Magdi Allam scrive sul Corriere della Sera: Se si mette a confronto il modo con cui i mass media hanno presentato, da un lato, la recente battaglia della Turchia contro il Pkk in Iraq e, dall'altro, la battaglia protratta di Israele contro Hamas a Gaza, dobbiamo prendere atto che c'è un manifesto pregiudizio contro lo Stato ebraico. Mentre le definizioni di «strage di bambini» ed «eccidio di civili» compaiono solo nella descrizione delle conseguenze dell'attività militare israeliana, per l'esercito turco vengono riservati termini neutri o addirittura giustificativi come «uccisi 77 ribelli curdi».
Quando le bombe sono israeliane, continua l'autore, siamo informati in maniera meticolosa sul numero e talvolta sui nomi dei bambini palestinesi che vengono uccisi, si specifica perfino se fra loro ci sono dei neonati. Le reti televisive e le agenzie fotografiche ci danno in pasto le immagini terrificanti e impietose dei loro cadaveri. Invece le bombe turche (che oltre a tutto ne ammazzano di più) vengono presentate come bombe intelligenti che eliminano con assoluta certezza soltanto persone adulte di sesso maschile che hanno scelto deliberatamente di ricorrere alla violenza e schierarsi dalla parte del male. Ci sono bombe cattive, quelle israeliane, e bombe buone, quelle turche. Come se non bastasse, a differenza di Hamas che rifiuta di riconoscere Israele e ne vorrebbe la distruzione, il PKK curdo non si sogna nemmeno di negare l’esistenza della Turchia. Però tutti saltano addosso a Israele e giustificano i turchi. Così, secondo Magdi Allam, esiste un pregiudizio indubbio e radicato contro lo Stato ebraico.
No, caro Magdi. C’è qualcosa che ti sfugge, forse perché non appartieni totalmente alla nostra cultura. Sei proprio sicuro che il pregiudizio di cui parli sia contro? Non hai pensato che potrebbe essere un pregiudizio a favore? Il nostro rapporto con Israele è ambivalente: anche chi brucia la sua bandiera, in fondo lo ama. Perché Israele ci è molto più vicino dei turchi, che pure sembrano in lista di attesa per entrare nella Comunità Europea. Israele siamo noi. Il piccolo paese che lotta per sopravvivere in Palestina è un avamposto della società occidentale popolato di artisti, letterati, scienziati, filosofi e musicisti che esprimono la nostra cultura, un’isola democratica in mezzo alle dittature, un lembo di Europa nel Medio Oriente. Ecco perché ci dispiace vederlo guidato da cinici incompetenti come Olmert che, massacrando gli innocenti, fanno scordare quanto di buono ha compiuto questo avamposto occidentale in quell’angolo del mondo. Con tutto il rispetto e la pietà per i bambini curdi uccisi dai turchi, continueremo a preoccuparci maggiormente dei bambini palestinesi uccisi dall’esercito israeliano. Perché ci pesano sulla coscienza. E’ come se li avessimo uccisi noi.
Dragor
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Non riesco a farmi un'idea chiara di Magdi Allam. Trovo che sia un tantino eccessivo ed abbia un'ottica curiosa e tutto sommato banale come quando fai paragoni bombe turche o israeliane. E' molto condivisibile la tua tesi tant'è che l'opinione pubblica israeliana è e può essere contraria all'operato del suo governo. Anche in Turchia in linea di principio, fermo restando che i turchi "invadono" uno stato straniero che non batte colpo per opera degli americani.
luigi
Scritto da: luigi | 03/03/08 a 08:29
Carissimo Dragor intanto buona giornata!
Trovo eccellente il post di oggi perchè, al di là della spiegazione ai fatti accaduti nell'immediato, chiarifica la posizione degli ebrei, che siano o no nello Stato d'Israele.Sottolinea bene anche la difficoltà di dare una corretta interpretazione da parte di chi a quella cultura non appartiene. E questo senza nulla togliere a Magdi Allam.
Ripeto: chiarirsi le idee era ed è necessario.Per onestà intellettuale.
Un abbraccio. Marianna
Scritto da: marianna | 03/03/08 a 09:16
In effetti, anch'io dò la tua stessa spiegazione.
Del resto, anche le azioni di Hamas contro Israele hanno maggior risalto di quelle del PKK contro la Turchia.
In ogni caso, nessuno ha, mi pare, giustificato la Turchia.
E comunque, le motivazioni di Allam non sono sufficienti a giustificare Olmert.
Scritto da: Biz | 03/03/08 a 18:34
Buona notte, Dragor!
Marianna.
Scritto da: marianna | 03/03/08 a 22:16
LUIGI
Magdi Allam è un arabo pentito, quindi tende un po' a ipercompensare per paura che si dubiti della sua sincerità
MARIANNA
Credo che Israele sia percepito anche dai non ebrei come una parte della loro cultura. Nel bene e nel male, è innanzitutto un paese occidentale.
Buon inizio di giornata, a presto
BIZ
Secondo l'autore, D'Alema giustifica i turchi e se la prende solo con gli israeliani. In ogni caso queste sono sottigliezze. Pregiudizio o meno, la politica di Olmert è disumana
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 04/03/08 a 08:05
Strano modo di amare quello di bruciare bandiere, gridare "Palestina vogliamo tutto Israele dev'essere distrutto", vestirsi da bombaroli suicidi, finanziare il terrorismo ecc. ecc.
Scritto da: Esperimento | 04/03/08 a 10:53
Dragor: tu parli per te, per la tua ineliminabile e tormentata parte giudaica. Ti capisco, succede anche a me, quando ci mostrano i caduti civili, specie bambini. Ma non dimentico le continue minacce all'esistenza dello stato ebraico, i razzi sparati e quelli atomici che che gli iraniani stanno allestendo, le vittime d'oggi e quelle di ieri, l'abbandono a sè stessi che ci fu al tempo della shoa e la condanna attuale d'Israele da gran parte della nostra pubblica opinione, specie di sinistra e cattolica... Sono per la pace, per il reciproco riconoscimento di due stati, per la fine di ogni violenza, ma non trovo sufficienti interlocutori dell'altra parte combattente e sofferente. Ringrazio quindi le personalità come Magdi Allam e continuo a sperare ed a pregare, proprio perchè il conflitto è aspro e d'antica data. Non c'è, comunque, alternativa alla pace, le guerre danno a tutti - ebrei ed arabi - tormento, terrore ed orrore, spingono alla vendetta ed alla rivincita. Mi chiedo quale sia il modo migliore per favorire la pace, forse è proprio questo: lasciare aperto il dialogo senza insultarsi, rispettare i diritti fondamentali delle genti, non cadere nella pratica e nelle invocazioni alla violenza, dimostrare che la convivenza è utile, necessaria e possibile.
Pasquone
Scritto da: Pasquone | 04/03/08 a 12:03
ESPERIMENTO
E' come il desiderio di uccidere il padre. L'altra faccia dell'amore. La vera mancanza di amore è l'indifferenza, non l'odio
PASQUONE
Nemmeno io dimentico le continue minacce allo Stato ebraico, anche perché là ho una parte della mia famiglia. Tuttavia continuo a ritenere che queste rappresaglie non solo non servono a niente, ma sono controproducenti e anche in Israele molta gente la pensa come me. Meglio evacuare la zona e lasciare Hamas solo di fronte alle sue responsabilità. E anche rispettare tutte le risoluzioni ONU, per squalificare in partenza qualsiasi attentato al processo di pace
Grazie per i vostri commenti, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 04/03/08 a 14:08
Il desiderio VIRTUALE di uccidere il padre per potersi emancipare è una cosa, il desiderio REALE di vedere tutti gli israeliani (e poi gli ebrei) morti è un'altra. Quando si passa alla via dei fatti, come negli anni '80, o come nei finanziamenti e aiuti REALI alle organizzazioni terroristiche, parlare di amore è giustificare la violenza con la scusa che è mossa da una patologia grave.
Questo "amore" è la semplice e chiara continuazione di quello che portò 6 milioni di esseri umani nelle camere a gas, lo stesso amore che ha ammazzato, massacrato ghettizzato, cacciato la gente che non si voleva convertire.
Se non ci fosse questo amore, forse nel mondo ci sarebbe un po' di sangue e dolore in meno.
Scritto da: Esperimento | 05/03/08 a 10:18
"Meglio evacuare la zona e lasciare Hamas solo di fronte alle sue responsabilità"
Si diceva la stessa cosa di Gaza, di Ramallah, di Nablus, ecc.
Israele ha lasciato tutto ai palestinesi e si è ritrovato le bombe a Natania, Tel Aviv, Gerusalemme, a Beer Sheva, ecc. i missili a Sderot, ad Ashkelon.
Ritirarsi per andare dove? In Alaska come vorrebbe Ahmadinejad?
Scritto da: Esperimento | 05/03/08 a 10:22
Non sto dicendo che bisogna lasciare la zona ai palestinesi ma evacuare i civili. Tanto i razzi continuano a piovere, nonostante le rappresaglie israeliane, e Hamas canta vittoria. E' chiaro che occorre un cambio di strategia. Hamas mira a provocare l'invasione di Gaza perché sa che provocherrebbe molte vittime civili, sotterrando forse per sempre il processo di pace e squalificando Israele sul piano internazionale. Non bisogna cadere nella trappola
Non c'è odio senz'amore, come non c'è amore senza odio. I sentimenti sono sempre ambivalenti. Le violenze di cui parli contro gli ebrei sono scaturite innanzitutto dall'invidia, una delle emozioni che stanno alla radice dell'amore. Il fatto che, di un sentimento, prevalga una faccia piuttosto che l'altra, è dovuto a una serie di ragioni storiche e psicologiche
Ciao Esperimento, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/03/08 a 16:13