FORSE AVETE NOTATO, in basso a destra sull`altare nella foto nel mio post “Come sfrattare gli orfanelli”, la fotografia colorata a mano di un tizio con un`acconciatura tradizionale. Questo personaggio e` Watutuba, il nonno di mia moglie e il bisnonno di mia figlia, l`uomo che voleva essere re. Adesso deve accontentarsi di essere un abazimu, lo spirito protettore della famiglia, e di occupare il posto d`onore alla destra della Madonna.
NELL`ANTICO RWANDA il principe ereditario non era il figlio maggiore, come succede in Europa,ma veniva scelto fra tutti I figli del Mwami (re), in base alle sue qualita`. Watutuba era il piu` coraggioso, il piu` intelligente, il piu` forte, il piu` dotato per la musica e la poesia. Aveva affrontato il leone armato soltanto di una corta spada, trafitto con la lancia una banana a 20 metri, composto poesie pastorali e suonato divinamente l`inanga, ma tutto questo non serviva a niente. Yumba, il Mwami, continuava a preferirgli il timido Muzinga. Nessuno sapeva perche`. E` uno dei grandi misteri della famiglia. Sembra che Muzinga fosse un raccomandato speciale.
WATUTUBA RADDOPPIO` I SUOI SFORZI. Uccise simultaneamente 10 leoni a mani nude, con un pugno mise KO un elefante, con un balzo prodigioso supero` 30 vacche in fila, con la lancia trafisse una maracuja a 500 metri, recito` poesie pastorali da far impallidire Orazio e suono` l`inanga come Charlie Mingus suonava il contrabbasso. Niente, l`eletto era ancora Muzinga.
ALLORA WATUTUBA perse la pazienza e sfido` Muzinga a duello. Nell`antico Rwanda ci si batteva con una corta spada simile al gladio dei Romani. Il vincitore, disse Watutuba, sarebbe stato re. Comprendendo che, contro quel Superman, il povero Muzinga sarebbe finito in polpette, il vecchio Yumba disse: “Non voglio veder scorrere sangue fraterno. Watutuba, tu che vuoi essere re, avrai una mandria di 4000 vacche e andrai nel mio territorio di Karagwe, in Uganda, dove fonderai un bel regno tutto per te e ci lascerai in pace.”
E COSI` FU. Watutuba ando` in esilio a Karagwe e fondo` il suo regno. Esiste ancora, riconosciuto dal governo ugandese come enclave storica. Andate sul posto e troverete il discendente di Watutuba regnare sul suo popolo.
QUESTA E` LA STORIA di Watutuba, cosi` come me l`ha raccontata Marguerite. Mia moglie Dédé porta il suo nome.
Dragor
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Belle histoire, mais l'enfant préféré dans une famille n'est pas toujours celui qui le mérite le plus, cela s'est vérifié souvent. Watutuba a quand même eu sa revanche.
Amitiés, bon week-end, Eliane
Scritto da: Eliane Micheluzzi | 10/10/09 a 17:36
una bella storia, e ancor meglio vedere che ci sono famiglie che si tramandano di generazione in generazione le gesta degli avi.
Dragor, ascolta Marguerite. E' la memoria storica della famiglia, è la tradizione che si tramanda.
Un giorno racconterai ai tuoi nipoti di Watutuba. E loro ai loro.
Buon soggiorno, raccontaci ancora.
buona domenica,
HP
Scritto da: homing pigeon | 11/10/09 a 03:05
Vous avez raison Eliane. Muzinga a fait preuve de faiblesse. Il s`est converti au christianisme!
Bon weekend a vous aussi. C`est formidable de vous recevoir au Sud de l`Equateur
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HP, dopo la morte di suo marito Donat, Marguerite e` rimasta la sola memoria storica de la famiglia. Per fortuna Donat ha avuto il buon senso di scrivere qualcosa, sfuggendo alla precarieta` della tradizione orale. Ha ricostruito la dinastia della famiglia fino al XVI secolo. Ma e` l`1 per cento della memoria. Ecco perche` Dédé e io cerchiamo di cerchiamo di sapere tutto il possibile da Marguerite, che ha piu` di ottant`anni. Dédé e` indispensabile come traduttrice, perche` Marguerite non parla francese e io non parlo kinyarwanda. Una cosa e` sicura: la scomparsa di Marguerite sara` come il rogo di una biblioteca. Con lei rivive tutto il vecchio Rwanda.
Un abbraccio, buona domenica
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/10/09 a 09:02
Registra i racconti di Merguerite. E magari faccene conoscere qualcun altro
luigi
Scritto da: gobettiano | 11/10/09 a 09:52
Dragor, che paragone straordinario. La morte di Marguerite come il rogo di una biblioteca. Un'immagine di una potenza e chiarezza rare. Bellissima, geniale.
Non lasciate che quella biblioteca vada a fuoco senza aver prima letto il più possibile. Anch'io ho raccolto molto, prima che i libri di mia madre e mia zia si chiudessero per sempre. E rimpiango di non averne letti di più.
Buon soggiorno, un abbraccio,
HP
Scritto da: homing pigeon | 11/10/09 a 10:39
Dragor ma che razza di Tutsi sei se non parli Kinyarwanda?
Scritto da: matzudaira | 11/10/09 a 10:48
Luigi, non manchero`. Il blog e` il modo migliore per tramandare la memoria. Quando la carta non esistera` piu`, sara` google a salvare i nostri ricordi
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Grazie HP. Ricordi Adele? Anche in quel caso avevo la sensazione di una lotta contro il tempo. Per fortuna lei sapeva scrivere e infatti ha lasciato una quantita` di ricordi. Con Marguerite e` lo stesso, solo che lo scrittore sono io.
A presto, un abbraccio
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/10/09 a 11:22
Matzu, non metterti anche tu. Stai parlando come mia moglie :-)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/10/09 a 11:24
Selon moi, ce n'est pas une histoire mais un mythe. Le récit de Marguerite montre que les dieux, les esprits et les anciens rois sommeillent et ne demanderaient qu'à être réveillés pour chasser la religion étrangère et ses bizarreries...
L'opposition de Watutuba au roi Kigeri et son exil en Ouganda fait de lui un être "mythique", une sorte de héros légendaire. Dès lors, l'histoire de Watutuba se superpose avec une histoire similaire que l'on trouve dans le Ruganzu Ndori (la geste des rois rwandais. Watutuba devient une divinité.
Dans le Ruganzu Ndori, on trouve l'histoire d'un roi qui s'appelle Kigeri Muzinga (celui-ci vécu au XVIIe). Il veut conquérir le territoire d'un autre roi : Mukwege. Le problème c'est que Muzinga est faible, il doit demander de l'aide à Nkuba. Il lui dit "si tu peux tuer Mukgewe, tu seras roi de son pays et tu seras mon vassal". Nkuba tue Mukwege. Dès lors, Kigeri n'a plus qu'un but se débarrasser de Nkuba. Pour échapper à la mort Nkuba doit surmonter un certain nombre d'épreuves. Finalement, las, Kigeri finit par lui donner une colline.
Alex
Scritto da: Alex | 11/10/09 a 11:30
Carissimo Dragor ,con molto ritardo, arrivo anch'io.
La storia la conoscevo, perchè me l'avevi raccontata o forse l'avevi inserita di passaggio in un tuo post.Comunque il tuo post è veramente bellissimo....merita quanto la vicenda dell'antenato.
Molto interessante però anche il racconto che propone Alex, che giustamente definisce mito o piuttosto, io direi, fiaba.
La costruzione della storia di Alex presenta infatti tutte le caratteristiche stutturali, cioè le diverse funzioni, della fiaba.
In Africa, dove prevale essenzialmente la tradizione orale, la fiaba probabilmente è diventata mito.
Perchè la gente comune, tramandandosela, ne ha fatto probabilmente un archetipo.
Ti abbraccio, augurandoti(vista l'ora) la buona notte.
Marianna
Scritto da: marianna | 11/10/09 a 21:22
Dragor fintantochè ti trovi nel cuore dell'Africa circondato dai mercenari Vaticani, vorrei chiederti di farti ambasciatore di un movimento nato senza alcun fine di lucro che come obiettivo si propone di sconfiggere la fame nel mondo e come motto ha "Sell the Vatican, Feed the World". Se tu riuscissi ad insinuare nelle giovini menti dei Ruandesi che tutti i loro problemi alimentari ( e non) potrebbero venire risolti dalla vendita all'asta del Vaticano e delle sue inestimabili proprietà immobiliari (si pensa che la cifra possa superare i 500 miliardi di Euro), te ne ssarei molto grato e renderesti sicuramente un grande servizio ai nostri fratelli meno fortunati.
Ci conto.
Scritto da: matzudaira | 12/10/09 a 00:49
Bien sur c`est un mythe Alex et cela prouve comme au Rwanda l`on puisse transformer un papy en mythe. C`est ca le charme de l`Afrique, cette ambiance magique ou la realite s`estompe dans la fantaisie et le passe recent devient legendaire. Le royaume de Karagwe nous rappelle tout de meme que Watutuba a bien existe
Scritto da: dragor | 12/10/09 a 10:55
Cara Marianna, Alex ha ragione e la storia che cita e` molto indicativa. Ma vorrei far notare che da noi viviamo in un clima magico dove la realta` e la fantasia spesso si confondono, grazie anche alla tradizione orale nella quale ognuno ci mette del suo. Cosi` non c`e` bisogno di risalire molto nel passato perche` nasca una leggenda. Anche un nonno puo` diventare leggendario, come dimostrano le incredibili prodezze di Watutuba. :a abbiamo la foto e il regno, segno che c`e` una base reale.
Un abbraccio, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 12/10/09 a 11:07
Matzu, a dire il vero qui non ci sono molti problemi alimentari. Il paese e` fertile e l`agricoltura molto bene organizzata. Il pericolo e` la bomba demografica. Il governo fa quello che puo` ma si scontra con il sabotaggio della chiesa, gia` in gran parte responsabile del genocidio. Tutti i miei amici piu` giovani dicono: "Dopo quello che e` successo, come si puo` essere ancora cattolici in Rwanda? Come si puo` praticare la reliogione dei colonizzatori?" Ecco perche` utilizzero` le mie conoscenze politiche per proporre la creazione di un Ministero per la Scristianizzazione del Rwanda, cosi` come il paese si sta de-francesizzando. Via i preti, requisizione dei beni della chiesa e divieto di praticare il culto.
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 12/10/09 a 11:31