Nel mio immaginario Kandahar è la rosa del deserto, una favolosa città dal nome sottilmente evocatore dove le rose spuntano da candide chiazze di neve sulla polvere e dove l’aria pungente delle lontane montagne tinge le guance vellutate delle fanciulle di un delicato color rosa. Fanciulle gloriosamente libere, che gettano liquidi sguardi con i loro meravigliosi occhi neri, verdi e azzurri, cinte alla vita dal vento corteggiatore di torri e baciate dal sole che splende nell’aria gelida.
MA COME TUTTI I SOGNI troppo belli, questa immagine è destinata a restare confinata nel magico regno della fantasia, perché una cronaca impietosa c’informa che la realtà è tragicamente diversa. 8 anni dopo Kandahar, lo splendido film di Moshes Makhmalbaf sulla drammatica condizione delle donne afgane prima che arrivassero gli americani con il proclamato scopo di emanciparle cacciando via i fanatici barbuti che pretendevano d’imporre le loro ossessioni maschiliste puntualmente codificate dalla sharia, la Rosa di Kandahar è ancora una Rosalia.
Ricordate quei vecchi film italiani in bianco e nero dove il baffuto sicilianuzzo di turno dice “Rosalia, componiti” ogni volta che la moglie, la fidanzata o la sorella sollevano dal terreno lo sguardo dei loro ardenti occhi neri per vedere che cosa succede nel mondo circostante? Dove le sue opinioni sulle donne emancipate sono sintetizzate dalla frase “fimmine cuntinentali bottanissime sono”? Il Corano ha codificato una per una le ossessioni di questi machos mediterranei. Là dove in Sicilia i masculi potevano contare al massimo su una pena non troppo severa quando vendicavano l’onore facendo fuori la Rosalia bottana e magari anche il fetuso cornificatore con una buona scarica di lupara, l’islam autorizza sulle donne ogni tipo di crudeli punizioni delle quali si dovrà rendere conto soltanto ad Allah, un dio notoriamente macho visto che è stato lui a ispirare le surah più maschiliste al suo profeta Muhammad. Il maschio siciliano (quello dei vecchi film, una specie ormai quasi estinta) è ossessionato dal timore delle corna e chiude le donne in casa? L’islam impone che siano coperte in modo che le possa vedere soltanto il marito nei momenti d'intimità e non qualche possibile seduttore. Il maschio siciliano vuole che le donne rimangano ignoranti per poterle dominare più facilmente? L’islam nella sua versione più radicale proibisce loro di andare a scuola.
Ecco perché sei ragazze sono state attaccate in motocicletta a Kandahar. Avevano una colpa imperdonabile: stavano andando a scuola. Come osavano quelle bottane farsi una cultura che avrebbe permesso loro di tenere testa ai machos barbudos invece di sottomettersi ai loro padroni come prescrive l’islam? Shamsia, Atefa e compagne, ecco qui una bella spruzzata di acido muriatico in faccia. Rimarrete sfigurate per tutta la vita, come ordina Allah nella Sua infinita bontà. Dopo l’11 settembre e la caduta dei talebani, in Afghanistan non è cambiato niente. Centinaia di scuole sono state distrutte, insegnanti e responsabili sono stati assassinati. Allah non vuole che le donne vadano a scuola, sia fatta la Sua volontà. Sotto il burka Rosalia è sempre composta. E quando si scompone, un buon getto di acido in faccia la convincerà a ricomporsi.
Dragor
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E' davvero terribile quanto è successo. E nonostante tutta l'attenzione dei media riservati a questi territori, le truppe militari del dopo 11 settembre, i volontari... insomma, nonostante tutti gli sforzi fatti da chi è andato in questi territori, possibile che non sia cambiato assolutamente nulla??
Noi occidentali siamo davvero così impotenti rispetto a questa cultura primitiva?
La mia paura è che alla fine vincano loro, i "machos barbudos" come li chiami tu...
Scritto da: Amanda | 17/11/08 a 08:23
Hai fatto benissimo, carissimo Dragor, a riportare ed evidenziare questo terribile, ennesimo episodio di violenza sulle donne, prodotto dell'Islam fondamentalista dei Talebani.
Sono convinta che per uno che arriva alla ribalta della cronaca, mille altri se ne verificano nel silenzio più assoluto.
Io ricordo l'impegno per la libertà dal burka delle donne afghane da parte di personalità del mondo culturale e politico come Emma Bonino e Dacia Maraini. E parliamo di parecchi anni fa.
Non cambia niente,nonostante gli sforzi della stampa libera che denuncia o degli intellettuali o politici che informano mezzo mondo.
Eppure qualcosa occorre fare che metta la parola "fine".
Il problema è il "come"?
E lì finiamo tutti solo per parlarci addosso.
Buona giornata!
Affettuosamente,Marianna.
Scritto da: marianna | 17/11/08 a 08:55
L'episodio è davvero terribilmente emblematico di ciò contro cui occorre lottare. Ma insegnerà ad avere un approccio critico verso ciò che è stato finora fatto e come in Afganistan?
luigi
Scritto da: gobettiano | 17/11/08 a 10:06
Sei un ottimista come me, caro Luigi. Io non ci credo all'approccio critico in quel contesto. Né da parte degli occupanti, né da parte degli occupati.
Lì è pieno medio-evo per gli autoctoni e per gli altri, gli stranieri.....la questione è molto relativa.
Un abbraccione.
Marianna
Scritto da: marianna | 17/11/08 a 16:53
Cara Amanda, quando pensi che questa cultura primitiva fino a non molto tempo fa era diffusa in varie zone d'Europa, puoi capire come sia difficile sradicarla. In Europa il compito è stato facilitato dal fatto che faceva parte della tradizione ma non era codificata dalla legge. Mentre nei paesi musulmani che applicano la sharia,la legge islamica, è codificata dalla legge. Per combattere la legge ci sono due strade: 1) mettere l'islam fuorilegge 2) attuare una rigida separazione fra il potere civile e quello religioso con punizioni severe per chi sconfina
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Cara Marianna, hai detto bene: nonostante l'impegno degli intellettuali di mezzo mondo e perfino il criticato intervento militare, non cambia niente. Per una ragione semplicissima: che l'islam è sempre li', anche se i talebani sono stati ufficialmente cacciati dalle città. Ma continuano a fare la loro propaganda e i risultati si vedono. L'unica soluzione è una rivoluzione simile a quella francese con la totale distruzione delle strutture religiose, la messa al bando dell'islam e l'avvento di uno Stato rigidamente laico.
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Luigi, secondo me l'approccio critico dovrebbe essere questo: mandare i carri armati non basta se si permette all'islam di continuare a esercitare la sua influenza nefasta. Quello che sta succedendo è una prova di più che l'islam dev'essere cancellato dalla faccia della terra, almeno in quelle regioni dove i fedeli pretendono d'interpretarlo alla lettera
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Geazie a tutti per i v vostri commenti e per la vostra visita. Buona giornata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 18/11/08 a 16:13