Il 68, di cui si festeggia il quarantesimo compleanno, sotto certi aspetti è stato utilissimo: ci ha insegnato che bisogna mettere la fantasia al potere, come dimostra quella sfoggiata da Berlusconi per sfuggire ai processi, e che è vietato vietare, come dimostra il fatto che ormai la gente accetta solo permessi. Ma per un aspetto è stato deleterio: quello della scuola. Non c’è da stupirsi, perché a quell’epoca e negli anni seguenti molti si sono laureati senza esami, con esami di gruppo o con una tesi sul Vietnam.
Così uno di questi pseudolaureati, aiutato da altri ignoranti come lui, è riuscito a scalare la piramide e penetrare nel Ministero della Pubblica Istruzione. E una volta nella stanza dei bottoni che cos’ha fatto? Dovendo scegliere un testo inglese da consegnare per l'esame di maturità agli studenti degli istituti tecnici per il turismo, ha avuto questa brillante idea: “Copincollo da Internet un testo scritto da inglesi. Così non soltanto non farò la fatica di scriverlo, ma nessuno troverà da ridire, perché è risaputo che gli inglesi sanno scrivere nella loro lingua. Wow, che lampo di genio!”
Purtroppo ha trascurato un particolare: gli inglesi del testo non avevano nelle loro vene nemmeno una goccia di sangue della pallida Albione. Infatti si trattava dell’intervista di una giornalista yemenita a due albergatori tedeschi in Namibia e la povera lingua di Shakespeare ne usciva più maltrattata di una moglie polacca il sabato sera. Senza addentrarsi in finezze stilistiche, basti pensare che la terza persona singolare del verbo avere veniva scritta he have invece di he has.
E di tutti quegli errori non si è accorto nessuno. Non c’è da stupirsi, in un paese i cui abitanti ignorano perfino l‘ortografia della loro lingua, come dimostra il fatto che ormai tutti scrivono quì e pò. Se non sanno l’italiano, volete che sappîano l’inglese?
Dragor
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Non sono affatto d'accordo con il 68 padre dell'ignoranza o causa di tutti i mali. Senza entrare in considerazioni troppo lunghe,vorrei capire come mai in tanti altri paesi quegli eventi pur "forti" come in Italia non hanno prodotto le medesime conseguenze.
luigi
Scritto da: gobettiano | 20/06/08 a 11:10
Caro Luigi, chi ha detto che in altri paesi non hanno prodotto le stesse conseguenze? In Francia è ancora peggio. Per darti un'idea, gli allievi escono da un liceo letterario senza sapere chi sono Flaubert, Chateaubriand, Shakespeare e Cervantes, ignorando il Congresso di Vienna e non conoscendo la data della battaglia di Waterloo. Il risultato dell'abolizione del metodo cronologico e di programmi "più aderenti alla realtà". Se non c'è dietro il 68...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/06/08 a 11:46
Non credo si possa attribuire la responsabilità del degrado culturale (che pure c'è ed è colossale) al '68, è una spiegazione un po' troppo semplicistica. Le ragioni vanno cercate anche (e soprattutto) altrove. La conoscenza non rappresenta più un valore, uno strumento di ascesa sociale, neppure più un segno di prestigio come nei tempi passati. Oggi si usano altri mezzi per raggiungere lo stesso scopo: il potere, il denaro. Lo studio, ahinoi, non è quasi più necessario. Sennò, che ci farebbe la Carfagna ministro?
Scritto da: Pim | 20/06/08 a 13:06
Caro Pim, in Italia come in Francia le riforme scolastiche sono cominciate dopo il 68. Fra le ragioni del degrado culturale ci sono i programmi e i metodi d'insegnamento. Basta guardarli...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/06/08 a 13:19
Carissimo Dragor, ho letto del compito d'italiano e della grossa svista aproposito della poesia di Montale,dedicata ad un ballerino russo, che gli"esperti" hanno scambiato per una delle donne di Montale. E passi.(Stiamo comunque dando numeri!!).
Ho sentito di manipolazioni nella versione di greco per cui pare che il significato conclusivo, a causa della parte omessa, venga completamente falsato.(Ci risiamo!).
Questa dell'inglese proprio non la sapevo.
Io mi vergogno per queste persone e non poco.'68 o non '68 !!
Sappi però che le scelte dei compiti sono state fatte dalla precedente commissione ministeriale.Questo significa che, almeno stavolta, Berlusconi non c'entra. E' opera di chi lo ha preceduto.
Resta il fatto che una figuraccia così non me la sarei neanche lontanamente sognata.
Capisci perchè, ad un certo punto, sono scappata a gambe levate dalla scuola?
Mi dispiace molto invece per i giovani che hanno quali prospettive quelle di divenire sempre più somari a meno che non prendano da soli in mano la situazione. Autogestione.Parola magica proprio del '68!
Buon pranzo. Un abbraccio affettuoso.
Marianna.
Scritto da: marianna | 20/06/08 a 13:54
Caro Dragor, concordo parzialmente nella tua analisi, il ’68 sicuramente ha dato il LA ad una serie di cambiamenti epocali in molte nazioni. Sicuramente quei cambiamenti, almeno in Italia, hanno portato a delle ripercussioni sicuramente negative su molti fronti, ma la peggior cosa è stata l’aver creato col tempo una classe dirigente che non è mai riuscita a staccarsi dalle barricate ideologiche di quegli anni.
Scritto da: Giovanni | 20/06/08 a 14:51
Il principio informativo delle riforme della scuola a seguito del '68 e` stato quello di una scuola per tutti, ovvero una scuola meno selettiva che non favorisse i figli delle classi benestanti e che non punisse i meno dotati. Un principio socialmente giusto, che come molti principii giusti ha generato alcuni danni collaterali. Infatti adesso restano ignoranti anche i piu` fortunati.
Scritto da: sariddus | 20/06/08 a 21:08
Per fortuna 'chi può' può ancora sottrarsi ai deleteri effetti descritti magistralmente come sempre da Dragor.
E così, una scuola che avrebbe dovuto diventare la 'scuola di tutti', è ancora una volta rimasta la scuola di pochi.
Cambiare tutto per non cambiare niente?
Tesea
Scritto da: Teseag | 20/06/08 a 21:57
Ogni rivoluzione porta con se eccessi che andrebbero limati in una fase successiva. Purtroppo questo in Italia è difficile che avvenga, noi italiani siamo sempre pronti ad usare quello che più ci "conviene"... e le limature sono fatte in maniera opportunistica.
Scritto da: Jubal | 21/06/08 a 09:39
Draaaaagrooooooooooorrrrrrr che fine hai fatto, non sono abituato a non leggerti per più di 24 ore. Devo preoccuparmi? Non è da te.
Scritto da: Giovanni | 21/06/08 a 23:34
sono pienamente d'accordo con l'idea che gran parte dei nostri mali nasca dal 68. Non c'è stata nel mondo una generazione più narcisista e più inutile, più velleitaria e fallimentare, dal punto di vista dei risultati, di questi rivoluzionari che volevano solo la poltrona (che per altro non smollano manco sotto tortura, giusto perché non bisogna fidarsi di chi ha più di 40 anni).
Scritto da: rottasudovest | 28/06/08 a 20:20
Capisco benissimo, cara Marianna. Al tuo posto avrei fatto come te!
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Sariddus, il 68 riciclato è l'anima della correttezza politica, un massimalismo borghese
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Tesea, la buona scuola è sempre stata elitaria. La generazione del 68 non ha fatto che riaffermarlo. E' come il ritorno del represso
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Caro Giovanni, eccomi, un po' in ritardo. Il richiamo del mare è troppo forte!
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RSO, oltre a tutto le poltrone sono occupete da ignoranti
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Grazie a tutti per i vostri commenti, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 29/06/08 a 09:33