Rahmouna ha gli occhi stanchi e il viso segnato da rughe precoci. Come ogni essere umano, aspira a una dignitosa condizione sociale. Ma il destino l’ha fatta nascere in Algeria, un paese dove il codice della famiglia legittima la superiorità dell’uomo e la sottomissione della donna. Rahmouna non tarda molto a farne le spese quando viene ripudiata dal suo primo marito, poi abbandonata dal secondo con 3 figli piccoli. Ad Algeri vive in una bidonville senza lavoro. Per trovare un posto, dovrebbe lasciarsi violentare dal padrone. Una specie di ius primae noctis che sembra molto diffuso negli ambienti lavorativi algerini.
Così Rahmouna si lascia tentare da Hassi Messaoud, la città del petrolio nell’immensità lunare del Sahara algerino dove l’oro nero attira i reietti di ogni paese. Fra i quali molte donne in cerca di mezzi per sopravvivere. Spesso dopo una vita di violenze, come nel caso di Rahmouna. Molte di loro si stabiliscono nel quartiere di El Haïcha, così miserabile da essere chiamato “la bestia immonda”.
Rahmouna fa le pulizie nelle villette del gruppo Schlumberger e guadagna un salario che le assicura l’indipendenza. Ma il relativo benessere suo e delle altre lavoratrici è considerato dagli uomini come una provocazione. Che indecenza, non sono più cagne alle quali si può comandare a bacchetta. Sono autonome, danno il cattivo esempio alle altre. Quando va al lavoro, Rahmouna riceve insulti e sputi. L’imam di El Haïcha le ha bollate: “Quelle donne che si pavoneggiano nude (senza velo) nelle vie della città! Quelle sgualdrine che rifiutano di stare al posto riservato al loro sesso! Sono possedute dal demonio! Dovete purificare ogni via della nostra città! Allah è con voi! La guerra santa in nome di Dio! “
La sera di venerdì 13 luglio gli uomini si preparano come per un rituale di purificazione. Dopo la preghiera, circondano la zona del sacrificio con pneumatici in fiamme. El Djihad fi sabil Allah! La guerra santa in nome di Dio! Verso le 8 di sera, 500 uomini armati di mazze, coltelli e scimitarre si riversano sul quartiere. Rahmouna è fra le prime vittime. Quando sente arrivare la folla inferocita, si rannicchia in un angolo della sua stanzetta. Gli uomini sfondano la porta e strappano le sbarre della finestra. “Maledetta puttana, specie di cagna, te la facciamo pagare.” La violentano al grido di Allahou Akbar, Allah è grande. All’inizio Rahmouna li conta: “Otto, nove, dieci…” Poi perde il conto. Cercano di tagliarle le dita per rubarle gli anelli, poi si accontentano di bruciarle. Siccome la stanzetta non può contenerli tutti, portano fuori Rahmouna trascinandola per i capelli. Le bruciano la schiena con la plastica fusa di una bottiglia in fiamme. Le lacerano la vagina e poi si asciugano le mani sporche di sangue sulla sua faccia. “Mangia, puttana.” Cercano di ghigliottinarla con una porta di ferro. Le piantano i coltelli nella schiena, la violentano ancora, la sodomizzano. Finalmente la trascinano di nuovo nella stanzetta e attaccano un filo di ferro al soffitto per impiccarla. Poi cambiano idea e la seppelliscono fino al collo in una montagna di sabbia. Le riempiono la bocca di sabbia e le spaccano la testa a colpi di mazza. Quando arriva la polizia, Rahmouna sembra morta. La portano all’obitorio e là un poliziotto incaricato d’identificare le donne uccise nella serata la vede muoversi. Portata all’ospedale, Rahmouna sopravvive e può raccontare la sua storia.
Il martirio di queste donne viene descritto dal quotidiano El Khabar come una semplice punizione di prostitute. Le autorità rifiutano di comunicare il numero preciso delle donne morte. Le superstiti sono insultate e messe al bando dalle loro stesse famiglie, ma 39 sporgono denuncia. Dei 500 massacratori ne saranno incolpati soltanto 29 e condannati a non più di 3 anni. Tutto questo non è accaduto nei secoli bui del medioevo o in un luogo remoto. E’ accaduto nel 2001 a 2 passi da noi, poco più a sud della Sicilia.
Dragor
Dragor c'est terrible j'en ai l'estomac bloqué, les larmes aux yeux, comment des hommes peuvent se comporter ainsi au nom de la religion, je n'ai pas de mots assez fort pour dire ce que je ressens, cette religion est décidemment à banir et comme vous le dites nous sommes au 2I siècle, pas au moyen âge....Amitiès...Eliane
Scritto da: Eliane Micheluzzi | 17/03/10 a 10:58
Dovrebbero infliggere a quei cani bastardi la medesima cura
Scritto da: gobettiano | 17/03/10 a 14:20
Io condivido in pieno il pensiero di Luigi.
E poi basta con plagi e lavaggi del cervello .Che siano religioni, credenze e/o ideologie totalitarie è ora di finirla d'imporre il machismo.
Un abbraccio.
Marianna
Scritto da: marianna | 17/03/10 a 15:41
E' terribile e diventa diabolico quando tutto questo viene fatto in nome di un Dio che loro chiamano Allah.
Io confermo la tesi che dice: LE RELIGIONI SONO L'OPPIO DEI POVERI.
Scritto da: Marinella da Durban R.S.A. | 17/03/10 a 15:58
C'è qualcuno che ha controllato la notizia?
Edelweiss
Scritto da: Edelweiss | 17/03/10 a 21:11
C'est au nom de la religion qu'on peut faire n'importe quoi, car la religion légitime tous les crimes. Pour moi, vous le savez, toutes les religions sont à bannir. Donnez-leur carte blanche et voici le résultat. Et mettre des limites, ça coute cher
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E' vero Luigi. Invece gli hanno inflitto 3 miserabili anni di galera che, con il gioco degli sconti, si sono ridotti a qualche mese. E i bastardi sono usciti desiderosi di vendicarsi sulle donne che li hanno denunciati.
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Cara Marianna, si potrebbe anche finire d'imporre le credenze. Sarebbe la miglior soluzione. Che il machismo sia abbandonato alla sua squallida nudità, senza più paraventi, come avviene nei luoghi dove non è istituzionale
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Marinella, tutti i tabù hanno lo scopo di paralizzare il cervello ordinandogli "non pensare" e le religioni sono tabù isituzionali. Ecco perché non possono convivere con l'intelligenza. Chi pensa non sarà mai veramente religioso
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Grazie a tutti per la visita e i commenti, buon a giornata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 18/03/10 a 08:30
Edelweiss, i tuoi dubbi significano che questa storia in Italia è misconosciuta. Da noi è moneta corrente
http://fr.wikipedia.org/wiki/Affaire_des_femmes_violent%C3%A9es_de_Hassi_Messaoud
E molti altri articoli. Sono stati scritti anche dei libri. Uno dei peggiori insulti che siano mai stati fatti alle donne. In nome dell'islam
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 18/03/10 a 08:38
ciao Dragor,
racconto raccapricciante e rappresentativo della ignobiltà umana. Quando maschilismo e religioni oppressive si uniscono, ecco i risultati. Quoto Luigi: per quegli esseri indegni, nessuna pietà. Morire tra sofferenze atroci e ben diluite nel tempo. Per mano di donne rabbiose, con ottime ragioni per esserlo nei confronti dell'unica bestia indegna di abitare la terra: l'homo (mi vien da ridere...) sapiens.
Un saluto, a presto,
HP
Scritto da: homing pigeon | 18/03/10 a 22:52
Ciao, HP. A proposito di bestie indegne (stavolta di entrambi i sessi) non perderti il mio post di domani. Rivelerà, se mai ce ne fosse bisogno, qualche altra indegnità della specie alla quale abbiamo la disgrazia di appartenere. Sono ancora sotto shock. Non credevo ai miei occhi ed era tutto vero.
Grazie per questa visita notturna. Buona notte, un caro saluto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/03/10 a 00:54