Bravo Obama, con Netanyahu-Abu Mazen stai facendo la riedizione dell’incontro Rabin-Arafat per il processo di pace che si dovrebbe concludere con la nascita di uno Stato palestinese. E credi che questo incontro avrà una sorte migliore del precedente? Nemmeno per sogno, perché i palestinesi non hanno nessuna voglia di fondare il loro Stato. O meglio, muoiono dalla voglia, ma sono ostaggi di una minoranza che non ne vuole sapere.
La storia di Israele e della Palestina è la storia di 2 popoli: uno tutto concentrato sulla costruzione di uno Stato, l’altro tutto concentrato sulla sua distruzione. Quanto
A Camp David nel 2000 Barak aveva accettato il 99 per cento delle richieste palestinesi per il territorio sul quale costruire il loro Stato. Che cos’ha ottenuto in cambio? Una controproposta per l’1 per cento che mancava? Nemmeno per sogno, ha ottenuto l’intifada, tiri di razzi, esplosioni di kamikaze e minacce apocalittiche, perché la nascita di uno Stato palestinese era realmente vicina e con questo Stato per gli islamisti sarebbe finita la pacchia. Addio campagne d’odio, addio piagnistei per commuovere gli europei, addio intifade con i bambini spediti contro i carri armati e debitamente filmati per il telegiornale della sera, addio rifiuto di riconoscere Israele, addio lagne sulla terra rubata e sull’esilio, addio scudi umani, addio tiri di razzi per provocare rappresaglie cruente in modo da vincere la campagna mediatica, addio navi con aiuti umanitari, addio sequestri di ostaggi, addio video truccati su youtube con i bambini morti che si rialzano per rifare la scena, addio esplosioni di kamikaze sugli autobus, addio dirottamenti di aerei, addio soldi della CEE per finanziare acquisti di armi, addio stupri di bambine, addio volontari che approfittano delle vacanze per venire a ridipingerti la casa, addio traffici segreti con l’Iran, addio testi scolastici con gli ebrei rappresentati come scimmie, addio.
E stavolta credete che l’incontro avvierà realmente un processo di pace che si concluderà con la nascita di uno Stato palestinese? Nemmeno per sogno, andrà a finire come il dopo Rabin-Arafat se non peggio. Nei prossimi giorni aspettatevi intifade, tiri di razzi, kamikaze, rappresaglie cruente e il processo di pace andrà a puttane. Sarà così finché i palestinesi non si rivolteranno contro la dittatura di Hamas e non spelleranno vivi quei delinquenti che gli impediscono di avere uno Stato. Ricordate, Journal Intime vi dice oggi quello che accadrà domani.
Dragor
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La 'pace' non si farà mai.
Il conflitto attuale dura fin dai tempi dei Filistei (progenitori degli odierni Palestinesi).
Edelweiss
Scritto da: edelweiss | 23/08/10 a 12:16
Temo che andrà a finire come dice Dragor. I veri fautori della pace o della guerra non hanno mai partecipato a nessun tavolo della pace. Chiunque sia a firmare un qualsiasi accordo non sarà in grado di portarlo in fondo a causa di questi gruppi bigenocidiari (degli ebrei e del proprio stesso popolo).
Ivano
Scritto da: Ivano | 23/08/10 a 14:28
La questione mediorientale è da almeno 50 anni una delle più importanti del mondo. Grazie alle tensioni di quella zona abbiamo avuto una decina di guerre, aumenti esagerati del prezzo del petrolio e… c’è il rischio che la situazione peggiori.
Credo anche io che i palestinesi non avranno mai il loro stato. Magari per motivi diversi… il problema è che gli israeliani non sono disposti a cedere nemmeno un millimetro di terra. E se dipendesse da loro, i palestinesi tuttora residenti in quell’area (Cisgiordania, Gaza) sarebbero stati espulsi da un pezzo. Non hanno potuto farlo solo grazie alla ferma opposizione degli stati confinanti, Giordania ed Egitto.
Il destino dei palestinesi quindi sembra essere proprio questo: restare a vivere per sempre in enormi campi profughi, oppure andarsene - ammesso che trovino qualche paese disposto ad accoglierli. In queste condizioni, non c’è da stupirsi se l’adesione a gruppi tipo Hamas è altissima, soprattutto fra i giovani. Quando ci si sente impotenti si regredisce, questo tu mi insegni. Ma si può reagire anche in altro modo: per esempio impugnando un kalashnikov, oppure offrendosi volontario per una missione suicida.
La questione adesso si complica ancora di più perché l’Iran è prossimo a costruire l’arma atomica. E tutti immaginano che la userà per colpire Israele. Ma sarebbe molto peggio per Israele se NON la usasse: i ricatti in politica funzionano sempre.
Scritto da: Alberto | 23/08/10 a 17:50
L'Iran non userà mai l'atomica contro Israele: le radiazioni, data la vicinanza dei due Paesi, colpirebbero anche Teheran.
Edelweiss
Scritto da: edelweiss | 23/08/10 a 20:43
Cara Edelweiss, speriamo che non salti fuori un Sansone.
I due paesi non sono poi cosi' vicini. Una testata nucleare potrebbe benissimo esplodere in Israele senza provocare danni in Iran.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 24/08/10 a 08:20
Ivano, sappiamo che a Camp David la pace era a un passo. E sappiamo anche per colpa di chi è sfumata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 24/08/10 a 08:22
Caro Alberto, in sotanza sono d'accordo con te tranne su un particolare. Non è esatto dire che gli israeliani non sono disposti a cedere neppure un pezzo di terra. Nel 2000 a Camp David avevano concesso quasi tutta la terra richiesta dai palestinesi, la conclusione del processo "terra in cambio di pace". E sarebbero disposti a cederla ancora, se al posto di Hamas ci fosse un interlocutore serio. Certo, non tutti gli istraeliani sarebbero d'accordo. Molti sono tenacemente attaccati alla terra occupata. Ma come Stato democratico, gli israeliani hanno modo di isolare le ali estreme e imporre la volontà del Parlamento (anche se il povero Rabin è stato ammazzato da un estremista ebreo). Mentre i palestinesi sono soggetti alla dittatura di Hamas, una minoranza islamica e pro-iraniana che ha preso il potere sul maggioritario e laico Fatah dopo una sanguinosa guerra civile.
Imbracciare un kalashnikov non è un segno di regressione ma un atto di potere. La regressione subentra quando non si puo' combattere. E la violenza scelta da Hamas è l'alternativa al processo di pace voluto dalla maggioranza dei palestinesi e degli israeliani.
Ciao, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 24/08/10 a 08:39
La questione è molto complessa(lo so bene) ma io vorrei comunque che un giorno i Palestinesi avessero una loro patria e la conflittualità con Israele cessasse.
Forse è solo una speranza ma le speranze qualche volta trovano persone in grado di trasformare il sogno in realtà.
Mi piace pensare positivo anche se l'essere umano è il peggiore quanto a violenza.
Buon proseguimento di serata.
Affettuosamente.
Marianna
Scritto da: marianna | 24/08/10 a 19:32