Prima li perseguitavano, adesso gli fanno la corte. Lo scopo è chiaro: far dimenticare che li discriminavano con le leggi razziali e il consegnavano ai nazisti perché li mandassero nei forni o nelle camere a gas. Dall’ottobre 1943 all’aprile del 1945, con l'entusiastico aiuto della Repubblica Sociale Italiana tanto cara al ministro della Difesa Ignazio La Russa, i nazisti hanno gestito in Italia 4 campi di concentramento a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Grosseto, Fossoli (Modena) e Bolzano. Da questi campi gli italiani rastrellati per motivi politici e razziali dai militari repubblichini venivano deportati nei lager disseminati in Europa.
Adesso i discendenti dei repubblichini fanno a gara per andare in pellegrinaggio a Gerusalemme, visitare le sinagoghe e abbracciare i rabbini. Il sindaco fascista di Roma Gianni Alemanno presiede addirittura il comitato per il Museo della Shoah. Lo scopo è chiaro: conquistare la rispettabilità senza la quale non si governa. Ma al posto degli ebrei mi rifiuterei di stringere la mano agli eredi dei loro aguzzini. Mi rifiuterei di essere trasformato in una fabbrica di voti, di essere strumentalizzato perché gli antichi persecutori possano rifarsi una verginità. Le loro mani sono ancora sporche di sangue. Razzisti erano e razzisti sono, anche se per ragioni di convenienza fingono di non esserlo. Se sono veramente cambiati, perché militano in un partito fascista? E perché approfittano di ogni occasione per esaltare il passato?
Dragor
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Hai detto bene: gli ebrei dovrebbero rifutarsi di stringere la mano agli eredi dei loro aguzzini.
Ma perché nonn lo fanno?
Forse perché anch'essi obbediscono alla legge del politically correct?
Scritto da: Gian Contardo (Buffalmacco) | 09/09/08 a 13:00
Carissimo Dragor, gran bel post!!
Fai bene a ribadire.Guai a dimenticare i 6 milioni di ebrei morti ammazzati e tutte le altre vittime, colpevoli solo di dissentire!
Non ci sono di fronte a tali atrocità ragioni politiche che tengano.
Posso capire l'ambiguità dei tempi all'epoca(ci sei dentro e non sempre ti rendi conto) e neanche più di tanto.
Oggi, con una maggiore alfabetizzazzione e diversi strumenti d'informazione a disposizione, assolutamente non si può accettare di affiancarsi disinvoltamente agli eredi di quei criminali.
Un abbraccio.
Marianna.
Scritto da: marianna | 09/09/08 a 16:44
Non mi stupirebbe se molti ebrei accogliessero a braccia aperte i fascistoni. Con tutta la distorsione della verità sulle cose mediorentali che quotidianamente subiamo dai giornali e dai politici di sinistra, ormai troppa gente si è convinta che Israele sia uno stato dispotico e fascista e che stia sistematicamente eliminando i poveri "compagni" arabi (democratici, antirazzisti, difensori dei diritti dei lavoratori e delle donne...)
E'orribile essere accerchiati culturalmente e credo sia forte la tentazione di avvicinarsi a chi tende loro la mano. Mano insanguinata, dicono i libri di storia, ma ormai chi diavolo legge più...
Scritto da: Andrea C. | 09/09/08 a 22:00
A proposito di Fascismo, Leggi Razziali e connessioni col movimento ambientalista italiano.
Alessandro Ghigi (1875-1970) è considerato il padre dell'ecologismo italiano. Il presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi ha definito Ghigi come "l'antesignano di ogni organizzazione della natura nel nostro paese". Si tratta perciò di un padre dell'ideologia ambientalistica italiana. Pochi sanno però che Alessandro Ghigi è stato anche un razzista caparbio, vicepresidente della Società Italiana di Genetica ed Eugenetica (SIGE), che ha partecipato ai congressi internazionali delle società eugenetiche, che ha scritto libri disprezzando ebrei, neri ed altre etnie, che ha firmato il Manifesto della Razza del fascismo nel 1938 con cui ebbe inizio la discriminazione degli ebrei in Italia. Basta scavare un po' dietro la facciata rispettabile di Ghigi per trovare notizie inquietanti, talvolta rimosse dalle biografie ufficiali. Nel suo libro "Problemi biologici della razza e del meticciato" (Zanichelli, Bologna, 1939), Ghigi descrive il tema delle degenerazioni causato dall'incrocio con razze nere che sarebbero "evolutivamente inferiori e geneticamente incompatibili". Nel 1959, dopo alcune esperienze di carattere locale, Ghigi diede vita alla Federazione Nazionale Pro Natura. Nella Carta di Forlì (1973-1981) Pro Natura precisa tutti i fondamenti di quello che negli anni che seguirono è stato il programma di tutte le associazioni ambientalistiche italiane. In pratica vi si sostiene che un aumento dei livelli di vita è da evitare perchè danneggia la natura.
Approfondimenti nel mio blog
http://ambientalismodirazza.blogspot.com/2008_06_01_archive.html
Scritto da: No Algore | 10/09/08 a 09:40