«CHE COS’HAI FATTO?”, mi hanno accusato. “Che cos’ho fatto?”, ho chiesto, cercando di ricordare tutti i miei peccati degli ultimi 3 anni. “Il taximan!” “E allora?” “E’ Hutu!” Per chi non capisse l’accusa, diro` che ho ordine di prendere soltanto taximen Tutsi. In poche parole, quando prendo un taxi, devo osservare l’autista e determinare la razza. «Mi sembrava Tutsi», mi difendo. « Invece è Hutu!» « E allora?» «Adesso sanno dove abitiamo!» L’osservazione è cosi’ stupida che mi viene da ridere. “Ma lo sanno tutti!” “Be’, la prossima volta guarda meglio.» «OK, gli faro’ il test del DNA»
QUESTA, IN PRATICA, è la situazione nel paese dove Paul Kagame ha detto che non esistono etnie ma solo Rwandesi. Per soddisfare le aspirazioni della comunità internazionale al buon governo democratico, e per legittimare il potere inconfessato della minoranza Tutsi (15 per cento contro l’85 per cento di Hutu), il governo si appoggia su una manipolazione storica e sociologica effettuata da certi “ricercatori” francesi come Jean-Pierre Chrétien, Catherine Coquery Vidrovitch e altri, che ritengono le etnie una creazione coloniale. Cosi’ il genocidio del 1994 sarebbe un prodotto della colonizzazione, perché è stata la colonizzazione a creare Hutu e Tutsi. Chiusa la parentesi coloniale, sparite le etnie. Ecco perché ormai in Rwanda si puo’ dire che non esistono Hutu e Tutsi ma solo cittadini rwandesi. Una balla grossa come una casa, perché la storia dell’Africa è quella dei suoi popoli e delle sue etnie. E’ su questo postulato ideologico che si fonda la legittimità «non etnica» dei nuovi dirigenti del Rwanda, che negano la realtà etnica per meglio assicurare il potere dei Tutsi.
INFATTI, SE CI FOSSERO ELEZIONI veramente libere, il partito Hutu prenderebbe l’85 per cento dei voti e il partito Tutsi il 15 per cento, riflettendo alla perfezione le proporzioni fra le etnie. E fin qui non ci sarebbe niente di male. Il problema è che, una volta al potere, gli Hutu non rappresenterebbero tutto il paese ma soltanto loro stessi contro la minoranza Tutsi. Per loro la democrazia è in realtà democrazia etnica. Lo hanno fatto dal 1961 al 1994, giungendo perfino a pretendere la menzione dell’etnia sulla carta d’identità. Si lasciano manipolare da tutti, sono gli adepti del «si’ Bwana», diventerebbero docili strumenti nelle mani della Francia e dei preti. Odiano i Tutsi perché i francesi e i preti gli hanno detto che devono odiarli. Questo odio è un prodotto della olonizzazione. Dal 1961 il loro governo è stato caratterizzato dall’esaltazione dell’Hutu Power, da una feroce discriminazione razziale, da massacri periodici sotto l’occhio benevolo della potente Chiesa cattolica e finalmente dal genocidio.
MENTRE I TUTSI hanno una secolare esperienza di governo. L’antico Mwami perdeva la sua etnia Tutsi per essere soltanto il re. In poche parole, rappresentava tutti e non soltanto i Tutsi. Ecco perché, pur non essendo democratico e traendo la sua legittimità sia da una manipolazione storica che dal genocidio, l’attuale governo Tutsi è quanto di più simile alla democrazia si possa avere attualmente in Rwanda. L’alternativa sarebbe un’altra dittatura franco-clerico-razzista Hutu e l’azzeramento dello straordinario progresso economico e sociale compiuto dal Rwanda in soli 15 anni.
Dragor
.
Sta di fatto che, da quel che capisco, oggi in Ruanda, una minoranza elitaria come i Tutsi detengono il potere a discapito di una grande maggioranza Hutu. Questo è tutto tranne che democratico.
Scritto da: matzudaira | 14/10/09 a 13:38
Matzu, sono il primo a riconoscerlo. Ma l'alternativa sarebbe un altro genocidio.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/10/09 a 13:44
Complimenti, innanzitutto, per l'Hp!
Te lo meriti per la brillantezza dei tuoi post e la serietà e ricchezza di contenuti con cui sempre li redigi.
Non sono d'accordo però sul contenuto dell'odierno post perchè, se c'è una cosa da realizzare in Rwanda, è proprio, a mio parere, eliminare la discriminazione tra etnìe.Diversamente non ci sarà mai pace nel Paese.
La contrapposizione tra hutu e tutsi abbiamo sempre sostenuto, se non ricordo male, fosse appunto figlia del colonialismo.
Non capisco perchè tu ora sostieni che così non è.
Ti auguro una piacevole giornata e attendo qualche chiarimento.
Un abbraccio affettuoso.
Marianna
Scritto da: marianna | 14/10/09 a 13:50
Cara Marianna, sono stati i colonialisti a montare un'etnia contro l'altra, ma le etnie sono sempre esistite, anche se una volta non si picchiavano. I Tutsi erano gelosissimi della loro etnia e solo in rari casi accettavano l'accesso di un Hutu, di solito tramite il matrimonio con una bella Tutsi e un adeguato numero di vacche, in modo da mantenere lo standard. Eliminare la discriminazione non significa eliminare le etnie, perche' esistono e bisogna tenerne conto. Il governo finge che non esistano solamente per legittimare il potere della minoranza Tutsi. In realta' gli Hutu sono assenti da tutti i posti chiave.
Grazie per l'informazione, non sapevo di avere la HP. Speriamo che non mi leggano in Rwanda, altrimenti mi buttano fuori per divisionismo :-)
Un abbraccio, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/10/09 a 16:04
Se a Napoli si votasse per un Partito Ispanico ben pubblicizzato, non ci sarebbe competizione.
E, probabilmente, accadrebbe lo stesso in tutte le regioni, fuorchè quelle centrali, se ci fossero partiti etnici "seri", per le etnie francofile, asburgiche o ispaniche.
Sembra proprio che sei andato in Africa per trovare gli stessi problemi.
Ciao.
Scritto da: demata | 14/10/09 a 18:27
E' vero Demata, l'etnismo è presente in tutta l'Europa. Pero' tutte le etnie hanno accesso al potere, cosi' si equilibrano a vicenda. Mentre qui si escludono a vicenda, ecco il problema. I Tutsi sembrano più propensi a rappresentare tutto il paese, ma possono farlo solamente da soli. Gli Hutu al potere fanno subito dell'etnismo.
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/10/09 a 19:17
Beh, mica tanto che in Italia tutte le etnie hanno accesso al potere.
E, comunque, a noi Napoletani ci trattano peggio degli Ebrei o dei Rom.
Dunque ...
Ciao.
Scritto da: demata | 14/10/09 a 23:11
Demata, piu` o meno come noi nizzardi in Francia. Mal comune... :-)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/10/09 a 08:23
Terrible ce premier paragraphe. Mais la dictature et le génocide c'était hier. Ce sera très long avant que les Tutsis et les Hutus aient de nouveau envie de vivre ensemble.
Comprends pas où est la manipulation historique. Si les chercheurs ne parlent pas d'ethnie c'est seulement parce que les Hutus, Tutsis parlent la même langue, ont les mêmes coutumes...Personne ne dit que la société rwandaise n'était pas divisée avant la colonisation entre Tutsie, Hutu...mais ce n'était pas sur un critère ethnique. Voilà tout. Maintenant que les Tutsis essayent d'instrumentaliser l'histoire pour dire qu'il existait avant la colonisation une "société idéale" dirigée par les tutsis est un autre problème (assez grave à mon avis).
Quand on parle de division ethnique entre Tutsis et Hutus, il me semble que l'on parle plutôt des conneries raciales du Hutu power. Les Tutsis sont des étrangers, des hamites, ils viennent d'Egyptes...Seuls les hutus sont rwandais..toutes ces foutaises modernes apprises à l'école des missionnaires. C'est cette idéologie "ethnique" qu'il faut extirper, non ?
Alex
Scritto da: Alex | 15/10/09 a 12:00
Sembra che il reiterato strapotere politico-economico-sociale Tutsi sugli Hutu stia ponendo le basi per una nuova, prossima sollevazione della minoranza sfruttata , prodromo di una nuova, feroce macellazione reciproca.
Tesea
Scritto da: Tesea | 15/10/09 a 15:24
Invece ti sbagli, Tesea. Come cerco di spiegare nel post, l'attuale governo assicura gli stessi diritti a tutti i cittadini, ovviamente a quelli che non si sono macchiati di crimini e che non fanno divisionismo. Tutto il contrario della dittatura Habyarimana dove i Tutsi erano perseguitati e massacrati. Gli stessi Hutu stanno molto meglio di prima e approfittano della straordinaria fioritura economica del nuovo Rwanda. La minoranza Tutsi al potere sta cercando di dimostrare che si puo' governare nell'interesse del paese e non della propria etnia.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/10/09 a 17:55
E poi non c'è mai stata macellazione reciproca. La teoria del doppo genocidio" e' sostenuta dai negazionisti come i preti e i mestatori della Françafrique che vorrebbero servirsi degli Hutu per operazioni neocoloniali. Il genocidio è stato compiuto dagli Hutu delle squadre Interahamwe e delle FAR con la valida collaborazione della Francia di Mitterrand e dei preti. In soli 3 mesi sono state massacrate un milione di persone. Mai, in nessuna parte del mondo, cosi' tante persone sono state uccise in cosi' poco tempo.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/10/09 a 18:02
Alex, le climat de soupçon ne doit pas faire oublier la "réconciliation" préconisée par le gouvernement.Une vraie connerie selon ma femme, parce qu'on ne peut pas se réconcilier avec le boucher qui a coupé ta famille en morceaux. Par contre avec les innocents il n'y a pas besoin de se réconcilier.
La négation des ethnies est un manipulation historique pour mieux assurer le pouvoir des Tutsis. Les ethnies existaient quand meme, avaient des coutumes et meme des ADN différentes mais vivaient preque toujours en paix. La diabolisation des Tutsis est l'oeuvre des missionaires et du pouvoir colonial.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/10/09 a 18:41