No, non è un pesce d’aprile. Credevate che la laicità fosse la base della Repubblica? Un principio immortale del 1789? L’essenza della legge che separa le religioni dallo Stato? Un valore per definizione equidistante da ogni dottrina? Nemmeno per sogno, è diventata una parolaccia di estrema destra. Di solito la destra propende per il confessionalismo, ma stavolta difende la laicità. Sul fronte opposto c’è un’armata eteroclita che comprende la sinistra, i preti, i musulmani e gli ebrei. Vada per gli ultimi 3, che hanno buone ragioni per temere la laicità come la peste, ma la sinistra non ci aveva promesso di liberarci dall’oppio dei popoli? Invece no, la socialista Martine Aubry si schiera al fianco di Tariq Ramadan, ideologo della religione più fascista della storia.
Come si è arrivati a questa aberrazione? Marine Le Pen, la nuova papessa dell’estrema destra dopo l’abdicazione di papà Jean-Marie ormai maturo per l’ospizio, ha pensato di fare il lifting al suo partito, il Front National, chiaramente sperando che venga sdoganato e accettato nel governo. Così, invece di prendersela direttamente con gli immigrati come faceva il papà, ha ha avuto la brillante idea di rispolverare una parola magica: “laicità”. Secondo Marine, "laicità" significa proteggere l’identità della Francia dall’islam, religione alla quale appartiene gran parte degli immigrati. Il valore fondamentale della Repûbblica è diventato un modo politicamente corretto per dire ai magrebini “tornate a casa vostra”, soddisfacendo gli elettori che li vedono come il fumo negli occhi.
Visto che tutti i sondaggi lo danno perdente contro Marine Le Pen alle elezioni presidenziali del 2012, Sarko sta cercando di ricuperare un po’ di terreno. Così ha lanciato per il 6 aprile un dibittatito parlamentare sul tema “laicità e islam”. L’idea è contestata dalla sinistra che accusa l’UMP, il partito di maggioranza, di rincorrere le tematiche del Front National per riconquistare gli elettori. Cattolici, protestanti, ortodossi, musulmani, ebrei e buddisti si sono coalizzati in una Conferenza dei Responsabili di Culto per ingiungere al governo di rinunciare al dibattito. “Un dibattito su “Laicità e Islam” porterebbe fatalmente a una stigmatizzazione dell’islam”, dicono, appoggiati da tutti i partiti di sinistra e perfino da qualche esponente della maggioranza.
Sembrano scordare che, per stigmatizzare il prossimo, l’islam non è secondo a nessuno. Date un’occhiata ai suoi testi e vedrete come viene stigmatizzato chi non professa la religione islamica. E non soltanto stigmatizzato, ma minacciato delle pene più orrende. Poiché ospitiamo questa dottrina sul nostro suolo, e poiché la dottrina in questione provoca notevoli difficoltà d’integrazione per chi la professa, non sarebbe il caso di aprire un dibattito sul tema? In fin dei conti abbiamo delle leggi che proibiscono l’incitazione all’odio, i propositi razzisti, la discriminazione e l’istigazione alla violenza, leggi che vengono violate in blocco dai testi islamici. Visto che per l’islam la legge non viene applicata con il rigore usato per altre ideologie antidemocratiche (provate a salutare con un braccio alzato, a negare la Shoah, a tenere propositi razzisti o a parlare bene di Hitler e vedrete che cosa vi succede), non sarebbe il caso di aprire almeno un dibattito sul tema? Non un dibattito di destra o di sinistra, semplicemente un dibattito. Si sarebbe dovuto farlo molto prima che Marine s'impadronisse della laicità.
Dragor
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Non vedo cosa potrebbe essere il tuo dibattito. La laicità è un principio constituzionale. I cittadini di confessione musulmana chiedono il rispetto della legge del 1905 sulla laicità. Non c'è niente da dibattere.
Legge del 1905
Art. 1 – La Repubblica assicura la libertà di coscienza. Essa garantisce il libero esercizio dei culti con le sole restrizioni indicate qui appresso nell’INTERESSE DELL'ORDINE PUBBLICO.
art. 2 - Art. 2 – La Repubblica non RICONOSCE, non retribuisce né sovvenziona alcun culto.
Leggere il corano, la bibbia, il blog di Dragor...non è proibito...Tenere propositi razzisti è un delitto, negare la Shoah è un crimine...
Alex
Scritto da: Alex | 02/04/11 a 00:49
Alex, il Corano è imbottito di propositi razzisti, incitazioni all'odio, inviti alla discriminazione e altri crimini abitualmente puniti
dalla legge. Visto che circola liberamente, a differenza di altri testi dello stesso tipo,non ti sembra che la cosa meriti un dibattito? Per il momento ci troviamo di fronte a una violazione permanente della legge, con tutte le conseguenze del caso.
Ciao, buon sabato
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 02/04/11 a 11:12
Cari amici, non conosco bene le questioni politiche interne della Francia ma una cosa è certa ed è che c'è una grande confusione, proprio a livello politico, un po' in tutta Europa. Francia e Italia in primis. Voglio dire che destra e sinistra non sono più quelle del dopo '68.Quasi da nessuna parte.
Quanto alla lettura del Corano, della Bibbia o del Talmud,essi sono testi che vanno saputi leggere.
Questo significa per me che non possiamo impedirne la lettura .Certo, se sono letti alla lettera e da persone senza un minimo di preparazione ad affrontarli, possono sicuramente ingenerare confusione e fare danno, perché caduti nelle mani di persone sbagliate.E parliamo di fondamentalismo islamico, cristiano o ebraico.
Però, a mio avviso, non esistono libri da proibire.
Così come è difficile proibire , in alto loco,l'uso strumentale di un concetto come quello della "laicità", utilizzato per finalità proprie in vista di una possibile chance di elezione politica.
Viviamo un periodo storico complesso come Europa e come mondo ed è anche difficile indicare piste per superare l'impasse.Ma questo c'è.Comunque.
Buona serata.
Un abbraccio ad entrambi.
Marianna
Scritto da: marianna | 02/04/11 a 21:42
Cara Marianna, io sono d'accordo. Non esistono libri da proibire.Ma allora vanno permessi tutti,anche quelli che propagandano il razzismo, esaltano il fascismo e predicano la discriminazione.. Nel Corano c'è tutto questo. Perché 2 pesi e 2 misure?
Il Corano è chiarissimo e infatti chi lo studia a fondo, come i talebani, lo mette in pratica con i risultati che sappiamo. Per capirlo non occorre una cultura particolare. Non c'è niente di ambiguo, si sa perfino comle regolarsi con i versetti contradditori. I musulmani tranquilli sono quelli che fingono di non capirlo per amore di pace.
Un abbraccio, buona domenica, a presto
dragor (journal intile)
Scritto da: .dragor | 03/04/11 a 16:50
I Talebani, a mio parere, non brillano per cultura come la intendiamo noi occidentali. Anche perché il loro contesto culturale è "altro" e resta diversissimo dal nostro.
Tra noi c'è un muro altissimo difficile da scalare.
Il pericolo è se questi signori avranno nel tempo la meglio su altri popoli e altre civiltà.
Io mi auguro proprio che ciò non accada mai.
Occorre invece combatterli di certo là ,dove sono ora.
Quanto ai musulmani, che vivono in Europa, ci sono ovviamente le dovute differenze tra noi e loro, non potrebbe non essere, ma non sono tutti dei fondamentalisti.
Non me la sento di condividere un'affermazione del genere.
Nulla toglie che possa essere io , però,in errore.
Un abbraccio e buon proseguimento di serata.
Marianna
Scritto da: marianna | 03/04/11 a 17:30