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« Vive la France | Principale | Idillio rwandese »

30/10/09

Commenti

Pim

Concordo. Les affaires sont les affaires, sempre e ovunque: il paravento ideologico non ha mai condizionato le operazioni economiche (né un tempo, né tantomeno ora); gli europei, in questo senso, sono dei campioni da secoli. Solo che il vecchio colonialismo è ora messo in crisi dalla globalizzazione, la Cina e il Far East hanno invaso i mercati, e i Paesi Occidentali si ritrovano tra i piedi dei competitors aggressivi. Speriamo che questi non rappresentino l'avanguardia di un movimento neocolonialista...
Bonne journée.
Pim

marianna

Carissimo Dragor, trovo molto interessante questo post, perché scaturisce da una lettura politica fatta dall'Africa e non dall'Europa.
Tu non avresti detto quello che dici se non avessi messo piede in Africa dopo vent'annni e non avessi letto probabilmente tanta stampa locale ed internazionale, che affronterà sicuramente il discorso Africa-Cina non in un'angolazione provinciale come può essere la nostra ,europea o peggio italiana.
Sicuramente, al di là delle posizioni di tipo ideologico, l'Africa ha tutto il diritto di fare in piena autonomia le sue scelte in materia economica e di sviluppo.
Io posso dire da parte mie che non ho mai letto, inItalia, in positivo della presenza cinese in Africa.
Vuoi per il piccolo commercio, vuoi in merito al mancato rispetto dei diritti umani quando i dipendenti africani dei cinesi sono quegli operai che lavorano alle infrastrutture.
In positivo invece si sottolinea che lì dove mancavano strade e poi qualcosa i cinesi hanno fatto e fanno e faranno.
Pertanto sospendiamo, a mio avviso, il giudizio, e lasciamo scegliere all'Africa il partner che preferisce.
Ancora sia bene chiaro che l'Africa non è un unico insieme per cui le cose cambiano molto da Stato a Stato e da Presidente a Presidente.
Quello che i capi di Stato, secondo me, dovrebbero abolire, in Africa, è quel paternalismo melenso verso i loro concittadini.
Non porta da nessuna parte se non furbeschi vantaggi a loro stessi.
Non fa crescere la gente, non la rende affatto maggiorenne e autonoma.
Grazie sempre.
Un abbraccio e a più tardi.
Buona giornata.
Marianna

marianna

Scusa,Dragor, nella fretta, alcune parole sono saltate.Ma ritengo che il pensiero sia chiaro.
A presto.
Marianna

Alberto

Carissimo Dragor, l’economia è politica. Anzi, non c’è niente di più politico dell’economia. Se ti ricordi, appena pochi giorni fa si parlava della sovrappopolazione mondiale e io ho fatto notare che, a questi ritmi, ci aspettano gravi crisi economiche e forse anche delle guerre. A cosa pensavi che mi riferissi? Proprio a quello di cui parli oggi: le materie prime.

L’Africa è un immenso serbatoio di materie prime e per accaparrarsele le grandi potenze sarebbero disposte a tutto, persino a delle guerre. Per ora siamo ancora nella fase iniziale, ma quando le risorse nei paesi occidentali, in america latina e asia saranno in fase di esaurimento, ci sarà di divertirsi!


Alex

Marianna, questo post non scaturisce da una lettura politica....Muzungu è andato a fare la spesa al T2000. L'ipercoop cinese di Kigali. Quindi un post piuttosto scritto da un consumatore entusiasta.
Alex

Eliane Micheluzzi

Eh bien voilà qui est bien envoyé Dragor, espèrons que la Chine se conduira bien avec l'Afrique qui a le choix de commercer avec qui elle veut dans son intérêt, l'occident n'a pas à donner de leçons, surtout pas.
Amitiés, Eliane

marianna

Caro Alex, mi vuoi dire che Muzungu è sensibilissimo al soldo?
E' un po' taccagno?
Meno male che ha trovato il T2000 così, quando io ed Eliane arriveremo a Kigali..(?)...,peseremo molto meno sul mènage familiare di Dragor.
Ciao ,simpaticone!
Hai smontato con la tua solita ironica eleganza le mie elucubrazioni intellettualoidi.
Anzi ti dirò che un discorso ,come quello del post odierno, me lo sarei aspettato più da te che non da Dragor.
Un abbraccio ancora.
Marianna

Tesea

La Cina, non contenta di rovinare il proprio territorio, ora va a distruggere quel poco che resta dell'unicità africana.
Tesea

dragor

Pim, piuttosto che farmi colonizzare dalla Cina, mi faccio colonizzare dal Vaticano. No, i cinesi ci limitiamo a usarli per i nostri bisogni. Prendi e getta.
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Cara Marianna, e` tutto chiarissimo. In effetti hai ragione, questo e` il punto di vista di noi rwandesi. Quello di noi europei l`ho espresso in Europa. Concordo sul paternalismo, ma il fatto e` che per la maggior parte gli africani non sono cittadini ma sudditi e hanno bisogno di un papa`. La classe capace di ragionare con la sua testa e` molto ristretta. Prendiamo il Rwanda: solo il 3 per cento della popolazione capisce il francese e il 2 l`inglese. Questo significa che il 95 per cento della popolazione non e` in grado di leggere un quotidiano internazionale e nemmeno l`ottimo New Times pubblicato in Rwanda. Come puoi immaginare, con il solo kinyarwanda non si va lontano. E puoi concepire un "cittadino" in queste condizioni?
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Alex, hai quasi indovinato. Sono andato a cena in un favoloso ristorante cinese di fronte alla Top Tower (cito il luogo casomai qualcuno volesse provarlo) dove non si spende quasi niente e si puo` scegliere fra qualche centinaio di piatti uno piu` squisito dell`altro, compresi gli enormi pesci del lago Kivu. Cosi`W la Cina
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Grazie a tutti per la visita, buon weekend, a presto

dragor (journal intime)

dragor

Alberto, e` chiaro che la Cina vuole mettere le mani sul petrolio (e non soltanto), ma questo lo vogliono tutti. Cosi` lo diamo a chi ci offre la migliore contropartita: prestiti a tasso zero, investimenti senza riserve, mano d`opera qualificata a basso costo, apporto tecnologico a buon mercato. Questo si chiama far giocare la concorrenza,una legge che ci avete insegnato voi europei
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Marianna, hai detto bene, Muzungu e` sensibilissimo al soldo. Non dimenticare che e` ebreo :-}
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Tesea, la Cina non distruggera` un bel niente perche` ci sono io e guai a chi distrugge qualcosa
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Eliane, l`occident nous a appris a faire jouer la concurrence et l`eleve a depasse le maitre! Et c`etait pas un empereur romain qui disait "pecunia non olet"?
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Grazie a tutti per la visita, buon sabato, a presto

dragor (journal intime)



marianna

Carissimo Dragor, tu continui a dire "noi rwandesi". Ed io? Noi?Gli amici?
Ci lasci qui in Europa con grande disinvoltura...
Stai già mettendo uno spartiacque....
Ci osservi da lontano.
No, non mi piace così.
Sono un po' dispiaciuta.
Non hai ancora detto..."Venite... vi aspetto".
Mi sa proprio di ripudio del nostro mondo occidentale con tanti difetti ma anche forse qualche pregio.
Un abbraccio.
Marianna

gobettiano

L'ipocrisia occidentale è ignobile ed autolesionista. La Cina che facendo business fa contemporaneamente politica, sta facendo, per l'appunto il suo business offrendo condizioni migliori che l'occidente. Può non piacere ma così è.
luigi

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