Una bella giornata di giugno di 70 anni fa gli sbalorditi abitanti della Côte d’Azur hanno visto entrare nella loro regione una strana comitiva di turisti. Invece di mostrare i passaporti alla frontiera, questi turisti pretendevano di passare senza documenti. Invece di calzoni corti e cappelli di paglia, portavano elmetti e fucili. E invece di pagarsi l’hôtel come tutti, volevano alloggiare gratis. Questa è la storia di come in soli 4 giorni, dal 20 al 24 giugno 1940, le valorose truppe italiane hanno preso la città francese di Menton.
Non c’era bisogno di andare tanto lontano, la città si trovava subito dopo la frontiera. Già, ma prima bisognava prendere la frontiera. Niente paura, ci hanno pensato le divisioni del Duce. Ecco qui la frontiera subito dopo la cattura.
____________________________________________________________________________________________________
La frontiera catturata dagli italiani
__________________________________________________________________________________________________
Poi anche la tabaccheria è dovuta capitolare davanti all’irresistibile avanzata delle truppe fasciste.
_________________________________________________________________________________________________
La tabaccheria fotografata
subito dopo la capitolazione
_________________________________________________________________________________________________
Incredibile, espugnata anche l’edicola!
_________________________________________________________________________________________________
L' edicola durante l'assalto finale
___________________________________________________________________________________________________
C’è stato qualche problema a Fontana Rosa, la sontuosa villa voluta dal grande scrittore spagnolo Blasco Ibañez in stile andaluso e arabo-persiano.
_____________________________________________________________________________________________________
L'entrata del giardino di Fontana Rosa. Notate gli azulejos in stile sivigliano
____________________________________________________________________________________________________
Il guardiano, un certo Jean Donadoni, si è rifiutato di lasciar passare l’armata fascista, protestando che i soldati gli avrebbero calpestato le aiuole.
____________________________________________________________________________________________________
La casa del guardiano come si presenta oggi
___________________________________________________________________________________________________
Ma dopo 2 giorni di assedio, il buon Jean si è dovuto arrendere perché aveva finito le cartucce della doppietta. Riconoscendo il suo valore, le truppe del Duce gli hanno reso l’onore delle armi. Finalmente Menton era italiana!
Nel frattempo Hitler prendeva Parigi, ma questa è un’altra storia.
.
Niente GPS all'epoca. L'armata fascista non è mai riuscita a trovare una carta della strada di Nizza. Quando sono entrati nell'edicola per comprarne una....il titolare ha tirato fuori armi di distruzione di massa cioè una scorta di foto di Daniele Darrieux...il
tabacco, le foto..i fascisti hanno perso la voglia di vedere parigi
http://www.youtube.com/watch?v=DW7CuJ3qyKQ&feature=related
Alex
Scritto da: Alex | 14/06/10 a 11:57
:-)))
Il tuo racconto è doppiamente divertente, perché credo che le cose siano andate proprio così (o quasi). Nella parte di Jean Donadoni avrei visto bene Fernandel...
Buona giornata, ciao.
Pim
Scritto da: Pim | 14/06/10 a 12:53
Simpaticissimo post!
Interessante la storia della villa di Basco Iblanez.
Alla presa di Mentone, purtroppo ha partecipato anche un mio zio giovanissimo, arruolato nelle truppe regolari per via del servizio militare.
Ciò che raccontava è che si trattava di una bellissima cittadina, che lui, anche avanti negli anni, ricordava.
Un abbraccio.
Marianna
Scritto da: marianna | 14/06/10 a 13:51
Poi c'è stata la vendetta:migliaia di marocchini drogati marci lasciati liberi,(e non eravamo non eravamo piu' belligeranti),di stuprare tutte le donne dagli 8 agli 80 anni nell'area attorno a Fondi:se catturare un'edicola è eroismo,stuprare una bimba di 8 anni è Grandeur.Sofia Loren ci ha iniziato la sua carriera,con LA CIOCIARA.Jean Donadoni merita la Legion d'Onore:a differenza di qualche altro centinaia di migliaia di Francesi armati,preferi' restare a Mentone,piuttosto che scappare fino in Normandia.
Scritto da: STEFANO | 14/06/10 a 16:21
Alex, infatti sono arrivati a Nizza soltanto perché la Francia si era già arresa a Hitler. Il tango di Danielle Darrieux dovrebbe essere proibito dalla Convenzione di Ginevra!
______________________________________________________
Pim, nella parte di Donadoni ci vedrei un tipo collerico e testardo cme Louis de Funès, che fra l'altro ha interpretato proprio alla frontiera di Menton una celebre scena del film "Le Corniaud" (purtroppo non conosco il titolo italiano).
______________________________________________________
Cara Marianna, sarebbe interessante sentire la testimonianza di tuo zio su quell'evento. Nel corso degli anni Menton, con Carnolès e Garavan, è diventata una conurbazione di circa 60.000 abitanti.
La villa di Blasco Ibañez è una delle attrazioni principali e le guide fanno notare i segni lasciati dai proiettili italiani contro la casa del guardiano.
____________________________________________________
Stefano, questo è niente. I Tirailleurs Sénégalais tagliavano le orecchie ai nemici uccisi (e qualche volta anche a quelli vivi) come trofeo. Il governo fascista ha protestato ufficialmente con il governo francese per questo costume. E' per questo che gli italiani sono arrivati a Nizza soltanto dopo la resa della Francia a Hitler
_____________________________________________________
Grazie a tutti per la visita e i commenti. Buona giornata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/06/10 a 10:09
Dragor,nella prima guerra mondiale gli Italiani hanno afrontato Croati e Bosniaci che facevano le stesse cose dei Senegalesi,cosi' come i Sardi tagliavano le teste dei prigionieri.Una gara di barbarie.
Scritto da: stefano | 15/06/10 a 10:20