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« Pasqua di sangue | Principale | Il Rwanda dichiara guerra al tetto di paglia »

27/04/11

Commenti

marianna

Carissimo Dragor, poiché ciò che racconti è la verità vera,Marguerite è una persona meravigliosa.Speciale.
Giusto o sbagliato che sia ciò che fa ancora oggi(consideriamo l'età!) le si deve grande rispetto, cura e attenzione, che sono certa tu e Dedé non le farete mancare.Mai.
Lei è fatta così ed è inutile stare ad interrogarsi se ci deve essere un limite alla sua generosità.
Lei ama il suo prossimo di quell'AMORE che è AGAPE. Io credo che non potrà mai essere diversa.
Pensando a lei mi vengono in mente i monaci di Tiberine, gli uomini di Dio.
In questo caso la donna di Dio.
Quale sia il suo Dio poi non è importante.
Marguerite con il suo fare ci fa riflettere. E parecchio pure.
Dalle un bacio da parte mia.
A te e Dedé un abbraccio affettuoso come sempre.
Marianna
PS.
Questo post è da HP !

latomm

E’ proprio una bella domanda, molto intrigante. Io posso solo parlare per me.
Io so che non sarei come tua suocera grazie al fatto che vivo appartata - ho sempre amato la quiete di una certa solitudine - e quindi non avrei facilmente l’occasione di incontrare situazioni come quelle da te descritte.
Ma so anche che se ho qualcuno accanto - un amore, un amico, un ospite - divento molto simile a tua moglie. E quindi la vita con gli altri finisce con l’ “impoverirmi”. E non parlo di un impoverimento materiale, perché anche moralmente e nei piccoli gesti quotidiani può accadere lo stesso. Si finisce con l’anteporre COSTANTEMENTE il bisogno dell’altro, il suo ritmo, i suoi orari, i suoi gusti, magari anche i suoi capricci. E non si riesce a controllarsi, perché è, appunto, qualcosa di automatico, inconsapevole, più forte di noi.
Un tempo guardando la cosa dal di fuori, facendo un po’ un bilancio su come mi comportavo, mi capitava di pensare che se tutti facessero lo stesso non ci sarebbe alcun problema. Ma crescendo e invecchiando ho capito che non possiamo attribuire agli altri la nostra mancanza di controllo dei limiti. Vivere significa proprio questo, decidere ogni momento dove devono stare i paletti e continuare a spostarli, senza stancarsi, misurando ogni volta dove debbano andare. Abbiamo dei doveri verso i nostri figli e gli altri e anche verso noi stessi che non possono essere trattati in maniera casuale o automatica. In un momento si darà di più, in un altro di meno; di più a uno e di meno a un altro. Ogni caso e ogni momento deve esser considerato diverso. Non credo alla generosità automatica e incontrollata. Credo che finirebbe con l’assomigliare ad una dipendenza ideologica più che ad una libera scelta morale.

Pim

La generosità del cuore è una virtù, una grazia. Agape, secondo i nepolatonici, l'amore spirituale che si manifesta appunto nella condivisione.
Durante il mio viaggio in Siria, l'autista del pullman su cui viaggiavo si fermò in pieno deserto per incontrare un cammelliere con tutta la sua carovana: ebbene, per prima cosa gli passò una bottiglia d'acqua fresca. Un gesto semplice, arcaico, ma pieno di significato.

Un abbraccio a te e a Dédé.
Pim

Pim

La generosità del cuore è una virtù, una grazia. Agape, secondo i nepolatonici, l'amore spirituale che si manifesta appunto nella condivisione.
Durante il mio viaggio in Siria, l'autista del pullman si fermò in pieno deserto per incontrare un cammelliere con tutta la sua carovana: ebbene, per prima cosa gli passò una bottiglia d'acqua fresca. Un gesto semplice, arcaico, ma pieno di significato. Riceviamo dagli altri solo donando loro qualcosa di noi.

Un abbraccio a te e a Dédé.
Pim

dragor

Cara Marianna, il tuo apprezzamento vale piu' di tutte le HP. E' vero, Marguerite merita rispetto ed e' per questo che abbiamo cacciato chi non la rispetta. Ma lei non ci sta e si e' esiliata con i reprobi. Come dire che va protetta anche da se stessa. Se dovessero aggredirla ancora (e sara' facile, se si sbronzano e battono cassa), non ce lo perdoneremmo.
Dede e io ricambiamo l'abbraccio

dragor (journal intime)

dragor

Cara latomm, secondo me la condivisione e' fondamentale per la conservazione di un gruppo sociale, cosi' questo istinto e' iscritto nel nostro DNA. Lo si trova anche presso molte specie animali. Puo' significare: "adesso ti aiuto io, domani tu aiuterai me." Oppure, come accade presso certi uccelli 3guarda come sono generoso" (serve per attirare le femmine).

Un caro saluto

dragor (journal intime)

dragor

Pim, io credo che la condivisione sia il prodotto di una selezione darwiniana per assicurare all'individuo maggiori possibilita' di sopravvivenza. Un gruppo sociale senza aiuto reciproco non va lontano. Cosi' la natura ha isolato il gene della condivisione trasformandolo in carattere ereditario. Certo, ci sono anche i taccagni, ma finiranno per scomparire perche' vanno contro le leggi naturali

Ti abbracciamo anche noi

dragor (journal intime)

Tesea

E' una persona meravigliosa.
Avrei voluto averla (con i suoi protetti) tra le mie conoscenze in Africa.
Tesea

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