"LA CHIESA NON PUO' MAI ASSISTERE in maniera passiva a quanto avviene nella società” sottolinea monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia della Vita, intervenendo sulla pillola abortiva Ru484 in un editoriale sull'Osservatore Romano dal titolo “Quando si banalizza la Vita”. “E’ chiamata a rendere sempre presente quell'annuncio di vita che le permette di essere nel corso dei secoli segno tangibile del rispetto per la dignità della persona". E ancora: "Non potremo mai abituarci alla bellezza che la vita comporta dal suo primo istante in cui fa sentire di essere presente nel grembo di una madre fino al momento estremo in cui dovrà lasciare questo mondo».
NO, CARO FISICHELLA, alla bellezza della vita ti sei abituato a tal punto che non t’interessa più. Di’ la verità, te ne freghi completamente. A te e ai tuoi compagni della Chiesa Cattolica interessa una sola vita: la vostra. Le altre contano meno di zero, e se a volte le difendete è soltanto per tirare acqua al vostro mulino, come nel caso degli ovuli fecondati che vi ostinate a considerare vita. Ma quando sono sviluppati, se per caso vanno contro gli interessi della Chiesa di Roma, questi ovuli fecondati per voi contano meno di zero. Li disprezzate, ci sputate sopra, vorreste sopprimerli perché minacciano il vostro potere e la vostra immagine. Per secoli li avete torturati, bruciati, squartati, impiccati. Banda d’ipocriti! Invece di sputare sentenze e fare la morale a chi ha la coscienza molto più pulita di voi, dovreste vergognarvi.
AVETE NASCOSTO, difeso e cercato di sottrarre alla giustizia uno dei più grandi assassini mai esistiti, sapendo benissimo che era un assassino: il prete cattolico Athanase Séromba, che in Rwanda nel 1994 ha attirato 2000 persone nella sua chiesa e le ha bruciate, passando poi sulle rovine della chiesa con un bulldozer. Questo tizio per voi era un santo, per questo lo avete nascosto nella parrocchia di Montughi, vicino a Firenze con il beneplacito del vescovo e del papa. Era un santo perché le sue vittime erano Tutsi, il popolo che odiate perché insidia il vostro potere nell’Africa Centrale. Ecco come ”siete presenti all’annuncio della vita”, ecco come “difendete la dignità della persona”: per voi 2000 vite umane contano meno di un ovulo appena fecondato, per il semplice fatto che appartengono a un popolo che vi sta sulle scatole perché vi manda a quel paese invece di dire “sì, bwana” come gli Hutu. Oltre a tutto siete anche razzisti. Andate là per distruggere la cultura locale, provocate degli squilibri sociali, aizzate un popolo contro l’altro e quando provocate un genocidio non sapete fare altro che negarlo. Quando uno dei vostri ammazza 2000 persone fate quadrato attorno a lui, lo proteggete fino all’ultimo, fate pressioni sul governo perché non conceda l’estradizione e una volta estradato fate pressioni sul tribunale perché lo assolva. Vergogna! E non si tratta di un caso isolato. Il mondo è pieno di assassini da voi protetti. Siccome li proteggete, siete loro complici. Per voi gli ovuli fecondati non contano più niente quando sono vittime dei vostri aguzzini o quando vengono sodomizzati dai vostri pedofili. Più niente. Volete salvare gli ovuli ma siete pronti a sopprimere le persone. Altro che “rispetto della dignità della persona”. Voi la persona non la rispettate, la uccidete e la sodomizzate. La uccidete nel fisico e nello spirito, per voi uccidere è una questione banale come bere un bicchier d’acqua. Poi pretendete l’impunità in nome di quel Dio genocida (chi ha mandato il diluvio universale?) del quale vi spacciate ministri, manipolate i tribunali per farvi assolvere e venite a farci la morale. Ma quale morale, andate a nascondervi.
Dragor
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Quello che mi urta in questo caso ed in tanti è la debolezza succube, ipoocrita, farisaica di una banda di passanti che si spacciano per politici e governanti. Leccapiedi interessati cui il vaticano con metri di pelo sullo stomaco si allea quando gli fa comodo. Vedi i finanziamenti alla scuola pubblica o la vicenda Englaro. Tanto per fare due esempi tra i più volitevoli. Adesso lavorano per la vomitevole nefandezza numero 3.
luigi
Scritto da: gobettiano | 02/08/09 a 08:53
Sono d'accordo in pieno con te, carissimo Dragor.
Non si può fare di tutta un'erba un fascio ovviamente, ma c'è molta verità in quel che scrivi, in generale.
Oltre poi gli esempi calzanti tuoi e di Luigi, qui riportati, che sono sotto gli occhi di tutti.
Esistono fortunatamente eccezioni, e lo sappiamo, come il barnabita italiano che nel '94 ha salvato 2mila tutsi nella sua chiesa in Rwanda ed è tra i"giusti", ufficialmente riconosciuti, dal governo rwandese.
Ti avevo inviato l'articolo,giorni fa, che non so se hai mai ricevuto.
Comunque basta discutere con abbondanza di retorica da chi spesso e volentieri la vita non la rispetta come dovrebbe.
E la gente, anche ascoltando solo chiacchiere sotto l'ombrellone,lo sa e fa di conseguenza come meglio ritiene. Giustamente.
Sarebbe più corretto il silenzio.
Buon pranzo.
Marianna
Scritto da: marianna | 02/08/09 a 12:46
Luigi, la "debolezza succube" è oggi il braccio secolare della chiesa che sostiruisce almeno in parte l'antico potere temporal. Anche nel caso Séromba, il governo Berlusconi ha fatto di tutto per impedire l'estradizione. Un altro esempio di debolezza succube.
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Marianna, certo che non si puo' fare di ogni erba un fascio. Non sono mancate le eccezioni fra i preti, come non sono mancate fra borgomastri e prefetti che avrebbero dovuto mettere in pratica il genocidio e invece in certi casi (come Edouard Sebushumba, borgomastro del comune di Giti) hanno addirittura ordinato ai poliziotti comunali e ai consiglieri in possesso di armi di sparare sulle milizie Interahamwe venute a massacrare i Tutsi. Pero' nella stragrande maggioranza Hutu e preti sono stati complici attivi o passivi del genocidio. E' per questo che il barnabita italiano (grazie per la segnalazione, ti ho scritto) è stato decorato: rappresenta un'eccezione, come Schindler per i nazisti. Oltre a tutto, con la distruzione delle strutture che da secoli permettevano ai 2 popoli di vivere in pace, con il sostegno alla "rivoluzione Hutu" dal 1957 (il manifesto Hutu è stato firmato da 9 esponenti della chiesa cattolica fra cui msg Perraudin), con il suo etnismo esasperato e finalmente con la diabolizzazione dei Tutsi, la chiesa ha contribuito a creare le premesse del genocidio. Cosi' Mario Falconi assomiglia un po' al pompiere incendiario :-)
Buona domenica, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 02/08/09 a 15:14