Comunicato ANSA, 13 marzo 2008:
Il prete cattolico rwandese di etnia hutu Athanase Seromba è stato condannato dalla Corte d’Appello del Tribunale Penale Internazionale di Arusha, in Tanzania, alla prigione a vita per avere fatto uccidere 2000 fedeli tutsi che aveva attirato nella sua chiesa promettendo protezione. In prima istanza Seromba era stato condannato a 15 anni.
Come no, un gioco da bambini. Seromba fa fuori 2000 persone, viene arrestato e riceve una giusta condanna. La giustizia trionfa, i buoni sconfiggono i cattivi, l’ANSA fa un bel comunciato pulito, asettico, edificante e tutti ci sentiamo migliori sullo sfondo di uno splendido tramonto dorato. Che bellezza, finalmente le cose vanno come devono andare. A chi credono di darla a bere?
Ecco come viene censurata l’informazione. La vicenda di Seromba è una delle più disgustose che la storia ricordi, ma specialmente in Italia dev’essere censurata e purgata perché potrebbe offendere la sensibilità di troppe persone. Persone che lo hanno accolto, nascosto, protetto e coccolato, che sono tuttora in libertà e che nessuno si sogna di accusare di favoreggiamento, come sarebbe logico visto che questo reato è previsto dal codice penale italiano. Vediamo come sono andate in realtà le cose.
Nell’aprile del 1994 il Rwanda è in preda alla follia. I cittadini di etnia Hutu, aizzati dagli estremisti Interhamwe, si scatenano contro i Tutsi e gli Hutu moderati. I civili armati di machete fanno a pezzi amici, compagni, conoscenti e perfino coniugi, colpevoli di appartenere all’etnia avversaria. Al massacro partecipano molti preti. E’ un genocidio che da anni è stato preparato meticolosamente, si tratta soltanto di attuarlo. Il generale canadese Roméo Dallaire, capo di un piccolo contingente di caschi blu di stanza a Kigali, annuncia l’ecatombe con settimane di anticipo, ma l’ONU ignora i suoi appelli.
Athanase Seromba prepara un piano diabolico per sterminare la popolazione tutsi della zona. Usando la sua autorità di ministro del culto, attira nella sua chiesa centinaia di Tutsi in fuga disperata nelle campagne, promettendo protezione e sicurezza. Intere famiglie si affidano a lui: uomini, donne, vecchi, bambini. Una volta nella chiesa, si scoprono in trappola. La porta è bloccata dall’esterno. Seromba ha deciso che una morte rapida sarebbe troppo piacevole, prima di andare all’inferno i diavoli tutsi devono soffrire. Secondo il capo d’imputazione, dà ordine alla polizia di sparare a chiunque cerchi di calarsi dalla finestra per cercare acqua e cibo. Manca l’aria, mancano i servizi igienici, 2000 persone si accalcano in un luogo che può contenerne al massimo 1500. Il 13 aprile, stanco di sentire le loro grida, Seromba chiama gli Interhamwe per farla fiinita. I miliziani gettano bombe a mano nell’interno e sparano raffiche di mitra. Nella confusione qualcuno riesce a fuggire, ma viene catturato. Seromba ordina ai soldati di chiudere tutte le porte e giustiziare i 30 Tutsi che erano scappati. Tre giorni dopo, il 16 aprile, Seromba decide per la soluzione finale. In mancanza di forni crematori, decide di far radere al suolo la chiesa: un’idea geniale, così le vittime saranno sepolte dalle macerie e non ci sarà bisogno di sporcarsi le mani per seppellirle. “Tanto ricostruiremo la chiesa in 3 giorni”, dice. “Se c’è una cosa che da queste parti non manca, è la mano d’opera”. Chiede due bulldozer alla società italiana Astaldi, che sta costruendo la strada da Gitarama a Kibuye, e ordina agli autisti di demolire la chiesa con tutta la gente che contiene. Uno dei due autisti si rifiuta e viene fatto fuori dagli Interhamwe con un colpo di pistola alla nuca, così l’altro si affretta a obbedire. Un Interhamwe che aveva lavorato in Romania sostituisce il morto e i due bulldozer spianano la chiesa. Chi cerca di fuggire viene inesorabilmente tagliato a fette dagli abitanti del paese che hanno circondato la chiesa. I 2.000 Tutsi vengono sepolti dalle macerie, qualcuno morto, qualcuno vivo.
Ovviamente Athanase punta sulla vittoria del governo, invece i 10.000 Tutsi del Front Patriotique di Paul Kagame, con una disciplina prussiana, riescono a sconfiggere i 50.000 della corrotta armata governativa appoggiata dalla Francia. Athanase deve tagliare la corda. Con l’aiuto dei francesi scappa in Zaire, dove si nasconde da una missione all’altra. Poi passa in Kenya e da lì va in Europa, per la precisione a Firenze (Italia Centrale), dove si presenta con il nome di Anastasio Sumba Bura.
La Curia di Firenze gli trova un posto di parroco a Montughi, a 2 passi della città e Athanase crede di averla fatta franca. Ma è una delle persone più ricercate del pianeta: il Tribunale Internazionale dell’Aja, nella persona di Carla del Ponte, ha spiccato un mandato di cattura. Tutti conoscono la sua faccia, perfino i cani sanno che è un assassino tranne, guarda caso, il vescovo di Firenze che gli ha trovato il posto e il papa da cui il vescovo prende gli ordini. O meglio, lo sanno benissimo ma fanno finta di non saperlo. I giornalisti non tardano a identificarlo e a loro si aggiunge una ONG, Human Rights. Il tribunale Internazionale chiede l’estradizione e a questo punto la Chiesa di Roma mostra il suo vero volto.
Tutti fanno quadrato attorno a Seromba. Il vescovo, il papa, i parroci, il governo Berlusconi che è imbottito di baciapile e mira al voto cattolico. Ha ammazzato 2000 persone, e allora? Tanto erano africani. Che cosa sono 2000 miserabili morti africani in confronto al prestigio della Chiesa di Roma? Lui era un prete, gli altri no. Athanase NON deve essere arrestato, NON deve essere estradato, NON deve essere giudicato. Si accende una battaglia feroce, il Vaticano si batte con le unghie e coi denti, fa pressione sui magistrati che devono decidere per l’estradizione, ricatta, minaccia, grida, supplica, aiutato da Berlusconi che vuole fare un favore al papa per ingraziarsi i cattolici. “Attraverso Seromba si vuole colpire la Chiesa!”, strepita monsignor Navarro. Scende in campo la stampa internazionale, il Vaticano si vede stretto in angolo e alla fine deve negoziare la resa. E va bene, Seromba sarà estradato. Ma per favore, dategli una cella singola e non troppo scomoda…
ATTENZIONE, qui non si parla di un furto di arance. Quel tizio ha ucciso 2000 persone. Vi rendete conto? Dopo 64 anni state ancora piagnucolando sui 955 morti di Marzabotto, il più grande massacro delle Waffen-SS in Europa Occidentale. Da 64 anni state piagnucolando sui 355 morti delle Fosse Ardeatine, ma quel tizio li batte tutti e da solo ne fa fuori quasi come gli attentati dell’11 settembre. Con un Dio che ti spazza via tutta l'umanità con un diluvio, non c'è da stupirsi che un prete si senta autorizzato ad ammazzarne 2000. Guardate il bordello che si è fatto per i morti delle Torri Gemelle. Siccome erano in maggioranza bianchi e per di più americani, per vendicarli Bush si è sentito in dovere d'invadere un paio di paesi scatenando altrettante guerre. Siccome le vittime di Athanase Seromba sono africane, il colpevole viene accolto con tutti gli onori e nessuno paga per averlo nascosto.
Il 6 febbraio 2002 viene arrestato e tradotto in Tanzania, dove il 12 marzo 2008 il Tribunale Penale Internazionale lo condanna all’ergastolo. Ma se a questo mondo c’è giustizia, deve essere giudicato e condannato anche chi lo ha accolto, nascosto e protetto. Non si tratta soltanto di favoreggiamento ma di complicità in genocidio. Se a questo mondo c’è giustizia, anche il vescovo di Firenze Ennio Antonelli, il papa Joseph Ratzinger e Silvio Berlusconi devono essere trascinati davanti al Tribunale Internazionale per ricevere la punizione che meritano. Se a questo mondo c’è giustizia.
Dragor
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Questa vicenda,poco se ne è parlato sulla nostra stampa serva,mi è stata cennata da un amico sacerdote che si disperava nell'assistere a questo scenuflegio:proteggere un altro sacerdote accusato e ricercato per strage ai suoi occhi era un'offesa a quanto di più sacro lui avesse. E certamente è così:è un'offesa allacoscienza umana ed all'umanità. E se non altro sarebbe almeno giusta come minimo una gogna mediatica per gli omertosi,anzi mafioi complici di questa vicenda.
luigi
Scritto da: luigi | 10/04/08 a 10:18
Caro Dragor, che inferno.
Non ci sono parole per descrivere quanto successo...
Scritto da: Amanda | 10/04/08 a 10:38
Carissimo Dragor il tal Seromba, a mio parere non è nè un uomo,nè un prete.
Semplicemente una sottospecie perchè anche le bestie uccidono solo per sopravvivere e non per sadico piacere d'inconfessabili interessi.Quello che occorre che si faccia, dopo che tu hai esposto brillantemente i fatti a chi ne era all'oscuro, è trovare notizie mirate che consentano d'incastrare tutti i responsabili. Un po' come si è fatto per l'olocausto.
Non si può pensare che i bianchi in questione, pur additati, vengano processati e condannati senza prove che l'inchiodano alle loro responsabilità. Cerchiamo documenti. E mettiamoli sotto gli occhi di tutti.
Come dicevo ieri passo dopo passo. La denuncia va benissimo. Ora diamo inizio all'investigazione.
L'importante è che il Seromba sia assicurato alla giustizia. Gli altri , se responsabili, lo saranno in seguito.
La mia meraviglia è il silenzio dell'ONU. Come si può consentire una strage di tale portata e fare finta che non accade nulla.
Stamattina, ad apertura di giornale, dopo il post, altro pugno nello stomaco. La mattanza in Zimbabwe, che non è diversa da quelle che lhanno preceduta lì ed altrove, in Africa.
A più tardi e con più calma.
Ciao, Marianna.
Scritto da: marianna | 10/04/08 a 10:47
Malheureusement, je n'ai pas le temps de lire le post de ce matin et de commenter le cas de Seromba. Pour illustrer ce post et le post de hier, le cas du pretre Wenceslas Munyeshyaka qui doit prochainement etre jugé pour génocide, extermination, viols et meurtres.
L'Etat français a tout fait pour protéger ce génocidaire pendant 13 ans. Rien n'y a fait, ni la condamnation à la prison à vie au Rwanda, ni les demandes du TPIR pour qu'il comparaisse à Arusha. La France a préféré se faire condamner par la cour européenne des droits de l'Homme plutot que de juger Munyeshyaka. Il doit etre jugé prochainement en France.
Quant à l'église catholique, elle a tout simplement donner une paroisse en Normandie pour le récompenser de ce qu'il avait fait au Rwanda ! Il était meme chargé des scouts. Voilà bien l'église, on confie des enfants à un génocidaire !
http://www.dailymotion.com/video/xshxs_rwanda-munyeshyaka-un-curieux-homme_news
Grace aux associations, aux historiens, à tes post Dragor...
Bonne journée, Alex
Scritto da: Alex | 10/04/08 a 10:54
Luigi, il fatto che un antico criminale nazista possa tenere la prima pagina dei giornali per qualche decina di persone uccise oltre 60 anni fa, e che Seromba finisca in un trafiletto quasi invisibile pur avendo emulato da solo l'11 settembre solamente 14 anni fa, è indicativo dei duversi pesi e misure usati quando ci sono di mezzo 1) la chiesa 2) gli africani
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 10/04/08 a 11:12
Cara Amanda, le parole ci sono. E' tutto quello che ci rimane e, se il proverbio dice il vero, ne uccidono più della spada!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 10/04/08 a 11:16
Cara Marianna, se ci pensi bene, Seromba non è peggiore del Dio che ti spazza via quasi tutta l'umanità con il diluvio universale. Non sto scherzando. Certi preti, ritenendosi fatti a immagine e somiglianza del dio in questione, possono essere tentati di imitarlo, fatte le debite proporzioni. Ecco perché ho i miei dubbi che il Dio dei cristiani sia amore e ispiri amore. Ed è impossibile fraintenderlo. Ha mandato il diluvio o no? E ogni tanto ne manda altri in scala ridotta, così anche noi abbiamo il diritto di fare i nostri piccoli diluvi. Nelll’inconscio il messaggio viene elaborato in questo modo. E in effetti di diluvi in nome di Dio la storia è piena.
Il silenzio dell'ONU è indicativo della differenza di pesi e misure, come il relativo silenzio dei giornali. E si parla di 2000 morti, quasi come quelli dell'11 settembre!
Un abbraccio, a presto sul tuo splendido blog. Per lo Zimbabwe, Dragor ha indovinato ancora...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 10/04/08 a 11:25
Alex, au départ j'avais envisagé de faire la liste des curés assassins protégés par l'Église, puis j'ai décidé de me concentrer sur un de plus méchants parmi eux et en faire un cas emblématique. Mais comme tu me fais justement remarquer, Seromba ce n'est que la pointe de l'iceberg.
Merci de cette vidéo très instructive. A bientôt
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 10/04/08 a 11:31
Carissimo Dragor per assurdo, a proposito dei preti che ritengono di potersi comportare come un Dio in terra, potresti aver ragione. Ma lasciando questi loschi figuri che per me preti non sono,il Dio cristiano ribadisco che è AMORE. E lascia perdere il diluvio universale e piccoli diluvi che quotidianamente ci piovono in testa.
La fede è una cosa, l'agire di uomini e donne che strumentalizzano la fede è quanto di peggio possa esserci, dal vertice alla base.
I sacerdoti africani e la gente in Africa, come tu stesso hai fatto notare più volte, recepisce un messaggio culturale occidentale a suo modo.La cattiva ricezione ha generato e genera danni enormi.Niente deve essere calato dall'alto senza essere assimilato. O noi e gli africani cresciamo insieme,imparando gli uni dagli altri, o meglio lasciar perdere.
Io so bene perchè molti africani scelgono di farsi prete e tu, come me ,lo sai benissimo. Ma li possiamo considerare tali?
Guarda che anche tutto il discorso dell'impianto della Chiesa di Roma in Africa è discutibilissimo e non perchè c'è il missionario bianco, buono o cattivo che sia.
Perchè l'autentica inculturazione è una cosa talmente complessa da realizzare e che richiede necessariamente tempi lunghissimi.Troppe cose sono diverse.Questo però non significa rinunciare all'incontro. Almeno per me.
Voglio dire che se deve esserci una chiesa cattolica in Africa sia africana. Che bianchi e neri vogliano crescere insieme ed imparare a conoscersi ben venga, nella consapevolezza però della diversità, che è poi ricchezza.
Peggio di tutti è stato in merito al genocidio del RUWANDA il far finta di niente da parte di USA,Ue, singoli Stati occidentali, ONU. E non occorre la cartomante per svelarci il segreto.
Io auguro solo al giovane Ruwanda davvero la possibilità di crescere prospero perchè ha tutti i numeri per farlo.
Buon pranzo. Ci ritroviamo poi.
Affettuosanente Marianna.
Scritto da: marianna | 10/04/08 a 13:30
Cara Marianna, non posso lasciare perdere il dilivio universale, perché è una colonna portante dell'immaginario collettivo cristiano in Africa come in Europa. Non c'è una differenza sostanziale fra le due culture. L'idea della catarsi, della punizione collettiva come mezzo di purificazione è un archetipo radicato in tutte le culture primitive che viene sacralizzato in certe religioni. Fa parte dell'incosciente e l'io razionale puo' dare molte spiegazioni socialmente accettabili ma alla base c'è una pulsione arcaica. L'uomo, in questo caso, crea Dio per legittimare certi comportamenti. E in un'ottica comportamentale, per me l'idea esiste soltanto nella sua attuazione pratica. Ecco perché non considero una ricezione buona o cattiva ma la ricezione e basta: tu sei quello che fai.Sono i comportamenti a dirci se un'idea è buona o cattiva, relativamente ai nostri interessi, e non il contrario. E per me sacralizzare la violenza significa legittimarla. Per questo sono contrario all'idea di sacroe ai culti organizzati. Quando hai interiorizzato la violenza sacra, non puoi più gestirla razionalmente e diventi un piccolo Dio che si fa il suo diluvio universale come i Seromba africani ed europei.
Un abbraccio, a presto sul tuo blog.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 10/04/08 a 20:08
Carissimo Dragor sono d'accordo con te che la persona è quello che mette in pratica. E' un modo giusto, corretto, onesto d'intendere l'esistenza.
Purtroppo ci sono molte sovrastrutture che ci siamo costruiti nel tempo e che oppongono resistenza.Io me ne accorgo,non credere. E' già molto che io sia in grado di mettermi in discussione. Mi metto io in discussione piuttosto ma ho difficoltà per altro a mettere in discussione ciò che mi è stato inculcato da sempre.Mi riferisco all'educazione familiare.Poi la scuola essenzialmente laica mi ha fatto vedere l'altra faccia della medaglia ed ha insinuato il dubbio. In età matura(38 anni) sono ritornata sui miei passi.Conversione se ci pensi vuol proprio dire tornare indietro.Ho scoperto religione e fede in un'angolazione matura e non certo formale e/o mitizzata come ti accade da bambino.Senza eccessi però.
Il concetto di violenza per giunta sacralizzata mi è estraneo.Non sono violenta e non capisco i violenti. Non è un merito.Sono così e basta.
Ora gli altri, quelli che hanno introitato come Seromba la violenza sacra sono proprio messi male e fanno male a chi non è come loro.
Capisco che per te eliminare qualunque insegnamento di tipo religioso(RELIGO) è un vantaggio per la persona perchè così non si corre il rischio di farle introitare o un certo tipo di onnipotenza o una dipendenza totale. Nel primo caso se il tale si considera ad immagine e somiglianza di Dio, nel secondo se si affida completamente a lui in un rapporto subordinato di figlio al padre.
Rifletterò, te lo prometto.
Buona notte. Marianna.
Scritto da: marianna | 10/04/08 a 21:58
Finalement j'ai lu le post sur Seromba ; je connaissais déjà les crimes de ce monstre. C'est vraiment une spécialité et une tradition de l'église de protéger et d'exfiltrer des génocidaires.
Dragor, merci du link de la revue Golias. Je viens de lire un des chapitres du livre de Gouteux consacré au role de l'église dans le génocide. Comme tu le signales, il est impossible de faire une liste exhaustive des pretres qui ont une responsabilité dans le génocide : Misago, Carlisquia (un italien), Rukundo, Nahimana, Kabelira, Bucyana...Selon, le livre meme les fonds de l'association catholique Caritas étaient utilisés pour l'achat des machettes !
Je ne mets pas le lien pour le livre de Gouteux en PDF, l'article de Golias reprend les points principaux
Alex
Scritto da: Alex | 11/04/08 a 01:08
Cara Marianna,
Seromba era un uomo ed era un prete e non era una sottospecie.
Si era sempre comportato come ministro di Dio.Aiutava la gente davvero e per quello che i poveri 2000 Tutsi si sono fidati di lui perchè lo conoscevano.Se fosse ai loro occhi une bestia sarebbero già allontanati dalla chiesa e si sarebbero salvati.
Ma gli ordini sono gli ordini.In un attimo Seromba era diventato un'altro.E'lunico sacerdote al mondo ad avere distrutto il suo tempio con le sue mani.
Un'altra cosa.Hai scitto:
"Io so bene perchè molti africani scelgono di farsi prete..."
Ho capito cosa intendi dire ma non si può generalizzare.Sappiamo anche perchè alcuni americani(ex europei) scelgono di farsi televangelisti.
Credemi ci sono religiosi africani sinceri e di buona...fede!
Per dragor,
Ho stampato e letto il numero di Golias.
Credemi non ce la faccio più.Per me sono cose insopportabili.
A dopo...
Scritto da: osman | 11/04/08 a 02:28
Carissimo Alex per me è agghiacciante sentire che i fondi Caritas sono stati utilizzati per acquistare i machete.
Credimi, mi sento male e mi chiedo dove ho vissuto finora.
Buona giornata. Marianna.
Scritto da: marianna | 11/04/08 a 11:27
Carissimo Osman quando ho generalizzato sui preti africani era tout court una semplificazione.
Io so bene che non è giusto generalizzare e l'ho detto io stessa molte volte a Dragor.
Di Seromba so poco e niente per cui non ho motivo di pensare che tu non dica la verità.
Ti abbraccio e ti auguro buon lavoro.
Marianna.
Scritto da: marianna | 11/04/08 a 11:31
Cara Marianna, come vedi il link su Golias è molto apprezzato. Lo avevo dato anche a te, ricordi? Ed è un sito cattolico, segno che una parte della chiesa sa fare autocritica. A dire il vero, mi chiedo perché non ne fondino un'altra...
A presto, buona giornata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/04/08 a 11:36
Capisco Dragor. Il fatto è che per realizzare che davvero un prete possa eserecolpevole di crimini inauditi come questo è un passaggio non facile. Per pregiudizio se vuoi ma è così. Ma proprio per questo quando te le trovi sbattuto in fccia, la rabbia, la delusione sono ancora più forti.
luigi
Scritto da: luigi | 11/04/08 a 11:48
Marianna, le livre de Gouteux reprend les travaux du chercheur belge Pierre Galant évoqués lors du procès de Monseigneur Misago. Selon le livre, 500 000 machettes achetées par le Rwanda entre 1992 et 1994 parmi ces machettes 815 auraient été achetées en COMMANDE SPECIALE par CARITAS-RWANDA, le 5 aout 1993 auprès d'une société locale de Kigali, Rwandex-Shillington. Ces machettes ont ensuite été distribuées dans tous les centres de santé et centres nutritionnels de l'église catholique au Rwanda.
A noter que les premières victimes des machettes de Caritas furent les membres "tutsis" de l'église catholiques (curés, frères, soeurs...)
Scritto da: Alex | 11/04/08 a 11:58
Coraggio Osman, sembra che ci sia di peggio. Guarda un po' che cosa ci riferisce Alex...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/04/08 a 12:10
Alex, la France est impliquée dans le génocide comme l'église, c'est pour ça qu'elle rechigne devant la nécessité de juger Munyeshyaka. Cela prouve que dans le but de sauver sa réputation la patrie de Voltaire jette aux orties les Droits de l'Homme comme l'Église jette les Droits des Chrétiens.
La vidéo de Munyeshyaka est terrible. Dans la douleur de la mère je revois celle de ma femme quand elle parle de ce drame. La même retenue, la même pudeur. Les Tutsi apprennent de leur plus tendre enfance à maîtriser leurs émotions, cela fait partie de leur culture.
Mais ce n'est rien comparé aux révélations de Gouteux...
A bientôt et un grand merci
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/04/08 a 12:30
Dragor, le livre de Jean-Paul Gouteux téléchargeable gratuitement sur ce site. Un réquisitoire accablant et documenté de 150 pages contre l'Etat français, l'Eglise catholique et les responsables du génocide rwandais. Il faut télécharger les fichiers en pdf (un génocide sans importance).
http://tahin-party.org/gouteux.html
Alex
Scritto da: Alex | 11/04/08 a 13:19
Carissimi Dragor e Alex mi sono guardata con calma il video su Munyeshyaka.
Si rimane di sasso.E' bene comunque sapere. Vi ringrazio.
Il libro diJean Paul Goutex penso di acquistarlo. Ottima indicazione anche questa.
Ciao, Marianna.
Scritto da: marianna | 11/04/08 a 16:18
Luigi, dal punto di vista giornalistico, un prete che fa 2000 morti è lo scoop del secolo. Come un uomo che morde un cane, solo che in questo caso ne morde 2000. Perché la notizia non ha il rilievo che merita? Ecco la domanda e non riesco a trovare altre risposte: perché ci sono di mezzo l'Africa (vite di serie B) e la chiesa (ossequio)
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/04/08 a 16:49
Se avete tempo per leggere ed approfondire è anche interessante il rapporto della CEC (Commission d'Enquete Citoyenne) scaricabile in pdf (592pp)
http://cec.rwanda.free.fr/documents/Publications/cec_rapport.pdf
NB:le due prime pagine del rapporto sono vuote quindi giù con il cursore per trovare la prima pagina.
Scritto da: Osman | 11/04/08 a 23:15
Se è colpevole pagherà. Dico se...perchè non credo a nulla di quello che è stato scritto. E lo dico con cognizione di causa. E' sicuramente una persona che dava fastidio e così se lo sono tolti di mezzo. Grazie anche a chi beve qualsiasi cosa pur di dare contro la chiesa per partito preso.Del resto Gesù predicava la pace e l'uomo lo ha crocefisso. La storia continua a ripetersi.
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Dragor
Scritto da: Daniela | 03/12/08 a 12:03
Daniela, altro che partito preso.Seromba è stato condannato dal Tribunale Internazionale di Arusha. Del resto la responsabilità della Chiesa cattolica nel genocidio rwandese è ampiamente provata, come dimostrano molti suoi membri rei confessi e i mucchi di cadaveri trovati nelle chiese dove i membri del clero li attiravano per farli trucidare. Sono queste vittime i Cristi crocifissi e i preti sono i loro carnefici
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 03/12/08 a 12:23
Non conoscevo questa storia di questo prete.Ha fatto quello che ha fatto allora è giusto che paghi. La cosa mi turba moltissimo, insomma un prete cattolico che ammazza le persone è qualcosa di abominevole, ma non mi meraviglia più di tanto perchè l'uomo tirando in ballo Dio ha fatto le cose più atroci. E non mi meraviglia neanche l'astio nei confronti della Chiesa Cattolica, quello non molto giustificato se non da idee preconcette. Ci sono gli imam che incitano alla violenza e ad ammazzare chi non è musulmano ma su quello non si può dire niente altrimenti siamo dei razzisti. Mi chiedo però un'altra cosa, i terroristi neri e rossi che per anni sono stati latitanti qualcuno li avra aiutati. Giusto? Chi ha aiuta queste persone non merita lo stesso trattamento che dici che dovrebbe meritare la Chiesa? Comunque a loro scusante, detto in modo ironico, in fondo loro però non avevano che ammazzato solo qualche persona e in fondo solo magistrati, poliziotti o carabinieri. Anche quel tizio che è in Brasile, Battisti, mi sa che anche lui dopo aver ammazzato qualcuno è riuscito sempre a cavarsela. Lui è vivo. Si danno alla Chiesa tante di quelle colpe a questo mondo. tante di quelle colpe a Dio, forse è ora che l'uomo si prenda le sue responsabilità invece di dare la colpa a qualcuno. Per esempio quello che è successo tra tutzi e hutu è perchè chi ha voluto ammazzare i tutzi e gli hutu moderati era razzista come ne più e ne meno di Hitler nei confronti degli ebrei, Parliamo tanto di diritti umani, ci riempiamo la bocca di queste parole, quando invece poi magari vorremmo fare la festa al nostro vicino di casa perchè ci sta sulle palle. Tu che parli tanto di giustizia, che la Chiesa e le religioni sono una merda, tu come sei? Tu razza di individuo sei bello? Mi sembra che quello ad avere grossi problemi oltre a quelli a cui fai la morale sei proprio tu.
Scritto da: Andy | 23/09/09 a 15:26