In Italia dilagano i corsi di scrittura creativa. Se ne contano 120 e sono carissimi, ma questo non toglie che abbiano fra 30 e 50 mila allievi. Servono per diventari scrittori?
No, sempre che per voi lo scrittore sia un artista. Quando conosci tutto della tua arte, sei solamente al punto di partenza. Per essere un artista occorrono una forte personalità, una profonda carica emotiva e la capacità di pensare lateralmente, ossia di fare associazioni non banali. In poche parole, dovete avere più circuiti mentali della media, non solo gli schemi fissi che si usano di solito per sopravvivere. Ecco il mix che sta alla base di ogni arte.
Un corso può trasrformarvi in artisti? No, al massimo in artigiani, ma tenete presente che un buon artigiano vale più di un aspirante artista. Ce lo insegnano gli americani e gli inglesi, che non sono ossessionati dall’arte come gli europei ma dall’ansia di confezionare un prodotto gradevole e soprattutto vendibile. Nel mercato anglosassone il confine fra arte e artigianato si sfuma, non è netto come in Europa. Può accadere che un prodotto confezionato per il semplice intrattenimento riveli il magico soffio dell’arte.
Ogni anno i conservatori e le accademie sfornano migliaia di diplomati, gente dotata di una tecnica eccellente, capace d’interpretare un pezzo con un bel suono, un profondo sentimento e un corretto inquadramento culturale, oppure di eseguire un ritratto con stupefacente penetrazione psicologica e una natura morta a scelta in stile classico, impressionista, cubista o dadaista. Per questo sono artisti? No, o al massimo lo sono un poco: artistini, artistucoli, artistelli. Per un vero artista la preparazione tenica e culturale costituisce il punto di partenza, non di arrivo. Ecco perché ce n’è uno ogni milione di artigiani. Ci sono qualità che non s’imparano a scuola. Come diceva il grande Charlie Parker “impara sul tuo strumento tutto quello che puoi e poi dimenticalo.” Sì, ma quando lo hai dimenticato, devi metterci del tuo. Se non ce l’hai, oppure se ce l’hai ma non vale molto, non sei un artista. Un artista è come un pattinatore: esegue nel modo più naturale figure che naturali non sono, lo fa come se appartenessero alla sua natura. Non ha problemi tecnici, per lui la tecnica è come il respiro. Non se ne accorge e questo gli permette di essere se stesso in tutto quello che produce.
I corsi possono insegnarvi la scrittura come nelle scuole di musica s'insegna la composizione, ma l’arte dovete mettercela voi. Non diventerete automaticamente un Balzac studiando scrittura come non diventerete un Beethoven studiando composizione. Ecco perché sarà tanto se fra tutti i 50.000 allievi dei corsi nascerà un solo scrittore. In ogni caso, secondo gli insegnanti, dai corsi escono dei lettori più esigenti, consapevoli e raffinati. Per male che vada, diventerete un buon lettore.
Dragor
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Se uno non ha niente dentro e niente di originale da dire o da tirare fuori, non basteranno tutti i corsi del mondo a fare di lui un artista.
Secondo me, hanno fiutato il diffuso desiderio di scrivere e ne hanno fatto un business.
Comunque, come dici tu, se i corsi sfornano lettori più preparati, a qualcosa servono.
P.S. Tu non hai bisogno di corsi: l'artista che sei l'abbiamo già riconosciuto dai tuoi post.
Scritto da: Gian Contardo (Buffalmacco) | 20/10/08 a 11:38
Dans le concept américain d'écriture créative, même un type à l'orgueil démesuré comme Dragor aurait envie de participer aux cours.
Le cours d'écriture créative de Princeton avec des professeurs comme Edmund White ou Joyce carol Oates :
http://www.princeton.edu/arts/arts_at_princeton/creative_writing/courses/
Alex
Scritto da: Alex | 20/10/08 a 12:43
Gian Contardo, ti ringrazio per il complimento, ma credo che tutti abbiano bisogno di corsi per perfezionare la loro tecnica, perfino gli insegnanti. Non si finisce mai di migliorare e sarebbe un peccato se il proprio potenziale rimanesse prigioniero di una tecnica insufficiente. Ovviamente la tecnica dev'essere al servizio di qualcosa. Se il qualcosa manca, allora la tecnica diventa un virtuosismo fine a se stesso
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Alex, je crois que le secret pour être un bon artisan, voire un artiste, est un maximum de confiance en son potentiel assorti d'un maximum de méfiance pour ce qui concerne ses moyens techniques. Bref: coté esprit t'es un génie, coté technique t’es un con. C'est à a dire un juste mix d' "orgueil démesuré" et de modestie. C'est pour ça que je m'inscrirais illico au cours d'écriture créative de Princeton s'il ne coutait pas quelques centaines de milliers de dollars...
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Grazie per i vostri commenti, buon nlunedi', a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/10/08 a 13:17
Carissimo Dragor pensavi non venissi più?
Eccomi invece.
Sono d'accordo con te che non bastano tutte le scuole del mondo per divenire un artista.
Però è anche vero che conoscere certe tecniche, anche se non sarai mai uno scrittore di successo, ti aiuta come lettore ad entrare nell'officina del romanziere o del poeta.
Il problema è che si fa una grossa speculazione sui costi di questi corsi.
A me piace molto Baricco e la sua scuola Holden ma, guarda i prezzi, e finisci per prenderti un manuale di stile!
Affettuosamente, Marianna.
Scritto da: marianna | 20/10/08 a 16:35
Le jardinage créatif, la cuisine créative, se soigner par les plantes, le yoga, l'acupuncture...Je pensais que ces cours étaient une bétise de ce genre. Quelque chose comme la réalisation de soi par l'écriture, épanouissez-vous en écrivant des romans....Mais, si ce Baricco prétend apprendre à ses élèves à écrire le livre de Salinger. C'est une escroquerie.
Alex
Scritto da: Alex | 20/10/08 a 18:28
Pregevole la tua lezione sull'arte e sulla sua essenza in ogni sua manifestazione...
Tesea
Scritto da: tesea | 20/10/08 a 21:15
Sono perfettamente d'accordo con te Dragor.
Le scuole e i corsi servono ma non fanno artisti...
Kiss
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 20/10/08 a 23:18
Sono l’ideatore di una community che raccoglie circa 500 artisti e si chiama Progetto Cicero (http://progettocicero.ning.com).
Stiamo tentando un esperimento di comunicazione on-line basato sulla creazione di comunità piccole ma dotate di una forte coesione tra i membri che viene ottenuta sia con regole di comportamento (nominalità, tolleranza, proattività ed educazione) sia con la condivisione di discussioni e ragionamenti.
Allo scopo di alimentare la discussione tra di noi e trarre ispirazione dalla stessa, abbiamo dato il via ad un’attività che si chiama “Quindi-Ci” (http://progettocicero.ning.com/group/quindici).
In soldoni, ogni 15 giorni ci diamo un tema e lo trattiamo con diversi linguaggi.
In una sorta di gioco/concorso, passata la quindicina, scegliamo l’intervento più interessante.
Il tema attuale è " Arte patrimonio dell'Umanità ed arte professione dell'artista ".
Ti scrivo in quanto, nel documentarmi, ho trovato il tuo blog ed ho pensato di invitarti ad alimentare con essa la nostra discussione nella convinzione che, quello che per te sarebbe un secondo di taglia ed incolla, per noi potrebbe essere la fonte di spunti interessanti e la possibilità di aggiungere nuove menti brillanti al nostro gruppo.
Tu potresti pubblicizzare il tuoi scritti e trovare persone interessanti con cui discutere.
Spero che considererai il mio messaggio come il complimento che esso è.
Una cosa importante: ognuno di noi ha i suoi siti, il suo blog, i suoi spazi e non li abbandona.
Il Progetto è un luogo dove discutere o presentare questi tuoi lavori (oppure semplicemente le tue idee) e non per fa alcuna concorrenza a blog siti e comunità che già li contengono.
Un saluto
Guido Mastrobuono
(Direttore del Progetto Cicero)
PS.
Coerentemente con i nostri obiettivi, per l’accesso alla comunità, richiediamo una registrazione nel sito all’indirizzo http://progettocicero.ning.com/?xgi=db6QQdU , per la quale sono richiesti i seguenti dati: Nome, Cognome, Età, Residenza ed una foto del viso.
Scritto da: Guido Mastrobuono | 20/10/08 a 23:48
D'accordissimo. Ho sottomano una citazione tratta dal film "Tutte le mattine del mondo":
""Signore, non avete suonato male… Conoscete la posizione del corpo e non vi difetta il sentimento. L’archetto sobbalza e la mano sinistra salta come uno scoiattolo, come un’anguilla sulle corde…Gli abbellimenti sono ingegnosi e a volte gradevoli ma… non ho udito musica! Potete aiutare coloro che danzano, accompagnare gli attori che cantano sulla scena: ciò che scriverete piacerà, non sbalordirà mai! Vi guadagnerete da vivere, sarete circondato da musica ma non sarete un musicista! Avete un cuore per sentire? Avete idea di cosa siano i suoni quando non servono per danzare o per dilettare le orecchie del re?".
Ciao Dragor, buona giornata.
Scritto da: Pim | 21/10/08 a 08:29