Ecco la prima vittima della “riconciliazione” fra la Francia e il Rwanda: Agathe, la moglie del defunto dittatore Juvénal Habyarimana. Come ispiratrice dell’”akazu (“la casa”, ossia la fazione estremista del governo), Agathe ha sulla coscienza qualcosa come un milione di morti, compreso suo marito che secondo certe voci avrebbe fatto assassinare perché si stava accordando con i Tutsi. E stato l’assassinio del presidente, il cui Falcon 50 gentilmente donato dalla Francia è stato abbattuto da un missile tirato quel fatale 6 aprile del 1994, a scatenare il genocidio. Dopo il crollo della dittatura e la vittoria militare del Fronte Patriottico di Paul Kagamé, Agathe è stata fatta espatriare e mantenuta sontuosamente in Francia a spese dei contribuenti. Ma a Kigali, nel discorso che doveva sancire la riconciliazione fra i due paesi, Sarkozy ha detto: “Nessun genocidario sarà più ospitato sul suolo francese.” Non poteva rimangiarsi la promessa, così Agathe è stata arrestata, poi scarcerata e messa sotto controllo giudiziario in attesa dell’estradizione. Sempre che la Francia non stia facendo il doppio gioco, una specialità nazionale come lo champagne e il foie gras.
Nel frattempo in Italia si cerca di proteggere i genocidari rifugiati fra le belle colline della Toscana negando l’estradizione (vedi Athanase Séromba) oppure li si assolve come se non avessero fatto niente (vedi Emmanuel Uwayezu). Questa protezione è una specialità italiana come la pizza e gli spaghetti, soprattutto quando gli assassini sono preti. Ma in fondo è una questione di coerenza. In fin dei conti l’Italia è un paese che rimette in libertà dopo soli 9 anni un assassino di nome Omar che ha aiutato la fidanzata ad ammazzare la mamma e il fratellino a pugnalate. Per inciso, prima di ricevere la 97° il fratellino si è dovuto sorbire anche un tentativo di avvelenamento e uno di annegamento. Erika, la fidanzata, uscirà fra un paio d’anni Sembra che la legge di questo strano paese dica: più sei crudele, meno sei colpevole. Che cosa bisogna fare per meritarsi l'ergastolo?
Dragor
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Grazie, caro Dragor, per aver messo il dito nella piaga!
Non sono chiari affatto i criteri con cui ultimamente i magistrati operano nel nostro Paese.
E qui mi riferisco alle protezioni e alle assoluzioni facili dei genocidari africani.
Ma inorridisco ugualmente dinanzi alla sentenza del ragazzo, che ha concorso nel delitto di Acqui-Terme .
Quanto alla Francia spero che Sarkozy e la giustizia francese rispettino i patti.
Non mi meraviglierei però se lì ci fosse poi qualche ribaltone poco manifesto.
Buona giornata! A più tardi.
Un abbraccio.
Marianna
Scritto da: marianna | 05/03/10 a 09:26
Il y a en effet de quoi être découragé lorsque l'on constate l'attittude des gouvernants et de l'Eglise bien sûr. Quant à Monsieur Sarkosy il ne pouvait faire autrement que de faire un geste ou un semblant de geste à mons avis, je n'ai aucune confiance, l'extradition n'est pas pour demain je le crains....
Scritto da: Eliane Micheluzzi | 05/03/10 a 15:45
I due cretinetti assassini ci fanno pensare che forse il Beccaria se stava zitto era meglio.
Edelweiss
Scritto da: Edelweiss | 05/03/10 a 21:07
Cara Marianna, secondo me i criteri sono chiarissimi. I magistrati italiani sono d'accordo con i preti per proteggere gli assassini. Magari hanno anche ricevuto dei soldi.
Nemmeno io mi fido della giustizia francese. Non mi stupirei se facessero con Agathe quello che hanno fatto con Cesare Battisti, aiutandola a fuggire all'estero e poi dicendo che è scappata
Un abbraccio, buona giornata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 06/03/10 a 08:34
Et même pas pour après-demain, je crains. A mon avis ils vont refaire le coup de Cesare Battisti : l’envoyer à l’étranger pour dire ensuite qu’elle a fui. Wait and see…
Bon weekend Eliane, merci de votre visite
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 06/03/10 a 08:48
Edelweiss, ai tempi di Beccaria non era di moda far fuori la famiglia a pugnalate. Gli assassini erano poveracci spinti dalla fame o accecati dalla gelosia...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 06/03/10 a 08:53