Dopo l’elezione di Obama, Nizza si è scoperta troppo bianca. Veramente non si direbbe, almeno passeggiando nelle vie. Ma il problema è proprio questo: i vertici non riflettono quello che vedete intorno a voi. Mentre la città è in gran parte nera, i vertici rimangono bianchi come compresse di aspirina (questo lusinghiero paragone è dovuto alla creatività di mia moglie). E’ chiaro che qualcosa non funziona, se nella società c’è una strozzatura che impedisce ai neri di arrivare in alto. Certo, non si può piazzare qualcuno a un posto direzionale soltanto perché è nero, come vorrebbero fare i sostenitori della “discriminazione positiva” e delle famigerate quote che dovrebbero riflettere le proporzioni etniche della popolazione. Ai vertici ci deve arrivare chi ha le qualità giuste, senza tenere conto del suo colore. Ma non può essere un caso se finora ci sono arrivati soltanto i bianchi.
Il problema, come dice la mia amica di origine senegalese Mati Diouf, consigliera municipale incaricata dell’Integrazione e della lotta contro le discriminazioni, risiede nel fatto che non tutti hanno le stesse chances. Provate a chiamarvi Mohamed o Mamadou e a cercare lavoro. I vostri curriculum saranno marcati con un segno convenzionale e messi da parte per dare la precedenza a quelli dei BCF (bianco, cattolico, francese). E non basta, la discriminazione è cominciata molto prima, quando andavate a scuola e gli insegnanti cercavano di orientarvi verso un percorso di avviamento professionale invece d’incitarvi ad andare all’università come avreste desiderato. Un liceale ivoriano di mia conoscenza aveva un’ottima media, ma gli insegnanti lo hanno indirizzato verso un brevetto professionale di sartoria. Non si considerano razzisti, ma pensano che le famiglie d’origine africana non possano permettersi di far studiare i figli a lungo.
Poi c’è la discriminazione sul luogo di lavoro. Perfino a mia moglie, che è nera, è successo di vedersi scavalcata nella sua carriera da colleghe bianche appena assunte e meno qualificate. Se questa è la situazione, non c’è da stupirsi che in alto arrivino soltanto i bianchi. Resta da percorrere ancora molta strada, prima che il nome e il colore non siano più determinanti nell’assunzione e nella carriera professionale. La lotta sarà vinta solamente il giorno in cui la parola “diverso” sarà sparita dal linguaggio. Un primo passo è già stato fatto: su proposta della segretaria di Stato Rama Yade, il curriculum dovrà essere rigorosamente anonimo.
Dragor
.
E' quello che potremmo definire "esclusivismo sotterraneo di lunga durata".
Posso testimoniarlo come cittadino subalpino: Torino non ha mai avuto sindaci che non fossero piemontesi "d.o.c.", ad eccezione forse di Valentino Castellani, nato a Udine ma piemontese da una vita; mai uno di origini meridionali, men che mai uno immigrato da altri Paesi.
Sicuramente i "nuovi" hanno molta difficoltà ad emergere, economicamente, socialmente, culturalmente, politicamente.
Ma forse anche l'elettorato, compreso quello di sinistra, si sente più rassicurato dai primi cittadini d.o.c.
Quanto alle scuole, è vero: se un ragazzo ha qualche diversità (di pelle o d'altro), viene subito indirizzato verso scuole professionali ed escluso dal cursus studiorum umanistico; e lo si danneggia per sempre.
Buona giornata. Ciao.
Scritto da: Gian Contardo (Buffalmacco) | 19/11/08 a 11:01
Ho sempre creduto che la Francia rappresentasse un buon esempio di integrazione razziale. Dalle tue parole deduco invece che anche lì le discriminazioni rimangono tante, difficili da superare. Ritengo comunque che in Italia siamo ancora più indietro.
Una curiosità: ma quella nella foto è tua moglie?
Ciao, buona giornata.
Scritto da: Pim | 19/11/08 a 11:32
C'est vrai que la situation de Nice sur le plan politique est HALLUCINANTE. Outre ses fonctions de maire, Christian "cachet d'aspirine" Estrosi est aussi président du conseil général, président de l'UMP, président de la communauté urbaine, président de l'office d'H.L.M, président du centre hospitalier régional, président du centre d'action social, président du moto-club, président des bains de Nice, président du club de foot, président des divers festivals de Nice, président de l'école, président de l'environnement, président du littoral, président de l'agriculture, président des clubs du troisième age....Espérons que la charge "des bronzés" fasse sauter le palais des rois sardes et son locataire.
Alex
Scritto da: Alex | 19/11/08 a 11:58
Alex, è poco confortante sapere che anche a Nizza si accumulino le cariche in questo modo.
Trovo molto interessante l'obbligo di anonimità sui curriculum, è un'idea geniale.
Scritto da: X | 19/11/08 a 14:15
Ciao Dragor,
bel personaggio, il vostro Estrosi! Un piccolo Berluschino in erba..
Comunque, e' vero che c'e' ancora discriminazione, qui in Francia, ma ci sono anche dei bei segnali positivi, ad esempio questo:
http://www.excellencia.eu/
La cosa da notare e' che il premio speciale della giuria e' stato assegnato ad una donna di origine magrebina, che conosco molto bene, e che so essere una persona splendida, oltre che una professionista eccellente.
ciao, buona giornata
Scritto da: susanna | 19/11/08 a 15:47
caro Dragor,
il curriculum anonimo non serve a nulla: prima o poi il candidato dovrà presentarsi dal selezionatore/ice per il colloquio, no?
Poi, in ambito pubblico, se i concorsi non sono truccati, dovrebbe aggiudicarseli chi è risultato migliore, ed anche qui il colore della pelle o il nome dovrebbe c'entrare poco.
A Torino a parte il sindaco, come ha fatto notare qualcuno, i torinesi d.o.c sono, da decenni ormai, in via d'estinzione: consig, anzi in ambito pubblico i "Pautasso" o "Ferrero" sono proprio mosche "bianche".
Ti devo dire che la cosa né mi turba né mi gratifica. Vorrei solamente sempre essere gestito da persone oneste e capaci, che poi si chiamino Mohammed o Carmela cambia poco.
Ciao
Antonio
Scritto da: Antonio Cracas | 19/11/08 a 16:27
Molto vero e molto grave quello che tu racconti,caro Dragor.
E sicuramente, nonostante Obama presidente degli USA, la strada da percorrere per avere parità di trattamento sarà comunque ancora lunga.
Noi tuttavia non disperiamo.
Ho letto invece con grande piacere la storia di Amina Dejean, l'ingegniere che lavora alla Texas Intrument France e che ha meritato il premio di cui parla Susanna.
Vorrei farne un post ma non sono riuscita a trovare la sua foto che pure c'è e c'è addirittura un video.
Io non so ricavarla dall'articolo. Potresti mandarmene una tu in posta se riesci a trovarla.Io poi la salvo e l'utilizzo.
Mi faresti un grosso piacere,perchè la personalità di Amina mi motiva molto.
Grazie. Un abbraccio.
Marianna
Scritto da: marianna | 19/11/08 a 16:29
Scusa, è sparito dalla frase ...lieri ed assessori compresi
Scritto da: Antonio Cracas | 19/11/08 a 16:29
CHIEDO LA STESSA CORTESIA CHE HO CHIESTO A DRAGOR ANCHE AD ALEX.
ALEX E' UN MAGHETTO DEL WEB E POTREBBE TROVARMI NELLA SUA SFERA MAGICA AMINA E MANDARMELA IN POSTA.
IO NON NE SONO CAPACE!
MARIANNA
Scritto da: marianna | 19/11/08 a 16:32
Gian Contardo, di Torino so che è una bellissima città e la nostra antica capitale, ma non so niente della composizione etnica dei suoi vertici amministrativi. Mi sembra pero' che le opinioni tendano a differire. Secondo Antonio, a parte il sindaco l'amministrazione cittadina torinese è più multietnica di New York :-) Sui percorsi professiona li, comunque, Torino sembra una degna maestra della sua antica allieva
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Alex, si on distribuait les fonctions d'Estrosi aux basanés, on pourrait embarquer toute l'Afrique. La multifonction des maires est une tradition de Nice. Les Médecins, qui ont régné sur la ville de 1928 a 1991, étaient non seulement omniprésents dans toutes les associations existantes mais en créaient des nouvelles pour piquer de l'argent supplémentaire
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X, va detto che in tuta la Francia noi Niçois siamo considerati mafiosi. In effetti per tradizione i nostri sindaci sono ladri e accentratori, a parte il fatto che la legge francese permette a un sindaco di essere anche deputato in Parlamento. Sul curriculum anonimo, come puoi vedere, non tutte le opinioni concordano
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Susanna, la tua amica beurette ha fatto un miracolo per arrivare dov'è e il suo premio è sicuramente un segnale positivo. Pero', invece di darle uno dei 3 premi ufficiali, le hanno dato un premio speciale. Come se avessero detto "abbiamo premiato 3 bianche,dobbiamo premiare anche una rappresentante delle minoranze." Ci risiamo con le quote etniche?
Grazie a tutti per i vostri interventi, buona serata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/11/08 a 17:33
Antonio, se escludiamo una parte della popolazione per motivi razziali, non abbiamo nessuna garanzia che a occupare i posti di responsabilità siano i migliori elementi sul mercato del lavoro. Ecco il motivo dei curriculum anonimi. E' dimostrato che molti CV marcati come appartenenti a minoranze etniche vengono cestinati senza che il candidato venga chiamato per un colloquio. L'anonimato vorrebbe eliminare questa prima ingiustificata selezione e permettere al candidato di giocarsi le sue carte a tu per tu con l'imprenditore. L'esperienza dimostra che le probabilità di assunsione aumentano del 50 per cento.
Ciao, buona serata
dragor (journal intome)
Scritto da: dragor | 19/11/08 a 17:48
Giusto, Dragor.
Però non so a Torino ma a Novara sarebbe ormai impossibile che le alte cariche siano di novaresi d.o.c. Più che in via di estinzione sono già estinti! Moltissimi sono del sud Italia o novaresi diciamo di seconda generazione...
Che poi a livello locale quello del posto da una vita conosca di più e meglio storia, problemi, condizioni, possibilità dovrebbe essere in teoria vero...In pratica dipende ma insomma non è detto che sia discriminatorio orientarsi verso chi conosce una certa realtà per esserci nato e cresciuto.
Su altre cariche e a livello nazionale è più normale ragionare diversamente. Ma credo che per molti più che "razzismo" ci sia diffidenza o dubbio. Si pensa che lo "straniero" possa avere radici culturali o valori troppo diversi, ecco. O almeno questo è quello che sento. Non so se barano per non passare appunto da razzisti, incivili e disumani!!!
:))
Kiss
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 19/11/08 a 17:48
Cara Marianna, Amina ha sicuramente fatto un miracolo per diventare ingegnere elettronico, considerato che è figlia di immigrati. Ma se fosse stata bianca invece che beurette, vuoi vedere che le avrebbero dato uno dei tre premii ufficiali in invece di quello speciale che sembra creato ad hoc?
Buona serata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/11/08 a 17:52
Irene, la situazione di Novara è tipica di tutte le cittadine industriali ad alto tasso di immigrazione. Il nucleo indigeno finisce per essere assorbito. E' scontato che lo "straniero" abbia radici culturali diverse, anche se per arrivare a una carica amministrativa deve dimostrare di riconoscere i valori repubblicani. Ma a causa di questa differenza culturale, in una società multietnica si ritiene che dei funzionari di origine non europea possano essere più vicini ai problemi di una parte della popolazione, vedi in Francia Rachida Dati o Rama Yade.
double kiss:))
dragor (jounal intime)
Scritto da: dragor | 19/11/08 a 18:07
Pim, da noi la discriminazione è subdola, nnon plateale come quella che a volte si pratica in Italia, che pure è un paese tollerante per natura. Forse fra qualche decennio sarà cosi' anche da voi: i razzisti impareranno a mascherarsi.
No, la donna della foto è Rama Yade, citata nel post
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/11/08 a 18:12
Dragor,
sono io la prima ad essre contraria alle quote "rosa" o "abbronzate" o per qualunque altra categoria.
Pero' non ho potuto fare a meno di esultare e commuovermi, per la mia amica, perche' so quanta fatica ha fatto per arrivare a questo, quanti pregiudizi ha dovuto superare (e'una donna, e' mamma di quattro figli, e per di piu' figlia di immigrati operai, peggio di cosi'..), anche solo per essere assunta a TIF. Voglio essere ottimista e credere che questo premio le sia stato assegnato perche' lo merita, e perche' la sua storia ed il suo percorso professionale sono difficilmente "incastrabili" (perdonami il termine) in un'altra categoria.
Ciao, buona serata
Scritto da: susanna | 19/11/08 a 18:24
Io non conosco come Susanna Amina ma la sua storia mi piace, la sua forza di volontà è esemplare e così il suo impegno a 360 gradi anche fuori del mondo professionale.E mi riferisco al fatto di essere moglie e madre di ben 4 figli ,dai 4 ai 14 anni.Questo ho letto.
Lo penso a prescindere dal Premio.
Premio che giustamente tu ed Alex fate bene a sottolineare quanto non fosse necessario denominarlo "speciale".
In questo sono pienamente d'accordo con voi e quindi con te, caro Dragor.
A domani.
Affettuosamente,Marianna.
Scritto da: marianna | 19/11/08 a 22:14
TYPE PAD tira fuori il mio commento perchè già stamane mi hai giocato un brutto tiro! Direi un tiro direi vergognoso da venir voglia di non fare più post!
Marianna
Scritto da: marianna | 19/11/08 a 22:19
Susanna, tutti esultiamo e ci commuoviamo con te per il premio dato ad Amina, e ammiriamo il suo straordinario percorso professionale. Pero' questo premio "speciale" non puo' non stimolare la domanda: che esista una sorta di discriminazione anche nei premi? Poiché si tratta di un premio strameritato, non potevano dargliene uno "normale" come a una qualsiasi cittadina?
Ciao, buona giornata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/11/08 a 09:51
Si' Marianna, se poi teniamo conto del fatto che Amina non soltanto viene da un ambiente islamico ma ha 4 figli, la sua impresa è addirittura sovrumana. Forse con questo premio "speciale" hanno voluto riconoscere anche questi meriti
I commenti escono tutti, ma per poterli leggere bisogna cliccare 2 o 3 volte sul blog. L'ultima follia di TypePad... :-)
A presto, bona giornata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/11/08 a 09:58
Caro Dragor, ho capito cosa vuoi dire, e sono d'accordo con te.
Credo che l'importante, alla fine, sia quello che avete giustamente scritto sia tu che Marianna, ovvero quello che questa donna e' riuscita a fare della sua vita, al di la' dei premi.
A+
Susanna
Scritto da: susanna | 20/11/08 a 11:22
Il razzismo (neppure troppo latente) dei nizzardi è la cosa che più mi ha colpito quando sono arrivato qui. A Nizza è considerato perfettamente normale mettere gli arabi in un ghetto con gli accessi limitati (Ariane). È vero che qui ci sono molti pieds-noirs che cacciati dall'Algeria si sono poi trovati pieni di algerini. Normale che dicano "ci avete cacciati da casa nostra e ora perché non ve ne state a casa vopstra?". Paragonare la situazione italiana con quella francese é assolutamente impossibile: da noi i bazanés italiani sono pochissimi, a Nizza la maggior parte degli arabi o dei Black è freancese. Una domanda a Dragor: ho l'impressione che i neri siano molto più amati e rispettati dei magrebini, a Nizza e in Francia. È vero? E perché? perché sono più integrati? perché sono generalmente meno aggressivi? perché molti sono cristiani e duanue con maggiori condivisi? perché sono più belli? perché fan vincere più medaglie nello sport?
Scritto da: paz | 20/11/08 a 14:42
Caro Paz, le tue domande sono molto pertinenti. Cominciamo dal "ghetto". L'Ariane è una cité HLM (Habitation à Loyer Modéré), come l'altra grande cité, Les Moulins, nella parte ovest della città e quelle di St Roch e della route de Turin. Ma ci sono HLM anche in centro, delle vecchie case ristrutturate. Non è che si voglia confinare blacks e beurs nei ghetti, ma siccome spesso non possono permettersi di pagare gli affitti di mercato, fanno la domanda per avere una HLM e sono contentissimi quando riescono ad averla,magari 4 locali per 300 euro senza contare le indennità di affitto. Credo che succeda anche in Italia con chi non puo' permettersi gli affitti di mercato. Non è questione di etnia ma di soldi.
E' vero, c'è più avversione nei confronti degli arabi. Ne so qualcosa perché mia moglie è nera e non ha problemi, a parte qualche sgradevole eccezione. Di solito gli africani, anche quando sono musulmani come i senegalesi o gli ivoriani, sono desiderosi d'integrarsi, di diventare dei buoni cittadini e accettano i valori repubblicani. Mentre gli arabi sono ingabbiati dall'islam che in pratica proibisce loro d'integrarsi e li riempie di pregiudizi nei confronti del paese ospitante. E' come una barriera difficile da superare da una parte e dall'altra. Il fatto che il 25 per cento approvi i kamikaze e il 60 per cento approvi la violenza sulle donne non migliora le cose.
Ciao, buona serata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/11/08 a 18:07
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Scritto da: Howmeremarack | 14/10/12 a 21:59