bisex: uomo quando fa l’amore con Cafasso, donna quando risponde ai poliziotti. Quanto a Brenda, è “l’altro trans”, malinconicamente maschio malgrado un‘operazione in Brasile costata 15.000 euro. Natalie, che non vorrebbe avere speso 20.000 euro in Thailandia per niente, nel video di “Porta a Porta” parla di sé con il sesso di Eva (“mi hanno gettata sul divano”) ma la “Stampa” la inchioda senza pietà al sesso di Adamo (“il trans Natalie”).
Secondo il “Giornale” Brenda è un maschio (‘Il trans Brenda”), ma poi “la stessa Brenda ammette di avere un secondo video che la ritrae con Marrazzo e un altro trans, Michelle.” Cosi’ Brenda è diventata femmina e il maschio è diventato Michelle. Credete che a sinistra abbiano le idee più chiare? Nemmeno per sogno, anche l“Unità“ è in stato confusionale: Brenda è “un altro habitué degli incontri con Marrazzo” mentre Michelle “è fuggita”. Forse li/le hanno palpati/e per sentire la differenza. In omaggio alla transessualità, Youtube demolisce la grammatica: “il trans Brenda trovata morta”.
E in Inghilterra come vanno le cose? Pragmatici come sempre, gli inglesi non hanno dubbi. Certo, sono avvantaggiati dal fatto che articoli, participi e aggettivi sono unisex, ma sui pronomi non fanno confusione come quei casinisti di continentali. Kim Petras, “la più giovane transessuale del mondo" che fin dall’età di 2 anni sognava di essere una donna, dopo l’operazione è una SHE e chi ne dubita deve soltanto infilare il dito nella prova come San Tommaso: “Now aged 16, she said: ‘I was asked if I feel like a woman now - but the truth is I have always felt like a woman - I just ended up in the wrong body.’ (Adesso, all’età di 16 anni, dice: “Mi hanno chiesto se ora mi sento una donna, ma la verità è che mi sono sempre sentita una donna. Mi trovavo solamente nel corpo sbagliato.”)
E sulla Côte d’Azur? Proprio ieri “Nice-Matin” titolava in prima pagina “Cambiano sesso in diretta Internet”. Una “prima” mondiale, ma noi nizzardi siamo all’avanguardia in tutto. Ben 700 medici nel mondo intero hanno seguito il duplice intervento in diretta dall'ospedale Pasteur: Christian che diventa Charlène e Catherine che diventa Philippe! Si’, perché siamo capaci anche di trasformare le donne in uomini. “Fin da piccola”, dice l’ex Catherine, “odiavo quel sesso da bambina. Ogni mattina mi svegliavo piangendo perché non mi era spuntato niente fra le cosce.” Be’, adesso “gli” è spuntato, forse un po’ in ritardo perché 2 anni e mezzo fa Catherine (non ancora Philippe) sposava Sylvie a Nizza, bruciando chiaramente le tappe perché "le" mancava ancora il necessario. “La schernivano”, dice la madre, “le davano della lesbica.” Si potrebbe credere che parli al femminile perché a quell’epoca Catherine era ancora femmina, ma no: “Elle est enfin heureuse” (è finalmente felice), aggiunge la mamma. “Elle” e l’aggettivo al femminile attestano che, malgrado il pene, Philippe è ancora la sua bambina. Quanto alla trentaduenne Christian-Charlène, fin da piccolo amava abbigliarsi con i vestiti della mamma. “Odiavo quel sesso da maschio. Ogni mattina mi svegliavo piangendo perché non mi era sparito niente fra le cosce.” A 18 anni comincia una cura ormonale che "gli" fa spuntare i seni e ”j’étais heureuse”, dichiara, parlando al femminile benché le restasse un organo di troppo. Be’, adesso è sparito e lui/lei è felice, un aggettivo meravigliosamente bisex.
Come c’informa la psicologa, la transessualità non è una malattia, ma gli psichiatri la diagnosticano come tale affinché i transessuali possano farsi operare con i soldi della mutua. Questo si chiama parlare chiaro. Tutti dobbiamo contribuire alle spese per i cambiamenti di sesso. Il sesso dev’essere una scelta, il sesso obbligato è fascista. Chi non si trova bene nel suo sesso deve poter cambiare. Si tratta soltanto di non fare confusione, altrimenti diventa come il sesso degli angeli.
Dragor
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Ci sono transessuali che vivono serenamente la propria condizione e altri no: solo per questi ultimi è indicata una terapia di tipo psicologico o psichiatrico.
La questione lessicale è in effetti rilevante: secondo me occorrerebbe riferirsi al/alla transessuale a seconda della psicologia maschile o femminile che presenta. Brenda si percepiva come donna, dunque è "una" transessuale; così come Michelle, Natalie e compagnia.
Scritto da: Pim | 30/11/09 a 10:45
Detto papale papale,meglio fascista che culatone.Meglio culatone che comunista DiPietrista.Rivendico il diritto,comunque,di rimorchiare senza l'angoscia della sorpresa.Come dicono a napoli:"Ocazz nun vole penziere"
Scritto da: maschio sciovinista | 30/11/09 a 10:51
"e chi ne dubita deve soltanto infilare il dito nella prova come San Tommaso"....!!!!
Dragor? nome e cognome please.
Ti nascerà una creatura transessuale e allora il tuo articolo sarcastico e mortificante te lo rileggerai per benino, guarderai la tua creatura sbocciare e piangerai lacrime amare di pentimento per il tuo comportamento immaturo di oggi.
Questa è una benedizione, credimi.
Maria Giulia
Scritto da: Maria Giulia | 30/11/09 a 14:26
non voglio contribuire alle spese per capricci degli altri con i miei soldi.Che vadano a lavorare,e,dopo che si sono spaccati la schiena per guadagnarsi i soldi,provino a vedere se hanno ancora la voglia di buttarli via per un capriccio(strano e contro natura)
Scritto da: Gionni | 30/11/09 a 14:42
Ora cercherò di raddrizzare questa indecenza con poche precisazioni.
FtM, transizione da Femmina a Maschio, dal giorno in cui si palesa la transizione la persona è un Lui e ci si regola di conseguenza.
MtF, transizione da Maschio a Femmina, dal giorno in cui si palesa la transizione la persona è una Lei e ci si regola di conseguenza.
La transizione è un percorso che può entrare in pausa in ogni sua tappa. La riassegnazione chirurgica del sesso rappresenta la più connotativa ma non è necessariamente l'ultima tappa.
Io sono nata maschile e sono sempre stata una donna.
Il mondo si sta esprimendo in più ampi modi, quindi ad oggi non necessariamente femmina equivale a donna, maschio a uomo. Siamo la persona che ci sentiamo. Manifestiamo il nostro essere con diversa intensità a seconda del percorso di transizione.
Non è più valido per le MtF il binomio trans - prostituta, per le FtM solo Lesbica.
Io sono tra le MtF Donna, Lesbica, Femminista, Romantica. Non prostituta, forse l'intervento di riassegnazione lo pago io più che volentieri.
Per la dignità di TUTTI sia chiaro che siamo persone e come stali stiamo meglio o peggio, come tutti, certo troppe di noi stanno malissimo, Direi in ultimo che il motivo di tanti destini MtF deragliati sta nella legge naturale che ci vede alla nascita spesso accuditi dalla famiglia e alla seconda nascita sole e tutti contro. Il perchè di tutti contro è un'altro articolo, se a qualcuno interessa io sono qui.
grazie per l'attenzione
Maria Giulia
Scritto da: Maria Giulia | 30/11/09 a 14:48
Maria Giulia, dov'è finito il tuo senso dell'humour? La frase "e chi ne dubita deve soltanto infilare il dito nella prova come San Tommaso" è molto spiritosa. In ogni caso questo post tratta solamente delle incongruenze linguistiche. Il mio nome non te lo dico perché sono già ricercato dagli islamici. Ci mancano solo i trans! :-)
Ciao, torna a farmi visita
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 30/11/09 a 16:18
Je ne porte aucun jugement sur les transexuels, je les plains car naître avec un corps que l'on accepte pas ce doit être terrible, ce sont des gens qui souffrent et s'ils peuvent trouver un peu de bonheur en se transformant alors pourquoi pas, tout le monde à le droit d'être heureux.Amitiès..Eliane
Scritto da: Eliane Micheluzzi | 30/11/09 a 16:36
Carissimo Dragor, hai fatto un'eccellente analisi di come grammaticalmente la "questione" viene trattata dai nostri giornali.
E quest'analisi la dice lunga, a conti fatti, su come ci poniamo noi dinanzi al problema.
Meritatissimo HP!
Un abbraccio.
Marianna
Scritto da: marianna | 30/11/09 a 16:54
Guarda, mi spiace ma è un plebiscito tra tutte le mie amiche sia trans che non.
La leggiamo tutte come una pesante boutade su una ragazzina di sedici anni per di più operata da poco.
Traduzione: "provate ad infilare un dito nella vagina di Kim Petras".
Forse non ti sei reso conto, ma noi non amiamo che si parli delle nostre parti intime al pari di come gli uomini verbalizzano riguardo le loro. Il tuo articolo è tutto una indecenza che spara basso su chi al 90% già vive ai limiti della sopportazione, qui in Italia.
Ti rispondo perchè siamo presenti. Di tutto quello che ho scritto ti preoccupi giustamente di qualcosa che sta facendo riflettere proprio i familiari di Kim, nonchè agenti ed impresari. Da bravo biricchino hai subito annusato di averla fatta grossa.
E hai e stai facendo rimaner male molte persone. Era necessario ai fini della tua esistenza?
Intervengo di rado, molto di rado, ma sei finito tra i titoli di testa in google news, era impossibile non subire il colpo irrispettoso.
Sono certissima che mi capisci e condividi e che migliorerai, Solo pochi anni addietro tra ragazzini ci si dava allegramente del mongoloide, e già allora mi veniva il magone.
Chiuderei qui se sei d'accordo.
Buonaserata.
Maria Giulia
Scritto da: Maria Giulia | 30/11/09 a 16:58
Non è difficile: trans è maschile ("il trans"), Brenda, Michelle etc sono nomi femminili. A seconda, dunque, saranno maschili o femminili eventuali pronomi, attributi etc.
Scritto da: Forlivese | 30/11/09 a 17:47
Non esistono i trans, se non come categoria del costume, della cronaca nera o della letteratura o di un "politically correct" risibile. I trans sono a volte omosessuali, piu' spesso no. Sono uomini che per "tirare a campare" trasformano in parte il proprio corpo con lo scopo quasi unico di prostituirlo. Non sono certo un moralista, ma i veri eterosessuali non vanno con i trans. Chi va con un cd trans vuole farsi "dominare", cioe' in...re da un uomo che siccome in parte sembra una donna gli consente di illudersi in modo farisaico sulla propria mascolinita'....
Scritto da: pinetu | 30/11/09 a 21:08
La questione grammaticale io la risolverei così: vige la concordanza col soggetto della proposizione.
Quanto al contenuto effettivo, si sa, è misto, indefinito e indefinibile. O omnicomprensivo.
Tesea
Scritto da: Tesea | 30/11/09 a 21:34
Nssuno cambia veramente sesso, nessuno. Al massimo si ritocca in superficie. E poi chi va con un trans cerca un pene, mica una finta vagina da sala operatoria. Usiamo quindi il maschile senza alcun dubbio e complesso....
Scritto da: e rasmus | 01/12/09 a 01:03
Ê' vero Pim, ma la lingua dimostra che ci si riferisce ai transessuali come vengono percepiti, non come si percepiscono
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Caro Maschio Sciovinista, che cosa sarebbe la vita senza sorprese? In ogni caso certi transessuali sono operati cosi' bene che non si vede la differenza
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Gionni, molti/e transessuali hanno lavorato apposta per soddisfare il "capriccio". Quanto al tipo di lavoro, ne abbiamo un'idea
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Je suis d'accord Eliane, il faudrait pouvoir choisir son sexe à la naissance. Malheureusement on le choisit pour nous, c'est pas juste :-)
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Grazie a tutti per la visita e per avere animato questo dibattito, buona giornata, a presto
dragor (journal intime)
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Scritto da: dragor | 01/12/09 a 06:26
Maria Giulia, con il tuo sistema non si potrebbe ridere nemmeno della vecchia gag della buccia di banana perché il poveretto che scivola potrebbe spaccarsi la testa, pensa a quei poveri orfanelli e cosi' via. L'humour non va preso sul serio, altrimenti che humour sarebbe? L'unico metro di giudizio valido per l'humour è quello dello spirito, e il mio parallelo fra San Tommaso che infila il dito nella piaga di Gesù e l'incredulo che lo infila nella vagina è spiritosissimo e deliziosamente irriverente. In realtà, denunciando la confusione di sesso che si fa parlando dei trans, il mio post serve la causa più di tanta retorica politicamente corretta. E te ne sei accorta anche tu, considerato il tuo ottimo contributo per una corretta definizione del sesso
Ciao, buona giornata
dragor (journal intome)
Scritto da: dragor | 01/12/09 a 06:39
Ma Forlivese, questo ci lascia al punto di partenza. Perché "trans" dev'essere per forza maschile? Con i nomi al femminile, ricomincia la confusione
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Pineto, ci sono anche donne che vogliono diventare uomini. Con loro come la mettiamo?
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Tesea, anche questo ci lascia al punto di partenza. Il soggetto è maschile o femminile?
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Erasmus, usiamo il maschile anche per le donne che diventano uomo?
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Grazie a tutti per la visita e i commenti, buona giornata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 01/12/09 a 06:47
No Dragor, non credo che ci lasci al punto di partenza. Io non ne stavo facendo una questione di "punti di vista": stavo solo constatando che in tale modo - e non è opinabile - è strutturata la nostra lingua.
Ad un transessuale ci si rivolge alternativamente con il maschile o con il femminile a seconda che ci si riferisca a lui appunto come a "un trans" - il termine è MASCHILE, non possiamo decidere nè io nè te di farlo diventare femminile in ossequio a forme di "politically correct" varie ed eventuali - oppure che si usi il suo nome "d'arte" femminile: in questo caso per cortesia, riconoscendo cioè la sua volontà di presentarsi quale donna. Tutto qui.
Scritto da: Forlivese | 01/12/09 a 12:35
A dire il vero transessuale sarebbe un aggettivo. Il fatto di usarlo come sostantivo è arbitrario e a questo punto diventa arbitrario anche il genere. La confusione attuale deriva dalla mancanza di una regola. Se in origine transessuale fosse stato un nome dotato di genere maschile o femminile, la situazione sarebbe più chiara
Ciao, buona giornata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 01/12/09 a 13:13
Mi spiace per te, non c'è nulla di arbitrario. Tu stesso citi gli esempi:
Secondo il “Giornale”:‘Il trans Brenda”), “la stessa Brenda ammette" "un altro trans, Michelle.”
Brenda e Michelle = femminile.
Trans= maschile
Esattamente seguendo la logica che ho ricordato. Nulla di arbitrario.
Hai ragione invece nel dire che Youtube demolisce la grammatica con "il trans Brenda trovata morta".
Per il resto il tentativo di voler trovare spazio per una polemica, o per dell'ironia, è davvero non riuscito.
Scritto da: Forlivese | 01/12/09 a 17:21
Forlivese, c'è chi dice "la trans" e chi dice "il trans". E' questa la logica che hai ricordato? In ogni caso il mio post è riuscito perché è piaciuto a (quasi) tutti.
Ciao, buona serata
dragor (journal intiome)
Scritto da: dragor | 01/12/09 a 18:25
Con tutto il rispetto per i/le trans, con molta amarezza noto che io, con una malattia grave (osteoporosi) mi devo pagare i farmaci, che vengono rimborsati solo a chi si è fratturato almeno una vertebra o il femore.
Se cado a terra, io rischio di andare in briciole; non mi sembra una cosa da poco ma eidentemente la mia vita (cioè quella di una persona di mezza età che ha sempre lavorato e pagato le tasse senza fare parlare di sè nella cronaca nera) evidentemente vale molto meno di quella di un/una trans.
Scritto da: Laura | 02/12/09 a 12:40
Caro Dragor, mi dispiace tanto per te ma la logica della nostra lingua (ripeto: non mia o tua ma della nostra lingua) è chiara ed evidente; se tu non la capisci affari tuoi.
Dire nello stesso articolo: "il trans Brenda" e poi "la stessa Brenda ammette" non è nè strano nè insolito nè scorretto nè indice di confusione, come vorresti far passare tu. E' semplicemente concordare regolarmente articoli/aggettivi/pronomi ora con un sostantivo maschile ora con un nome femminile.
Obietti "c'è chi dice il trans e c'è chi dice la trans".
Si potrebbe discutere la cosa ma non ce n'è neppure bisogno: c'è chi dice in un modo chi nell'altro, ce lo ricordi proprio tu: bene, il cronista è uno di quelli che dice "il trans", che peraltro è la forma più usata fin dall'origine della parola e che ora si vorrebbe sostituire con quella femminile per una rispetto verso la "sensibilità" dei soggetti.
Dunque qual è il problema? E' solo tuo.
Esempi pratici per gente limitata?
"Il gatto è uscito" e poi "Kitty si è sporcata tutta".
E' sbagliato? No, semplicemente il gatto è femmina.
Scritto da: Forlivese | 02/12/09 a 17:44
Cara Laura, anche io ho scoperto qualche mese fa di avere l'osteoporosi. Adesso sto molto meglio prendendo solo dei sali minerali. Cacit D3 si chiama il prodotto. Lo passa la mutua.
Un augurio di pronta guarigione.
Scritto da: Alberto | 02/12/09 a 19:59
Rispondo. Nessuna donna, ovviamente nata senza pene, ne avra' mai uno, Uno vero, non una pompetta di gomma..... Quindi e' tecnicamente impossibile tale cambio di sesso. Neppure un miracolo di quelli che il Nazareno operava ai suoi tempi....
Scritto da: pinetu | 02/12/09 a 21:34
Non voglio urtare suscettibilità, ma l'esempio di san Tommaso, trovo che sia una battuta irriverente per San Tommaso. Ma non per battuta grammaticalmente cosa accade quando una persona ha connotazioni ermafrodite? Si osserva la prevalenza del suo sentire maschile o femminile?
luigi
Scritto da: gobettiano | 13/12/09 a 18:54
E' cosi', caro Luigi. Io volevo mancare di rispetto a San Tommaso. Ai trans mi guarderei bene! :-)
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/12/09 a 10:53
Forlivese..il tuo commento è proprio quello di chi la situazione non la vive sulla propria pelle, nè tantomeno la conosce:
tu dici: "e che ora si vorrebbe sostituire con quella femminile per una rispetto verso la "sensibilità" dei soggetti."
Si, SENSIBILITA'..vera e propria..non vedo perchè metterla tra " "..virgolette!
poi dici: "Dunque qual è il problema? E' solo tuo."
No..non è solo suo, anzi forse non è neanche minimamente suo (dell'autore del blog). E' di tutte le persone transgender!
Qui sembra che si voglia dire COME DOBBIAMO CHIAMARE STI STRANI ESSERI CHIAMATI TRANS?...
La vera questione è il rispetto delle persone che fanno una "scelta" di genere, scelta si essere se stess*..
Il femminile per chi vive al femminile, e si sente femmina...o anche femmina ma con una parte caratteriale maschile!
Il maschile per chi vive al maschile o comunque si sente maschio..anche se magari non del tutto!
Infina l'autore del blog ha avuto una GRANDE illuminazione che nessuno fino ad ora sembra aver avuto, nemmeno le stesse persone trans, che spesso usano il femminile/maschile per mettere in chiaro il loro genere con frasi come "Sono UNA trans/transgender MtF...sono UN trans FtM.."
Questo è sbagliato, trans deve essere un aggettivo, come lo è omosessuale/bisessuale/eterosessuale...altrimenti certe povere menti finiranno per considerare chi è trans come una categoria a parte..come delle NON persone..
Direste mai la lesbica giovanna è andata...?...non vi sembra un tantino offensivo l'uso di quest'"articolo determinativo singolare"?...così come "Ieri sera ho visto UN gay.."
Le uniche frasi corrette sarebbero " Giovanna, la ragazza lesbica (o anche solo la lesbica se in contesto familiare/amicale), è andata.." " Ieri sera ho visto un ragazzo gay "
Il discorso cambia in certi casi, se si parla usando il plurale: "Le ed i trans vogliono pari diritti" "Le lesbiche trovarono comprensione nel movimento femminista"
spero di essere stata chiara..
Io SONO una ragazza/donna/persona transgender..non UNA TRANS(gender) nè tantomeno UN che sarebbe ancor più sbagliato..
Scritto da: Sabrina | 20/01/10 a 03:48
Infatti, cara Sabrina, lo deico chiaramente: transessuale è un aggettivo che è stato trasformato in sostantivo. Tutti i problemi cominciano da li'.
Grazie per il tuo illuminante intervento
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/01/10 a 09:11