TUTTO COME PREVISTO. Sabato pomeriggio arriviamo davanti al cancello della casa di Donatilla. Dall`altra parte compare un boy con una ridicola tunica bianca. Incredibile, e` la prima volta che vedo un boy in uniforme. Di solito si vestono con indumenti sbrindellati. "Che cosa volete?" "Apri", ordino. "Avete appuntamento? Madame riceve solo su appuntamento." "Si`, abbiamo appuntamento. Apri, sbrigati." "Aspettate, vado a vedere se Madame e` disponibile." Volevo fargli una pernacchia, ma Dédé mi ha messo una mano davanti alla bocca.
DOPO UN QUARTO D`ORA di attesa sotto un sole che spacca le pietre, il boy torna e si decide ad aprire il cancello. Attraversiamo un giardino con manghi grandi come querce, banani giganteschi e fiori dappertutto, saliamo i gradini della veranda ed entriamo nel soggiorno che sembra arredato da un architetto svedese. Dopo un altro quarto d`ora di attesa durante il quale non ci offrono nemmeno da bere, Donatilla fa la sua comparsa. "Oh, cari, come mi siete mancati." Sfoggia un bubu di seta dorata con riflessi verdi e viola che sembra arrivato in diretta dall'ultima sfilata di Abidjan. Abbraccia sua sorella. Smack, smack, smack, tre baci. Abbraccia me. Smack, smack, smack, tre baci. Dev`essersi versata addosso un bidone di Noa, roba da morire asfissiati. Segue la visita della casa: una quantita' di stanze, bagni jacuzzi, cucina americana con tutti gli elettrodomestici possibili. Penso alla mia cucina e mi viene da ridere.
FINALMENTE viene l`ora di cena. Lei sta seduta di fronte a noi dall'altra parte di un tavolo che starebbe bene nel refettorio di un convento. Prima di mettermi in bocca qualcosa, aspetto che mangi per prima. Ecco come si e` svolta la conversazione. "Io la mia casa me la sono com-pra-ta", proclama lei, come per dire che sono uno squatter. "Io la mia casa me la sono oc-cu-pa-ta", replico. '"Non sono cosi` SCE-MO da buttare via i soldi." Buon colpo, le ho dato della scema. Un punto a mio favore. Silenzio. Poi lei prova con un`altra tattica. "Si`, ma quel cesso..." Si tura il naso e scrolla la testa con aria eloquente. Non aspettavo altro e colpisco senza pieta`. "Non ti vergogmi a lasciare tua madre in quelle condizioni? Per fortuna sono arrivato a salvarla dal colera." Silenzio. Poi lei tenta la botta assassina. "Si`, ma il riso di Dative..."
IL RISO DI DATIVE e` diventato una leggenda della famiglia. E` qui che si vede il razzismo antibianco. A Donatilla si perdona tutto: le carognate, gli insulti, le sbronze, perfino le botte. A me non si perdona niente. Siccome sono praticamente perfetto, i miei detrattori sono costretti a pescare nella notte dei tempi con la storia del riso di Dative. Una volta, molti anni fa, Dative e` venuta a trovarci con il marito a Nizza. Sembra una vestale, e` religiosissima, riesce a essere nello stesso tempo cattolica e protestante e fa parte di qualche decina di sette. Si e` offerta di cucinare un piatto africano a base di riso e ha spignattato per mezza giornata. A tavola mi ha chiesto speranzosa: "Come ti sembra?" "Sarebbe un`ottima colla per manifesti", ho risposto. Lei mi ha fissato un attimo con le labbra tremanti, poi si e` alzata rischiando di rovesciare la tavola (e` alta quasi 1,90), e` scappata in camera e si e` chiusa dentro. Da allora non si smette di rinfacciarmi questa storia. La povera Dative ha pianto per 3 mesi, ha avuto l`esaurimento nervoso, ha rischiato di morire, e` morta.
DOPO UNA SERA ne ho avuto abbastanza. Cosi` ho detto: "Devo andare a casa per vedere come vanno i lavori" e sono tornato. Meglio, mille volte meglio, la mia cucina da brutti, sporchi e cattivi di quella cucina americana.
Dragor
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Questo post è una favola!
Bellissimo.
E tutto molto ben detto.
Vado a preparare la cena ma poi torno.
Sorry....
Un abbraccio affettuoso.
Marianna
Scritto da: marianna | 12/10/09 a 19:44
Carissimo ,sei stato eccezionale nelle descrizioni e in gambissima nei tuoi comportamenti, a quel che racconti.
Vedo che hai tenuto conto dei suggerimenti circa l'attenzione per i cibi...
Un donna così....meglio perderla che trovarla anche per Margherita e per Dedé.
Donatilla sembra uscita da quelle riviste patinate,dove c'è anche molto kitch, che circolano tra gli africani, quelli" arrivati" ovviamente, che vivono nelle capitali europee o negli States.
Buona serata!
Un abbraccio ancora.
A domani.
Marianna
Scritto da: marianna | 12/10/09 a 21:21
Non ci hai parlato del menu.
Tesea
P.S. Hai aspettato che il primo boccone fosse di Donatilla per sospetto, o per cortesia verso la padrona di casa?
Scritto da: Tesea | 12/10/09 a 21:30
Cara Tesea, Dragor non ha parlato del menu perché si sente un po' colpevole. Lui ha mangiato una buona carne alla brace. La ricetta si chiama : Nyama Choma. Ci vuole una costa di manzo (o di carni da grigliare) di circa un chilo e mezzo per una persona (sono americani come le cucine !). Prima di grigliare la carne al barbecue, devi marinarla almeno un'ora con due spicchi d'aglio tritati, il succo di due limoni, un cucchiaino di polvere di curry, un cucchiaino di curcuma, un cucchiaino di coriandolo, un cucchiaino di paprica, due cucchiaini di sale, un cucchiaino di pepe.
Nostro amico non avrebbe potuto sopravvivere ad una seconda iniezione di colesterolo di questo genere. Ecco perché è fuggito da Donatilla.
Alex
Scritto da: Alex | 13/10/09 a 00:06
Mi associo a Marianna: il post è bellissimo: agile, divertente da morire. A me però hanno fatto più ridere i tuoi comportamenti, non quelli di Donatilla. Quando arrivi lì e urli in faccia al boy: “facci entrare, sbrigati!”. E poi gli fai anche le pernacchie. I tuoi discorsi a tavola, che sono spassosissimi. Ma la battuta migliore secondo me è questa:
“siccome sono praticamente perfetto…”
;-)
Scritto da: Alberto | 13/10/09 a 00:16
La storia è bella e divertente, l'hai scritta divinamente; ma soprattutto insegna parecchio su una cultura molto diversa dalla nostra.
Bonne journée, cher ami.
Pim
Scritto da: Pim | 13/10/09 a 08:11
Scusa ma non dovevi restarci una settimana da tua cognata?
Scritto da: matzudaira | 13/10/09 a 09:34
Che bello leggere quelle storie di famiglia. Paese che vai ... storie quasi identiche che trovi !
Salutations
Scritto da: Loredana | 13/10/09 a 20:38
Caro Alex,
grazie per la ricetta.
L'applicherò quando deciderò di grigliare una bistecca.
Adoro le spezie!
Tesea
Scritto da: Tesea | 13/10/09 a 20:45
Cara Marianna, per trattermi D. mi aveva perfino offerto una camera provvista di un computer velocissimo invece delle trappole da età del bronzo di cui mi servo di solito. La tentazione di restare era forte, ma un problema ha risolto la questione: con quel computer era impossibile entrare in hotmail (la mia boite e-mail) e pubblicare un post su JI. Le trappole dell'eta' del bronzo sono lente ma fanno tutto.
Un abbraccio, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/10/09 a 12:28
Tesea, il menu' non valeva molto perche' il cuoco di D. è una frana. La cortesia non c'entra, ho paura che mi avveleni. L'avvelenamento è un'antica tradizione Tutsi, come nell'Italia del Rinascimento.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/10/09 a 12:34
Alex, almeno avessero cucinato il Nyama Choma. Il piatto sarebbe valso la deviazione. In realta' erano uova strapazzate con dentro verdure crude, 2 pezzi di Emmenthal e 2 salsicciotti affumicati portati dalla Svizzera
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Pim, almeno fosse una cultura diversa. Purtroppo è sempre la stessa minestra :-)
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Si' Matzu, ma tu avresti resistito una settimana?
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Loredana, hai colto esattamente l'essenza del post. Queste cognate sembrano una specie internazionale e interetnica
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Grazie per la vostra visita, un abbraccio a tutti, buona giornata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/10/09 a 12:43
Dative sarà morta per via del suo riso?
luigi
Scritto da: gobettiano | 14/10/09 a 14:38
Luigi, secondo la famiglia ha anche perso il bambinio che aspettava. Resta da vedere se il responsabile è il riso o il mio commento sul riso.
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/10/09 a 16:08
Alberto, la mia perfezione è dimostrata dal fatto che, per darmi addosso, devono rivangare delle vecchie storie, anzi, sempre la stessa.La pernacchia (soffocata sul nascere) era indirizzata alla padrona di casa. Il boy era una vittima innocente.
Buona serata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/10/09 a 22:06