Trovo scandaloso che i sindacati della magistratura contestino il test attitudinale posto per la prima volta agli aspiranti magistrati in Francia. Visto che i giudici sono ultrapagati, che non pagano mai per i loro errori, che fanno causa a chi li critica, che lavorano poco, che a volte con i loro ritardi spingono i detenuti al suicidio e che interpretano le leggi come gli fa comodo, potrebbero almeno farci il santo piacere di sottoporsi senza brontolare a rigorosi test attitudinali come quelli che vengono imposti a chi chiede un impiego nelle industrie private. Perché a un pilota si strizza il cervello in cerca del minimo squilibrio e a un giudice no? Entrambi, sia pure in modo diverso, sono responsabili della vita. A un giudice il cervello andrebbe strizzato non soltanto quando cerca lavoro per capire se è tagliato per farlo, ma con frequenza regolare anche quando lavora, in particolare dopo i cinquant’anni per assicurarsi che non stia diventando rimbambito o che non sia accecato dai pregiudizi. Bisognerebbe indagare anche sulla sua vita sessuale, perché una sessualità perversa significa una personalità disturbata. Del resto i test attitudinali per i magistrati vengono già praticati in Olanda e in Portogallo. Tutti ci crediamo sani e normali, ma in certe circostanze possono affiorare patologie represse, per esempio reazioni razziste quando si viene provocati da una persona di razza diversa. Queste patologie vanno scoperte prima che il giudice possa combinare disastri. Chi non risulta adatto al ruolo dovrebbe essere impietosamente scartato.
Piuttosto, le domande dovrebbero essere un po’ più sottili di quelle del questionario. Se chiedi a qualcuno “sei un maniaco dell’ordine?” , soltanto uno ingenuo non capirebbe che si cerca di scoprire se ha una personalità ossessiva e non darebbe una riposta opportunamente razionalizzata. Per la stessa ragione, se gli chiedi “ti senti superiore?”, risponderà “no” anche se si crede Dio. Per scoprire queste patologie ci sono sistemi più professionali e questo dimostra che bisognerebbe fare un test attitudinale anche a chi prepara i test.
Dragor
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Test attitudinale secondo Dragor :
1 lei è cattolico, musulmano ecc...
risposta : si
Lei è bocciato
Motivo : la giustizia, il crimine non si trasmette attraverso il sangue, è un concetto barbaro incompatibile con i valori repubblicani.
Il candidato disperato : Certo Adam ha perso ma cristo ci ha salvato...
Dragor implacabile : si tratta di un miserabile ricatto : Bisogna crederci. La fede è la condizione di salvezza non le opere di giustizia. Chi non crede è ingiusto.... è arbitrario, incompatibile con i valori repubblicani...
risposta : no
Bene. Facciamo il test della macchina della verità...
Alex
Scritto da: Alex | 20/11/09 a 14:57
Dragor je comprends fort bien ce que vous dites, j'ai travaillé 12 ans dans le milieu judiciaire et j'étais pratiquement tous les jours en colère de voir ce qui s'y passait, tant par l'attitude des magistrats entre eux que dans la façon de rendre les jugements et dans les interrogations des prévenus. Amitiés, Eliane
Scritto da: Eliane Micheluzzi | 20/11/09 a 16:43
Carissimo Dragor, trovo molto interessante l'iniziativa francese di sottoporre ad un test attitudinale coloro che vogliono entrare in magistratura.
Quello che scrivi, a proposito di personalità disturbate, è verissimo.
In Italia bisognerebbe imitare e subito la Francia.
Di personalità disturbate, che sono entrate in magistratura, qui da noi, non solo io ne ho conosciuto ma ne ho fatto esperienza in famiglia direttamente.
Con risultati catastrofici.
Tanto da chiedermi io stessa come fosse possibile che a quella persona venisse affidata una responsabilità tanto elevata.
Pertanto sono favorevolissima.
Certamente, come dici, per i test, occorre autentica professionalità.Altrimenti non servono a niente.
Un abbraccio e buon proseguimento di serata.
Marianna
Scritto da: marianna | 20/11/09 a 17:35
Caro Dragor, bisognerebbe fare un test anche a quelli che tengono un blog, per accertarsi che non siano accecati dai pregiudizi, come qualcuno di mia conoscenza, o che non si credano Dio.
Scritto da: Alberto | 20/11/09 a 18:13
Anche i test possono sbagliare.
Tesea
Scritto da: Tesea | 20/11/09 a 21:15
Alex, in effetti non mi fiderei molto di un giudice che crede in un peccato ereditario. Sarebbe un seguace di Lombroso: ti guarda in faccia e decide che sei un criminale. Un giudice religioso ha già fatto una scelta di campo. Ecco perché i simboli religiosi devono restare fuori dalle aule dei tribunali
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Eliane, merci de votre témoignage qui supporte les raisons de mon post. La sélection, si elle sera généralisée, devrait réduire ces dysfonctions
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E' vero, Marianna, i test devono essere fatti con professionalità ed equità. Attualmente il dibattito è centrato proprio su questo. C 'è il rischio che di voglia scavare nelle opinioni politiche, cosa che sarebbe anticostituzionale
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Alberto, si se ti riferisci a me, sono ateo. Come faccio a credermi Dio?
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Tesea, nessuno è perfetto. Ma nelle aziende di solito la selezione iniziale funziona. Perché non dovrebbe funzionare nella magistratura?
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Grazie per la visita e i commenti, buon sabato, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 21/11/09 a 08:56
Primo comandamento di Dragor:
"non avrai altro Dio all'infuori di me!"
Scritto da: Alberto | 21/11/09 a 09:20