Lettera scritta da Dragor a Ratzinger
Sa già tutto quello che le scrivo, ma adesso non potrà più dire che non lo sa.
Due suoi preti hanno predicato l’odio e l’apartheid in Rwanda, poi sono scappati, presumibilmente in Italia. Si chiamano Thomas Nashimana e Fortunatus Rudakermwa. Non era una loro iniziativa personale, perché le loro prediche riprendono quello che stampa il suo giornale, l’Osservatore Romano, ogni volta che parla del Rwanda. Alcuni articoli firmati con 3 asterischi sono scritti da lei. 17 anni dopo il genocidio e 54 anni dopo avere creato la politica genocidaria, continuate come se niente fosse.
Come capo della Chiesa, la considero responsabile di questa politica passata e presente. Se non cambierà indirizzo, la riterrò responsabile anche di quella futura.
La sua organizzazione ospita a Roma presso i Fratelli della Carità,via Giambattista Pagano 35, 00167 Roma (Italia), tel. 066604901 un prete assassino ricercato dalla giustizia rwandese. Si chiama Jean-Baptiste Rutihunza ed è soprannominato il Boia di Gatagara. E’ accusato di avere massacrato migliaia di persone a Gatagara (Rwanda), compresi gli handicappati fisici ospitati nell’istituto dei Fratelli della Carita’, di cui era il rappresentante legale. .
Se non sarà consegnato alla giustizia e se il governo italiano non lo estraderà in Rwanda, la riterrò responsabile di favoreggiamento, complicità e intralcio alla giustizia. Lo è già da tempo, questa è un’occasione per invertire la tendenza.
Lo stesso vale per il prete assassino Wencelas Munyeshiaka, già condannato in contumacia dal governo rwandese, che nascondete in Francia.
Se insistera’ a seguire la linea attuale, convincerò il governo rwandese a denunciarla all’ONU e al Tribunale Penale Internazionale per favoreggiamento, negazionismo, divisionismo e intralcio alla giustizia, e faro' in modo che la denuncia abbia risonanza mondiale. Come dire che pioverà sul bagnato, viste le altre figuracce storiche e attuali della Chiesa cattolica. Perdita d’immagine significa perdita di fedeli, di soldi e di potere.
Con i migliori saluti
Dragor
Scrivete migliaia di lettere come questa per mettere Ratzinger di fronte alla sua responsabilita. Una versione inglese sara’ pubblicata lunedi’ su New Times, quotidiano di Kigali.
Ti contraddici grossolanamente: Dragor non è nome e cognome ( non dire CHE NON SAPEVI). NON c'è un indirizzo ( è una lettera aperta su un argomento così importante ?) ,a scuola non ti hanno insegnato come si intesta? Sul contenuto qualche piccolo appunto dovrebbe essere fatto ( se citi un giornale devi riportare data,titolo,pagina ecc.). Quando ti rivolgerai all'ONU o al TRibunale scriverai in questo modo? Anche sul genocidio occorrerebbe un po' di precisiome ( date,località,testimonianze). DRAGOR a questo punto a che livello di comunicazione siamo? PS: Il mio pseudonimo si situa in un altro contesto : se accussassi indicherei nome e cognome, qui intervengo solo come una persona qualunque che riflette su come procedi tu. Se tu scrivessi a me in quel modo, certo che non ti risponderei, se tu accusi qualcuno ( ad es. in un ufficio di polizia) come ti comporterai? Sarebbe importante se chi ti legge oggi si esprimesse con sincerità. PERCHE' quando ti chiesi di procedere in un certo modo, rivolgendoti direttamente ecc. ecc. tu non confermasti che avresti fatto come indicato? Fra poco ci verrai a dire che tu hai scritto,loro non ti hanno risposto,loro,anxzi lui, sono i peggiori crominali de XX secolo. RISPARMIATI la faTICA DI RISPONDERMI ,ORA, SE LA TUA RISPOSTA NON sarà sui punti precisi.
Scritto da: una risposta. | 16/05/11 a 11:38
Seconda osservazione ( così teniamo staccati i due aspetti): tu non ti mostri con il tuo nome e cognome perchè consentirebbe ad altri di fare indagini sul tuo conto, e per certe affermazioni ( contenuto e tono) della lettera aperta potresti essere denunciato. E devanti ad un tribunale,a dei giudici ,non potrai certo fare come hai sempre fatto con i tuoi post. Io non ricorro mai al turpiloquio od a parole forti, ma penso che altri,leggendo, le avranno immediatamente nella loro mente.
Scritto da: una risposta. | 16/05/11 a 11:46
Caro Una Risposta, Dragor e' uno pseudo, come Zorro o Superman. Se firmassi con il mio nome, gli islamici avrebbero fatto fuori da un pezzo me e la mia famiglia. Non hai visto i miei post contro l'islam? Il nome e' una convenzione, che cosa importa uno o l'altro? Per me fa lo stesso se ti chiami Mario Rossi o Mario Bianchi. Se ti riferisci alla responsabilita' penale, Typepad ha i miei dati e in caso di denuncia li fornirebbe alla magistratura. E' gia' successo con la Stampa e ho vinto.
La lettera e' pubblicata sul mio blog e su New Time (Kigali) di lunedi' scorso come lettera aperta, ma al Vaticano e' stata spedita debitamente intestata e firmata. Cosi' i responsabili sono una volta di piu' con le spalle al muro.
Le circostanze e le testimonianze si trovano nei fascicoli spediti dal governo rwandese al Vaticano e al governo italiano. Sono di dominio pubblico, puoi trovarle facilmente su internet componendo i nomi degli assassini. Non dimenticare che le storie di Rutihunza e Munyeshiaka si trascinano da ANNI co;e si e' trascinata quella Seromba, nascosto e protetto per anni dal Wotyla e poi da Ratzinger, e' stato condannato all'ergastolo dal TPI e anche in questo caso gli atti del processo sono di dominio pubblico. Questa e' storia, caro Una Risposta, la tua materia.
L'appello all'ONU e' di competenza del governo rwandese. Saranno loro a occuparsi della parte procedurale. E' gia' stato fatto in altri casi come questo.
Ciao, buona giornata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 17/05/11 a 10:41
"... ma al Vaticano e' stata spedita debitamente intestata e firmata ". A questo punto vengono meno le mie obiezioni in merito. Rimane un problema : la risposta, se arriva o non arriva, a te o a mezzo stampa, o attraverso altro mezzo. Tienici informati. Io,però,penso che il contenuto, ancor di più la sua forma, non sia quella giusta (inizio così perentorio, da condanna). Questo potrebbe compromettere la tua "battaglia". Non dico l'utilizzo di un linguiaggio soft-diplomatico che stona con una tragedia !!! Non ci hai riflettuto? Proprio non riesci ad entrare in un altro ordine di idee? Magari c'è chi dà informazioni al papa sotto altra "forma", o la stessa realtà richieda qualche distinguo sulle responsabilità. La tua immagine di un papa che legge ogni giorni un mucchuio di giornali ... e quindi non può non sapere...!!! chissà quanti problemi gli sono piombati addosso per colpa di qualche disgraziato ...deve avvalersi di collaboratori ... non difendo, come ho spesso ripetuto, so che la REALTà SPESSO è veramente difficile da sbrogliare. LA TUA LETTERA POTEVA ESSERE UNA BREVE SINTESI, specificando che hai conoscenze di prima mano, che ci sono già stati casi di responsabilità di protezione, che nei sei anni di processo di beatificazione si sarà affrontato il propblema per papa Wojtyla, e se nopn lo si è fatto, occorre ORA impegnarsi in tal SENSO,ecc.,ecc.
Scritto da: una risposta | 17/05/11 a 14:38
"...nascosto e protetto per anni dal Wotyla e poi da Ratzinger." Sfido chiunque che legge questa frase se non intende: hanno dato loro l'ordine di ... oppure hanno accolto loro quella persona ... Se non è così ( ma secondo la tua tesi: il capo di un'organizzazione non può non essere lui il responsabile) la tua frase è SOLO scorretta o ad effetto ( condanna da plotone d'esecuzione). Non puoi sottrarti ad un'etica della comunicazione che si impone a tutti.
Scritto da: una risposta | 17/05/11 a 14:45
A proposito di Rutihunza, ecco qui un articolo del Corriere
http://archiviostorico.corriere.it/1998/maggio/16/Ruanda_Chiesa_sotto_accusa_co_0_9805165551.shtml
Come puoi vedere, io sono fin troppo gentile. C'e' anhe un breve excursus storico, casomai non conoscessi la storia della chiesa cattolica in Rwanda. Lascio l'anaisi alla tua sensibilita' di storico
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 17/05/11 a 18:50
Puoi fornire il link alla pagina de The new time s in cui sarebbe stata pubblicata la tua lettera.
Scritto da: Filarete | 22/05/11 a 18:50
Filaete,lo pubblicherei volentieri ma e' sull'edizione cartacea.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/05/11 a 19:24