Come no, era semplicissimo. L’uovo di Colombo. C’era bisogno di accapigliarsi come ai tempi delle guerre di religione? La Costituzione parla chiaro: va assicurato il carattere “laico e neutrale” dello Stato sui temi religiosi. Quindi via i crocifissi dalle aule scolastiche. Il tribunale ha motivato la decisione sostenendo che “la presenza di simboli dove ci sono minori in piena fase di formazione potrebbe provocare in loro la sensazione che lo Stato è più vicino alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni.”
Tranquilli, non è accaduto in Italia ma in Spagna. Proprio così, l’ex bigotta Spagna insegna come deve comportarsi uno Stato laico, ma in Italia la notizia è passata quasi sotto silenzio per paura dell’effetto domino. Solo i preti parlano in termini apocalittici di cristofobia e autodistruzione, ma vanno capiti. Poveretti, gli brucia perdere tutta quella bella pubblicità gratis in Spagna con il rischio di vedersi sfuggire anche il mercato italiano come gli è sfuggito quello francese. Così cercano di far passare l’idea che la croce non è soltanto il simbolo della loro setta ma fa parte della cultura nazionale. E’ il sogno di ogni azienda: far entrare il proprio prodotto nel costume, più o meno come la Coca Cola.
Unico fra tutte le religioni, il cristianesimo ha scelto come simbolo uno strumento di morte, una macchina utilizzata per le esecuzioni capitali. E’ come se avesse scelto la ghigliottina o la forca. Vi immaginate una religione che espone dappertutto la ghigliottina, se la porta pure al collo e si fa il segno della ghigliottina (un pollice passato sulla gola) perché il suo profeta è stato decapitato della micidiale macchina di monsieur Guillotin? Che la mette sulle tombe dei suoi fedeli? Che la piazza in cima ai campanili? Che la disegna sugli scudi per vincere le battaglie? Che la espone nelle scuole, nei tribunali, negli ospedali e nelle prigioni? Gli abitanti di quel povero paese potrebbero perdere la testa. Per rappresentare una religione ci sono centinaia di simboli meno macabri. I primi cristiani, per esempio, usavano due pesci. Perché li hanno abbandonati? Almeno stimolavano l’appetito, si poteva immaginarli arrostiti al forno con erbe di Provenza oppure bolliti con l’aïoli.
E’ di pessimo gusto esporre nei tribunali uno strumento per le esecuzioni capitali, a parte il fatto che un tribunale della Repubblica non è quello dell’Inquisizione e dovrebbe astenersi dall'esporre il simbolo di Torquemada. Io mi rifiuterai di essere giudicato in un tribunale con un giudice microscopico sotto un’enorme croce. Chi mi garantisce l’imparzialità di giudizio? Si potrebbe credere che i cristiani siano privilegiati. Che la legge non sia uguale per tutti. Che esistano due pesi e due misure, uno per i cristiani, l’altro per i fedeli delle altre confessioni e per i liberi pensatori.
Qualche mese fa a Milano è stata vietata in una fiera l’esposizione di una sedia elettrica con il relativo condannato, sostenendo che lo spettacolo traumatizzava la gente e in particolare i bambini. Il gestore ha tentato di esporla in Francia ma il tribunale di Fréjus gli ha dato ugualmente torto. Ora, la croce è uno strumento per le esecuzioni capitali come la sedia elettrica. Anzi, ancora più disumano, perché sulla croce i condannati agonizzavano a lungo mentre in teoria la sedia elettrica dovrebbe fulminarli all’istante (dico in teoria perché in pratica ogni tanto la baracca non funziona bene e il condannato passa vari minuti ad accendersi e spegnersi come una lampadina invece di andare subito al Creatore secondo il programma). Se si ritiene che la vista di un condannato fulminato possa traumatizzare i bambini, perché non dovrebbe traumatizzarli la vista un condannato crocifisso? Specialmente se questo crocifisso non è esposto nel baraccone di un luna park dove possono vederlo solamente per pochi minuti, ma in un’aula scolastica dove sono costretti a vederlo per varie ore al giorno.
Qualcuno dirà: ma io ho visto crocifissi fin dalla più tenera infanzia e non sono per niente traumatizzato. Ne è proprio sicuro? Non si è mai chiesto come sarebbe se non avesse visto quei crocifissi? Se la maestra, il prete o entrambi non gli avessero detto “lo hai ucciso tu”? Forse si sentirebbe meravigliosamente libero e leggero, senza blocchi sessuali, senza sensi di colpa, senza incubi notturni, senza crisi di panico, senza complessi d’inferiorità, senza sbalzi d’umore, senza perversioni sadomasochiste, senza periodi d’insonnia, senza incontinenza urinaria, senza difficoltà digestive, senza indebolimenti delle difese immunitarie, senza sintomi di conversione psicosomatici. Ma siccome tutti soffrono in qualche misura di questi disturbi, si danno per scontati. Fanno parte della vita. Sono come il naso: si nota chi non ce l’ha.
Dragor
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Un artiste du XVe siècle a réussi a peindre la folie de la croix. Il s'agit de Grunewald et son fameux retable d'Issenheim :
http://www.youtube.com/watch?v=Pl0V0DSWDr8
On voit toute l'horreur du supplice, la noirceur des ecchymoses, les boursouflures des plaies, les larmes, la sueur...Loin des images de communion...
C'est un avant goût Dragor, le gouvernement espagnol est bien décidé à mettre fin au concordat...
Alex
Scritto da: Alex | 26/11/08 a 14:18
Bellissime le immagini del retablo, proposte da Alex , limitatamente al profilo estetico.
Quello che tu dici, carissimo Dragor, in parte può essere vero se il tutto viene proposto a personalità fragili e con modalità tendenti ad insinuare grandi sensi di colpa.E talora si verifica.
Oggi però,parlo della mia esperienza, il valore della "croce" non viene più proposto nei termini che tu presenti.
Senz'altro è preferibile non ci siano nelle pubbliche istituzioni segni che rimandino a simboli religiosi,perchè lo Stato deve comunque essere laico e poi perchè nelle nostre città ormai ci sono cittadini che professano religioni molto diverse tra loro. E la religione, a mio avviso, deve essere essenzialmente un fatto privato.Con ricadute pubbliche per quanto concerne la condotta del singolo ovviamente.
Bene quanto hanno fatto in Spagna.Qui, in Sardegna, ad Olbia, ti ho già detto un'altra volta che nelle scuole i crocifissi non ci sono più alle pareti delle aule da moltissimo tempo. Altrove non so.
Poi sinceramente per me la crocifissione di Cristo è un fatto che vivo intimamente. Non ho bisogno d'immagini, sculture o altro.
Se quest'ultime sono un buon prodotto artistico, posso apprezzarle, come nel video ma basta.
Non aggiungono o tolgono niente alle mie convinzioni.
Il tuo discorso forse cade bene per quella che viene definita religiosità popolare. Quella sì ha bisogno del supporto dell'iconografia.
Ma gli stessi preti, nelle loro omelie, tendono a scoraggiare quel genere di religiosità.Anche perchè si vorrebbero delle persone adulte in materia di fede. Perchè così sarebbe giusto che fosse.
Buon pomeriggio.
E sempre con affetto.
Marianna
Scritto da: marianna | 26/11/08 a 16:38
TYPE PAD NON PUBBLICA IL COMMENTO!!!
Scritto da: marianna | 26/11/08 a 16:41
Credo che i pronipoti dei nipoti dei miei nipoti saranno ancora a discutere di laicità in un paese bigotto e baciapile. Quel che è certo è che saranna tutti laici fin nei precordi.
luigi
Scritto da: gobettiano | 27/11/08 a 09:20
Alex, Matthias Grunewald est un des plus grands artistes de tous le temps. Sa tension dramatique est extraordinaire. Et cette vidéo lui rend justice
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Cara Marianna, sono il primo ad apprezzare un'opera d'arte e la pala di Grunewald è semplicemente magnifica. Del resto in un altro post avevo scritto che per un artista il soggetto è soltanto un pretesto per esprimersi, al di là di ogni ideologia. Pero' penso che la croce in quanto tale sia un simbolo da confinare nei luoghi preposti alla religione mentre in Italia gli edifici pubblici sembrano cimiteri. Non credo molto al fatto che i preti vogliano fedeli più maturi, perché secondo me la stessa fede fa parte del quadro sintomatico della sindrome di Peter Pan, ossia delle persone che si rifiutano di crescere e preferiscono restare eterni bambini credendo nella magia. La maturazione, dal mio punto di vista, consiste in un approccio critico alla realtà e nel rifiuto di accettare supinamente tutto quello che non è dimostrabile e contrasta con la ragione.
Buona giornata, a presto su Jambo Africa
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/11/08 a 09:24
Come ho spesso avuto modo di dire, sono un cattolico (abbastanza) praticante ma sono contrario alla presenza dei crocifissi esposti negli uffici pubblici. Appaiono semplicemente fuori contesto: non ce n'è alcun bisogno né hanno qualche utilità.
Scritto da: Pim | 27/11/08 a 09:58
Caro Dragor,
Perdonami se non ti seguo oggi...
Meno male che in Italia la notizia è passata sotto silenzio.Perché prima di parlare di crocifisso nelle scuole bisogna che esse siano sicure.
Oggi la paura di un genitore che vive in Italia non è la presenza o meno del crocifisso ma la paura che il figlio mandato a scuola la mattina non tornasse più a casa la sera perché gli è caduto il soffitto sulla testa.
Forse nelle scuole Spagnole i bambini non rischiano di non tornare a casa.Allora possono occuparsi d'altro.
http://xrl.us/oyisj
Osman
Scritto da: Osman | 27/11/08 a 10:05
Marianna, le retable est un chef d'oeuvre de l'art pictural mais mon but n'était pas de montrer de belles images mais la folie de la croix.
Le retable n'a aucune fonction esthétique, la représentation de l'exécution est d'une horreur absolue, elle était destinée à terrifier les malades atteints de l'ergot du seigle (feu de Saint-Antoine). C'est un objet d'un sadisme monstrueux comme l'explique le peintre Jacques Lemaire : "On ne comprend pas bien : qu’un Christ en croix agonisant, une Vierge grimaçante de douleurs, une Sainte en extase aient vocation d’élever les âmes des croyants, les aident à surmonter leurs propres douleurs et misères humaines, et les amenent à transcender leur triste condition de pêcheur, il y a là un fil que l’on peut suivre même si ce n’est pas le sien..
Mais qu’une représentation comme celle du retable d’Issenheim, où le Christ en croix n’est plus ni Dieu ni Homme, mais tout à la fois cruauté, désespoir, horreur, cauchemar, malheur sans fond, torture absolue, qu’une telle représentation soit donc, dans la commande qui en a été faite à GRUNEWALD, une oeuvre destinée à impressionner des malades déjà en proie aux délires que provoque l’ergotisme…me laisse pantois.
Le mal jusqu’au bout du mal ? Le mal par le mal, comme remède absolu ? Le fond du tonneau comme seul endroit possible de vraie rédemption lorsque tout, et le reste, semble irrémédiablement perdu ?"
Alex
Scritto da: Alex | 27/11/08 a 11:13
Alex,
Je connais Issenheim et toutes les routes du Haut et du Bas Rhin mais pas le rétable.Mes oncles habitaient à Marcko.(Marckolsheim).
Avec un Français aussi châtié j'ai du lire deux fois ton commentaire.
Bonne journée.
Osman
Scritto da: Osman | 27/11/08 a 12:18
Il crocifisso nelle scuole italiane mi sembra necessario dato che crollano soffiti e i bambini volano dalle finestre. Scherzi a parte mi sembra addirittura incredibile che si debba discutere di una cosa del genere.La scuola non dovrebbe avere nessun simbolo religioso, ma in Italia il discorso si fa complicato con addirittura insegnanti di religione (una sola, indovina quale) scelti dalla curia e praticamente nessuna alternativa all'ora di religione.Addirittura a L'Aquila un giudice ha problemi a celebrare i processi perchè si rifiuta di farlo in aule con il crocifisso esposto e per questo viene osteggiato (anche se non apertamente solita ipocrisia).Comunque poteva andarci peggio ..pensate se Gesù fosse stato impalato!
Scritto da: bera | 27/11/08 a 17:15
Bera, se parli del giudice Tosti, non è stato soltanto osteggiato apertamente, ma processato e condannato. E nei tribunali italiani enormi crocifissi continuano a sovrastare minuscoli giudici ricordando che la legge non è uguale per tutti e che la laicità della Repubblica non esiste.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/11/08 a 17:49
Sì, parlavo di lui. Non sapevo fosse stato condannato.Comunque tutti questi giudici che s'indignano per l'indipendenza della magistratura (quando toccano loro la tredicesima o qualche altro privilegio) in questi casi non si muovono mai nemmeno con delle parole di solidarietà.Idem gli insegnanti. Se toccano loro il posto di lavoro tutti in piazza se mettono gli studenti in una classe col soffito pericolante "e chi se ne frega".Siamo solo vigliacchi e opportunisti concentrati sul nostro orticello(con poche grandi eccezioni che mandano avanti la baracca italica).Aneddoto un po'OT:
parlavo con mio zio (che ha fatto fortuna in USA).Lui bocciava tutte le mie speranze per un "rinascimento" italiano ad un certo punto ho sbottato:" ma insomma che soluzioni hai tu ? " " No, non hai capito. Per me per l'Italia non c'è speranza"
Scritto da: bera | 27/11/08 a 22:13
Bera, si vede che tuo zio ha passato troppo tempo negli USA. Se l'Italia è ancora a galla, significa che non naufragherà mai... :-)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/11/08 a 22:26
Alex, ta description vaut le retable. Cette représentation ramène la croix a sa fonction originale, c'est à dire celle de foutre la trouille aux gens pour qu'ils culpabilisent et deviennent de la pâte à modeler aux mains des curés.
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/11/08 a 22:35
Osman, una ragione di più per togliere i crocifissi. Sembra che menino gramo
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/11/08 a 22:37
Giusto, Pim. Sarebbe come esporre la pubblicità della cocacola nelle chiese
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/11/08 a 22:40