intelligenza e costringersi a credere che qualcosa di assurdo sia vero. A furia di respingere gli attacchi dell’intelligenza, prima o poi ci crederete. Di solito non passa molto tempo.

 

   Per esempio, mettiamo che l’assurdità di turno sia che i maiali volano (non ridete, nelle religioni correnti ce ne sono di ancora più balorde). Certo, non avete mai visto un maiale volare. Per quanto ne sapete, i nostri bravi suini sono più che mai incollati alla terra, eppure dovete credere che volano. Perché? Semplicissimo, perché ve l’hanno insegnato fin da quando eravate bambini. Vi hanno detto “se non credi che i maiali volano, finirai male”, così lo credete fermamente. E non soltanto: ogni tanto credete di vederne qualcuno volare. Fate parte di un gruppo che periodicamente si riunisce su una collina dell’ex Jugoslavia e scruta attentamente il cielo. Ogni tanto qualcuno grida: “Lo vedo, lo vedo!” “Anch’io!”, grida qualcun altro. “Wow, che belle ali!” “Ma io non vedo niente.” “Non hai abbastanza fede…” E poi se ne tornano a casa giurando che hanno visto i maiali volare. Ogni tanto qualcuno fissa il maiale che grufola nel cortile di casa e crede di vedergli spuntare un paio d’ali. “Miracolo, il mio maiale ha le ali! Ha volato per 50 metri!” E la sua casa diventa un luogo di pellegrinaggio. Tutti fissano il maiale alato. “Vola?” “Sì, guarda, si è staccato dal suolo.” “Quanto?” “Be’, saranno quattro centimetri. O forse cinque.” Sul luogo viene costruita una cattedrale, tutti adorano l’enorme statua del maiale volante, le salumerie fanno affari d’oro.

 

   Ecco il punto. Quando cominciate a mettere da parte l’intelligenza per credere a qualcosa che non esiste, avete imboccato una cattiva strada. Tutti conosciamo persone in apparenza normali, coltivate, intelligenti, che credono le cose più assurde.  Credono che gli astri emettano strane radiazioni che influiscono sugli avvenimenti terrestri. Credono che certi tizi possano prevedere il futuro con un mazzo di carte. Credono che i morti possano risuscitare, che le vergini possano partorire, che le mani si possano bucare da sole, che i cadaveri possano volare, che le statue possano piangere, che il pane contenga spiriti, che altri spiriti possano recapitare la posta. Ovviamente dietro a queste credenze ci sono di volta in volta la paura e il desiderio. La paura  di morire, di non sapere che cosa succederà domani, di avere dei rapporti sessuali. E il  desiderio di vivere, di conservare la propria identità anche dopo la morte, di essere protetti, di controllare il futuro, di avere gli spiriti ai propri ordini.

 

   Così non fatevi illusioni: il vero dono è il dubbio, mentre la fede è un handicap. Alla lunga falsa la vostra percezione della realtà, vi fa vivere in un mondo magico e fiabesco dove tutto è possibile. E’ bellissimo vivere in un mondo magico e fiabesco, ma bisogna distinguerlo dalla realtà contingente. Dovete conquistarlo con la fantasia, non con la fede. Se confondete la realtà con la fantasia, siete maturi per l’ospedale psichiatrico. Certo, come in ogni nevrosi ci sono dei vantaggi  secondari. La fede è una forma di adattamento nevrotico: siccome la realtà non vi piace così com’è, la deformate per sentirvi meglio. E’ la scorciatoia per una certezza che altrimenti costerebbe molta più fatica e forse non arriverebbe mai. Per lo stesso motivo, molta gente si droga. Avete un vantaggio immediato, ma alla lunga ci perdete. Una parte della realtà vi scorre accanto e voi non la vedete, perché siete concentrati sulle vostre fantasie. Vi dissociate sempre più dal mondo reale e a un certo punto vi trovate a vivere in un mondo di riti, di scongiuri, di spiriti, di sacrifici, di sensi di colpa, di tabù, di fantasmi, di miraggi. Credete di vedere cose che non esistono. La vostra percezione della realtà passa attraverso stereotipi riduttivi. Il vostro dialogo diventa solo apparente, perché nel vostro intimo siete prigionieri dei tabù. Vi ritenete depositari di misteri esoterici che secondo voi giustificano il blocco della ragione. Siete costretti a mediare continuamente fra la fede che cercate d’imporvi e la vostra intelligenza superstite, e questa mediazione consuma le vostre energie, impedendovi di vivere in modo più completo e  armonioso. Diventate prigionieri di un circolo vizioso che alla lunga impoverisce la vostra personalità. La fede è come il fumo: non è difficile cominciare, è difficile smettere. Ma allo spîrito fa più male delle sigarette.

              Dragor

.