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09/09/09

Commenti

Alberto

"Altro che scuola,quella è una fabbrica di ignoranti!"

Insomma, regge il confronto con la scuola italiana. Io ne so qualcosa, ci lavoro da oltre 20 anni. Inoltre ho fatto anche io il liceo, il classico per la precisione, ho studiato mio malgrado il latino e il greco. Di quest'ultimo ne avrei fatto a meno volentieri, avrei scambiato quelle 2 ore settimanali con altrettante di inglese o magari di informatica (che allora però non esisteva).

Credo che la scuola debba insegnare anche cose aderenti alla realtà, come diceva quella prof. : Inglese, informatica, ma non solo. Qui in Italia da alcuni anni abbiamo i corsi di educazione stradale: un'idea davvero ottima, secondo me.

A quando i corsi di educazione sessuale?

stefano de santis

Se la scuola dovesse ammAntarsi di realismo,dovrebbe contemplare un corso di spaccio,uno di scippo,uno di violenza sessuale,etc.la "realta'"è una cazzata:oggi su RAI3 andava in onda un dibattito durante il quale un "realista" si chiedeva che puo' fare la scuola per Scampia.Non puo' fare proprio nulla,perchè Scampia non è la realta',esattamenmte come il buco del cesso di un appartamento 8 locali,tripli servizi,terrazzo di 200 metri quadri non è l'appartamento.la SCUOLA NON DEVE INSEGNARE LA REALTA',MA L'IDENTITA' CULTURALE DI UN POPOLO, ADDIETRO ANCHE DI SECOLI.CIO' OVVIAMENTE NON PIACE ALLE SINISTRE,MA PIACE A CHI NON CONFONDE LA CULTURA COL CULTURAME.

stefano de santis

Scusate,mi è partito il dito sulle lettere capitali:ma non ho voglia di riscrivere.

Lontano

Bé, credo il problema esista a tutti i livelli. Mia figlia, entrata settimana scorsa in 6éme, ancora fatica con gli accenti in francese... ah, dimenticavo, anch'ella uscita con una buona media (18/20) dalle elementari...

marianna

Comprendo perfettamente il tuo rammarico e lo condivido, carissimo Dragor.
Anche perché, se non si è dotati di una forte motivazione alla lettura, è difficile per un alunno, giovene per altro e quindi soggetto a tante altre sollecitazioni, recuperare di propria volontà.
Ci deve come minimo essere dietro una famiglia come la tua.E un papà come te.
Comunque un po' dovunque,quello che sia l'indirizzo scolastico, oggi le cose stanno come dici tu ed è veramente triste.
Tu parli di cultura letteraria ma dai risultati dell'esame di maturità emerge periodicamente che non si conoscono neanche le materie professionali tecniche d'indirizzo nei licei scientifici e negli istituti tecnici.
Io lamento ancora un'altra cosa....i professori di oggi non sono formatori.
Io i miei li ricordo ancora perchè, al di là degli insegnamenti, sono stati per me dei maestri di vita(non tutti ovviamente).Ed è stato ed è molto bello.
Io ho lavorato fin dal primo giorno seguendo le loro orme.
Anche perché c'è da dire che nessuno t'insegna ad insegnare.
Loro sono stati i miei modelli.
E sono loro veramente grata.
Insegnanti, come quella capitata a Minou, deprivano gli alunni di un autentico prezioso tesoro e probabilmente non se ne rendono neanche conto.
Terribile.
Un abbraccio affettuoso come sempre a te ma anche e sopratutto a Minou(finalmente ne parli!!!!).
Marianna

Luigi

“Ma quali classici. Se non faccio studiare qualcosa di aderente alla loro realtà, i ragazzi non mi seguono più.”

Non seguire costei sarebbe meritorio ed utile.
luigi

dragor

Alberto, credo che non esista niente di più aderente alla realtà dei classici. E' lo studio della buona letteratura che ti dà le basi culturali per studiare qualsiasi altra cosa, lingue comprese. In compenso lo studio delle lingue a scuola, almeno cosi' come viene praticato oggi, non serve a niente. Non conosco una sola persona che abbia imparato l'inglese o un'altra lingua a scuola.
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Stefano, anche l'identità culturale di un popolo è realtà. Si tratta soltanto di definire quale realtà. Ci sono due scuole: quella del livellamento verso il basso e quella del livellamento verso l'alto. Io scelgo la seconda. Anche i bruti hanno diritto a un'occasione per migliorarsi e non vedo perché i migliori debbano declassarsi.
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Lontano, sdpero soltanto che al liceo non le capiti una prof come quella di mia figlia. Certo, i programmi sono quelli che sono. Senza il metodo cronologico, escono dal liceo credendo che Victor Hugo sia vissuto nel XI secolo
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Grazie a tutti per la visita e i commenti, buona giornata, a presto

dragor (journal intime)

dragor

Cara Marianna, un insegnante formatore è un insegnante che ama la sua materia, sa farla amare e sa insegnare anche quando non è sostenuto da un programma efficace, colmando le lacune con la sua bravura. Una specie rara. Mia figlia ha avuto una di queste insegnanti nella scuola media e infatti ha imparato più letteratura là che al liceo. Come dici tu, i cattivi insegnanti non si rendono conto dei disastri che combinano. O forse se ne rendono conto, ma per loro sono successi. Snobbare Proust per una storia di banlieue, ecco il top. Saltare avanti e indietro nel tempo in modo da fare confusione. Servirsi della scuola per fare propaganda politica. Cosi' non si distrugge soltanto la letteratura, ma anche l'identità di un paese.
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Luigi, invece questi insegnanti hanno il massimo seguito. Dipende dalla composizione della classe. L'insegnante di mia figlia mi ha detto testualmente: "Sai quanto gliene frega a un black o a un beur di De Vigny."
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Grazie per i viostri commenti, buona giornata, a presto

dragor (journal intime)


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