SE VOLETE FARVI UN`IDEA DI KIGALI, dovete mettere da parte tutti i vostri pregiudizi sulle citta` africane. Kigali e` piu` pulita di Zurigo, piu` ordinata di Stoccolma, piu` dinamica di Londra. Niente strade polverose e piene di buche, niente frotte di bambini cenciosi che prendono le macchine d`assalto per vendere le sigarette (a dire il vero non si vedono nemmeno fumatori), niente puttane negli alberghi (si puniscono anche i clienti), niente changeurs che vi assediano per cambiare i soldi al mercato nero. Dappertutto ci sono uffici di cambio con un tabellone luminoso che riporta l`ultima quotazione del franco rwandese e vi cambiano a quel tasso con una precisione al centesimo. Nei negozi e nei mercati, sparito il supplemento muzungu e guai a chi sgarra. Le parole d`ordine, ossessivamente ripetute dai media, sono fair play e disciplina. Per chi ricorda la Kigali sporca e povera dei tempi di Habyarimana, questa citta` sembra un sogno. Quella Kigali sembrava la fotocopia della sua cugina burundese Bujumbura, questa sembra una citta` del Nord Europa.
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Sull`eccellente sistema di autostrade urbane che collega le colline sulle quali sorge Kigali non vedete nemmeno un mozzicone di sigaretta. Squadre di spazzini passano il tempo a pulire, squadre di giardinieri a intrattenere le aiuole dello spartitraffico e degli enormi rondo`. Una domenica al mese tutta la popolazione partecipa alla giornata della pulizia, spazzando quello che e` gia` pulito. Tutti i rispettano i semafori e le strisce pedonali, precedute da cunette per obbligare le macchine a rallentare (cliccare per ingrandire)
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In citta`potete vedere edifici che farebbero l`orgoglio di qualsiasi citta` europea
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Non mancano le pensiline alle fermate degli autobus. Quando si pensa che, prima della guerra, il. trasporto era affidato a sgangherati furgoni nel cui cassone la gente viaggiava in piedi, si ha un`idea del progresso
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Dappertutto si vedono orologi pubblici che segnano l`ora esatta per ricordare che time is money
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Un parking a spirale a Kimilsuhura, il centro della citta`
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L`Istituto di Scienza e Tecnologia, il piu`avanzato di tutta l`Africa. Si vede la mano inglese, segno del nuovo vento che soffia sulla capitale.
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I migliori alberghi non sfigurerebbero in Florida o in California. Questa e` la piscina dell`hotel Serena
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Se vi sembra che il taxi costi troppo, potete ripiegare sul mototaxi, ma attenzione: se non vi mettete il casco verde, il mototaxista si rifiuta di partire.
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A Kiovu, un sontuoso quartiere residenziale, si sono salvati molti grandi alberi, altrove abbattuti durante la guerra dai profughi bisognosi di legna da ardere. Ma dappertutto se ne piantano di nuovi.
________________________________________________________________________________________ Il Parlamento conserva i segni delle cannonate tirate durante la guerra. Un ammonimento per le generazioni future: "Mai piu."
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Qui, in quel fatale aprile del 1994, la guardia presidenziale del dittatore Habyarimana ha assassinato 10 Caschi Blu belgi. La loro colpa? Avere protetto la ministra Agathe Uwilingiyimana, Hutu ma favorevole agli accordi di Arusha per il ritorno dei rifugiati Tutsi. Oggi il luogo e` un memorial.
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Il Memorial del genocidio. Nel sottosuolo si percorre un itinerario che rievoca la storia del Rwanda, e gli eventi che hanno portato alla divisione fra due etnie. Seguono i terribili documenti del genocidio che e` costato la vita a piu` di un milione di Tutsi, un ricordo di altri genocidi e una galleria di fotografie delle piccole vittime, allestita dalle famiglie.
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Forse vi chiederete: dove sono i poveri? Abitano in quartieri situati fra una collina e l`altra, non propriamente bidonvilles ma composti da abitazioni inferiori agli standard fissati dal piano regolatore. Queste abitazioni vengono progressivamente sostituite da villette a schiera.
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DA CHE COSA DIPENDE questo miracolo? Dalla disciplina e dal rigore che hanno permesso a 10.000 uomini mal equipaggiati di battere i 50.000 della possente armata governativa del dittatore Habyarimana. Un`armata addestrata, sostenuta ed equipaggiata dalla Francia, da quella Francia che in molti casi ha partecipato ai combattimenti con unita` scelte. Il segreto di questo miracolo la trovate nella ferrea disciplina e nella fiducia in un mondo migliore di un pugno di disperati che si batteva per liberare la sua terra. Adesso questi disperati sono al potere per la prima volta da quando il Rwanda ha ottenuto l`indipendenza. Hanno gia` compiuto un miracolo vincendo una guerra impossibile, ne hanno compiuto un altro trasformando in soli 15 anni il Rwanda in un paese prospero e progredito. Anche questa sembrava una missione impossibile. 15 anni fa sono partiti con un pesante handicap: non soltanto il Rwanda era un paese distrutto e diviso, ma non poteva nemmeno beneficiare dell`aiuto internazionale a causa dell`opposizione della Francia, che non gli perdonava la sconfitta militare. In 15 anni l`ex pattuglia di disperati ha compiuto il miracolo che e` sotto gli occhi di tutti. Un esempio per tutta l`Africa e non soltanto.
Dragor
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Carissimo Dragor, non solo hai fatto un reportage completo ed eccezionalmente bello per parole de immagini ma, nel tuo raccontare ,in chiusura, i risultati ottenuti da quei 10mila uomini armati pronti a tutto pur di salvare il proprio Paese e la sua gente, ti assicuro che mi sono venute le lacrime agli occhi.
Quello che si vede nelle tue foto è il miracolo della disciplina sì ma anche il miracolo dell'amore per la propria "terra".
E' una cosa straordinaria.
Lunga vita a Paul Kagame e ai suoi collaboratori.
Lo dico con molta convinzione e mi dispiace pensare quanto da noi, purtroppo, le notizie sull'altra parte del mondo vengano presentate in maniera distorta e solo a fini propagandistici.Non importa quale sia la parte da privilegiare.
Ti ringrazio.Ti auguro buona giornata ma tornerò più tardi.
Hasta siempre!
Marianna
Scritto da: marianna | 28/10/09 a 07:58
Sorprendente: di primo acchito direi "questa non è l'Africa", ma poi penso che l'Africa può essere tutto e il contrario di tutto. Il laboratorio del mondo, un contenitore di risorse straordinarie.
Ciao Dragor, a presto.
Pim
Scritto da: Pim | 28/10/09 a 09:11
Caro Dragor, le immagini che ci mandi oggi dal Ruanda documentano lo straordinario cambiamento che il paese ha fatto in soli 15 anni – un doppio miracolo quindi: il cambiamento in sé e il poco tempo per realizzarlo. Neppure in paesi avanzati come la Gran Bretagna o gli Stati Uniti sarebbe possibile una cosa del genere.
Ma tutto questo mi lascia perplesso. Tutti per esempio conoscono il miracolo di Singapore, la città dell’Asia che da porto di pirati è diventata una delle città più avanzate, pulite e moderne del mondo. Ma non tutti conoscono il prezzo che è stato pagato. Singapore è governato da una dittatura militare, la gente viene punita molto severamente per cose che a noi farebbero sorridere.
E come dimenticare la mania per il progresso che accomuna tutti i dittatori: da Mussolini a Hitler, da Stalin a Mao? Diciamolo francamente, nessuno di loro è passato alla storia per aver modernizzato il suo paese – eppure lo hanno fatto – ma per altre cose, molto meno belle. Per cui aspettiamo a rallegrarci. Se è vera gloria o meno, lasciamolo decidere ai posteri…
A proposito, la tua catapecchia quando la abbattono?
Scritto da: Alberto | 28/10/09 a 09:34
En effet je n'imaginais pas Kigali de cette façon, je suis agréablement surprise, donc un exemple à suivre pour d'autres villes africaines. Une question curieuse Dragor, vous avez quitté la France où est-ce simplement une parenthèse ? mais peut-être suis-je indiscrète. Amitiés, Eliane
Scritto da: Eliane Micheluzzi | 28/10/09 a 17:57
Un bellissimo reportage, Dragor, che, perdipiù, fa anche riflettere.
Bonne journée.
Elena
Scritto da: zia elena | 29/10/09 a 13:00
A tratti mi ricorda alcuni scorci di California. Non ci sarà uno zampino U.S.A.?
Tesea
Scritto da: Tesea | 29/10/09 a 21:37
Cara Marianna, fra quei 10.000 c`ero anch`io, anche se non ho seguito tutta la campagna. Ma mi e` bastato per capire quale fosse il segreto della vittoria. Presto ne parlero` in un post. In ogni caso la realta` e` sotto gli occhi di tutti: in 15 anni il paese piu` malandato dell`Africa e` diventato un`economia emergente. Uno schiaffo a chi si augurava il fallimento della nuova classe dirigente
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Alberto, perche` i posteri? Io vivo nel presente, non nel futuro, e il presente e` sotto gli occi di tutti. Mi limito a riferire quello che vedo. Oggi i rwandesi stanno molto meglio di prima e, caso unico in Africa, il Rwanda si allinea fra le economie emergenti. Su Singapore non posso esprimermi perche` non lo conosco abbastanza. Ci vorrebbe il nostro amico HP che da quelle parti e` di casa.
La mia catapecchia risponde agli standard e farebbe un`ottima figura anche in Europa. Era solamente un po` trascurata, ma stiamo provvedendo.
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Je vous remercie de votre question Eliane, car j`avais envie de repondre. Non, il ne s`agit pas d`une parenthese. Nous envisageons de nous installer au Rwanda. Mais nous retournerons en France pour arranger les derniers details avant de la quitter a jamais.
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Grazie cara Elena. Un abbraccio, a presto
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Tesea, infatti nella didascalia dell`Istituto di Scienza e Tecnologia parlo del vento nuovo. Il Rwanda ha abbandonato l`orbita franco-belga per entrare in quella anglosassone. In parte dipende dal fatto che la nuova classe dirigente e` anglofona, essendo cresciuta in esilio in Uganda, e che Paul Kagame ha studiato negli USA. In parte dal fatto che la francofonia e` ormai associata al Vieux Regime, al colonialismo e al genocidio. Non mi meraviglierei se chiedessero di entrare nel Commonwealth :-)
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Grazie a tutti per la visita e scusate il mio ritardo per la risposta, ma per 2 giorni mi e` stato impossibile inserire commenti. Ciao a tutti, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 30/10/09 a 09:03
Caro Dragor, i giudizi non li diamo nè tu nè io, i giudizi li dà la Storia. E la Storia non ha fretta - anche perchè ci vuole sempre un pò di tempo per scoprire la verità. Per esempio fino al 1956, Stalin era considerato il padre della patria. Solo dopo si è saputo dei gulag e di tutto il resto.
Scritto da: Alberto | 30/10/09 a 09:18
Doit être un spectacle, voir Donatilla ramasser les mégots, un dimanche par mois, sous les regards amusés des boys. Ou le communisme ne va pas jusque là.
Alex
Scritto da: Alex | 30/10/09 a 10:03
Alberto, forse in futuro si scopriranno gulag pieni di dissidenti e carnai di oppositori politici, ma questo non cambia la realta`: il risultato ottenuto dal Rwamda e unico in tutta la storia dell`Africa e non lo dico soltanto io ma tutti gli osservatori internazionali. Da anni, in Africa, siamo abituati a vedere gente che ammazza e imprigiona senza fare nessun progresso economico e sociale. Almeno qui si progredisce
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Ce n`est pas une blague Alex, un dimanche par mois Donatilla fait sa journee-balai. Mais les boys n`ont pas le temps de la regarder car ils bossent eux aussi...
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Grazie a tutti per la visita, buon sabato, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 31/10/09 a 15:28
ciao Dragor,
grazie per questo continuo reportage della terra ruandese.
Osservando i contrasti, da te ritratti, tra un ieri di terrore ed un oggi di progresso, mi viene in mente il Vietnam, e come esempio ancor più calzante la Cambogia.
Due parole di commento per l'intervento di Alberto. Non mi sono mai accorto di trovarmi in una "dittatura militare", quando sto a Singapore. Credevo che fosse una repubblica con elettori (di tre gruppi etnici differenti, che convivono armonicamente, al contrario dell'Italia, dove polentoni e terroni ancora non hanno imparato ad accettare uni gli altri) che scelgono un parlamento, che nomina un primo ministro, e con presidenti eletti che nei 45 anni di storia di questa isola-stato hanno ben rappresentato le tre razze (cinese, malese, indiana).
In quanto alle "severe punizioni" per cose che da noi fanno sorridere, è proprio questo il problema. Che noi sorridiamo troppo. Invece lì la legge è una cosa troppo seria per esser presa in ridere. Sarà per questo che a Singapore il livello dei crimini rimasti impuniti è tendente a zero, mentre da noi prendere un assassino e soprattutto riuscire a tenerlo in galera è roba da notizia sui giornali?
Pena di morte per gli spacciatori di droga? Fanno benissimo. Vent'anni a uno stupratore? Ottimo. E se poi ti danno 500 dollari di multa se butti una cicca per terra o mangi e bevi sulla metrò, ne guadagna solo la pulizia e l'ordine. Noi intanto continuiamo a sbellicarci dalle risate nel sudiciume e nel caos, mandando liberi stupratori in branco e celebrando processi decennali per omicidi senza colpevoli.
Tanto dovevo, per correttezza di informazione. Grazie per la tua ospitalità, Dragor.
Buona domenica,
HP
Scritto da: homing pigeon | 01/11/09 a 11:26
Caro HP, grazie per il tuo intervento. Neppure io sono contento per come funziona la giustizia in Italia, credimi, ma da qui a giustificare gli eccessi di Singapore ce ne corre… Non ci sono solo i 500 dollari di multa ma anche punizioni corporali (frustate) per chi si bacia in pubblico e cose del genere. E tutto questo perché Singapore è fondamentalmente un paese islamico.
Chissà cosa ne direbbe il buon Dragor?
Scritto da: Alberto | 01/11/09 a 18:36
caro Alberto,
permettimi di dissentire ancora una volta. Forse stai confondendo Singapore con l'adiacente Malaysia. Lì si che si vedono segnali sui taxi che indicano inequivocabilmente "vietato baciarsi" (per quanto non ho notizie di multe per tale pratica). Lì sì che si frusta una donna per aver bevuto una birra in pubblico. E lì sì che (specie negli stati federali più integralisti) la Sharia è legge - per i mussulmani, che son la maggioranza - e quindi piscine separate, bagni in mare completamente vestiti, donne che vestono il tudung (così si chiama il velo islamico in Malaysia).
Singapore, ti assicuro, non è un paese islamico. Nè fondamentalmente nè radicalmente. Anzi, alcuni anni fa ci fu una fortissima polemica perchè due ragazze di razza malese (quindi automaticamente di religione mussulmana) furono radiate dalla scuola pubblica che frequentavano perchè il padre insisteva che dovevano andare in classe con in testa il tudung. Il tribunale sentenziò: quello è un simbolo religioso, che nulla ha a che fare con l'uniforme scolastica. Se vogliono indossarlo, padronissime di farlo, ma in una scuola coranica e non nella scuola pubblica. Irremovibili come sempre, le regole fatte per essere rispettate senza eccezioni.
Ti sembra un fatto possibile in un paese islamico? Armonia razziale e religiosa non significa prevaricazione o infrangere le regole.
Scusa se ho fatto un'apologia di Singapore.
PS: le frustate ci sono a Singapore, solo per i reati di un certo spessore e - nota la delicatezza - solo per gli uomini (entro una certa età, ma ora non ricordo quale). Le commina il giudice insieme alla pena detentiva. Al contrario in Malaysia il caning (le solite frustate) è unisex. Uomini e donne sono uguali davanti alla punizione corporale.
Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti che gradissi avere, Alberto.
E grazie per avermi replicato.
HP
Scritto da: homing pigeon | 02/11/09 a 23:38
HP, grazie per il tuo intervento documentato e illuminante, che poteva fare soltanto una persona con una profonda conoscenza del posto. A proposito delle frustate, vorrei dire che secondo me quelle di Singapore sono di origine inglese. Fino a poco tempo fa si somministravano anche in Inghilterra ed e` noto come sia profonda la traccia lasciata dagli inglesi nelle ex colonie.
Un caro saluto a tutti
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 03/11/09 a 08:19
ciao HP, solo un'ultima domanda: se uno non paga la famosa multa da 500 euro, che succede? Frustate?
Scritto da: Alberto | 03/11/09 a 12:00
Il progresso stupefacente del Rwanda è segnalato nelle statistiche internazionali e non solo in materia economica, ma anche giuridica e sociale. E' un fatto incontrovertibile.
Nn per essere polemico, ma nal dialogo tra Alberto ed HP, vorrei fare osservare che se in Malysia come HP precisava ci sono gli eccessi per noi folli della Sharia, non viviamo in un eccesso opposto ma eccesso. Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi.
Dateci Paul Kagame!!!!
luigi
Scritto da: gobettiano | 03/11/09 a 15:27
Caro Luigi, ma noi abbiamo Berlusconi. Chi è Paul Kagame, in confronto a Berlusconi?
;-)
Scritto da: Alberto | 03/11/09 a 17:54