La mia foto
Blog powered by Typepad
Iscritto da 03/2006

compt


provenienze

contatori

paperblog

REMEMBERING ADELE

  • ciaoadele

blogpoll

« Le nevi di Kigali | Principale | Inyenzi, il terrore dell`Africa »

19/10/09

Commenti

marianna

Carissimo Dragor, se questi due tuoi post non vanno in HP, è inutile continuare a scrivere di Africa sui blog de La Stampa!
Li trovo superlativi per ragioni diverse.
Mi hanno calato davvero a Kigali vicino a voi.
Mi spiace per la malaria ma purtroppo la prevedevo.
Torno più tardi(la solita maledetta fretta).
Per ora un abbraccio a te a tutti gli altri e buon pranzo.
Affettuosamente,Marianna.

Alex

Triste. Gli rwandesi sono degli imbecilli (il governo). Non si privano solo della lingua dei colonialisti o dei militari. ma anche della lingua di Montaigne, Voltaire...la lingua francese non è colpevole del uso che ne hanno fatto i colonialisti. Non è colpa del francese (una lingua è neutrale). La lingua francese non appartiene più alla francia da tempo. C'è tanta gente nel mondo che ha il francese come lingua materna (senza essere di nazionalità francese). Quindi i rwandesi si privano anche degli scrittori di lingua francese : Senghor, Cossery...ecc...
In ogni caso, la francia non poteva lottare. Dietro la foto della "salle polyvalente in rovina. Si vede il nuovo centro culturale della lingua del futuro. Si puo leggere : "CHEERS TO GREAT BEERS AND MUSIC"
Alex

Pim

i tuoi post sono molto belli e interessanti, caro Dragor: trasmetti informazioni di prima mano, testimonianze dirette su cos'è oggi l'Africa, come siamo visti laggiù noi europei. E' una sensazione di straniamento che ho provato anch'io nei miei, sia pur brevi, viaggi nel Vicino Oriente: i fatti assumono un aspetto diverso, i punti di vista si capovolgono, ci si ritrova diversi da come si era partiti.
Bonne soirée.
Pim

Eliane Micheluzzi

Comme il est triste de voir cela, dommage d'abandonner la langue française si riche, sa belle littérature, je suis vraiment d'accord avec ce que dis Alex.
Dragor je vous ai un peu abandonné mais j'étais à Paris et je rentre seulement aujourd'hui mais je ne vous ai pas oublié. Amitiés. Eliane

dragor

Cara Marianna, come diceva Pascal (un altro che non ci andava mai), la HP a ses raisons que la raison ne connait pas. Non ci resta che inchinarci al mistero. La malaria e finita. A presto
______________________________________________________

Alex, la tua ironia e` pungente come sempre e colpisce nel segno. Anche a me sembra di vedere orge britanniche al posto di Voltaire e Montaigne. Speriamo che gli inglesi si ricordino di non avere soltanto la birra ma anche Shakespeare. Si` la lingua e la cultura francesi sono un patrimonio mondiale. E` molto riduttivo associarle soltanto al colonialismo. Purtroppo le nuove generazioni rwandesi non conosceranno Senghor oppure dovranno leggerselo tradotto in inglese
______________________________________________________

E` vero Pim, la distanza cambia i punti di vista e le proporzioni. La realta` locale prevale su quella europea, che appare lontana e sfumata. Conosco bene questo fenomenono, avendo abitato per anni a Bujumbura quando non c`erano internet e la TV, e l`unica informazione era quella del boy di ritorno dal mercato
_____________________________________________________

Bonjour Eliane. Outre a expulser Voltaire et Montaigne, l`abandon de la langue francaise a cree la pagaille dans les ecoles. Les enseignants on du se reconvertir en catastrophe a l`anglais et desormais enseignent dans un charabia franco-anglo-kinyarwandais totalement
incomprehensible
______________________________________________________

Grazie per la visita, un abbraccio a tutti, a presto

dragor (journal intime)


.

marianna

Eccomi di nuovo!
Sono d'accordo con Alex quando sostiene che è stata una cosa grave distruggere il Centro Culturale Francese perché,colonialismo a parte, la cultura e la sua lingua francese costituivano e costituiscono un "valore" anche per i non francesi.
Personalmente quando ho conosciuto africani impegnati culturalmente, tutti dell'area francofona, all'istante ho pensato che era bellissimo vedere cosa fosse riuscita a realizzare nel tempo la Francia nelle sue colonie.
Sicuramente a Kigali e nel Rwanda, nonostante i tragici avvenimenti imputabili anche alla Francia quanto a responsabilità,mi auguro ci siano persone ancora capaci di apprezzare la lingua e la cultura francese.
Diversamente è sempre un qualcosa in meno e non in più di cui ci si priva.
Non è giusto confondere le due cose.
Anche se, emotivamente e nelle circostanze specifiche, è più che comprensibile.
Un abbraccio affettuosissimo.
Marianna

gobettiano

E' sempre un cattgivo segno quando per l'inimicizia o cattivi rapporti tra stati si elimina anche ciò che è buono. Succede sempre.
luigi

dragor

MCara Marianna, purtroppo non vedo un futuro per la cultura francese in Rwanda. I professori francofoni hanno dovuto imparare l`inglese con il risultato che adesso non li capisce piu` nessuno. Gli ex rifugiati anglofoni, fra i quali c`e` anche Kagame, hanno preso il sopravvento e dettano legge. Chi apprezza la cultura francese puo` farlo in privato. In pubblico rischia di essere impopolare. Io stesso ho rinunciato al francese, tranne che in famiglia.
Un abbraccio, a presto

dragor (journal intime)

dragor

E` vero Luigi, hanno gettato il neonato con l`acqua sporca. Un neonato che aveva la faccia di Voltaire

dragor (journal intime)

drgr fk u

ottima notizia

I commenti per questa nota sono chiusi.