Da tempo il Vaticano aveva delle mire su Porta Pia, la festa che ricorda la presa di Roma il 20 settembre 1870, la fine del potere temporale della Chiesa e l’esordio dello Stato liberale. Già nel 1970, centenario di Roma capitale, il papa Paolo VI avrebbe voluto celebrare una messa a Porta Pia per rimediare allo schiaffo ricevuto un secolo prima, ma l’allora presidente Giuseppe Saragat gli ha risposto seccamente: “Non si può trasformare un evento laico in una celebrazione religiosa, sia pure conciliativa. Non è possibile includere una messa in un evento laico e risorgimentale.” Quest’anno il Vaticano è tornato alla carica sostenendo che bisogna riconciliarsi, che è ora di seppellire l’ascia di guerra, che i tempi sono cambiati. Ma lo sono veramente? Nel 1857, 13 anni prima di Porta Pia, Camillo Benso conte di Cavour scriveva a sostegno della commissione d’inchiesta sulle ingerenze del clero nelle elezioni:
“Ma quando il clero, avendo noi riconquistata ed assicurata la libertà, vuol combattere per riacquistare gli antichi privilegi, per far tornare indietro la società, per impedire il normale e regolare sviluppo della civiltà moderna, allora è da deplorare il suo intervento nelle lotte politiche (...). Io ho troppa fede nel principio del progresso e della libertà per temere che possa essere posto a cimento in una lotta condotta con armi puramente legali. Se la libertà ha potuto fare dei progressi immensi quando aveva a lottare contro il clero e le classi privilegiate, e la libertà era in certo modo inerme, come mai potrei temere che ora essa potesse correre vero pericolo se avesse a combattere i suoi avversari ad armi uguali? (…) Ma se io non temo le lotte politiche, quando siano combattute con armi legali, non posso dire altrettanto, ove il clero potesse impunemente valersi delle armi spirituali di cui è investito per ben altri uffizi che per trionfare questo o quell’altro politico candidato. Oh! Allora veramente la lotta non sarebbe più uguale; ed ove si lasciasse in questo terreno pigliare piede e assoldarsi l’uso di queste armi spirituali, la società correrebbe i più gravi pericoli, la lotta da legale correrebbe rischio di trasformarsi in lotta materiale”.
Da allora è cambiata
Così, cari preti, fateci il santo piacere: per una volta restate a casina. Non guastateci la festa. Con tutte le feste religiose che avete, lasciatene almeno una laica. Come a noi non salterebbe mai in mente di rubarvi
Dragor
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Certo, la sinistra non è più quella di una volta. Adesso baciano il c..o ai padroni, al Vaticano e persino ad Israele!
Scritto da: Alberto | 20/09/10 a 08:38
Libera Chiesa in libero Stato, sosteneva Cavour: politico molto più moderno e lungimirante dei politicanti attuali. Lo Stato, laico per definizione, non ha bisogno della Chiesa per legittimare sé stesso.
Buon lunedì, caro Dragor.
Pim
Scritto da: Pim | 20/09/10 a 09:35
Si' Pim, ma sembra che per legittimarsi la Chiesa abbia bisogno dello Stato.
Buon lunedi', a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/09/10 a 09:51
Alberto, lo baciano perfino ai fascisti. A quelli in camicia nera e a quelli in tunica bianca
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/09/10 a 09:55
Se lo dici tu...
A parte questo, mi pare che questa Italia non funzioni affatto e le cause, forse, sono da cercare proprio nella sua "unità". Mettere insieme popoli così diversi non è stata poi una grande idea. E se ci dividessimo?
Scritto da: Alberto | 20/09/10 a 10:10
L’errore di base (da cui dipesero tutti gli altri) è stato ( e rimane) il non saper tener distinte le due sfere (laicità, religione); distinzione che significa ‘separazione’,non contrapposizione. Cavour l’aveva capito ( con la sua formula ),altri no. La contrapposizione porta facilmente al conflitto (fosse anche solo a parole). Cavour combatteva l’ingerenza della Chiesa nello stato, nel suo impegno di laicizzazione,inteso come progresso, ma aveva saputo riconoscere pure una funzione positiva della religione ,lungo i secoli. Non era così estremista come tanti di oggi (e di ieri), i distinguo e la contestualizzazione ,anche se oggi può essere liquidato come vecchia tesi ( ed i frutti si vedono) erano l’abito delle persone di valore. L’errore si combatte ( si supera,direbbe Croce,altro laico di non poco conto)sforzandosi di capire cosa ci sta dietro. ALLORA, come quasi sempre,dietro c’era la PAURA, il TERRORE ( di ogni colore:rosso , bianco-1792 -94 …): se le ingiustizie si perpetuano ,prima o poi viene il bagno di sangue,MA resta da chiedersi se anche oggi in prima persona si sappia distinguere, e predicare a proposito: La Pasqua è già stata rubata da qualcuno , come il Natale, dato la loro trasformazione ‘laica’ in tempo di (crisi permettendo)scatenato consumismo, affarismo, godurie varie …festa,banchetti,sperpero di regali stupidi .) Forse a qualcuno non basta una sola festa laica; forse la festa di un giorno è una bazzecola: le luci per le strade delle città non si accendono il 24 dicembre, ma dopo il ricordo dei morti: non bastava più ( come qualche anno fa) dopo Sant’Ambrogio …ahi,altra festa di noi milanesi (laica,religiosa?)Forse colui cui basta una sola festa laica …a Natale ,a Pasqua si mette a digiunare? ( I” ladri” di feste dove stanno?).
Scritto da: umberto novara | 20/09/10 a 15:30
Caro Dragor, non credere alla TV italiana,dominata dal Vaticano,non credere ai giornali italiani, su cui scrivono giornalisti della curia. Questa mattina non c’era il Card. Bertone. Il papa (aggiungi ancora all’elenco),il segr. di stato, le eminenze nere ,tutti erano chiusi nei sotterranei del Vaticano, si erano rifiutati di accettare l’invito di quegli pseudo italiani, e pregavano per la caduta di… Poi , a mezzogiorno, in piazza San Pietro, il più nero dei neri aveva acceso la microspia che stava sotto il tavolo dello studio di Ratzinger (ricordi Berlusconi di allora?), e per tutta la piazza si sentiva il suono del piano del papa, la cui musica era accompagnata dalla sua stonata voce(canzone dimenticata di Gian Pieretti) : “Tu sei buono e ti tirano le pietre.
Sei cattivo e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai,
sempre pietre in faccia prenderai.
Tu sei ricco e ti tirano le pietre
Non sei ricco e ti tirano le pietre
Al mondo non c'è mai qualcosa che gli va
e pietre prenderai senza pietà!
Sarà così
finché vivrai
Sarà così
Scritto da: umberto novara | 20/09/10 a 15:45
Caro Dragor, personalmente ho sempre ammirato ed ammiro quello che è stato l'operato politico-diplomatico di Cavour, con le sue luci e anche le sue ombre.
Senza la sua intelligenza non ci sarebbe stata unità d'Italia e anche Garibaldi poco avrebbe potuto realizzare.
Dei Savoia è meglio tacere.
L'ingerenza della Chiesa in questa festa d'oggi sappiamo tutti perché c'è.
Il buonismo dei politici da una parte(leggi però voti sonanti) e le buone relazioni in funzione di un eventuale ma molto probabile sostegno economico e di consenso da parte del clero che, in questo momento ,ne è particolarmente bisognoso, e che ne sa sempre una più del diavolo!!!
Buona serata.
Marianna
Scritto da: marianna | 20/09/10 a 18:18
E' vero Umberto, la Psqua e il Natale si sono laicizzati, ma ci sono tanti posti per festeggiarli e ognuno puo' festeggiarseli come gli pare. Mentre di Porta Pia ce n'è una sola.
Cavour è riuscito soltanto a partorire una frase a effetto che non potrà mai essere applicata nella vita reale. Per la semplice ragione che la Chiesa e lo Stato sono in rotta di collisione e le loro libertà si escludono a vicenda. Credendosi depositaria della Verità, la chiesa tende per natura a occupare tutti gli spazi e naturalmente non si può concederle questa libertà. La storia e l’attualità dimostrano che si ferma soltanto se qualcuno la blocca. Così, per avere uno Stato libero, Cavour avrebbe dovuto dire “Chiesa prigioniera in libero Stato”.
Molto bello il tuo racconto fanta-religioso. E' uèn vero peccato che per ora non possa diventare realtà.
Ciao, good night
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 21/09/10 a 00:19
Cara Marianna, le speculazioni politiche sulla religione e l’uso perverso che ne fa il Vaticano dimostrano che i tempi sono tutt’altro che maturi per una riconciliazione e sono una ragione in più per tracciare una invalicabile linea di separazione fra la Chiesa e lo Stato. Queste “riconciliazioni” sono da una parte manovre elettorali dei partiti per assicurarsi il sostegno cattolico alle elezioni, dall’altra manovre della Chiesa per riconquistare il potere temporale tramite i partiti. Non cadiamo nel tranello e facciamo fallire i piani di entrambe le parti.
Un abbraccio, buona notte, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 21/09/10 a 00:22
Dragor,l'ho già scritto ( il "repetita iuvant" dei miei anni giovanili è sempre presente nelle tue incisive repliche, con sottolineature valide come l'incipit):la "chiesa prigioniera in libero stato" si è già verificato nella storia " ( Russia staliniana,Cina Maoista,Albania di Oxa,Cuba inizi castrismo): con quali conseguenze?. Non potrà mai... Ti ricordo che l'UTOPIA è stato un tema molto importante in alcuni pensatori,filosofi,laici - lo sottolineo - del secolo scorso; ed è proprio all'interno del cristianesimo che è sorto. Tu stesso,senza accorgerti, lo confermi.
Scritto da: umberto novara | 21/09/10 a 07:20
Umberto, ma quelli non erano Stati liberi. Quelli erano dittature dove tutti erano prigionieri. Senza andare tanto lontano, l'Italia libera comincia con la perdita del potere della Chiesa. E da allora la Chiesa puo' considerarsi prigioniera, perché se fosse libera, ristabilirebbe la sua egemonia di un tempo.
Ciao, buona giornata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 21/09/10 a 07:54
Sostiene l'Onorevole cattolico Sarubbi sul suo blog che la Chiesa ha voltato a sinistra.Subito è scoppiato lo scandalo IOR.Con il Vaticano è cosi':mostrare subito che l'altra guancia è indisponibile, e che l'arroganza e la malafede non pagano.Diano a Cesare quel che è di Cesare,ed a Berlusconi quel che èdi Berlusconi
Scritto da: STEFANO | 23/09/10 a 10:22